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Patto per la convivenza, le regole, la responsabilità in zona stazione. Com’è cambiata la zona stazione a tre anni dal Patto? L’opinione dei cittadini Luglio 2011. Questionario, elaborazione e analisi a cura di Extrafondente.
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Patto per la convivenza, le regole, la responsabilità in zona stazione Com’è cambiata la zona stazione a tre anni dal Patto? L’opinione dei cittadini Luglio 2011 Questionario, elaborazione e analisi a cura di Extrafondente
Il 23 febbraio 2008, a conclusione di un percorso di progettazione partecipata di 4 mesi, molti residenti, lavoratori in zona, associazioni ed istituzioni, firmarono il Patto per la convivenza, le regole, la responsabilità in zona stazione. I firmatari del Patto s’impegnavano così a “fare della zona stazione un’area integrata nella città, in cui è bello vivere, viva e attraente per tutti i cittadini di Reggio Emilia”. Il Patto intendeva trovare risposta alle preoccupazioni di coloro che sostenevano di non vivere bene in zona stazione a causa dello spaccio di droga, risse e ubriachi in strada, atteggiamenti aggressivi di molti residenti e non residenti, bivacchi in strada e problemi nei condomini. Molti italiani che vivono lì erano anche preoccupati perché non riconoscevano più la zona dove abitano e non riuscivano ad avere relazioni soddisfacenti con gli abitanti di origine straniera. Molti stranieri, d’altro canto, si lamentavano perché si sentivano trattati male dagli italiani. • Il programma per l’attuazione del Patto Il Sindaco Graziano Delrio, l’Assessore Franco Corradini e i loro collaboratori iniziarono un dialogo serrato con gli abitanti – italiani e stranieri – e con i commercianti, per capire esattamente quali fossero i problemi e trovare insieme le soluzioni. Da allora, il programma per l’attuazione del Patto ha incluso diverse aree d’azione, dagli interventi urbanistici alle azioni per la coesione sociale. Eccone una lista non esaustiva: • l’abbattimento del parcheggio detto “lucchetto” e la creazione della nuova Piazza Domenica Secchi con il chiosco analcolico Cafè Reggio; • l’apertura del negozio etico in Via IV novembre; • la ristrutturazione del Parco Paulonie, la nuova illuminazione e altri abbellimenti di diverse aree della zona; • il progetto Regole del gioco per la buona convivenza all’interno dei condomini, con i suoi prodottiVademecum della buona convivenza in condominio e Prontuario di condominio; • l’Unità di stradaper il contrasto ai fenomeni di disordine urbano e la riduzione dei danni e dei rischi correlati all’uso di sostanze alcoliche; • le risposte del Tavolo Interforze alle segnalazioni dei cittadini; • la rinascita e l’ampliamento dell’Associazione Centro d’Incontro Reggio Est e il giornalino Zona Stazione; • l’insediarsi di attività imprenditoriali giovanili in Via IV novembre e l’apertura dell’Amoreggio Infopoint; • i laboratori e le celebrazioni di 1,6,7 Contatto! • l’apertura del Centro di Mediazione sociale e dei conflitti in Via Turri; • i servizi offerti agli adolescenti da Spazio Raga. I risultati ottenuti • Il Patto si era dato un orizzonte temporale di tre anni per cominciare ad apprezzare i cambiamenti apportati dalle tante azioni messe in campo; dunque, a quasi tre anni e mezzo dalla sua firma, è giunto il momento di valutare gli effetti prodotti dallo sforzo congiunto di amministratori, cittadini e associazioni.
La scelta del metodo per la valutazione è caduta su un questionario rivolto a tutti coloro che vivono o lavorano in zona stazione o la attraversano e sullo studio di come la stampa locale ha trattato della zona stazione negli anni dal gennaio 2007 al maggio 2011. In questo documento si dà conto dei risultati della valutazione dei 127 questionari compilati. • Le brevi domande contenute nel questionario intendevano scoprire il giudizio dei rispondenti circa l’efficacia del Patto nel migliorare l’area e nel risolvere i problemi che i cittadini coinvolti nel percorso partecipato avevano segnalato ad inizio percorso, tre anni fa. La scelta di un questionario che sondasse la soddisfazione dei rispondenti come strumento per la valutazione risponde ad una serie di ragioni che andiamo a enumerare. • In primo luogo non sono disponibili i dati sui reati commessi e denunciati a Reggio Emilia in quanto il Dipartimento di Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno non fornisce più informazioni dal 2008, anno dell’ultima pubblicazione sul tema. Inoltre, le statistiche relative alla delittuosità in città sono sempre state prodotte in forma aggregata, a livello comunale e provinciale, con l’impossibilità, pertanto, di risalire ai soli casi verificatisi in una porzione della città. L’unica altra fonte d’informazione interessante, e potenzialmente disaggregabile per zona, è quella riferita ai fenomeni e segnalazioni di disordine urbano che si raccolgono con il sistema regionale Rilfedeur, sistema al quale la Polizia municipale di Reggio Emilia non ha aderito. • In secondo luogo, anche avendo a disposizione quei dati, essi non sarebbero bastati come unico elemento di valutazione degli effetti del patto perché i suoi obiettivi non si limitavano all’auspicata riduzione dei reati ma abbracciavano temi molto più vasti quali, per esempio, l’educazione dei giovani, l’integrazione tra residenti italiani e stranieri e l’aspetto dell’area. E’ evidente che questi temi non troverebbero riscontro nei servizi offerti dalle polizie attive sul territorio e dipendono piuttosto dalla percezione e dal giudizio dei residenti e di coloro che, a diverso titolo, frequentano la zona stazione. • Infine, la decisione caduta sul questionario, così come le modalità di distribuzione e raccolta, dipendono anche dalla limitatezza delle risorse finanziarie a nostra disposizione: in queste condizioni abbiamo preferito privilegiare la realizzazione e il follow-up delle azioni, sacrificando in parte la valutazione, con l’eccezione dello studio della stampa perché pensiamo che essa dia una misura importante della rappresentazione dell’area presso il resto della città, una questione, per diverse ragioni, ritenuta cruciale da tutti gli stakeholder rappresentati nel Patto (per lo studio sulla stampa si veda il rapporto Come la stampa ha raccontato la zona stazione dal 2007 ad oggi, luglio 2011). • I questionari sono stati distribuiti dagli incaricati di Extrafondente in luoghi-chiave assieme a delle urne nelle quali depositare i questionari compilati, nel rispetto dell’anonimato. Oltre a ciò sono stati distribuiti 240 questionari attraverso l’indirizzario di posta elettronica del Patto. Le elaborazioni che presentiamo sono una selezione dei dati raccolti. Alcuni incroci, dato il piccolo numero totale di questionari, non superano l’esame della significatività statistica e abbiamo quindi scelto di non riportarli. Quest’annotazione metodologica si completa con l’invito a non ricavare dai dati riportati se non possibili indizi meritevoli di ulteriore approfondimento e a non considerare in alcun modo i rispondenti come un campione rappresentativo dei residenti e fruitori della zona stazione.
La rilevazione è avvenuta dal 7 al 22 giugno 2011. Sono stati distribuiti 350 questionari in 16 luoghi compresi tra Via Turri /Via Emilia Ospizio e Via IV Novembre/P.le Marconi. Assieme ai questionari è stata collocata un’urna per la consegna nel rispetto dell’anonimato. 240 questionari sono stati spediti agli indirizzi di posta elettronica ai quali vengono usualmente inviati gli aggiornamenti e le comunicazioni sul Patto. Il questionario conteneva 6 domande sul Patto , in aggiunta alle consuete informazioni sul rispondente (sesso, età, nazionalità, residenza in zona). Era preceduto da una nota informativa, opportuno richiamo per tutti ma, in particolare, per coloro che non fossero a conoscenza del Patto affinché potessero ricostruirne la genesi e le ragioni della rilevazione. Sono stati compilati 127 questionari, di cui solo 2 sono pervenuti tramite posta elettronica. Tabella 1. Questionari restituiti compilati per ciascuno dei luoghi di collocazione delle urne • Bar Armony: 8 • Hotel S.Marco: 6 • Parrocchia Emilia all’ospizio: 7 • Amoreggio info-point: 5 • Biblioteca: 5 • Cafè Reggio: 2 • Hip Hop western: 7 • Geppino, barbiere: 2 • Centro d’Incontro Reggio Est: 12 • Cisl (settore fiscale): 1 • CTP Pertini: 50 • Centro di Mediazione dei conflitti: 4 • Negozio Etico: 1 • Video Take: 4 • New Infinito (Western Union): 7 • Bar Marconi: 6 Posta elettronica: 2
CHI HA RISPOSTO Grafico 1. Chi ha risposto L’alta percentuale di rispondenti tra i residenti in altra zona della città si spiega con i 40 questionari compilati dagli studenti del corso di apprendimento della lingua straniera del CTP (Centro territoriale per l’educazione permanente) “Pertini” di Via Turri 69. Questo fatto ha permesso di avere complessivamente un numero di rispondenti di origine straniera relativamente alto e consente alcune considerazioni sulle differenze e le uguaglianza nelle risposte tra italiani e stranieri. • risposte a questa domanda su 127 questionari compilati. • I dati sono forniti in valore assoluto. Trattandosi di domanda a risposta multipla (era quindi possibile fornire più di una risposta, per es., residente in altra zona e commerciante), il totale è superiore a 117.
CHI HA RISPOSTO Grafico 3. Età dei rispondenti 122 risposte a questa domanda su 127 questionari compilati. La percentuale è calcolata sul totale delle risposte. Il più giovane: 16 anni Il più anziano: 86 anni Età media dei rispondenti: 42 anni 118 risposte a questa domanda su 127 questionari compilati. La percentuale è calcolata sul totale delle risposte.
CHI HA RISPOSTO Tabella 2. Rispondenti suddivisi per sesso e origine nazionale 122 risposte a questa domanda su 127 questionari compilati. La percentuale è calcolata sul totale delle risposte. I dati della tabella sono espressi in valori assoluti.
CHI HA RISPOSTO 119 risposte a questa domanda su 127 questionari compilati. La percentuale è calcolata sul totale delle risposte.
GLI AGGETTIVI PER QUALIFICARE LA ZONA STAZIONE • Il questionario chiedeva, in apertura, di qualificare la zona stazione “oggi” con 3 aggettivi, fornendo esempi. Abbiamo considerato ineludibile fornire esempi per la migliore comprensione della domanda a un pubblico potenzialmente molto differenziato; questa scelta ha inevitabilmente “suggerito” a più d’uno gli aggettivi da utilizzare (ne sono prova l’alto numero di “ordinata/disordinata”, “bella/brutta” riscontrati nelle risposte). • Gli aggettivi usati sono stati tanti ma è stato possibile raggrupparli in categorie. Questo grafico espone i risultati dei raggruppamenti sulla base dell’elemento preso in considerazione per esprimere il giudizio. Ne sono così emerse 5 categorie (che non tengono conto del segno positivo o negativo della qualificazione), per le quali forniamo alcuni esempi: • ASPETTO: bella o brutta, ordinata o disordinata, sporca o pulita, ecc. • SICUREZZA: sicura o insicura,, poco controllata, ecc. • COMPOSIZIONE ETNICA: multiculturale, multietnica, cosmopolita, ecc. • RELAZIONI: maleducata, indifferente, aperta, discriminata, ecc. • VIVIBILITA’: viva, caotica, migliorata, in cammino, ecc. • Per l’elenco completo degli aggettivi si veda l’Appendice. Grafico 6. Elemento valutato 106 persone si esprimono con 265 aggettivi. Il grafico mostra i valori assoluti.
GLI AGGETTIVI PER QUALIFICARE LA ZONA STAZIONE Il raggruppamento degli aggettivi secondo il segno positivo, negativo o neutro mostra una prevalenza decisa delle espressioni negative. Tuttavia va segnalato che l’insieme delle categorie positiva e neutra raggiunge il 34,70% sul totale degli aggettivi utilizzati. Con la categoria vittima abbiamo inteso raggruppare quegli aggettivi che, non potendo rientrare appieno in nessuna delle altre categorie, restituiscono tuttavia un’immagine della zona come vittima di discriminazioni e trascuratezza (ne sono esempi gli aggettivi: discriminata, ghettizzata, isolata). Esempi di aggettivi raccolti nella categoria neutra sono: diversa dal resto della città, in cammino, sospesa. Per l’elenco completo degli aggettivi si veda l’Appendice. Grafico 7. Connotazione della zona Tabella 3:Aggettivi più usati 106 persone si esprimono con 265 aggettivi. Il grafico mostra i valori assoluti.
GLI AGGETTIVI PER QUALIFICARE LA ZONA STAZIONE • Il grafico presenta l’incrocio tra la dimensione cui fa riferimento l’aggettivo aggregato e il segno (positivo, negativo, neutro, vittima). Interessa evidenziare che: • quando la qualificazione della zona da parte dei rispondenti riguarda la vivibilità e la composizione etno-culturale, l’accezione prevalente è neutra; • dal punto di vista delle relazioni, l’immagine della zona è restituita prevalentemente come vittima; • sull’aspetto e sulla sicurezza le accezioni positive e negative si equivalgono, pur con una leggera superiorità del segno negativo. Grafico 8. Incrocio tra l’elemento valutato e la connotazione della zona
GLI AGGETTIVI PER QUALIFICARE LA ZONA STAZIONE Grafico 9. Connotazione attribuita alla zona da italiani e stranieri Il grafico non mostra alcuna significativa differenza tra i gruppi italiani e stranieri nella ricerca di aggettivi per connotare la zona stazione in senso positivo, negativo o neutro. La % è calcolata sul totale dei 265 aggettivi usati. Trattandosi di risposta multipla la % è calcolata su quanti hanno dato almeno una risposta.
GLI AGGETTIVI PER QUALIFICARE LA ZONA STAZIONE Grafico 10. Connotazione attribuita alla zona e residenza Emerge la tendenza dei rappresentanti di associazioni con sede nel territorio considerato o coinvolte nelle attività ricreative e culturali che là si svolgono ad attribuire connotazione positiva all’area. I residenti e i non reggiani attribuiscono valore negativo in misura maggiore delle altre categorie. I commercianti tendono a connotare la zona come vittima. residente commerciante rappresentante associazione residente in altra zona fuori Reggio
RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI DEL PATTO La domanda n. 3 del questionario sollecitava i rispondenti ad esprimere la propria valutazione sul miglioramento o peggioramento della situazione in zona stazione, prendendo a riferimento i 10 principali obiettivi del Patto e comuni ad entrambe le zone (Est e Ovest ) della stazione, diversamente riaggregati per meglio rispondere alle esigenze di chiarezza del questionario. E’ interessante notare che, mentre il 44% dei rispondenti continua a percepire un invariato senso d’insicurezza (Grafico 11) quando interrogati sui livelli di criminalità, è il 53% dei rispondenti a giudicare migliorata la condizione nell’area considerata (Grafico 12). 115 risposte a questa domanda su 127 questionari compilati. La percentuale è calcolata sul totale delle risposte.
RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI DEL PATTO Tabella 4. I rispondenti suddivisi per sesso e opinione sulla criminalità a tre anni dal Patto. 109 risposte a questa domanda su 127 questionari compilati. La percentuale è calcolata sul totale delle risposte. Il Grafico 12 mostra che, come già osservato, è più alta la percentuale di risposte che indicano un miglioramento della criminalità rispetto alla percentuale di persone che ancora ritengono alto il senso d’insicurezza attribuito alla zona. La distinzione per sesso dei rispondenti (Tabella 4) mostra che prevalgono gli uomini tra coloro che ritengono migliore la situazione odierna mentre sono soprattutto le donne a ritenerla invariata.
RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI DEL PATTO L’opinione di chi ha risposto è, come mostra il grafico 13, disposta a riconoscere un miglioramento della situazione descritta più di tre anni fa come degrado urbano. 113 risposte a questa domanda su 127 questionari compilati. La percentuale è calcolata sul totale delle risposte. 97 risposte a questa domanda su 127 questionari compilati. La percentuale è calcolata sul totale delle risposte.
RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI DEL PATTO 102 risposte a questa domanda su 127 questionari compilati. 103 risposte a questa domanda su 127 questionari compilati. 99 risposte a questa domanda su 127 questionari compilati. • Le % nei grafici sono calcolate sul totale delle risposte.
RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI DEL PATTO La grande maggioranza di chi ha compilato il questionario appare convinta che l’immagine negativa della zona permanga inalterata (42%) o sia addirittura peggiorata (40%); ciò avviene sebbene qualche miglioramento sia riconosciuto in altri aspetti individuati nel Patto (si vedano i grafici 12 e 13). Quest’impressione è confermata da alcune annotazioni di residenti in altra zona della città, e di origine straniera, scritte a margine del questionario: “Mi hanno consigliato di non camminare mai da sola in Via Turri”, “Vengo solo di giorno perché mia madre dice che è troppo pericoloso di notte”, “Ho sentitito dire che molti italiani hanno venduto il loro appartamento a prezzi bassi perché non si sentivano più sicuri”, “Il mio fidanzato mi ha permesso di venire a scuola al CTP solo in auto (per sicurezza)”, “Via Turri è insicura di sera”, “Viale IV novembre davanti la stazione è insicura”. La persistenza dell’immagine negativa, in particolare riferita a Via Turri , è confermata nonostante il calo dell’attenzione che la strada ha ricevuto da parte della stampa locale: gli articoli su Via Turri apparsi sulla stampa locale sono infatti passati dei 96 (spesso di taglio negativo) del 2007 ai 33 del 2010, ai 15 dei primi 5 mesi 2011. 104 risposte a questa domanda su 127 questionari compilati. La percentuale è calcolata sul totale delle risposte.
RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI DEL PATTO 100 risposte a questa domanda su 127 questionari compilati. La percentuale è calcolata sul totale delle risposte. 104 risposte a questa domanda su 127 questionari compilati. La percentuale è calcolata sul totale delle risposte. Il confronto tra i due grafici mostra che, sebbene solo il 27% di chi risponde valuta che la fiducia nelle istituzioni è migliorata (27%), 41% è però disposto a riconoscere che, oggi, i cittadini sono più coinvolti nelle scelte del Comune. Il cammino verso la trasformazione dell’aspetto partecipativo in maggiore fiducia nelle istituzioni è però ancora largamente incompiuto.
RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI DEL PATTO Indice di realizzazione del patto Massima realizzazione Minima realizzazione 10 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 5,3 • Attraverso la combinazione di tutti gli obiettivi del patto proposti nel questionario, è stato creato un indice di realizzazione del patto con una scala da 0 a 10 (con 0=minima realizzazione e 10=massima realizzazione). • I confronti tra le medie dell’indice di realizzazione del patto con le variabili zona di residenza, genere e origine nazionale non risultano statisticamente significative, fatta eccezione per l’età che mostra una valutazione più positiva da parte dei giovani: • fino a 35 anni l’indice è 6 • da 36 a 50 anni l’indice è 5,5 • oltre 50 anni l’indice è 4
RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI DEL PATTO “La zona stazione è un’area integrata nella città, in cui è bello vivere, viva e attraente per tutti i cittadini di Reggio Emilia.” QUANTO SIAMO VICINI A QUESTA CONDIZIONE? 3,47 1 4 5 Molto lontani Molto vicini 2 3 • La misura 3,47 è la media di tutte le risposte alla domanda 3 del questionario (più sopra riportata in questa sezione) che prevedeva una scala da 1 a 5 per misurare la vicinanza alla meta. La domanda aveva lo scopo di sollecitare un giudizio sintetico sulla questione, dopo le risposte analitiche stimolate dalle domande precedenti. • L’inequivocabile messaggio dell’indice è che si è a metà del guado, nel gradiente che va dal totale insuccesso alla piena realizzazione degli scopi del Patto.
PROSEGUIRE CON IL PROCESSO DI PARTECIPAZIONE? • A coloro i quali avevano risposto sì alla domanda se si dovesse proseguire nel processo di partecipazione avviato da più di tre anni si chiedeva di motivare il proprio giudizio. Data la grande varietà di risposte, non è stato possibile raggrupparle in categorie ma riportiamo di seguito alcuni dei giudizi espressi, rimandando all’Appendice chi volesse prendere visione di tutte le risposte. • Esempi di ragioni portate per terminare il processo sono: • parole tante, fatti pochi • è inutile • Alcune risposte hanno genericamente fatto riferimento all’opportunità del prosieguo: • il percorso non è finito, ci vuole tempo e pazienza • bisogna sforzarsi di più • c’è tanto lavoro da fare • Altre hanno espresso considerazioni precise sul significato di affrontare i problemi di una comunità con processi partecipativi: • senza collaborazione tra cittadini e amministrazione è probabile che si arrivi a soluzioni inadatte • perché è meglio affrontare i problemi tutti insieme • il bene comune non è qualcosa che si può decidere dall'alto ma richiede il consenso di tutti. Grafico 21. Ritiene che il Patto sia stata un'azione: 68 risposte su 127 questionari. I dati sono forniti in valori assoluti. 113 risposte a questa domanda su 127 questionari compilati. La percentuale è calcolata su questo totale.
Suggerimenti Più controlli delle forze di polizia L’ultima domanda del questionario intendeva raccogliere suggerimenti per migliorare la zona stazione. Anche in questo caso le tante e diverse risposte non hanno permesso aggregazioni. Tuttavia, alcune indicazioni, che presentiamo in questa sezione, si sono presentate in un numero considerevole di questionari. La richiesta di più controlli da parte dei servizi di polizia è stata espressa da un uguale numero di italiani e stranieri (16); essendo però gli italiani e gli stranieri che hanno offerto i loro suggerimenti rispettivamente 74 e 47, risulta che 1 italiano su 4,5 e uno straniero su 3 si sono espressi in questo modo. Più persone hanno invocato un intervento deciso ed efficace sui problemi all’interno dei condomini. Infine, evitare di concentrare tante persone di origine straniera in un’unica zona della città è stata indicata come soluzione da 5 persone di origine straniera. 16 italiani su 74 e 16 stranieri su 47 ITALIANI STRANIERI • Intervenire nei condomini su: • insolvenza • inciviltà • prostituzione Non concentrare tanti stranieri in una stessa zona.
AGGETTIVI UTILIZZATI PER DESCRIVERE LA ZONA STAZIONE E RAGGRUPPAMENTI IN CATEGORIE COMPOSIZIONE ETNO-CULTURALE SICUREZZA ASPETTO VIVIBILITA’ RELAZIONI
Elenco completo delle risposte alla domanda 5: PENSA CHE SI DEBBA PROSEGUIRE CON IL PROCESSO DI PARTECIPAZIONE INIZIATO 3 ANNI FA'? PERCHE'? 1/2
Elenco completo delle risposte alla domanda 5: PENSA CHE SI DEBBA PROSEGUIRE CON IL PROCESSO DI PARTECIPAZIONE INIZIATO 3 ANNI FA'? PERCHE'? 2/2
Elenco completo delle risposte alla domanda 6: QUALI SUGGERIMENTI DAREBBE PER MIGLIORARE LA ZONA STAZIONE? 1/2
Elenco completo delle risposte alla domanda 6: QUALI SUGGERIMENTI DAREBBE PER MIGLIORARE LA ZONA STAZIONE? 2/2
Il Comune di Reggio Emilia ha ricevuto il Premio Tom Benetollo • per le buone pratiche locali - III Edizione 2010 per il processo partecipativo nell’area della stazione ferroviaria Questionario, analisi ed elaborazioni a cura di Extrafondente www.extrafondente.com