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UN’ORGANIZZAZIONE È. UN SISTEMA CHE PERSEGUE OBIETTIVI MULTIPLI ATTRAVERSO IL COORDINAMENTO DELLE ATTIVITÀ SVOLTE AL SUO INTERNO. INSIEME DI PERSONE CHE CON IL PROPRIO LAVORO RAGGIUNGE UNO O PIU’ OBIETTIVI. GLI OBIETTIVI DELL’ORGANIZZAZIONE. SARANNO RAGGIUNTI CON MAGGIORE
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UN’ORGANIZZAZIONE È UN SISTEMA CHE PERSEGUE OBIETTIVI MULTIPLI ATTRAVERSO IL COORDINAMENTO DELLE ATTIVITÀ SVOLTE AL SUO INTERNO INSIEME DI PERSONE CHE CON IL PROPRIO LAVORO RAGGIUNGE UNO O PIU’ OBIETTIVI
GLI OBIETTIVI DELL’ORGANIZZAZIONE SARANNO RAGGIUNTI CON MAGGIORE DETERMINAZIONE QUANTO PIÙ SARANNO INTEGRATI CON I BISOGNI DEGLI INDIVIDUI POICHÉ: • mobilitano la concentrazione e lo sforzo sul compito • dirigono l’attenzione e l’azione • incoraggiano la persistenza dello sforzo • facilitano l’elaborazione e lo sviluppo di strategie
LIVELLI DI FUNZIONAMENTO DI UN ORGANIZZAZIONE STRUTTURALE STORICO - CULTURALE GRUPPALE INDIVIDUALE
LIVELLO STRUTTURALE OGNI ORGANIZZAZIONE È STRUTTURATA FORMALMENTE INFORMALMENTE • definisce i compiti • ha un suo sistema di ruoli • ha una sua modalità di funzionamento • mette in pratica stili di rapporto tra i membri e di rapporto con l’autorità’ • articolai sistemi in sottosistemi
LIVELLO STORICO-CULTURALE OGNI ORGANIZZAZIONE È UN SISTEMA CULTURALE RICCO DI SIMBOLI CHE DERIVANO DALLA STORIA E CHE SEGNALANO LEGGI E MODELLI DI COMPORTAMENTI NON SCRITTI MEMORIA COLLETTIVA spesso non viene esplicitata ma interagisce con il livello strutturale nel definire i criteri di processo dei processi e delle operazioni
LIVELLO GRUPPALE L’ORGANIZZAZIONE È ANCHE “IL LUOGO DELLE VICENDE MOLTEPLICI” DI GRUPPI FORMALMENTE ED INFORMALMENTE DEFINITI le relazioni si instaurano intorno ad un compito, ma implicano anche lo sviluppo di relazioni affettive Questi legami da un lato favoriscono la cooperazione, e dall’altro possono divenire il luogo della manifestazione di ostilità e aggressività che se non elaborati possono essere distruttivi per il gruppo
LIVELLO INDIVIDUALE L’ORGANIZZAZIONE È ANCHE FATTA DAGLI INDIVIDUI CHE LA COMPONGONO ogni individuo porta nell’organizzazione la propria storia, i propri interessi e progetti, la propria motivazione, le conoscenze, capacità e competenze che possiede e i bisogni che attraverso l’organizzazione tenta di soddisfare
LA COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA FORMALE E/O INFORMALE VERTICALI E/O ORIZZONTALI INTERNE E/O ESTERNE
COMUNICAZIONE FORMALE E/O INFORMALE RETI O CANALI FORMALI RETI O CANALI INFORMALI PRESCINDONO DALLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE PREVISTI E CODIFICATI DALL’ORGANIZZAZIONE sono necessarie perché le informazioni di cui essa ha bisogno per raggiungere l’obiettivo siano disponibili determinati da affinità professionali, di personalità, generazionali, di appartenenza politica
COMUNICAZIONE VERTICALE E/O ORIZZONTALE comunicazioni verticali comunicazioni orizzontali comunicazioni trasversali avvengono tra soggetti posti allo stesso livello gerarchico, ma appartenenti ad aree diverse dell’ organizzazione avvengono tra soggetti posti a diversi livelli della struttura gerarchica avvengono tra soggetti posti allo stesso livello della struttura gerarchica
LA COMUNICAZIONE ORIZZONTALE COORDINARE L’ESECUZIONE DEL LAVORO dividersi i compiti nel gruppo o nel reparto SCAMBIARE INFORMAZIONI sui programmi di lavoro e relative attività RISOLVERE I PROBLEMI che comportano un comune utilizzo di risorse NEGOZIARE SVILUPPARE IL SUPPORTO INTERPERSONALE
LA COMUNICAZIONE VERTICALE VERSO IL BASSO VERSO L’ALTO resoconti su quanto si sta facendo istruzioni per il lavoro richiesta di assistenza per problemi lavorativi irrisolti feedback ai dipendenti offerta di suggerimenti o idee inquadramento del lavoro esprimere opinioni
COMUNICAZIONE INTERNE E/O ESTERNE ESTERNE INTERNE SI SVOLGONO NELL’ AMBITO DELLA STRUTTURA ORGANIZZATIVA SONO QUELLE CHE SI STABILISCONO CON L’AMBIENTE ESTERNO ALL’ORGANIZZAZIONE
LE VARIABILI NELLE ORGANIZZAZIONI VARIABILI ORGANIZZATIVE: insieme integrato di fattori di natura tecnica, giuridica, culturale e sociale che definiscono lo scenario nel quale si svolge il lavoro; VARIABILI DEL COMPITO: specificano la natura e il tipo dell’attività lavorativa (operativa, tecnico specialistica, gestionale, manageriale);
LE VARIABILI NELLE ORGANIZZAZIONI VARIABILI SOGGETTIVE INDIVIDUALI: caratteristiche dell’individuo che lavora, le sue abilità e capacità, personalità, bisogni, desideri, stili di interpretazione della realtà, processo di presa di decisione; VARIABILI SOGGETTIVE DI GRUPPO: processi e dinamiche nei gruppi di lavoro;
LE VARIABILI NELLE ORGANIZZAZIONI VARIABILI DEL RUOLO: problematiche relative ai ruoli lavorativi con particolare attenzione agli studi sulla leadership; VARIABILI SOCIOCULTURALI: contesto storico, economico, culturale e sociale nel quale l’organizzazione è inserita e che influenza con valori, norme e modelli di comportamento l’operato dei singoli e l’intero agire dell’organizzazione.
LA SOGGETTIVITÀ ORGANIZZATIVA Human relations Sistema razionale Sistema naturale Sistema aperto L’analisi sistemica Homo psicologicus Homo oeconomicus Scientific management
LE CULTURE DELL’ORGANIZZAZIONE La cultura è un insieme di assunti di base, inventati scoperti o sviluppati dai membri di una organizzazione per affrontare problemi di adattamento esterno o di integrazione interna che si è dimostrato così funzionale da essere considerato valido e, conseguentemente, da essere indicato ai nuovi membri come il modo corretto di percepire, di pensare, di sentire in relazione a quei problemi
Comportamenti (linguaggio e rituali) Valori dominanti Regole per orientarsi Norme condivise Clima ASSUNTI DI BASE VALORI ARTEFATTI
CULTURA PATERNALISTICO- CLIENTELARE CULTURA TECNOCRATICA CULTURA COOPERATIVA CULTURA AUTORITARIA CULTURA BUROCRATICA VALORE DOMINANTE OBBEDIENZA NORMA APPARTENENZA COMPETENZA PARTECIPAZIONE CRITERI DI CARRIERA SUBORDI- NAZIONE PER COOPTAZIONE ANZIANITA' MERITO A ROTAZIONE RAPPORTI INTERPER- SONALI SCARSA COLLABORA- ZIONE FLUIDI E DIALETTICI FORMALI/ INFORMALI FORMALI COMPETITIVI BISOGNI INDIVIDUALI SODDISFATTI POTERE E AFFILIAZIONE RICERCA DELLA ECCELLENZA DIPENDENZA SICUREZZA AFFILIAZIONE (ENRIQUEZ, 1970)
CULTURA FAMILISTICO- MATERNA CULTURA PERMISSIVO- INDIVIDUALISTA CULTURA TECNOCRATICO- PATERNA CULTURA NORMATIVO- BUROCRATICA VALORE DOMINANTE COMPETENZA INDIPENDENZA REGOLE APPARTENENZA PATTO PSICOLOGICO OTTEMPERANZA RICONOSCIMENTO NON I NTERFERENZA RECIPROCA RISULTATO REMUNERAZIONE FEDELTA’ PROTEZIONE RAPPORTI INTERPERSONALI FUSIONE CONFUSIONE TRA RUOLI COMPETITIVI IMPERSONALI PERMISSIVO (BELLOTTO-TRENTINI)
Sottoculture • ALCUNI AUTORI (Martin e Siehl, 1983) A TALE PROPOSITO IDENTIFICANO TRE TIPI SI SOTTOCULTURE: • Rafforzativa – esiste dove vi è una fervida adesione ai valori della cultura dominante • Ortogonale – si accettano in parte i valori centrali ma esistono altri valori non presenti nella cultura dominante ma non necessariamente in contrasto con essi • Controcultura– i valori contrastano nettamente con quelli della cultura dominante
IL CLIMA ORGANIZZATIVO • LA NATURA DEL CLIMA : • E' un attributo oggettivo dell'ambiente • (approccio strutturale) • Attiene ad una percezione comune che • emerge dall'interazione tra individui • (approccio percettivo)
IL CLIMA ORGANIZZATIVO Secondo l'approccio INTERAZIONISTA il clima nasce dall'interazione dell'individuo con l'ambiente, è un insieme di percezioni soggettive, socialmente condivise dai membri di un'organizzazione che riflettono situazioni, vissuti e stati d'animo presenti nella relazione individuo-organizzazione
CLIMA CULTURA CLIMA E CULTURA • E' DESCRITTIVO, SUPERFICIALE • E' UNA PERCEZIONE CONDIVISA • E' VISIBILE, MANIFESTO • RAPPRESENTA IL FUNZIONAMENTO ORGANIZZATIVO • FA RIFERIMENTO ALLE ATTIVITA', • AI RAPPORTI INTERPERSONALI • CORRISPONDE AD UNA SERIE DI PERCEZIONI • E' PROFONDAMENTE RADICATA • E' UNA RISPOSTA INTERIORIZZATA • E' NASCOSTA, LATENTE • E' STABILE RESISTENTE AL CAMBIAMENTO • FA RIFERIMENTO A PROCESSI DI ATTRIBUZIONE DI SENSO E DI DINAMICHE INTERNE • FA RIFERIMENTO AI VALORI, ALLE NORME, CONCEZIONI,AI SIGNIFICATI SOTTOSTANTI • I COMPORTAMENTI
CLIMA E CULTURA • È POSSIBILE DISTINGUERE TRA • CONCEZIONI CONDIVISE (CULTURA) E • PERCEZIONI CONDIVISE (CLIMA) • ALCUNI AUTORI SOSTENGONO CHE LA CULTURA INFORMI IL CLIMA INDICANDO ALL' INDIVIDUO CIÒ CHE E' IMPORTANTE ED HA SENSO NELLA PROPRIA ESPERIENZA ORGANIZZATIVA
Il contratto psicologico Risulta centrale il concetto di reciprocazione L’idea di fondo è che il rapporto tra individuo e organizzazione risponde alla norma di reciprocità definita come l’eguale distribuzione dei diritti e dei doveri tra i partner di una relazione ed è intesa come regola sociale di preservazione della loro identità e del loro valore
“L’organizzazione fa certe cose nei confronti del dipendente e si astiene da farne altre… In cambio il dipendente risponde col suo lavoro, cercando di farlo bene…L’organizzazione si aspetta che il dipendente obbedisca alla sua autorità, mentre il dipendente si aspetta che l’organizzazione si comporti con lui con giustizia. L’organizzazione realizza le sua aspettative usando il potere e l’autorità di cui dispone; il dipendente realizza le sue cercando di influenzare l’organizzazione, o diminuendo la sua partecipazione ad impegni, come ad esempio quando entra in sciopero o diviene alienato ed indifferente. Entrambe la parti di questo contratto sono guidate da convinzione su ciò che è giusto ed equo”
CONTRATTO LEGALE molti aspetti della relazione tra persona e contesto sono definiti e protetti dalla legislazione e/o da accordi sottoscritti formalmente, che specificano in dettaglio i termini con cui le relazioni devono procedere in merito ad esempio agli orari, al salario, alla sicurezza
CONTRATTO PSICOLOGICO Esistono aspetti meno formalizzabili, che restano sullo sfondo, connessi con aspettative che gli attori elaborano Tali aspettative attivano le condotte pur non essendo esplicitamente concordate e influenzano l’andamento delle relazioni di lavoro
Transazionale È fondato sullo scambio economico, cioè su obblighi monetizzabili, riguardanti compiti specifici che interessano un limitato arco di tempo e non prevedono un intenso coinvolgimento da parte degli attori sociali
Relazionale Concerni impegni e accordi di lunga durata, non traducibili completamente in compiti specifici e ben quantificabili in termini monetari. Presuppone una relazione più profonda tra gli attori, con connotazioni anche affettive, che richiedono lealtà, atteggiamenti di sostegno, percezioni di giustizia ed equità e la considerazione della reputazione reciproca
Contenuti del contratto psicologico • OBBLIGHI ORGANIZZATIVI • ricavi del lavoro (lavoro interessante, salario adeguato, benefit aggiuntivi, opportunità di promozione, riconoscimento di nuove idee utili per il lavoro) • informazioni e sviluppo professionale (formazione e opportunità di sviluppo di competenze, feed-back sulle prestazioni, comunicazione organizzativa a due vie) • contesto di lavoro (sicurezza lavorativa, richieste lavorative non irragionevoli per qualità e quantità, un ambiente confortevole, un trattamento equo)
Contenuti del contratto psicologico • OBBLIGHI DEL LAVORATORE • rispetto degli orari di lavoro • svolgere un lavoro valido per qualità e quantità • assicurare onestà nelle relazioni interne e con l’esterno • lealtà • rispetto della proprietà
Rottura e violazione del contratto L’interesse per la nozione di contratto psicologico deriva anche dalla considerazione della sua capacità di aiutarci a comprendere fenomeni abbastanza frequenti di insoddisfazione, delusione, riduzione dell’impegno, comportamenti di ritirata (assenteismo) che si presentano sia nei primi momenti di inserimento lavorativo sia nei lavoratori più anziani
Processo di acculturazione = Cultura del contesto organizzativo Cultura del soggetto ≠ Progressiva acquisizione dei modelli culturali propri del contesto di cui si entra a far parte L’esperienza del primo inserimento può essere riportata per analogia a quella relativa al processo di acculturazione
INTEGRAZIONE: si ha quando, in misura più o meno accentuata elementi della cultura personale trovano corrispondenza in quelli della cultura dell’organizzazione e viceversa ASSIMILAZIONE: si realizza quando una delle due culture viene incorporata nell’altra. In genere prevale la cultura organizzativa e il soggetto fa riferimento ad essa abbandonando la propria oppure mantenendola in contesti diversi da quello organizzativo
MARGINALIZZAZIONE:quando la cultura di cui è portatore il singolo soggetto non trova corrispondenza in quella organizzativa SEGREGAZIONE: è il soggetto medesimo che sceglie deliberatamente di continuare a mantenere la propria cultura e di non riconoscere quella organizzativa, collocandosi psicologicamente all’esterno dell’organizzazione
La socializzazione al lavoro È UN PROCESSO DI ACQUISIZIONE DI CONOSCENZE, ATTEGGIAMENTI, CAPACITÀ, VALORI E MOTIVAZIONI NECESSARIE PER DIVENIRE MEMBRO A PIENO TITOLO DI UNA ORGANIZZAZIONE LAVORATIVA Gli studi sulla socializzazione adulta prendono in considerazione i tipi di cambiamento che caratterizzano l’esperienza personale e sociale dell’individuo in rapporto ad alcuni momenti cruciali della sua vita o alle differenti richieste ambientali
Socializzazione al lavoro Socializzazione occupazionale Socializzazione anticipata Dentro l’organizzazione Indiretta Diretta
LA SOCIALIZZAZIONE È UN PROCESSO SIA DI APPRENDIMENTO CHE DI CAMBIAMENTO, PERCIÒ L’ATTENZIONE VA FOCALIZZATA SU CHE COSA PUÒ ESSERE APPRESO O SU QUALI CAMBIAMENTI POSSONO ESSERE ATTUATI • Valori, obiettivi, cultura dell’organizzazione • Norme del gruppo di lavoro • Sviluppo personale • Conoscenza e compiti necessari per una effettiva performance
Tappe della socializzazione FASE DI INGRESSO AL LAVORO FASE DELL’ESPERIENZA LAVORATIVA FASE PRELAVORATIVA FASE DI USCITA
EMPOWERMENT È UN PROCESSO FINALIZZATO A PROMUOVERE IN MANIERA ARMONICA LO SVILUPPO DI TUTTE LE POTENZIALITÀ INSITE NELL’INDIVIDUO E NELL’ORGANIZZAZIONE AUTODETERMINAZIONE AUTOEFFICACIA
AUTOEFFICACIA È LA CAPACITÀ INDIVIDUALE DI MOBILITARE LE PROPRIE RISORSE COGNITIVE E AFFETTIVE E DI METTERE IN ATTO COMPORTAMENTI FINALIZZATI A SODDISFARE LE ASPETTATIVE SITUAZIONALI COMPETENZA Il grado di sicurezza percepita circa la possibilità di poter produrre una certa prestazione con l’utilizzo delle proprie capacità COERENZA E PERTINENZA Percezione dell’utilità della propria prestazione nel conseguire il risultato atteso nei diversi contesti di riferimento
AUTODETERMINAZIONE È LA PERCEZIONE DI AVERE LA POSSIBILITÀ DI SCEGLIERE E REGOLARE LIBERAMENTE LE PROPRIE AZIONI E DI NON ESSERE ETERODIRETTI AUTONOMIA La percezione di poter negoziare la propria discrezionalità nell’ambito della presa di decisioni RESPONSABILITÀ La percezione di essere abili nel dare una risposta alle richieste ambientali facendosi carico in prima persona dei risultati ottenuti
TRATTI E PROCESSI INDIVIDUALI L’AFFERMARSI DELLE CONDIZIONI PSICOLOGICHE DI EMPOWERMENT PUÒ ESSERE INFLUENZATO SIA DALLA PRESENZA DI ALCUNI TRATTI DI PERSONALITÀ SIA DALL’ATTIVARSI DI PROCESSI COGNITIVI E AFFETTIVI, NEL CORSO DELLO SFORZO DI INTERPRETAZIONE DEL MONDO INTERNO ED ESTERNO PROCESSI Processo di attribuzione, Processo di valutazione, Processo di prefigurazione del futuro TRATTI DI PERSONALITÀ Locus of control, Autostima
L’ORGANIZZAZIONE EMPOWERING VIENE DEFINITA EMPOWERING L’ORGANIZZAZIONE CHE HA NELLA PROPRIA CULTURA UNA SERIE DI VALORI QUALI RISPETTO DELLA PERSONA, RICONOSCIMENTO DELLE POTENZIALITÀ, VALORIZZAZIONE DELLA CREATIVITÀ, LIBERTÀ DI ESPRESSIONE ETC.
VARIABILI INDIVIDUALI • TRATTI • locus of control • autostima • PROCESSI • attribuzione • valutazione • prefigurazione del futuro FATTORI • AUTOEFFICACIA • competenza • coerenza e pertinenza • AUTODETERMINAZIONE • autonomia • responsabilità VARIABILI ORGANIZZATIVE • DISEGNO • networking • empowered work group • LEADERSHIP • partecipativa • trasformazionale M O T I V A Z I O N E • mobilita energie • dà potere • incentiva l’ambizione • attribuisce valore EMPOWERMENT