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STRATEGIE PER LAVORARE CON BAMBINI ADHD

STRATEGIE PER LAVORARE CON BAMBINI ADHD. d.ssa Viviana Rossetti Psicologa dell’età evolutiva Esperta in psicologia scolastica. DDAI Disturbo da Deficit dell’Attenzione e Iperattività.

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STRATEGIE PER LAVORARE CON BAMBINI ADHD

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Presentation Transcript


  1. STRATEGIE PER LAVORARE CON BAMBINI ADHD d.ssa Viviana Rossetti Psicologa dell’età evolutiva Esperta in psicologia scolastica

  2. DDAIDisturbo da Deficit dell’Attenzione e Iperattività • DISATTENZIONE:intesa come incapacità nel mantenere per un periodo sufficientemente prolungato l’attenzione su un compito. • IPERATTIVITA: ossia un eccessivo ed inadeguato livello di attività motoria. • IMPULSIVITA’: incapacità ad aspettare o ad inibire comportamenti che in quel momento risultano inadeguati.

  3. SINTOMI ASSOCIATI Comportamenti disturbanti che derivano dall’interazione fra le caratteristiche primarie del disturbo e l’ambiente • DISTURBI EMOTIVI • PROBLEMATICHE INTERPERSONALI • DIFFICOLTA’ SCOLASTICHE

  4. INTERVENTI BASATI SUGLI ANTECEDENTI • Tentativi di cambiare l’ambiente che circonda il bambino in modo da facilitare l’emissione di comportamenti positivi. • Il cambiamento si attua PRIMA che il problema si presenti  interventi di tipo PREVENTIVO

  5. PREDISPOSIZIONE DI UN CONTESTO FACILITANTE Più organizzato/strutturato è il contesto in cui lavora il b/o, più prevedibile diventa l’ambientepiù regolato il comp. • Dove far sedere il bambino? • Piccoli incarichi PREVENTIVI • Instaurare delle routine: regolarità e scadenze forniscono cornice di supporto. • Le regole e i tempi di lavoro: comunicare aspettative • L’organizzazione del materiale

  6. LA DISPOSIZIONE DEI BANCHI Per valutare quanto ogni disposizione sia adeguata per una buona partecipazione del bambino DDAI al lavoro scolastico è necessario porsi delle domande: • Dalla cattedra si vede il bambino? • È facilmente raggiungibile? • È favorito lo scambio di sguardo insegnante – bambino? • Ha compagni vicino a lui? Se si, sono compagni tranquilli o vivaci? • Se il bambino si alza, quanti bambini possono essere disturbati o coinvolti? • Quanti bambini guardano direttamente fuori dalle finestre? • Ogni bambino quanti bambini osserva dal suo posto?

  7. QUALI ERRORI? • “Devi fare i compiti quando torni da scuola” • “Non correre per andare in mensa” • “In classe ci si rispetta” • “Per uscire si deve essere in fila per due e aspettare che tutti siano pronti”

  8. INTERVENTI BASATI SULLE CONSEGUENZE • Strategie che mirano a migliorare il comportamento attraverso l’applicazione di conseguenze (positive o negative). • Le conseguenze positive aumentano la frequenza, l’intensità e la durata di un comportamento. • E’ importante, pertanto, fornire al bambino un feedback sul suo comportamento. • Dare un elogio dopo un comportamento corretto è più importante che rimproverare o punire un comportamento sbagliato.

  9. GRATIFICAZIONE Come deve essere una buona gratificazione?

  10. QUALI ERRORI? • “Se vieni promosso ti regalo la bicicletta” • “Ti faccio fare 10 minuti di computer se mi prometti che poi ti comporti bene” • “Se ti do questo gioco la smetti di dare fastidio”

  11. QUALI ERRORI? • “Alessandro sei stato bravo” • “Paolo non fare i capricci”

  12. LINGUAGGIO E COMUNICAZIONE • Fornire informazioni prima di rimproverare (spesso il bambino non sa cosa fare e quando). • Semplificare le istruzioni e comunicarle separatamente • Incoraggiamento positivo • Focalizzarsi sul comportamento e non sul bambino. • Essere molto specifici

  13. STRATEGIE BASATE SULLE CONSEGUENZE NEGATIVE • IGNORARE PIANIFICATO: per i comportamenti lievemente negativi. Importante la coerenza. • CONSEGUENZE LOGICHE: Se… allora”  responsabilizza alle proprie azioni. Condividere con il b/o, attraverso la riflessione, gli effetti delle sue azioni. • COSTO DELLA RISPOSTA: addebitare al b/o il costo della propria risposta inappropriata. Feedback continuo.

  14. PUNIZIONE Cosa punite? Come?

  15. PUNIZIONE • Qualsiasi conseguenza che riduca la possibilità che si ripeta il comportamento cui viene applicata. • Segnale utile per comprendere l’inadeguatezza della propria condotta e per avere un feedback sulla scarsa utilità di riproporre quella condotta

  16. STRATEGIE EDUCATIVE AVANZATE • Contratti comportamentali: registrate le azioni che il b/o si impegna a compiere e le gratificazioni cui può avere accesso onorando il contratto • Token economy: il b/o vede ricompensata la propria condotta con dei gettoni, grazie a cui potrà ricevere oggetti graditi o partecipare ad eventi piacevoli. • Time out: Sospensione di ogni possibile rinforzo, attenzione, gratificazione, collocando il b/o in un luogo tranquillo.

  17. CONTRATTI COMPORTAMENTALI Io sottoscritto, mi impegno a mantenere questi accordi presi con i miei insegnanti: • Chiedere di andare in bagno solo una volta all’ora; • Prendere la parola solo dopo aver alzato la mano e ricevuto il consenso dall’insegnante • …

  18. Ogni giorno in cui riuscirò a rispettare questi X punti potrò scegliere uno fra i seguenti premi: • 15 minuti di gioco al computer da attuare durante il tempo libero dopo la mensa; • La possibilità di fare un disegno libero negli ultimi 15 minuti di lezione; • … Dichiaro che cercherò di onorare questo contratto con il massimo impegno Data Firme

  19. METACOGNIZIONE “Fai attenzione” Cosa vuol dire?

  20. STRATEGIE METACOGNITIVE • Attitudine metacognitiva: tendenza a riflettere sulla propria attività cognitiva in riferimento a un compito. • Conoscenza da parte del soggetto delle proprie attività cognitive e del grado di controllo che è in grado di esercitare su esse.

  21. Insegnare strategie per apprendere, per ricordare, per stare attenti, per studiare... • Aiutare il bambino ad applicare le strategie, a selezionarle in base alla loro efficacia • Incoraggiare il bambino ad autovalutarsi. • Insegnare l’autodialogo interno

  22. ATTIVITA’ METACOGNITIVE • Brainstorming su attenzione • Riflessione sul perché è importante stare attenti e conseguenti vantaggi • Riflessione su vignette e strategie più adatte allo studio

  23. cosa non va bene? • Preparare tutti i materiali necessari • Cercare di non lavorare quando si è stanchi • Controllare i tempi di esecuzione • Pensare che il compito sia facile prima di averlo letto • Pensare solo ad argomenti inerenti al compito • Prima di cominciare riflettere sul modo migliore per svolgere il compito • Cercare di ricordare tutto quello che l’insegnante ha detto in relazione al compito • Guardare sempre l’orologio • Cercare di trovare gli aspetti interessanti nel compito • Se il compito è lungo, dividerlo in più parti • Controllare se si sta proseguendo correttamente in ogni singola parte • Prevedere un’attività piacevole dopo aver terminato il compito • Interrompersi con telefonate non inerenti al compito

  24. Raccontare una storiella e dirgli che dovrà stare molto attento perché la favola non ha finale e lui dovrà completarla cerchiando la figura giusta. • “Ieri ho fatto una passeggiata al parco e ho visto una rana nello stagno. Poi sono andata allo zoo dove ho sentito la voce di un grande …….” • Cosa ho sentito? Fate un cerchio intorno alla figura giusta.

  25. Riflessione collettiva: • “Come hai fatto a trovare la soluzione giusta? • Sei stato molto attento Come hai fatto per stare attento? • Hai parlato con il tuo compagno? • Sei andato al cestino a temperare? • Cosa facevi? • L’insegnante guida i bambini a definire i comportamenti corretti per stare attenti.

  26. Brainstorming su modalità per superare i momenti di distrazione. • Quando sei stanco… • Quando c’è molto rumore… • Quando sei preoccupato… • Quando hai molta fretta… • Quando sei emozionato…. • Quando i compagni ti distraggono…

  27. QUALI SEGNALI INDICANO UN CALO DI ATTENZIONE? Brainstorming

  28. La scarsa accuratezza nell’esecuzione del compito è dovuta a: - diff. a mantenere l’attenzione per tempi prolungati diff. a porre adeguata attenzione alle consegne - tendenza ad affrontare il compito in modo impulsivo, senza pianificare. - procedure di controllo poco efficaci. COSA FARE Favorire la gestione dell’attenzione. Attenzione alle consegne. Promuovere la pianificazione. Promuovere l’autostima e l’autoefficacia. Computer. Trucchi per migliorare l’apprendimento. Migliorare le abilità sociali. DIFFICOLTA’ SCOLASTICHE

  29. INCREMENTARE L’ATTENZIONE • Pause • Suddividere il lavoro • Cambiare il compito • Dare segnali chiari che richiamino in modo inequivocabile l’attenzione. • Svolgere attività complesse nelle prime ore della giornata. • Presentare lo stesso materiale in modi diversi per evitare la monotonia + manipolazione dei materiali. • Avere qualcuno vicino • Dare due compiti, facendo svolgere prima quello che piace meno. • Possibilità di scelta • Cura dei tempi morti

  30. ATTENZIONE ALLE CONSEGNE • Brevi, chiare, concise, ripetute spesso. • Scritte e orali, da lasciare esposte. • La rilettura deve essere elemento di motivazione. • Sottolineatura con pennarello rosso delle parti salienti delle istruzioni • Costruzione di un piano d’azione per punti, da tenere vicino.

  31. “Leggi con attenzione il testo assegnato e cerca di capirlo bene; poi rispondi alle domande riportate dopo la lettura. Stai attento, però, perché nel brano ci sono delle parole scritte in modo sbagliato: trovale e trascrivile nella tabella in fondo”. Può diventare:

  32. 1- leggere il testo 2- leggere le domande una alla volta cercando di rispondere e andando a rileggere quando necessario 3- leggere il testo un’altra volta, dando poca importanza al significato, ma facendo attenzione a come sono scritte le parole 4- sottolinea le parole sbagliate 5- riporta le parole nella tabella

  33. PROMUOVERE PIANIFICAZIONE E AUTOEFFICACIA • Aiutarlo a diventare più efficace nell’organizzazione del lavoro. • Stime di tempi e difficoltà • Gestire la distribuzione delle risorse. • Dargli la possibilità di mostrare i suoi punti di forza

  34. TRUCCHI PER MIGLIORARE L’APPRENDIMENTO • Attività di caccia all’errore. • Gioco del “battere il tempo”. • Sviluppare sotto-obiettivi. • Tutoring.

  35. ABILITA’ SOCIALI • Comprendere l’effetto del proprio comportamento sugli altri. • Ascoltare gli altri. • Iniziare e terminare una conversazione. • Chiedere qualcosa. • Seguire le istruzioni. • Condividere con gli altri. • Partecipare ad un gioco. • Offrire il proprio aiuto.

  36. POTENZIARE L’ATTENZIONE Un programma di potenziamento aiuta non solo a sviluppare nuove abilità, ma anche ad utilizzare in modo migliore quelle che già si possiedono.

  37. INCREMENTARE LA TENUTA ATTENTIVA • insegnando al bambino procedure di controllo efficaci per gestire la propria tenuta attentiva. • Suddividere un compito lungo in più parti • Dare due compiti • Timer • Caccia all’errore

  38. CATTURARE L’ATTENZIONE • Porre una domanda interessante su cui si possa speculare • Essere un po’ attori • Aggiungere una dose di mistero • Variare il tono della voce • Dare segnali chiari

  39. FOCALIZZARE L’ATTENZIONE • Essere sempre visibili a tutti gli studenti. • Assicurarsi sempre che la propria voce raggiunga perfettamente tutti gli alunni. • Le consegne devono contenere delle istruzioni semplici, brevi e comprese dallo studente • Utilizzare un fascio di luce • Utilizzare il più possibile supporti visivi

  40. MANTENERE L’ATTENZIONE • Muoversi all’interno della classe per essere sempre visibili. • Evitare “tempi vuoti”. • Definire con chiarezza i tempi • Utilizzare il nome • Pulizia del setting • Controllo della postura

  41. ALTRE STRATEGIE • FERMATI E PENSA! È una strategia utile per contenere l’impulsività. • DAMMI UN 5! Strategia che si focalizza su 5 parti del corpo coinvolte nel migliorare l’ascolto e l’attenzione

  42. AUMENTARE LA VIGILANZA • Attività che richiedano di fornire risposte rapide a stimoli poco frequenti e per periodi dilazionati. • Gli esercizi sono lunghi e non stimolanti, per far sì che il bambino impari a sforzarsi di mantenere l’attenzione grazie alle proprie abilità autoregolative. • Es. fare un movimento quando si sente una data parola. • Es. barrare le A, i quadretti rossi, i quadretti gialli ma non i blu,…

  43. AUMENTARE LA CAPACITA’ DI INIBIZIONE • Spesso la fretta va a svantaggio della buona esecuzione dei compiti... • Fermarsi • Prendere tempo • Bloccare la risposta • Non agire subito • Esaminare bene le consegne

  44. FERMARSI E PRENDERE TEMPO • Produrre una risposta (tracciare un segno) in corrispondenza di un suono e inibirla (fermarsi) in presenza di un altro. • UN, DUE, TRE,... STELLA! • SACCHI PIENI, SACCHI VUOTI • TOCCARE, NON TOCCARE

  45. PRENDERE TEMPO PER CAPIRE LA CONSEGNA I bambini devono fermarsi a riflettere prima di agire, inibendo intenzionalmente la risposta motoria allo stimolo predominante. Attività in cui sia necessario frenare le risposte impulsive. Esercizi che potenziano l’abilità di selezionare solo alcuni degli stimoli presentati, allenando la capacità di inibire l’impulso in presenza di stimoli che non lo richiedano. • Es. barrare tutte un determinato stimolo fra tanti simili. • Es. alzare la mano per tutti i numeri tranne…

  46. VOLA, NON VOLA? • NOTTE E GIORNO Inibire l’impulso a dare una risposta abituale per esperienza consolidata, in favore di una risposta meno abituale • NOME O COLORE?

  47. ESAMINARE BENE LA CONSEGNA • QUALE DEI DUE? Vengono presentate coppie di stimoli che condividono caratteristiche comuni. Individuare quello cui si sta facendo riferimento sulla base di una serie di indizi forniti. • CHI HA RUBATO LA MARMELLATA? • CHI CERCA TROVA

  48. AUMENTARE LA MEMORIA DI LAVORO • Attività in cui il ragazzo deve volontariamente ricordare informazioni presentate per un periodo limitato di tempo. • Gli esercizi richiedono al soggetto di esercitare la capacità di mantenere una prolungata attenzione nel tempo, allenando la capacità di mantenere in memoria un numero via via crescente di stimoli visivi o uditivi. • Ad es. ricordare una serie di animali, ricordarli al contrario,…

  49. IL GIOCO DELLE SCATOLETTE • Presentare 3 oggetti e nasconderli sotto 3 scatolette, ma è presente anche una scatoletta n° 4 vuota… I b/i devono controllare la memoria di lavoro nel senso di mantenere varie informazioni, selezionando fra esse quelle rilevanti e inibendo quelle che non lo sono.

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