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Formare per competenze, valutare competenze (con tecnologie o senza …)

Formare per competenze, valutare competenze (con tecnologie o senza …). Roberto Trinchero Università degli studi di Torino roberto.trinchero@unito.it Slides disponibili su www.edurete.org. Esiti della formazione scolastica?. Gardner (1991, ed it. 1993,p.13-14):

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Formare per competenze, valutare competenze (con tecnologie o senza …)

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  1. Formare per competenze, valutare competenze (con tecnologie o senza …) Roberto Trinchero Università degli studi di Torino roberto.trinchero@unito.it Slides disponibili su www.edurete.org

  2. Esiti della formazione scolastica? • Gardner (1991, ed it. 1993,p.13-14): • “Anche gli studenti meglio preparati e dotati di tutti i carismi del successo scolastico – regolare frequenza di scuole valide, valutazioni molto elevate, buoni punteggi nei test, riconoscimenti da parte degli insegnanti – • non mostrano una comprensione adeguata. […]. Posti di fronte a problemi elementari [tratti dal mondo reale] formulati in modo anche solo leggermente diverso da quello in cui li avevano affrontati a scuola […] • danno spiegazioni sostanzialmente identiche a quelle proposte da studenti che non si sono mai cimentati con quella disciplina.” Gardner H. (1993), Educare al comprendere, Milano, Feltrinelli.

  3. Un esempio? • Domanda 1: la luce diurna: Quale tra queste affermazioni spiega perché sulla terra c’è alternanza tra giorno e notte? • A la terra ruota intorno al suo asse • B il sole ruota intorno al suo asse • C l’asse della terra è inclinato • D la terra ruota intorno al sole • Gli alunni italiani hanno risposto così: • A 37,6%, B 2,4%, C 24,00%, D 30,5%. • (Pisa 2006 - dati Invalsi)

  4. “Lettura” del problema Modo di affrontarlo Modo per valutare la propria azione Formare per competenze, valutare competenze Formare/valutare per conoscenze/abilità Formare/valutare per competenze Problemi “chiusi”: un solo modo di interpretare il problema Problemi “aperti” a più interpretazioni Una soluzione univoca Più strategie di soluzione Feedback giusto/sbagliato Riflessione sulle proprie strategie

  5. Cos’è una “competenza”?

  6. Una definizione di competenza • Secondo Le Boterf (1994): La competenza risiede nella mobilitazione delle risorse dell’individuo (conoscenze, capacità, atteggiamenti …), e non nelle risorse stesse, • Si configura quindi come un saper agire (o reagire) in una determinata situazione, in un determinato contesto, allo scopo di conseguire una performance, sulla quale altri soggetti (superiori o colleghi) dovranno esprimere un giudizio. Le Boterf G. (1994), De la competence: essay sur un attracteur étrange, Paris, Les Edition d’Organization.

  7. Il “cursore” della competenza - Esecuzione - Esigenza unidimensionale - Ripetizione - Semplicità • Iniziativa • Esigenze • pluridimensionali • - Innovazione • - Complessità Saper agire e interagire (gestire situazioni complesse e non routinarie; prendere iniziative) Saper fare (eseguire una operazione prescritta) Problemi “chiusi” Una soluzione univoca Feedback giusto/sbagliato Problemi “aperti” Più strategie di soluzione Riflessione sulle proprie strategie Le Boterf G. (2008), Costruire le competenze individuali e collettive, Napoli, Guida, p. 62.

  8. “Agire con competenza” • Risultante di tre fattori: • Saper agire → mobilitare le proprie risorse (conoscenze, capacità, atteggiamenti, …) in situazione • Voler agire → motivazione personale • Poter agire → contesto che consente e legittima la possibilità di assumere responsabilità e rischi Le Boterf G. (2008), Costruire le competenze individuali e collettive, Napoli, Guida, p. 89.

  9. Definizioni dall’European Qualifications Framework • “knowledge” means the outcome of the assimilation of information through learning. Knowledge is the body of facts, principles, theories and practices that is related to a field of work or study. In the context of the European Qualifications Framework, knowledge is described as theoretical and/or factual; • “skills” means the ability to apply knowledge and use know-howto complete tasks and solve problems. In the context of the European Qualifications Framework, skills are described as cognitive (involving the use of logical, intuitive and creative thinking) or practical (involving manual dexterity and the use of methods, materials, tools and instruments); • “competence” means the proven ability to use knowledge, skills and personal, social and/or methodological abilities, in work or study situations and in professional and personal development. In the context of the European Qualifications Framework, competence is described in terms of responsibility and autonomy. http://ec.europa.eu/education/policies/educ/eqf/eqf08_en.pdf pag. 11

  10. Definizioni dalla Normativa sul Nuovo obbligo di istruzione • Tratte direttamente dalla direttiva Europea (Quadro Europeo delle Qualifiche e dei Titoli): • Conoscenze: indicano il risultato dell’assimilazione di informazioni attraverso l’apprendimento. Le conoscenze sono l’insieme di fatti, principi, teorie e pratiche, relative a un settore di studio o di lavoro; le conoscenze sono descritte come teoriche e/o pratiche. • Abilità: indicano le capacità di applicare conoscenze e di usare know-how per portare a termine compiti e risolvere problemi; le abilità sono descritte come cognitive (uso del pensiero logico, intuitivo e creativo) e pratiche (che implicano l’abilità manuale e l’uso di metodi, materiali, strumenti). • Competenze: indicano la comprovata capacità di usareconoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o personale; le competenze sono descritte in termine di responsabilità e autonomia. DM 139/07: www.pubblica.istruzione.it/news/2007/allegati/obbligo_istruzione07.pdf

  11. MOBILITAZIONE Dimensioni della competenza • Risorse (le conoscenze e le capacità di base dell’allievo) (R) • Strutture di interpretazione (come l’allievo “legge” le situazioni) (I) • Strutture di azione (come l’allievo agisce in risposta ad un problema) (Z) • Strutture di autoregolazione (come l’allievo apprende dall'esperienza e cambia le proprie strategie in funzione delle sollecitazioni provenienti dal contesto) (A)

  12. Valutare le competenze con il modello R-I-Z-A • Performance assessment su problemi tratti dal mondo reale • Item “competence-based” • Non richiedono la semplice applicazione meccanica di procedure risolutive • Esempio: indagini Ocse-Pisa

  13. Esempio: Problema del carpentiere Un carpentiere ha 32 metri di tavole. Quali di questi recinti può realizzare?

  14. Problema del carpentiere Risorse Conoscere il concetto di somma e di perimetro Conoscere le proprietà dei triangoli Saper effettuare una somma, … … Strutture di interpretazione Saper cogliere il fatto che la soluzione del problema non sta nell’applicazione di un algoritmo, ma in un ripensamento delle figure Strutture di azione Saper ricondurre una figura geometrica non conosciuta ad una conosciuta Strutture di autoregolazione Saper valutare le proprie strategie confrontandole con gli obiettivi e con i dati a disposizione.

  15. Il Profilo di competenza associato al problema del carpentiere Allievo “abile” … Allievo “competente” Risorse Conosce il concetto di somma e di perimetro, sa effettuare somme, … Conosce il concetto di somma e di perimetro, sa effettuare somme, … Strutture di interpretazione Si chiede “Quando abbiamo trattato queste figure a scuola?” Legge il problema come “Trasformare le figure irregolari in figure note” Strutture di azione Cerca, senza successo, di applicare una formula risolutiva nota Trasforma le figure irregolari in figure note Strutture di autoregolazione Rinuncia a risolvere il problema (“Non lo abbiamo trattato a scuola) Se la trasformazione non porta ad una soluzione, cerca trasformazioni alternative.

  16. Come si applica il modello R-I-Z-A alla valutazione e certificazione? …

  17. Il DM 9 del 27 gennaio 2010: tre livelli → Esecutore, in situazioni semplici (problemi chiusi) → Competente, in situazioni note e complesse (problemi aperti, già affrontati in quella forma) → Competente, anche in situazioni non note e complesse(problemi aperti, mai affrontati in quella forma)

  18. Corollari • La certificazione NON deve avvenire solo sulla base di conoscenze ed abilità → SBAGLIATO ricodificare i voti scolastici in livelli • La certificazione deve avvenire sulla base di strumenti che consentano all’allievo anche di cimentarsi con situazioni COMPLESSE e NON NOTE → in caso contrario non potremmo mai dare i giudizi “intermedio” e “avanzato”

  19. … in pratica? • Chi valuta e certifica? • Come valutare e certificare? → Proposta di Format per la progettazione di prove/strumenti di valutazione • Quando valutare e certificare?

  20. Chi valuta e certifica? • I docenti di ciascun Asse: • Predispongono prove, strumenti e criteri di valutazione volte a far emergere le competenze da certificare (includendo quelle di cittadinanza) → Format per guidarli in questo processo • Interpretano i risultati ottenuti alla luce di un quadro più ampio di informazioni sull’allievo

  21. Come valutare e certificare? (1/3) • 1. Definire delle situazioni problema in grado di far emergere le competenze relative ad uno (o più) dei quattro Assi, unite alle competenze di Cittadinanza. • Dare un codice alla Prova • Specificare i destinatari • Elencare fasi e tempi della Prova • Elencare i materiali necessari

  22. Esempio dal Format proposto

  23. Esempio dal Format proposto

  24. Come valutare e certificare? (2/3) • 2. Definire i profili di competenza (situazione attesa), ossia come ci si aspetta che un allievo pienamente competente: • Interpreti la situazione proposta → I problemi “chiusi” non vanno bene! • Affronti la situazione proposta → I problemi puramente esecutivi non vanno bene! • Rifletta sulle strategie da lui stesso messe in atto nell’interpretarla e affrontarla→ La prova deve contenere momenti in cui lo studente deve riflettere sul suo lavoro ed autovalutarlo!

  25. Esempio dal Format proposto

  26. Esempio dal Format proposto

  27. Esempio dal Format proposto

  28. Come valutare e certificare? (3/3) • 3. Utilizzare una rubrica valutativa per associare i modi con cui l’allievo interpreta e affronta la situazione proposta e riflette sulle proprie strategie ai livelli base, intermedio, avanzato.

  29. Esempio dal Format proposto

  30. Quando valutare e certificare? • Una sola prova di valutazione finale/sommativa non fotografa: • La reale situazione dello studente → inattendibilità della prova • La sua evoluzione nel tempo • Più opportuno proporre una serie di strumenti/prove durante l’A.S. → anche a scopo formativo/diagnostico • La certificazione deve essere l’esito dell’intero processo.

  31. Scheda Studente

  32. Situazioni significative tratte dal mondo reale? … in pratica? …

  33. Partire da problemi del mondo reale dello studente • Avete due schede telefoniche. Quella dell’operatore Megafone vi offre telefonate verso tutti gli altri operatori a 15 centesimi di scatto alla risposta e 9 centesimi al minuto per la conversazione. Quella dell’operatore Gim, per telefonate verso tutti gli altri operatori, vi offre uno scatto alla risposta di 5 centesimi e 12 centesimi al minuto per la conversazione. Con quale scheda vi conviene fare telefonate della seguente durata: • 1 minuto • 2 minuti • 3 minuti • 4 minuti • 5 minuti

  34. Tariffe cellulari

  35. Obiettivi di apprendimento – Usare il piano cartesiano per rappresentare relazioni e funzioni, e per conoscere in particolare le funzioni del tipo y=ax, y=a/x, y=ax2, y=2n e i loro grafici. – Esplorare e risolvere problemi utilizzando equazioni di primo grado. – Rappresentare insiemi di dati, anche facendo uso di un foglio elettronico. In situazioni significative, confrontare dati al fine di prendere decisioni, utilizzando le distribuzioni delle frequenze e delle frequenze relative e le nozioni di media aritmetica e mediana. (Indicazioni 2007, 99)

  36. Come costruire unità di apprendimento?

  37. Credenza o evidenza empirica? • “Si impara dall’esperienza!” • NO! Si impara dalla riflessione sull’esperienza. • “Si impara se si hanno tanti stimoli!” • NO! Si impara dall’attività esercitata sugli stimoli. • “Si impara se si ricordano tante informazioni!” • NO! Si impara se si costruisce una rappresentazione mentale a partire dalle informazioni che si hanno. • “Si impara se si lavora in gruppo!” • SI. A patto che l’attività sia strutturata e che ognuno dei membri abbia chiari i propri obiettivi e il proprio ruolo nel gruppo. Per saperne di più: Hattie J. (2009), Visible Learning: A synthesis of over 800 meta-analyses relating to achievement, London, Routledge.

  38. Credenza o evidenza empirica? • “Si impara risolvendo dei problemi!” • SI. A patto che i problemi siano aperti, calibrati sullo studente (lo studente deve avere tutte le risorse che gli servono per risolvere il problema e deve fare un piccolo passo per “mobilitarle”) e che venga supportato da un docente/tutore nel processo di problem solving. • “Non posso insegnare competenze se prima non insegno le conoscenze!” • NO! Le due cose vanno insegnate insieme: si danno le risorse e contemporaneamente le strutture per mobilitarle. • “I miei studenti non possono sapere un argomento se non l’ho ancora spiegato!” • NO! Gli studenti si fanno una “propria idea” degli argomenti e poi la cambiano solo se il docente è sufficientemente convincente. Fino a quel momento possono credere di saperlo … Per saperne di più: Hattie J. (2009), Visible Learning: A synthesis of over 800 meta-analyses relating to achievement, London, Routledge.

  39. Un modello di strutturazione delle attività didattiche • Apprendimento esperienziale: • Compiere esperienze in ambiente controllato • Operare una riflessione concettualizzante sull’esperienza - anche confrontandosi con il gruppo di formazione - e costruire un “modello mentale”: • Confrontare le proprie strutture di interpretazione e di azione con quelle dei compagni ed apprenderne di nuove • Riflettere sull’efficacia delle proprie interpretazioni ed azioni e modificarle se necessario • Ricontestualizzare il modello in una nuova situazione

  40. 0 Un problema aperto, sfidante, tratto dal mondo reale, proposto alla classe. 0 Problema 1 Gli studenti (soli, a coppie o gruppi di 3) “inventano” una soluzione sulla base delle loro conoscenze attuali. 1 Esperienza 2 Gli studenti raccontano la loro soluzione alla classe, in un tempo limitato. 2 Comunicazione 5 Applicazione 3 L’insegnante e i compagni individuano i punti di forza e i punti di debolezza della soluzione trovata. L’insegnante li riassume alla lavagna. 4 La classe (aiutata dal docente) cerca di trovare una (o più) soluzioni ottimali. 3 Analisi 4 Generalizzazione 5 La classe applica la soluzione ottimale trovata alla risoluzione di un problema analogo. Ciclo di apprendimento esperienziale: un esempio di applicazione in classe Pfeiffer J. W., Ballew A. (1988), Using Structured Experiences in Human Resource Development, San Diego, University Associates.

  41. Esempio • 0. Problema: Con quale scheda telefonica mi conviene fare telefonate della durata di … ? • 1. Esperienza: Ideate una soluzione per il problema delle due schede telefoniche. • 2. Comunicazione: Raccontate alla classe la soluzione che avete trovato. • 3. Analisi: Quali sono le “buone idee” emerse? E quelle “meno buone”? Quali “buone idee” può suggerire l’insegnante? • 4. Generalizzazione: Mettendo insieme tutte le “buone idee” emerse (e quelle dell’insegnante) cerchiamo di costruire una soluzione comune e di formalizzarla. • 5. Applicazione: Con questa soluzione così costruita cercate di risolvere un problema analogo proposto dall’insegnante (es. costo di un viaggio).

  42. Come ci aiuta la tecnologia?

  43. Alcuni strumenti utili • Sistemi autore Web 2.0 →Project work, studio di casi e Problem solving collaborativo • PLE – Personal Learning Environment → WebQuest, Costruzione di “strutture di conoscenza” attraverso la riorganizzazione personale di materiali Web • Videogames → Training di capacità di base, cognitive enhancement • Ambienti di simulazione → Role playing, Goal-based scenarios, Learning by designing

  44. Laboratori virtuali, giochi per la didattica Elaborazione statistica on line Questo intervento Costruzione questionari on line Mappe concettuali Un portale per la scuola

  45. Obiezioni (pregiudizi) comuni: • “Per la mia materia non si può fare …” • “La scuola superiore è un’altra cosa …” • “A scuola non abbiamo né Lim, né computer …” • “Se passo il mio tempo a far giocare i ragazzi come faccio a finire il programma?”

  46. Italiano: secondaria primo grado Ragazzi non bevete la red bull!!!mai piu ok?? LA VERITA' SULLA BEVANDA RED BULL Questa bevanda è in vendita in tutti i supermercati del nostro paese. I nostri figli e amici, quando vogliono, la possono provare..e può essere mortale. Red Bull fu creata per stimolare il cervello in persone sottoposte a un grande sforzo fisico e non per essere consumata come bevanda innocente o rinfrescante.Red Bull è la bevanda che si commercializza a livello mondiale con il suo slogan: 'Aumenta la resistenza fisica, facilita la capacita di concentrazione e la velocità di reazione, da più energia e migliora lo stato d'animo'. Tutto questo lo puoi trovare in una lattina di Red Bull, la bevanda energizzante del millennio (secondo i suoi proprietari) Red Bull è riuscita ad arrivare in quasi 100 paesi di tutto il mondo. La marca del Toro Rosso, ha come principali consumatori i giovani e gli sportivi, che la usano per gli stimoli che produce.PERO' LA VERITA' SU QUESTA BEVANDA E' UN ALTRA!!In Francia e Danimarca l'hanno appena proibita per essere un cocktail di morte, dovuto ai suoi componenti di vitamine mischiate a GLUCURONOLACTONE, agente chimico altamente pericoloso, sviluppato dal Dipartimento di Difesa degli Stati Uniti, durante gli anni 60 per stimolare il morale delle truppe mandate in VIETNAM, il quale era come una droga allucinogena che calmava lo stress della guerra. Però i suoi effetti nell'organismo furono devastanti, e fu causa di tante emicranie, tumori celebrali e malattie del fegato che colpirono i soldati che lo consumarono.E oltre a ciò, nella lattina di Red Bull si leggono i suoi componenti: GLUCURONALACTONE, catalogato come stimolante. Però quello che NON DICE la lattina di Red Bull, sono le conseguenze della sua assunzione, che obbligherebbero a aggiungere una serie di GRAVI AVVERTENZE:1. E pericoloso berlo se poi non si fa esercizio fisico, visto che la sua funzione energizzante accelera il ritmo cardiaco e può causare INFARTO FULMINANTE.2. Può causare EMORRAGIE CEREBRALI, dovute al fatto che Red Bull contiene componenti che diluiscono il sangue per far si che il cuore lo pompi più velocemente, e così poter far uno sforzo fisico con meno fatica.3. E‘ proibito mischiare la Red Bull con alcolici, perche il risultato è una 'bomba mortale' che ATTACCA DIRETTAMENTE IL FEGATO,facendo si che la zona colpita non si rigeneri mai più.4. Uno dei componenti principali di Red Bull è la vitamina B12, utilizzata in medicina per recuperare pazienti che si trovano in coma etilico (coma causato dal consumo di alcool); e per lo stato di eccitazione che si prova dopo averla bevuta, come se fossi ubriaco, senza aver bevuto nessuna bevanda alcoolica.5. Il consumo regolare di Red Bull provoca la comparsa possibile di una serie di malattie nervose e neurologiche irreversibili (non esiste recupero!)Se leggeste queste indicazioni sulla lattina di una bevanda la berreste mai????CONCLUSIONE: E' una bevanda che dovrebbe essere proibita nel mondo intero. Venezuela, Repubblica Dominicana, Puerto Rico e altri paesi dei Caraibi, già stanno allertando le altre nazioni, soprattutto perchè il miscuglio di questa bevanda con alcool è una bomba per il corpo umano, principalmente per gli adolescenti ma anche per adulti.Questa bevanda si vende nei supermercati e nei negozi del nostro paese quindi non bevetela e dissuadete gli altri dal berla specialmente i bambini... può essere MORTALE (http://it.answers.yahoo.com/question/index?qid=20080228095407AAulwVT)

  47. Analisi critica di un testo • Rispondi alle seguenti domande: • Secondo te, chi ha scritto questo testo? • Quali sono i suoi scopi? • Le informazioni che riporta sono vere? Prova a cercare fonti che le confermino con un motore di ricerca.

  48. Traguardi e Obiettivi di apprendimento Nelle attività di studio, personali e collaborative, usa i manuali delle discipline o altri testi di studio, al fine di ricercare, raccogliere e rielaborare i dati, le informazioni, i concetti e le esperienze necessarie, anche con l’utilizzo di strumenti informatici. (Indicazioni 2007, 55) - Comprendere testi descrittivi, individuando gli elementi della descrizione, la loro collocazione nello spazio, le caratteristiche essenziali, il punto di vista dell'osservatore. – Comprendere tesi centrale, argomenti a sostegno e intenzione comunicativa di semplici testi argomentativi su temi affrontati in classe. (Indicazioni 2007, 56)

  49. Arte e immagine: scuola secondaria di primo grado Scegli un tema che ti interessa particolarmente e costruisci il TUO BLOG SU QUEL TEMA, utilizzando i siti che mettono a disposizione spazi Blog gratis (es. www.myblog.it, www.tuoblog.it, www.pepablog.com, www.creailtuoblog.com, …). Il blog deve contenere: disegni e fotografie, suoni e musica, filmati video, testo.

  50. Obiettivi di apprendimento Sperimentare l’utilizzo integrato di più codici, media, tecniche e strumenti della comunicazione multimediale per creare messaggi espressivi e con precisi scopi comunicativi. (Indicazioni 2007, 72)

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