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Agevolazioni ulteriori offerte dalle aziende ai propri collaboratori e alle loro famiglie e disciplinate nei contratti collettivi nazionali o aziendali. Opportunità di formazione, aggiornamento e crescita professionale in presenza di problemi di conciliazione vita & lavoro. Obiettivi del modulo:
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Agevolazioni ulteriori offerte dalle aziende ai propri collaboratori e alle loro famiglie e disciplinate nei contratti collettivi nazionali o aziendali. Opportunità di formazione, aggiornamento e crescita professionale in presenza di problemi di conciliazione vita & lavoro. Obiettividel modulo: Fornire informazioni su opportunità e benefit forniti dalle aziende ai propri lavoratori e le loro famiglie e in genere sul livello di dialogo sociale esistente in azienda. Sensibilizzare sul ruolo della formazione e dello sviluppo professionale nella conciliazione famiglia & lavoro Illustrare a grandi linee le buone pratiche per accordi collettivi di lavoro a favore di lavoratori con problemi di conciliazione famiglia & lavoro. MODULO 5.
MODULO 5. I TRE passi per raggiungere un Accordo Collettivo. UNO:per aumentare/migliorare i servizi forniti dall’azienda a favore della conciliazione lavoro/famiglia occorre il dialogo sociale fra le parti: lavoratore e datore di lavoro. Il dialogo sociale serve alla popolazione attiva coinvolta in rapporti di lavoro. Le parti concordano reciproci diritti e doveri che possono essere anche aggiuntivi/integrativi rispetto a quanto stabilito dalla legge e dai regolamenti DUE - Contrattazione collettiva di I° livello (nazionale): è un processo di negoziazione fra le associazioni nazionali dei datori di lavoro e le organizzazioni rappresentative dei lavoratori (sindacati) finalizzato a raggiungere accordi che regolano le condizioni lavorative nelle imprese di un certo settore. Questi accordi si chiamanano: Contratti collettivi nazionali di lavoro (CCNL) e ogni settore/categoria ha il suo contratto. • TRE - Contrattazione collettiva di II° livello (aziendale): integra i benefici dei contratti nazionali a livello aziendale, • fissa i minimi retributivi in azienda, orari lavorativi sicurezza e altre opportunità aggiuntive di relazioni interne (anche a favore di famiglia/lavoro) • Ne deriva il Contratto Integrativo Aziendale (CIA). elledgegroup.org
Le tre maggiori conferedazioni sindacali italiane sono: CGIL - Confederazione Generale Italiana del Lavoro (www.cgil.it). E’ storicamente la maggiore organizzazione italiana CISL - Confederazione Italiana Sindacati dei Lavoratori (www.csil.it) UIL - Unione Italiana lavoro (www.uil.it) Vuole essere il sindacato dei cittadini Storicamente hanno avuto una storia molto complessa. Attualmente le loro crescenti dificoltà di rappresentanza si riflettono sulla perdita di consensi sul territorio essendo soppiantati in parte dai sindacati autonomi Sindacati autonomi, sigle principali: UGL - Unione Generale del Lavoro CISAL - Confederazione Sindacati Autonomi USAE - Unione Sindacati Autonomi Europei MODULO 5. Che cosa so sulle confederazioni sindacali in Italia?
La formazione/aggiornamento professionale è una delle misure più importanti per accrescere le conoscenze e competenze dei lavoratori, in particolare dopo un periodo di assenza dal lavoro per ragioni familiari MODULO 5. • Percorsi di formazione professionale continua possono essere erogati da diversi tipi di strutture (private, pubbliche o miste) ed essere finanziati: • dalle aziende stesse (anche attraverso i fondi interprofessionali) • da fondi nazionali o locali (Legge 236/1993, Legge 53/2000, Fondi Provinciali, ..) • da finanziamenti europei (Fondo sociale europeo, attraverso il P.O. Obiettivo "Competitività Regionale e Occupazione")
In Italia nessuna legislazione nazionale o locale garantisce ai lavoratori che rientrano da un lungo periodo di assenza (per maternità, malattia o altro) il diritto ad un periodo di formazione/aggiornamento. L’offerta di corsi di aggiornamento o periodi di accompagnamento post rientro è prerogativa delle singole aziende, che secondo necessità possono allestire iniziative formative ad hoc per i propri dipendenti. Uno degli strumenti di finanziamento a disposizione delle aziende è: l’articolo 9 della legge nazionale 53/2000 che prevede l’erogazione di contributi ad aziende/enti che promuovano “programmi di formazione per il reinserimento dei lavoratori dopo il periodo di congedo (maternità, paternità, parentale)”. MODULO 5. Opportunità di formazione/aggiornamento per i lavoratori
È invece garantito dalla legge (art. 6 - Legge 53/2000) il diritto dei lavoratori alla formazione continua. “I lavoratori, occupati e non, hanno diritto di proseguire i percorsi di formazione per tutto l’arco della vita, per accrescere conoscenze e competenze professionali”. I contratti collettivi indicano il monte ore da destinare ai congedi per la formazione, i criteri per individuare i lavoratori che ne hanno diritto, le modalità dell'orario e della retribuzione connesse alla partecipazione ai percorsi di formazione. MODULO 5. Opportunità di formazione/aggiornamento per i lavoratori
Lo Stato, le regioni e gli enti locali assicurano un'offertaformativa articolata sul territorio. L'offerta formativa deve consentire percorsi personalizzati, certificati e riconosciuti come crediti formativi in ambito nazionale ed europeo. La formazione: può corrispondere ad autonoma scelta del lavoratore oppure essere predisposta dall'azienda, attraverso piani formativi aziendali o territoriali concordati tra le parti sociali. In questo secondo caso gli interventi formativi possono essere finanziati attraverso i fondi interprofessionali per la formazione continua. MODULO 5. Opportunità di formazione/aggiornamento in Italia
I lavoratori che vogliono partecipare ad attività formative possono usufruire di contributi economici - voucher - erogati dalle Regioni/Province. Che cos’è il voucher formativo? E’ un contributo economico individuale del valore massimo complessivo pari a 1.800,00 €, su base annuale, a copertura parziale o totale delle spese corsuali. Il voucher è concesso dalle Regioni/Province per la frequenza di corsi liberamente scelti dal lavoratore che ne fa richiesta. MODULO 5. Opportunità di formazione/aggiornamento in Italia
MODULO 5. ESERCIZI Aziende Family Friendly in collaborazione con il sindacato (riflessioni e spunti tratti dal video clip No.5). Caso studio “Contratto Collettivo Aziendale: uno strumento per conciliare lavoro e vita familiare” (Intervista No.20). Caso studio “Come conciliare il lavoro con una malattia cronica” (Intervista No.11) Caso studio “Quando il lavoro non costituisce un ostacolo alla carriera” (Intervista No.17) Caso studio “Flessibilità, assistenza all’infanzia e formazione: ingredienti per il successo” (Intervista No.10) Suggeriamo di approfondire l’argomento di questo modulo analizzando i seguenti casi: Il formatore può scegliere i casi sulla base delle esigenze dei partecipanti
MODULO 5. Casi di buone pratiche RICORDATI …. Mentre analizzi i casi presentati, cerca di riflettere su questi quesiti: : Qual’è la tua situazione familiare? Qual’è la situazione nella tua azienda? Che tipo di contratto hai nella tua azienda?
MODULO 5. Casi di buone pratiche Caso studio: “Aziende Family-friendly in collaborazione con il sindacato ” Obiettivo: accrescere la consapevolezza dei partecipanti sulle pratiche aziendali favorevoli alla conciliazione famiglia & lavoro Compito: prendere spunto dal videoclip e riflettere sulle domande sottostanti. Durata: 30 min. • Domande per riflettere sul caso: • Che cosa rende la mamma così sicura mentre è in congedo a casa? Quali iniziative possiamo prendere per migliorare i nostri rapporti di lavoro con la direzione? • In particolare, per spronare la conciliazione famiglia & lavoro nella tua azienda, quali altre iniziative suggerisci? • A livello nazionale o regionale, sei al corrente di quali politiche sono attualmente in vigore? Sei soddisfatto dell’attuale legislazione sulla conciliazione? E’ a tuo parere sufficientemente estesa oppure ci sono dei miglioramenti che vorresti fossero introdotti? Quali vuoi suggerire? • Sei al corrente di iniziative ulteriori a livello comunale? Ne sei soddisfatto? Se no, che tipo di iniziative vorresti?
MODULO 5. Casi studio di buone pratiche Caso studio: “Contratto Collettivo Aziendale: uno strumento per conciliare lavoro e vita familiare ” Obiettivo: far riflettere i partecipanti sulle esperienze gestite dalle aziende al fine di favorire la conciliazione famiglia & lavoro Compito: leggere il caso sopracitato e prendere spunto dalle domande sotto riportate Durata: 30 min. • Domande per riflettere sul caso: • A tuo parere, quale funzione svolge la contrattazione collettiva nella società odierna e per quali ragioni non se ne può fare a meno? • Quali sono i vantaggi aziendali/del datore di lavoro nel concludere una contrattazione aziendale? • Unicamente il sindacato può avviare una trattativa contrattuale? Se no, chi d’altro?
MODULO 5. Casi studio di buone pratiche Caso studio: “Come conciliare il lavoro con una malattia cronica” Obiettivo: sensibilizzare i partecipanti sulle iniziative family-friendly promosse dalle aziende Compito: leggere il caso in oggetto e riflettere sulle relative domande Durata: 30 min. • Domande per riflettere sul caso: • Che ruolo ha svolto il datore di lavoro nell’assicurare alla dipendente malata la sua permanenza nel posto di lavoro al termine della malattia? • Durante una assenza protratta per malattia di un/a dipendente, perché è importante che il datore di lavoro lo/a tenga informato degli sviluppi del lavoro e lo vada a trovare? • Quali benefici può trarre un/a dipendente in fase di rientro programmato al lavoro dopo lunga assenza dal lavoro per malattia?
MODULO 5. Casi studio di buone pratiche Caso studio “Quando il lavoro non costituisce un ostacolo alla carriera” Obiettivo:sensibilizzare I partecipanti sulle iniziative family-friendly delle aziende Compito: leggere il caso in oggetto e discutere sulle domande riportate Durata: 30 min. • Domandeper riflettere sul caso: • Quali sono i benefici di cui usufruiscono i lavoratori in azienda? Perché sono inclusi nel Contratto Collettivo? • All’interno della tua azienda, quale è lo spazio di iniziativa che ha il tuo rappresentante sindacale per sostenere iniziative family-friendly? • Come sono i tuoi rapporti con i colleghi che si occupano di sindacato?
MODULO 5. Casi studi di buone pratiche Caso studio: “Flessibilità, assistenza all’infanzia e formazione: ingredienti per il successo” Obiettivo: sensibilizzare I partecipanti sulle iniziative family-friendly delle aziende . Compito: leggere il caso in oggetto e avviare una discussione Durata 30 min. • Domande per riflettere sul caso: • Secondo te, come possono la tua azienda e i tuoi colleghi trarre vantaggio da politiche e accordi similari a quelli del caso citato? • Quali difficoltà avrebbero incontrato Polly e il suo direttore se non ci fossero state le facilitazioni post-scolastiche di cui ha usufruito per continuare a lavorare a tempo pieno? • Sei a conoscenza di qualche altro tipo di accordo (ad esclusione di quelli collettivi) nel quale la sicurezza sociale in azienda del lavoratore sia messa in rilievo?
MODULO 5. SUGGERIMENTI PER APPROFONDIMENTI ULTERIORI La base normativa della contrattazione europea I TRE livelli: Dialogo sociale ec.europa.eu Il dialogo sociale e la partecipazione dei lavoratori sono elementi essenziali del modello sociale europeo, che è stato definitivamente varato con il Trattato di Amsterdam (ott. 1997). In particolare gli articoli del Trattato da 136 a 140 sulla messa in funzione della Comunità Europea (CE) riguardano la legislazione sul dialogo sociale. Dialogo sociale congiunto. Come definito nell’art.140 del Trattato CE, che si richiama al Trattato di Roma (art. 118), uno dei primi compiti della Commissione è stato quello di promuovere la stretta collaborazione fra gli Stati membri in merito al diritto di associazione e di negoziazione fra imprenditori e lavoratori. Questa volontà di politica sociale è stata pienamente accolta dagli stati e si richiama ad un unico quadro normativo di riferimento.
MODULO 5. SUGGERIMENTI PER APPROFONDIMENTI ULTERIORI Il ruolo centrale della contrattazione collettiva fra le organizzazioni sindacali degli imprenditori e dei lavoratori negli Stati membri è evidenziato nell’art 28 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea del 2000 e nell’art 12 del Trattato comunitario dei diritti sociali dei Lavoratori del 1989. La contrattazione collettiva è un modo per implementare le Direttive UE in materia di occupazione e relazioni industriali, nel rispetto delle normative europee. Con la Direttiva 2009/38/CE, che introduce il concetto di “economia sociale di mercato”, la strategia negoziale europea fa un ulteriore passo in avanti: le rappresentanze sindacali dei lavoratori di imprese di grande dimensione (almeno 2 paesi UE)) e delle loro direzioni (management) possono formare dei Comitati Aziendali Europei (CAE), che li rappresentano nelle trattative e promuovono lo scambio di informazioni sulle politiche aziendali anche occupazionali. I CAE non sono attualmente ancora molto diffusi, soprattutto nelle imprese di media dimensione, anche in considerazioni dei mercati nazionali instabili. La base normativa della contrattazione europea I TRE livelli: Contrattazione collettiva
MODULO 5. SUGGERIMENTI PER APPROFONDIMENTI ULTERIORI La base normativa della contrattazione europea I TRE livelli: Accordo collettivo aziendale I contratti collettivi aziendali sono accordi siglati fra gli imprenditori o le loro associazioni e le organizzazioni dei lavoratori, quali sindacati. Questi accordi fissano i contenuti dei contratti individuali di lavoro e regolano i rapporti fra le due parti. A livello europeo, esistono diversi tipi di accordi collettivi europei che si ispirano all’art 155 del Trattato istitutito di una costituzione per l’EU (a seguito del Trattato di Lisbona, 2007) Il dialogo sociale aziendale è molto importante perché entra nel merito delle politiche retributive e delle condizioni di lavoro aziendali oltre ad intervenire su materie di gestione, produzione e sviluppo dell’azienda stessa. Il lavoratore non ha diritto a negoziare alcunché anche per conto dei colleghi. Qualsiasi processo di negoziazione ha bisogno di seguire un iter preciso e collaudato, che si basi su fonti sicure di informazione.
MODULO 5. SUGGERIMENTI PER APPROFONDIMENTI ULTERIORI • Un contratto collettivo non può non includere i seguenti aspetti: • Salario, gratifiche e sistemi rimunerativi; • Orario lavorativo, permessi e ferie; • Dimissioni; • Aggiornamento professionale, formazione e sviluppo di carriera; • Condizioni lavorative e ambientali, sicurezza sul lavoro: • Gestione di reclami e conflitti; • Sicurezza sociale: assicurazione sociale e benefici; • Informazioni sull’azienda, prospettive e piani di sviluppo, ecc.;
INFINE…. CHE COSA FARE D’ORA IN AVANTI Hai concluso questo modulo….. BENE! Quale potrebbe essere il tuo prossimo passo? Quali azioni pensi di attuare? Non ti preoccupare…abbiamo qualche idea da suggerirti… che cosa potresti FARE DA DOMANI? … undergroundteacher.blogspot.com
INFINE…. CHE COSA FARE D’ORA IN AVANTI INCOMICIA A PENSARE AI PROSSIMI PASSI CHE TU PUOI FARE: Fai un piano personale, fissa i tuoi obiettivi individuali; Confronta e discuti le tue idee con i tuoi famigliari sul tema di una migliore conciliazione famiglia & lavoro; Organizza un incontro con i tuoi colleghi per discutere di questo tema (usa l’e-Handbook su DVD o pubblicato sul sito www.family-learning.eu); Come pensi di accrescere la sensibilità dei tuoi colleghi sulle pratiche family-friendly presentate nel progetto? Prendi in considerazione la possibilità di parlare dei tuoi problemi di conciliazione con il tuo datore di lavoro; Pensa a come usare alcune delle buone pratiche riassunte nel progetto come casi/esempi da presentare al tuo datore di lavoro (o al rappresentante sindacale); Individua chi potrebbe appoggiarti in questa chiacchierata con il tuo imprenditore (ad es, rappresentante sindacale, direttore del personale o delle risorse umane, o una ONG del settore).