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Io e i numeri. Di Alessandra Colzani Prova individuale Matematiche elementari da un punto di vista superiore anno 2010-2011.
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Io e i numeri Di Alessandra Colzani Prova individuale Matematiche elementari da un punto di vista superiore anno 2010-2011
Questa presentazione vuole essere una breve panoramica del rapporto che ho avuto io con la matematica a partire dai primi approcci di cui posso avere vagamente ricordo ( intorno ai 4-5 anni) ad oggi. Illustrerò qui come ilpercorso di avvicinamento a questa materia sia stato piuttosto piacevole per me, anche se talvolta ci sono stati piccoli “ostacoli”, superati con un po’ di buona volontà.
I primi ricordi: i tempi della scuola dell’infanzia… I miei primi ricordi di avvicinamento alla matematica risalgono a quando avevo circa 4 o 5 anni: mi sono rimasti impressi i giochi “matematici” che mi piaceva fare come le costruzioni con i Lego o le calamite a forma di cifre che amavo comporre in modo assolutamente casuale su di un’apposita lavagnetta.
Ricordo anche i primi tentativi dei miei genitori di avviarmi alla conoscenza di questa sequenza di cifre che all’inizio faticavo a ricordare; in particolare ricordo quando mia madre mi “sfidava” ad ascoltarla e poi a ripetere i numeri dall’1 al 10 in italiano, inglese e francese: per me era un gioco molto divertente, che mi metteva alla prova ma soprattutto mi faceva provare soddisfazione quando riuscivo nell’impresa!
Alla scuola primaria.. L’appagamento più grande l’ho avuto qualche anno dopo quando, mostrando a mio padre quanto ero brava perché avevo imparato a recitare i numeri fino al 20, avevo avuto un’ “intuizione” e compreso come funzionava il meccanismo: le cifre erano sempre quelle e si succedevano secondo la stessa logica!
Anche a scuola ovviamente avevamo iniziato ad affrontare la questione numeri: tutto era così semplice e divertente! Segnavamo in maniera ordinata le cifre sul nostro quaderno blu con diversi colori a seconda che si trattasse di unità,decine o, più tardi, centinaia. La maestra aveva anche realizzato un grande cartellone con tutti i numeri dall’ 1 al 99: bastava consultarlo e ogni dubbio svaniva!
Per il momento, però, per me la matematica era una materia semplice ma non particolarmente attraente; le cose si sono fatte più interessanti quando ho finalmente compreso alcuni risvolti pratici di questa disciplina: le cifre mi servivano anche per conoscere le ore o risolvere semplici problemi !
Alla scuola superiore di primo grado… La matematica era diventata più complessa ma non per questo meno bella! In realtà la mia professoressa non era molto abile nello stimolare l’interessa per questa materia: spiegava tutto in maniera precisa ma dimenticando di sottolineare che questa materia poteva essere molto stimolante e divertente oltre che utile!
Fortunatamente questo non mi ha impedito di essere attratta sempre più dalla matematica: risolvere equazioni, capire come impostare e risolvere nel modo corretto una proporzione e scoprire il risvolto pratico di conti e misurazioni nell’educazione tecnica mi ha portato ad apprezzare sempre più questa disciplina: mi piaceva ragionare e considerare una sorta di “rompicapo” da risolvere gli esercizi matematici! La mia passione per i numeri è stata concretizzata poi dall’iscrizione al liceo scientifico.
Al liceo scientifico G.Terragni Il primo anno ho avuto una professoressa davvero molto in gamba e preparata che ci spiegava tutto con tale chiarezza e mostrandoci la razionalità di questa materia che era impossibile non rimanerne affascinati! Le sue ore erano molto piacevoli, i compiti a casa non erano un peso (pur essendo molti!) e io affrontavo le sue verifiche con serenità, sapendo di essere pronta: la matematica era una delle materie che apprezzavo di più!
Il secondo anno, purtroppo, ho avuto un piccolo incidente di percorso: la mia bravissima professoressa è stata sostituita da un supplente che non sapeva gestire la classe né la materia; nelle sue ore ognuno faceva quello che voleva: era il caos più totale! Fare lezione era impossibile!!
Fu così che per quell’anno scolastico noi non facemmo a tutti gli effetti lezione di matematica: eravamo rimasti indietro di un anno sul programma così che, per sopperire a questa mancanza, la scuola ci organizzò dei corsi di recupero pomeridiani che, ovviamente, non riuscirono a farci godere appieno della bellezza di questa materia dato che il problema ora era portarci al pari con il programma, non trasmetterci passione per questa materia!
Con un bel po’ di impegno riuscimmo comunque a rimetterci in carreggiata: eravamo pronti per affrontare il triennio, anche se con un po’ meno di entusiasmo rispetto a prima.. Ora si che le cose si fecero davvero complicate: la matematica diveniva sempre più complessa e si fuse con la fisica, la chimica, con la scienza della terra..
Le formule da imparare a memoria erano sempre di più e sempre più difficili, le definizioni erano molte, così come i teoremi da ricordare.. Furono tre anni particolarmente impegnativi ma quello che fortunatamente non mi abbandonò fu la voglia di capire, di ragionare, di arrivare a quella soluzione unica, uguale per tutti..
Il lavoro da svolgere a casa era sempre più numeroso perché, nonostante la pazienza e la bravura dei miei insegnanti, occorreva fare anche molti esercizi individualmente per poter davvero essere certi di aver compreso l’argomento. Tutto ciò non mi demoralizzò anzi, preferivo di gran lunga fare ore di esercizi piuttosto che imparare a memoria la lezione di storia, geografia, filosofia..
Fu proprio grazie all’ amore per i numeri, il calcolo, la sfida che il ragionamento matematico per me comportava che riuscii ad affrontare questo triennio particolarmente impegnativo ed essere quasi pronta per affrontare l’esame di maturità!
Ho detto quasi perché, nonostante gli sforzi miei e dei miei insegnanti, l’idea di affrontare la seconda prova ( quella appunto di matematica) ancora mi terrorizzava! Essendo scelta dal Ministero e non dai miei insegnanti, sapevo che ci sarebbero stati argomenti ed esercizi che io non avevo mai affrontato! Ecco che di nuovo mi si presentava un ostacolo/ sfida: essere pronta per poter affrontare con tranquillità anche questa situazione!
Fu così che per qualche mese scelsi di farmi dare da un’altra professoressa ripetizioni di matematica: per me da una parte fu un’umiliazione perché era come se fossi stata sconfitta dalla matematica: aveva vinto lei, non ero riuscita a comprenderla in tutte la sue sfide.. Dall’ altra, però, mi accordi che farsi aiutare non significava avere perso: infatti con l’aiuto di questa insegnante capii cose nuove e arrivai all’esame sufficientemente preparata per ottenere un 11 quindicesimi! 11/15
Quindi, facendo un bilancio del mio rapporto con la matematica, devo dire di potermi dire assolutamente soddisfatta: ne sono stata affascinata fin da piccola, è stata per me fonte di divertimento, sfida, soddisfazioni e anche delusioni ma come sappiamo tutti non c’è rosa senza spine! Ogni rapporto d’amore ha i suoi alti e bassi ma è anche questo che gli conferisce bellezza e continua novità! Se la matematica fosse semplice non mi avrebbe nemmeno affascinato cosi!
A conclusione del liceo, la scelta di fare Scienze della formazione primaria fu, pertanto, l’inizio di una nuova, bellissima sfida: raggiungere la laurea per poter lavorare con i bambini ! Questo non significa aver abbandonamento la mia passione per la matematica anzi: spero un giorno di diventare una brava insegnante, capace di trasmettere ai suoi allievi la passione per questa materia, in grado di far loro comprendere che la matematica è bella, è utile, è divertente, è una continua sfida contro se stessi!