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PATOLOGIA VALVOLARE. IL CUORE UMANO. Stenosi aortica. Fisiopatologia:
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Stenosi aortica • Fisiopatologia: • Si realizza per ispessimento, calcificazione e/o fusione dei lembi valvolari aortici, tali da produrre una ostruzione allo svuotamento del ventricolo sinistro; questo porta ad un sovraccarico pressorio sx con ipertrofia compensatoria e riduzione della compliance ventricolare sx • Le forme più frequenti di stenosi aortica riconoscono una eziologia • Reumatica • Calcifica o sclero-degenerativa • Il quadro clinico tipico della stenosi aortica è dato dalla triade • Sincope • Angor da discrepanza (ischemia subendocardica diffusa) • Dispnea (o comunque segni di disfunzione ventricolare sx) • Indicazione chirurgica: • Presenza di sintomi (in particolare se si sono verificati episodi sincopali) • Area valvolare < 0.8 cmq • Gradiente transvalvolare di picco > 50 mmHg
Insufficienza aortica • Fisiopatologia: • La incontinenza della valvola aortica può essee dovuta a: • Alterazioni dei lembi valvolari (valvola bicuspide, deformazioni post- infiammatorie o post-endocarditiche) • Alterazione della geometria della radice aortica (ectasia anulo-aortica, dilatazione della radice e prolasso delle cuspidi secondaria a dissezione aortica) • La insufficienza aortica produce un sovraccarico di volume per il ventricolo sinistro con progressiva dilatazione e comparsa di sintomi (tardivi!) di insufficienza ventricolare sx (dispnea prima da sforzo e poi a riposo, fino all’edema polmonare); il quadro clinico è molto più drammatico se la insufficienza si instaura acutamente (dissezione, endocardite) • Indicazione chirurgica: • Insufficienza valvolare aortica severa (angio, eco) con segni di disfunzione ventricolare sx (aumento dei diametri, riduzione della FE) • Presenza di sintomi (NYHA II-IV) • Endocardite in fase attiva con insufficienza rilevante ed evidenza di scompenso sx acuto o segni di embolizzazione
Severa patologia postreumatica con quadri anatomo patologici di grave compromissione strutturale della valvola
ANELLO VALVOLARE 30-35 mm; è <nella donna • circolare, ma appiattito anteriormente • costituito da tessuto connettivo denso, che si continua nei lembi valvolari a formare il loro strato fibroso ed è ancorato con quantità crescenti di tessuto fibroso ai trigoni fibrosi destro e sinistro. L’anello mitralico, situato alla giunzione fra il ventricolo e l’atrio di sinistra, corrisponde alla linea di inserzione dei lembi mitralici. Per quanto quest’area possa essere utile chirurgicamente, nella maggioranza dei casi non c’è una struttura fibrosa identificabile a questo livello. Un noto gruppo di patologi cardiovascolari ha sezionato più di 100 valvole alla ricerca di un anulus fibroso. Mentre c’è sempre tessuto fibroso a livello dei trigoni, solo in un 10% dei casi c’è un anulus completo fibroso. Questo implica che sia il muscolo atriale che quello ventricolare si inseriscono direttamnte alla base dei lembi; bisogna qiuindi aspettarsi che le dimensioni e la conformazione dell’ anulus siano influenzati dalla contrazione dei due gruppi muscolari dilatazione patologica
LEMBI MITRALICI • Nella maggior parte dei casi il LEMBO MURALE • è suddiviso in tre porzioni(“ SCALLOPS “): med. mediale centrale laterale centrale Tuttavia in alcuni casi ci possono essere più “pieghe” che producono 5 o più scallops laterale • Nel loro insieme gli scallops del lembo murale • formano una struttura rettangolare, mentre il • LEMBO AORTICO assume la forma di un • quadrato arrotondato inferiormente • I due lembi hanno circa la stessa AREA, ma • l’inserzione del lembo aortico occupa solo 1/3 • dell’ intera circonferenza anulare
MUSCOLI PAPILLARI • Sono localizzati al di sotto delle commissure • Originano dal terzo inf. della parete libera del Vsn POSTEROMEDIALE ANTEROLATERALE • In genere costituito da una sola • “testa” prominente • Irrorato da due o più rami • coronarici: • - ramo del sist. del CX • + • collaterale dell’ IVA • e/o • collaterale del DIAG. • E’ in genere costituito da più • “ teste” ed è meno prominente • Irrorato da un solo ramo coronarico DOMINANZA SN • DOMINANZA DX • 68% dei casi CDx • restanti casi: branca • terminale del CX - branca terminale del CX
CORDE TENDINEE • Assieme ai m. papillari costituiscono l’ APPARATO di TENSIONE • della valvola mitrale • Secondo la classificazione di Tandler, basata sulla zona di inserzione dei lembi, • sono suddivise in 3 gruppi: CORDE di I ORDINE • Originano dall’apice dei m. papillari e si inseriscono nel margine libero dei lembi • Prevengono il prolasso dei margini dei lembi in sistole CORDE di II ORDINE • Sono più spesse ed in • numero minore • Si inseriscono nella • faccia ventricolare dei • lembi in corrispondenza • della zona rugosa • Servono per ancorare la valvola ed hanno uno spessore maggiore nel lembo ant. CORDE di III ORDINE • Originano dalle trabecole • carnee della parete ventr. e si • inseriscono nel lembo post. • vicino all’anulus
Leonardo da Vinci (Corpus degli Studi Anatomici) Scallop valvolare mitralico, valvola mitralica e valvola aortica.
Tre scallops del LPM P1 (ant) P2 (centr) P3 (post) Tre scallops del LAM A1 (ant) A2 (centr) A3 (post)
La valvola è considerata come insieme dinamico ed armonioso costituito da anulus, lembi, corde tendinee, muscoli papillari, parete ventricolare. È una visione nuova? ...forse no...
Leonardo da Vinci (Corpus degli Studi Anatomici) Apparato valvolare mitralico, muscoli papillari e corde tendinee