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IL DENARO PUBBLICO. La maggior parte delle grandi opere , quelle che devono servire alla comunità e non alle singole persone viene realizzata con denaro pubblico , che non significa denaro dello Stato e del Comune ,
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IL DENARO PUBBLICO La maggior parte delle grandi opere, quelle che devono servire alla comunità e non alle singole persone viene realizzata con denaro pubblico, che non significa denaro dello Stato e del Comune, ma soltanto denaro amministrato da questi enti pubblici, per conto di tutti i cittadini.
L’amministrazione pubblica acquisisce le sue risorse dai cittadini principalmente in tre modi: IMPOSTE DIRETTE: versate da persone e imprese in proporzione al proprio reddito. Queste colpiscono direttamente il reddito o il patrimonio. Il contribuente le sente in modo marcato. es:IRPEF: imposta sul reddito delle persone fisiche. Istituita nel 1974, fornisce un terzo del gettito fiscale per lo Stato italiano. E’ un’imposta progressiva, ossia il prelievo cresce in maniera più che proporzionale rispetto al reddito. Ecco le aliquote:non si pagano le tasse con un reddito sotto gli 8000 euro per i lavoratori dipendenti, sotto i 7500 euro per i pensionati, sotto i 4800 euro per i lavoratori autonomi; aliquota del 23% per i redditi fino a 15000 euro, aliquota del 27% per i reddito compresi tra 15000 e 28000euro; aliquota del 38% per i redditi tra 28000 e 55000euro; aliquota del 41% per i reddito tra 55000 e 75000 euro; aliquota del 43% per i redditi superiori a 75000 euro.
IMPOSTE INDIRETTE: prelievi dello Stato già compresi nel prezzo di vendita di quasi tutte le merci. Questi prelievi riguardano in egual misura tutti i cittadini che acquistano merci. (IVA= imposta di Valore Aggiunto ). Sono meno sentite dal contribuente. Il loro aumento fa aumentare i prezzi dei beni e provoca una conseguente riduzione dei consumi. CONTRIBUTI SOCIALI:quota versata da ogni cittadino, sempre in proporzione al proprio reddito, per avere l'assistenza sanitaria e la pensione. Ai lavoratori dipendenti questi contributi vengono trattenuti dallo stipendio e versati allo Stato direttamente dal datore di lavoro: i lavoratori autonomi invece devono effettuare dei versamenti appositi.
A COSA SERVE IL DENARO PUBBLICO? E’ compitodei pubblici amministratoriorganizzare l’utilizzazione del denaro pubblico, secondo le nome stabilite dalIa legge. II denaro pubblico è destinato principalmente a quattro grandi settori: ORGANIZZAZIONE DEI SERVIZIO PER I CITTADINI: Sanità - Assistenza – Istruzione - Trasporti - Pensioni FUNZIONAMENTO DELL' AMMINISTRAZIONE: personale di tutti i settori INVESTIMENTI: acquisto di beni immobili a uso pubblico - costruzione di edifici pubblici RIMBORSO DI PRESTITI E DI INTERESSI: restituzione di denaro prestato dalle banche o altri enti o anche dai cittadini (Buoni del Tesoro, BOT, e Certificati di Credito del Tesoro, BPT)
L'INFLAZIONE Il sistema economico attraversa momenti di crisi, che provocano squilibri nel suo funzionamento. Una delle crisi ricorrenti in campo economico si ha con l'inflazione, che si verifica quando, per cause diverse, il potere di acquisto della moneta diminuisce progressivamente e quindi si traduce in un aumento dei prezzi. Con la stessa quantità di moneta non si riesce più ad acquistare la stessa quantità di merce.
DA COSA E’ CAUSATA L’INFLAZIONE? ECCESSO DI MONETA: Questo tipo di inflazione é causata dallo Stato che, quando non riesce più a coprire le proprie spese (attraverso le tasse o altre entrate), è obbligato a chiedere al Ministero del Tesoro e alla Banca Centrale l'emissione di nuova moneta. Questa nuova moneta si aggiunge a quella già in circolazione e così diminuisce il valore e il potere d'acquisto del denaro. AUMENTO DEI COSTI DI PRODUZIONE: il prezzo di un prodotto si stabilisce tenendo conto di più fattori (le materie prime, la manodopera, le macchine e i servizi richiesti ecc), per cui se aumenta il costo di uno di questi elementi il produttore aumenterà i suoi prezzi.
AUMENTO DELLA DOMANDA: Quando in generale i consumatori richiedono più beni e servizi di quanto il mercato possa offrire, si innesca il meccanismo dell'aumento dei prezzi. L'inflazione è quindi causata anche da un eccesso di domanda. Questo può verificarsi per diverse ragioni, ad esempio: . quando si ha una maggiore richiesta di beni dall'estero, che le fabbriche non riescono immediatamente a soddisfare. quando aumentano i redditi di settori non produttivi (pensionati, lavoratori della Pubblica Amministrazione ecc.). per cui c'e maggiore disponibilità ad acquistare merci. AUMENTO DEI SALARI dei settori produttivi: si può avere un aumento dell'inflazione: infatti l'aumento dei salari non solo provoca un rialzo diretto dei prezzi (aumentando i costi di produzione), ma influisce anche in modo indiretto, poiché i lavoratori si trovano in condizione di spendere di più e chiedono più prodotti (rialzo della domanda).
In tutti questi casi, per la legge della domanda e dell'offerta, saliranno i prezzi, anche perché i produttori, anziché puntare a produrre di più, spesso tendono semplicemente ad aumentare i prezzi di vendita per incrementare i profitti. Questo rialzo della domandae dei prezzi non si ferma lì, ma si comunica rapidamente a tutti i campi della produzione: perché i lavoratori avranno bisogno di aumenti per poter acquistare le merci, i fornitori aumenteranno il costo delle materie prime, le banche chiederanno più interessi per il denaro prestato e cos! via. L'inflazione va avanti a spirale, cioè l'aumento dei prezzi si trasmette da un settore all'altro.
GLI EFFETTI DELL’INFLAZIONE Concludendo:l'inflazione, con il suo rialzo dei prezzi, colpisce sempre maggiormente le categorie dei cittadini a reddito fisso, cioè quelle il cui reddito rimane fisso anche se il valore del denaro diminuisce (lavoratori dipendenti, pensionati, ecc.), diventando così anche causa di problemi e tensioni sociali. Proprio per questa motivo i sindacati dei lavoratori dipendenti avevano ottenuto che le retribuzioni (e le pensioni) venissero aumentate periodicamente secondo un punteggio calcolato sulla media dell’aumento dei prezzi di quel periodo. Questo meccanismo,· che si chiama scala mobile, evitava che gli effetti negativi dell'inflazione si scaricassero troppo sui cittadini a reddito fisso. Le altre categorie, infatti, possono fronteggiare la situazione aumentando le tariffe di vendita dei loro prodotti (commercianti, industriali ... ) o le parcelle delle loro prestazioni (medici, avvocati ... ). Nel 1993, per affrontare un periodo di particolare crisi economica, il meccanismo della scala mobile è stato sospeso.
Un'altra conseguenza dell’inflazione e quella che si chiama fuga della moneta: in pratica, poiché il denaro è svalutato e rischia di perdere sempre più valore, Ia gente preferisce spenderlo anziché risparmiare, aumentando i consumi o investendolo nei cosiddetti beni-rifugio (come case e terreni, opere d'arte, gioielli ecc. tutte cose insomma che mantengono il valore nel tempo).
I RIMEDI ALL’INFLAZIONE La soluzione consiste sempre nel cercare di diminuire il denaro in circolazione e frenare i consumi. Questo si può fare principalmente: Aumentando gli interessi che si devono alle Banche per i prestiti in denaro: in questo modo si scoraggia la richiesta dei prestiti e si frenano le spese. Aumentando le tasse: in questa modo lo Stato incassando denaro ne diminuisce la quantità in circolazione. Questi rimedi però sono a doppio taglio: infatti, se usati in forma pesante, producono un abbassamento eccessivo della domanda da parte dei consumatori e un rischio per l'occupazione di molti lavoratori, le cui imprese diminuiscono la produzione.
LA DIFESA DEL LAVORO “L'organizzazione sindacale é libera ... I sindacati registrati possono ... stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia obbligatoria per tutti gli appartenenti alle categorie alle quali il contratto si riferisce" (art 39 della Costituzione italiana). La legge, a partire dalla Costituzione, tutela e garantisce i diritti dei lavoratori. Le leggi consentono al lavoratore di difendere il proprio lavoro e migliorare le proprie condizioni di vita nel lavoro e per mezzo del lavoro. A tal fine egli può organizzarsi e attuare pacifiche azioni di protesta, per esercitare una pressione sui datori di lavoro e spingerli ad accettare lecite richieste di miglioramento delle condizioni di lavoro e delle retribuzioni
LO "STATUTO DEI LAVORATORI" La Costituzione garantisce a tutti i lavoratori il diritto di associazione e ai sindacati la libertà di iniziativa a difesa dei lavoratori. La più importante attuazione di questi principi è lo Statuto del lavoratore (Legge n. 300 del 20 maggio 1970). II datore di lavoro deve consentire al lavoratore di manifestare liberamente il proprio pensiero politico, sindacale e religioso. E' quindi permessa ogni attività di propaganda sindacale e politica all'interno del luogo di lavoro.II datore di lavoro, inoltre, non può discriminare il lavoratore per le sue idee politiche, religiose o sindacali o a causa della lingua, della razza o del sesso: nell'assunzione, nelle mansioni, in trasferimenti, in provvedimenti disciplinari, nella retribuzione.
LE ORGANIZZAZIONI SINDACALI Hanno il fine di tutelare gli interessi dei lavoratori iscritti. L'origine degli attuali sindacati si può trovare nelle Società di mutuo soccorso, nate nella prima metà dell'Ottocento con carattere apolitico e scopi assistenziali: esse aiutano i lavoratori iscritti in caso di malattia, di infortunio, disoccupazione, di cessazione del lavoro per anzianità. Queste prime forme di associazione hanno mutato progressivamente caratteristiche sotto l'influenza dell'idea socialista. II sindacato si è qualificato così come organizzazione dei lavoratori per la difesa dei loro interessi economici e professionali di fronte al datore di lavoro . II primo vero sindacato italiano nasce a Torino nel 1848 a opera dei tipografi. SuI suo esempio sorgono associazioni in tutte le categorie di lavoratori .. L'Italia sarà però l’ultimo Paese manifatturiero ad avere un coordinamento sindacale nazionale tra le varie categorie: solo nel 1906, infatti, venne creata la Confederazione Generale del Lavoro (CGL). In seguito,anche i datori di lavoro si sono associati fra di loro (La Confindustria).
L'articolo 39 della Costituzione afferma la libertà di associazione sindacale: Le rappresentanze sindacali possono indire delle assemblee di tutti o di parte dei lavoratori per discutere su argomenti di interesse sindacale e devono darne comunicazione al datore di lavoro. Dal 1994 in ogni azienda con più di 15 dipendenti viene eletta democraticamente una Rappresentanza Sindacale Unitaria (RSU) Nel nostro Paese le organizzazioni sindacali principali sono: L'UGL (Unione Generale del Lavoro), alla quale fanno capo i lavoratori che si riconoscono nei partiti moderati. la Confederazione Italiana dei Sindacati dei Lavoratori (CISL),di orientamento cattolico, che raccoglie oltre 2 milioni di aderenti. Sindacati autonomi o addirittura movimenti spontanei (Cobas, Comitati di Base) L'Unione Italiana dei Lavoratori(UIL),con altri 2 milioni circa di iscritti, che si caratterizza per I'orientamento laico la Confederazione Generale Italiana del Lavoro (CGIL),che ha oltre 4 milioni di iscritti, in prevalenza simpatizzanti di partiti di sinistra.
"L'Italia é una Repubblica democratica, fondata sul lavoro ..” (Costituzione della Repubblica italiana, Art 1) Nella nostra società esistono due forme fondamentali di lavoro: il lavoro autonomo e il lavoro dipendente. II lavoro autonomo è il lavoro compiuto da una persona senza vincolo di subordinazione nei confronti di chi gli ha ordinato il lavoro. E' lavoro autonomo quello dell'imprenditore, ma anche quello del professionista (medico, architetto ecc.) e dell'artigiano (idraulico, falegname ecc.). Tutte queste figure professionali organizzano autonomamente il proprio lavoro, non sono tenute a rispettare un orario fisso e di volta in volta stabiliscono il compenso dovuto per la loro opera. Il lavoro dipendente, invece, è il lavoro svolto alle dipendenze dell'imprenditore, in cambio di una retribuzione fissata da un accordo (contratto di lavoro). Generalmente il lavoro dipendente viene retribuito in base al tempo del lavoro prestato, fissato dal contratto; ma esiste anche la retribuzione a cottimo, per cui, in base alla quantità di lavoro realizzato nell'unità di tempo, il lavoratore riceve una data cifra.
IL LAVORO DEI MINORI Età lavorativa. Non può concludere un contratto di lavoro il ragazzo minore di 15 anni. Per firmare il contratto di lavoro il minore di 18 anni ha bisogno del consenso dei genitori. Non possono essere impiegati in lavori pericolosi, faticosi e insalubri i ragazzi minori di 16 anni e le donne di età inferiore ai 18 anni. L'apprendistato e una forma di lavoro destinata ai più giovani e si qualifica per la sua caratteristica di lavoro-formazione. Esso prevede, infatti, una parte di lavoro e una parte di approfondimento delle conoscenze di base apprese nella scuola media. Possono essere assunti in tutti i settori di attività i giovani che abbiano compiuto i 15 anni di età e non superato i 24. L'apprendistato ha una durata massima di 4 anni e non inferiore ai 18 mesi. Nelle aziende che assumono giovani in apprendistato deve essere presente un tutor aziendale che ad essi si dedica personalmente.
Nuove forme di lavoro previste dalla legge Biagi (14 febbraio 2003) Lavoro a chiamata: lavoro a carattere continuo o intermittente (25-45 anni) Lavoro ripartito: due lavoratori si mettono d'accordo per assicurare l'uno o l'altro la prestazione richiesta Part-time (a tempo parziale): prestazione non a tempo pieno, l'orario può essere variato per accordo tra le parti Lavoro a progetto:una collaborazione continuativa legata a un progetto Piccole prestazioni occasionali di giardinaggio o di pulizia, insegnamento privato. Il contratto non deve essere più di 30 giorni in uno stesso anno presso lo stesso datore di lavoro
LA RETRIBUZIONE Gli articoli 36 e 38 della Costituzione affermano il diritto del lavoratore a una “retribuzione sufficiente ad assicurare ... un'esistenza libera e dignitosa" ed elencando tutta una serie di altri diritti (al riposo settimanale, alle ferie, all'assistenza in caso di malattia, invalidità ... ), riconoscono una grande importanza al contratto di lavoro. La Costituzione prevede contratti collettivi di lavoro, stipulati tra le organizzazioni dei lavoratori e le associazioni dei datori di lavoro. in genere vincolanti per l'intero settore della produzione al quale si riferiscono. La retribuzione è la somma di denaro che il datore di lavoro deve pagare in cambio della sua "forza lavoro”, secondo quanto stabilito dalla legge e dal contratto. Il Contratto collettivo stabilisce innanzitutto la retribuzione minima garantita, cioè il livello al di sotto del quale non può scendere la retribuzione di un lavoratore appartenente ad una determinata categoria.
Esistono vari tipi fondamentali di retribuzioneper i lavoratori dipendenti: lo stipendio per gli impiegati (generalmente mensile) e il salario per gli operai (generalmente settimanale). La retribuzionea cottimo, diffusa tra i braccianti, fa riferimento invece alla quantità di prodotto realizzato nell'unità di tempo. II lavoratore ha una paga base garantita alla quale può aggiungersi il guadagno a cottimo. La retribuzione a provvigione è composta da una paga base garantita più un premio in denaro per ogni affare concluso dal lavoratore a favore del datore di lavoro E' la retribuzione tipica dei rappresentanti di commercio. Alla retribuzione si aggiungono altre somme di denaro: la tredicesima mensilità é una somma prevista da quasi tutti i contratti collettivi, che deve essere corrisposta a tutti i lavoratori prima delle festività natalizie, e corrisponde a uno stipendio mensile; gli scatti di anzianità, sono degli aumenti periodici che spettano in genere ogni 2 anni di lavoro continuativo presso uno stesso datore di lavoro gli assegni familiari sono una integrazione della paga concessa ai lavoratori che hanno congiunti a carico: figli, genitori, fratelli, sorelle, coniuge che non lavora. Non sono percepiti, o sono percepiti in misura ridotta, da chi ha un reddito superiore a un certo limite indicato dalla legge.
L'INQUADRAMENTO E LE QUALIFICHE La classificazione dei lavoratori secondo il ruolo che svolgono nell'azienda si chiama inquadramento: I lavoratori subordinati si distinguono in: Operaio: è chi "presta l'opera", cioè chi svolge un'attività manuale all'interno dell'impresa. Impiegato: è un collaboratore diretto dell'imprenditore e svolge funzione intellettuale e compiti che lo stesso datore di lavoro dovrebbe svolgere: tenere i libri contabili, preparare le paghe, avere contatti con i clienti Quadro: è definito il lavoratore che, pur non appartenendo alla categoria dirigente, svolge funzioni di rilevante importanza e responsabilità ai fini dello sviluppo e dell'attuazione dei programmi e dell'azienda