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della Caritas diocesana secondo il metodo “ascoltare, osservare, discernere, per animare”

Tre luoghi/strumenti chiave per il servizio pastorale. della Caritas diocesana secondo il metodo “ascoltare, osservare, discernere, per animare”. A partire da….

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della Caritas diocesana secondo il metodo “ascoltare, osservare, discernere, per animare”

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Presentation Transcript


  1. Tre luoghi/strumenti chiave per il servizio pastorale della Caritas diocesana secondo il metodo “ascoltare, osservare, discernere, per animare” II tappa, Roma 12/14 marzo 2007

  2. A partire da… • La Nota pastorale“Il volto missionario delle parrocchie in un modo che cambia”,afferma che dobbiamo affrontare alcuni snodi essenziali: • “Come intercettare i nuovi «luoghi» dell’esperienza umana così difficili e dispersi”? • “Come accogliere e accompagnare le persone, tessendo trame di solidarietà in nome di un vangelo di verità e carità”? • “Come far sì che la parrocchia sia porta di accesso al vangelo per tutti”? • “Come sfuggire al pericolo di ridursi a gestire il folklore religioso o il bisogno del sacro”?(Cf. Il volto miss. delle parr. n.4). • E’ necessario pertanto rendersi conto della continua e rapida evoluzione del complesso contesto sociale. • Non si può rispondere alle tante problematiche e ai tanti bisogni delle persone, senza entrare in relazione ed avere la conoscenza di fenomeni e situazioni in continuo cambiamento. • Solo utilizzando un metodo(ascoltare, osservare, discernere) e strumenti,si puòcapire, animare, accogliere, progettare interventi, costruire risposte,coinvolgerei vari soggetti sul territorio,realizzare una rete di solidarietà. II tappa, Roma 12/14 marzo 2007

  3. Il metodo ascoltare, osservare, discernere per animarePresupposti, Obiettivi, Strumenti : • Partire dalla persona, per restituirle dignità. • Conoscere situazioni, bisogni e risorse • Agire con competenza ed efficacia, superando l’improvvisazione e l’approssimazione. • Educareil singolo e la comunitàalla corresponsabilità,alla collaborazione e alla partecipazione. • Progettare, per andare alle causeche generano il disagio e rimuoverle. • Favorire l’azione integratatra comunità cristiana e Istituzioni sul territorio, per animare, accogliere, realizzare interventi, promuovere servizi. • Il CdA, l’OPR, il Laboratorio, sono strumenti/luoghi pastorali. II tappa, Roma 12/14 marzo 2007

  4. Un metodo pastorale secondo lo stile di Dio • Fin dall’Antico Testamento, lo stile di Dio rivelato a Mosè, nel rapporto con gli uomini, è un metodo di ascolto, di osservazione e di discernimento per intervenire. • “Ho udito il grido del mio popolo (Es 3, 7) • “Ho osservato la sua miseria” (ES 3, 7) • “Sono sceso per liberarlo… (Es 3, 8) • L’uomo viene educato da Dio all’ascolto • “Shemà Israel”(Deut. 6,4),per essere in grado di ascoltare il suo simile, in modo aperto, benevolo, misericordioso, umile, intelligente, rispettoso, secondo lo stile di Dio. II tappa, Roma 12/14 marzo 2007

  5. Un metodo secondo l’icona del buon samaritano La parabola del buon samaritano (Lc 10, 30ss), ci presenta il metodo pastorale in quattro fasi. • Il fatto.“Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e incappò nei briganti che lo spogliarono, lo percossero e poi se ne andarono lasciandolo mezzo morto”. • La constatazione del fatto.“Un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto lo vide e ne ebbe compassione”. • Il prendersi cura. • “Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite versandovi olio e vino; poi, caricatolo sul suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui”. • Il coinvolgimento della comunità. • “Il giorno seguente estrasse due denari e li diede all’albergatore, dicendo:«Abbi cura di lui e ciò che spenderai in più te lo rifonderò al mio ritorno». “Va e anche tu fa’ lo stesso” II tappa, Roma 12/14 marzo 2007

  6. “…necessità ed importanza che ogni caritas diocesana non manchi di avere e di curare i tre luoghi pastorali propri: Il centro di ascolto L’osservatorio delle povertà e delle risorse Il laboratorio promozione caritas…” II tappa, Roma 12/14 marzo 2007

  7. Il centro di ascolto diocesanoIdentità … E’ promosso dalla Caritas diocesana … E’ il luogo dove la comunità cristiana incontra quotidianamente le persone che vivono uno stato di disagio … È una “porta aperta al territorio” II tappa, Roma 12/14 marzo 2007

  8. Il centro di ascoltoFunzioni • ASCOLTO • Accoglienza • Presa in carico • Prima risposta • Orientamento • Accompagnamento • …. II tappa, Roma 12/14 marzo 2007

  9. Il centro di ascolto Compiti … Ascolto e servizio ai poveri ANIMAZIONE PASTORALE DELLA COMUNITÀ CRISTIANA: • Promuove la capacità di ascolto • Antenna che capta i bisogni • Lettura povertà • Costruzione di reti solidali II tappa, Roma 12/14 marzo 2007

  10. Composto da: un’équipe con un responsabile che si incontra con periodicità per accompagnare in modo armonico le persone incontrate Il centro di ascolto II tappa, Roma 12/14 marzo 2007

  11. Il centro di ascolto Destinato a: • tutte le persone in situazione di disagio • a volte, con alcune specificità: immigrati, famiglie, persone senza dimora II tappa, Roma 12/14 marzo 2007

  12. Il centro di ascolto … Opera in stretto collegamento con la Caritas e con la comunità ecclesiale … Può essere anche: • PAROCCHIALE • VICARIALE • ZONALE II tappa, Roma 12/14 marzo 2007

  13. Il centro di ascolto Oggi in Italia: 3000 CENTRI DI ASCOLTO di cui 316 CENTRI DI ASCOLTO DIOCESANI II tappa, Roma 12/14 marzo 2007

  14. L’osservatorio delle povertà e delle risorse (OPR) – la “Mission” Aiutare la comunità cristiana a rilevare,mediante l’osservazione sistematica,le situazioni di povertà, disagio, emarginazione, esclusionepresenti sul territorio diocesano,per ricostruirne l’evoluzioneal fine di comprenderne le radici e prevederne le dinamiche di sviluppo. Mediante la comunicazione dei dati emersi, rivolta alla comunità ecclesiale e all’opinione pubblica, l’osservatorio stimola il coinvolgimento e la costruzione di una retetra i vari attori sociali impegnati nel territorio, per suscitare proposte di intervento, ripensare modi di azione II tappa, Roma 12/14 marzo 2007

  15. L’osservatorio delle povertà e delle risorse (OPR) - Principi Atto di nascita: 2° convegno ecclesiale nazionale (Loreto 1985); Strumento pastorale di una Chiesa che vuole pensare prima di agire; II tappa, Roma 12/14 marzo 2007

  16. Composto da: Un’équipe, coordinata da un responsabile, che sia espressione di diverse specificità - ricchezze Destinato a: Comunità ecclesiale; Istituzioni civili; Opinione pubblica L’osservatorio delle povertà e delle risorse (OPR)Promosso dalla Caritas diocesana II tappa, Roma 12/14 marzo 2007

  17. L’osservatorio delle povertà e delle risorse (OPR) Il lavoro può articolarsi in diverse strategie e conseguenti azioni sulla base di tre parole chiave: OSSERVARE COMUNICARE COINVOLGERE II tappa, Roma 12/14 marzo 2007

  18. OSSERVARE • Ricostruire il profilo della povertà in un determinato territorio • Rilevare le risorse presenti sul territorio, verificare e approfondire la loro utilizzazione • Seguire l’evoluzione del quadro legislativo (europeo, nazionale, regionale, comunale) II tappa, Roma 12/14 marzo 2007

  19. COMUNICARE • Diffusione dei dati raccolti, allo scopo di promuovere una maggiore consapevolezza della comunità ecclesiale e dell’opinione pubblica II tappa, Roma 12/14 marzo 2007

  20. COINVOLGERE • Collegare in rete le realtà impegnate di servizi alla persona • Coinvolgimento degli attori sociali • Coinvolgimento delle istituzioni pubbliche II tappa, Roma 12/14 marzo 2007

  21. L’osservatorio delle povertà e delle risorse (OPR) Opera a livello diocesano: • In quanto strumento pastorale; • Perché è più facile supportarne la creazione, l’organizzazione e lo sviluppo; Laddove le dimensioni territoriali lo consentono possono sorgere osservatori a carattere interdiocesano e regionale.. II tappa, Roma 12/14 marzo 2007

  22. Il laboratorio diocesano Promozione Caritas Cos’è Il Laboratorio Promozione Caritas è un GRUPPO DI LAVORO stabile, composto da persone con competenze diverse, promosso e coordinato dalla Caritas diocesana, che opera attraverso un PROGETTO di promozione e accompagnamento della TESTIMONIANZA COMUNITARIA DELLA CARITÀ nelle PARROCCHIE II tappa, Roma 12/14 marzo 2007

  23. Il laboratorio diocesano Promozione Caritas Compiti • Conoscenza del contesto ecclesiale in cui lavora; • Elaborazione di un progetto di promozione e accompagnamento delle parrocchie; • L’abilitazione degli animatori alla pratica del metodo pastorale Caritas come stile di lavoro... II tappa, Roma 12/14 marzo 2007

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