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Capitolo 22: La costruzione della Padania. Per analizzare i conflitti legati alle rivendicazioni etniche della Lega Nord bisogna partire da una domanda preliminare: esistono nel Nord Italia delle minoranze etniche antiche la cui identità è negata dalla maggioranza italiana?
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Per analizzare i conflitti legati alle rivendicazioni etniche della Lega Nord bisogna partire da una domanda preliminare: esistono nel Nord Italia delle minoranze etniche antichela cui identità è negata dalla maggioranza italiana? • Una comunità etnica può essere definita mediante: • tratti oggettivi: lingua, cultura, religione, costumi, tradizioni. • Tratti soggettivi: senso di appartenenza
Su questa base, in Italia si possono identificare come comunità etniche quelle dei sudtirolesi, dei valdostani e dei ladini. Queste antiche minoranze hanno raggiunto un buon grado di convivenza con la popolazione italiana e godono di autonomia amministrativa: il modello di relazioni etniche realizzate dallo Stato italiano con le minoranze che vivono nel territorio della Repubblica ha dato finora buoni risultati.
Non esistono tratti oggettivi per rilevare l’esistenza di una “nazione padana”, né si può parlare di identità padana negata o soffocata dalla maggioranza italiana. Se si considerano, però, i tratti soggettivi della definizione della nazione, le cose stanno in modo diverso: ci dobbiamo dunque concentrare su alcune trasformazioni politiche e culturali in corso nel Nord Italia che illuminano aspetti e caratteristiche tipiche dei processi di costruzione della nazione. Dobbiamo dunque vedere se questi processi comportano dei conflitti etnici tra la “nazione padana” e la nazione italiana.
Le dimensioni del conflitto • La prima direzione del conflitto si svolge lungo l’asse centro-periferiapoiché la Padania si stacca dal centro politico (Roma). • Dimensione culturale • La seconda direzione è relativa allacompressione delle culture, delle tradizioni locali e regionali che vorrebbero trovare una collocazione propria nella “nazione padana”. Dimensione politica
Parlare di Padania è un paradosso se si considera l’inesistenza di fattori oggettivi, ma se si adotta un approccio ispirato alle teorie costruttivistiche, l’esistenza dei tratti oggettivi della minoranza antica non è un requisito indispensabile. Infatti, le prospettiva herberiana finisce per trascurare il potenziale di conflittualità intrinseco al progetto Padania: se una nazione esiste solo se ha una propria lingua, da dove potrebbero venire i conflitti etnici, dato che la Padania non esiste? Se introduciamo il lato soggettivo nell’analisi, possiamo comprendere come la questione padana diventi, più che un dato, il fine dell’azione politica.
In uno studio di questo tipo diventano importanti le élites politiche e culturali, considerate gli attori principali del processo di costruzione della nazione. • La nostra analisi si sofferma solo su alcuni punti della costruzione della nazione: • lo status simbolico della comunità etnica e il suo orientamento verso l’esterno; • l’identificazione degli individui con la nuova etno-nazione; • il ruolo delle élites politiche e culturali.
LA PADANIA IMMAGINATA Nel corso del tempo i confini della comunità sono diventati più ampi, labili e imprecisi. Oggettivamente si potrebbe dire che la nazione padana non esiste, rimane cioè un riferimento simbolico che racchiude la storia comune, l’origine comune, un patrimonio d’esperienze, valori condivisi. tutti questi elementi costituiscono in effetti l’identità sociale ed etnica di gruppi ed individui.
I nemici • Per definirsi, una comunità deve avere • omogeneità dei membri ; • delimitazione verso l’esterno ; • rapporti con altre comunità (tali rapporti possono essere cooperativi o conflittuali). Per essere una comunità occorre quindi il riconoscimento degli altri
Nella Lega Nord sono presenti sia il dialogo e la cooperazione con gli altri, sia lo scontro. I padani si sentono popoli del Nord, ne hanno le caratteristiche culturali, talvolta “razziali”. Su questo, a loro avviso, si differenziano dai meridionali. Parlano di “stato colonialista”: il Nord è una colonia interna che viene sfruttata dallo Stato per mantenersi in piedi. Questo sfruttamento avviene ad opera della capitale, Roma, simbolo del centro corrotto. Pertanto occorre emancipare il Nord dallo sfruttamento dello Stato italiano creando così la Padania
La “frontiera” esterna va chiusa anche agli immigrati stranieri: l’ostilità verso meridionali e immigrati è dunque una componente strutturale del progetto di costruzione della Padania.
Saranno possibili conflitti etnici? La stagnazione del progetto politico di indipendenza della Padania può comportare un’ulteriore chiusura dell’elettorato leghista verso la diversità L’intensificarsi i conflitti etnici. Discriminazione crescente È difficile credere che le preferenze per i padani nelle varie attività pubbliche e sociali non configurino una situazione di attiva discriminazione verso le diversità culturali. La politica della Lega sia fondata sulla discriminazione dei diversi che vivono nel territorio.