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Prevenzione delle lesioni da decubito. Ulcere o piaghe?. Ulcere:lesioni avanzate ma non necrotiche che non hanno tendenza a guarire Piaghe: lesioni necrotiche con tendenza evolutiva che hanno tendenza a guarire. lesioni da decubito. Piaghe o Lesioni da decubito.
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Ulcere o piaghe? • Ulcere:lesioni avanzate ma non necrotiche che non hanno tendenza a guarire • Piaghe: lesioni necrotiche con tendenza evolutiva che hanno tendenza a guarire lesioni da decubito
Piaghe o Lesioni da decubito Si definiscono “piaghe da decubito o da posizione” le lesioni distrofiche della cute, causate dalla compressione meccanica e prolungata tra un piano di appoggio ed una superficie ossea sottostante.
Epidemiologia delle lesioni da decubito: la situazionein Europa 13,2% dei pazienti ospedalizz.; mortalità 23-37% 13,2% dei ricoverati in Osp.Univ.; 23,3% in Osp.; 21,3%dei pz.domiciliari 8,6% dei pazienti ospedalizzati 18,6% dei pazienti ospedalizzati in base ai reparti: 7,2% in Chirurgia; 9,7% in Medicina; 19% in Rianimazione; 20% in Geriatria
cause locali generali Età Riduzione della mobilità Malnutrizione Malattie arteriose e ipotensione Malattie croniche Sedi delle lesioni Pressione Forze di stiramento o di taglio Attrito o frizione Aumento della temperatura locale
ICEBERG Per questo motivo le lesioni profonde presentano i margini cutanei sottominati
Sistuazioni di rischio • 1. Nessun Rischio Il malato si lava, mangia da solo, prende le medicine. Si alza e cammina, anche se con l’aiuto di un bastone. È lucido, risponde in modo logico e rapido alle domande. Non è incontinente anche se magari ha un catetere.
2. Rischio Lieve Il malato ha bisogno di aiuto per alcune azioni. È lucido ma occorre ripetergli le domande. Si alza e cammina da solo per un po’, ma poi va sorretto. Occasionalmente è incontinente per le urine.
3. Molto a Rischio Il malato ha bisogno di aiuto per parecchie azioni. Non È sempre lucido. È costretto su sedia a rotelle, e si alza solo se aiutato. È incontinente per le urine più di due volte al giorno ma non sempre, e due o tre volte per le feci ma non sempre.
4. Rischio Grave Il malato è totalmente dipendente dagli altri per tutte le azioni. È disorientato e confuso. È costretto a letto per tutte le 24 ore. Richiede assistenza per qualunque movimento. È incontinente.
Altre scale utilizzate • NORTON 1962 • GOSNELL 1973 • KNOLL 1975 • ANDERSEN 1977 • REED 1977 • NORTON PLUS 1978 • WATERLOW 1985 • OSP. UTRECHT 1985 • MEDLEY 1987 • BRADEN 1988 • OSP. TULLI 1992
Stadiazione : I stadio Eritema stabile della pelle (non lacerata) non reversibile alla digitopressione; il segnale preannuncia l'ulcerazione della pelle.
II stadio Ferita a spessore parziale che coinvolge l'epidermide e/o il derma. L'ulcera è superficiale e si preannuncia clinicamente come un'abrasione, una vescica o una leggera cavità
III stadio . Ferita a tutto spessore che implica danno o necrosi del tessuto sottocutaneo e che si può estendere fino alla fascia sottostante, ma senza attraversarla. L'ulcera si presenta clinicamente come una profonda cavità che può o non può essere sottominata.
IV Stadio Ferita a tutto spessore con estesa distruzione dei tessuti, necrosi o danno ai muscoli, ossa o strutture di supporto (tendini, capsula articolare ecc.). È frequente ma non costante l’infezione della piaga
I stadio II IIIIV
LA PREVENZIONE E L’USO DEI PRESIDI ED AUSILI si prefigge due scopi: • evitare l'insorgenza delle lesioni da decubito • e/a lesione già instaurata limitarne al minimo la progressione.
PREVENZIONE 1 - identificare i pazienti a rischio al momento dell'entrata in reparto. SCALE DI VALUTAZIONE
PREVENZIONE 2- osservazione costante e pulizia della cute: • - osservazione durante le fasi di igiene del malato • - pulizia della cute integra: detersione con acqua e detergenti debolmente acidi e non irritanti; asciugatura per tamponamento e non per strofinamento; applicazione di piccole quantità di oli o creme idratanti che aiutano la pelle e prevengono la macerazione nei casi di incontinenza
prevenzione • 3 mobilizzazione precoce
Se il paziente è costretto a letto La posizione deve essere variata ogni due ore per diminuire la pressione esercitata dal peso corporeo sui punti d’appoggio. Se il paziente è in carrozzina o su sedia La posizione deve essere variata ogni ora. Se possibile, il paziente dovrebbe sollevarsi ogni 15 minuti per ridurre la pressione sulle zone a rischio e ripristinare la circolazione.
Posture per la prevenzione delle pdd • Posizione orizzontale supina: • - Appoggio: nuca, dorso, glutei, sacro, arti inf., talloni • a) letto in posizione piana • b) guanciale per la nuca • c) cuscino sotto le ginocchia • d) poggia piedi.
Posizione dorsale semplice • -Appoggio: nuca, dorso, glutei, sacro, piante dei piedi. Gli arti inferiori sono sollevati in flessione e le piante dei piedi poggiano sul piano del letto.
Posizione sacro-dorsale o ginecologica. • Appoggio: nuca, dorso, sacro. Le gambe sono • sorrette e mantenute in flessione
Posizione prona • Appoggio: viso,torace, ventre, arti inf., dorso o margini laterali dei piedi. • a) letto in posizione piana • b) guancialino per la testa • c) guancialino per il ventre • d) piccolo cuscino per i piedi (sgravio delle dita
PREVENZIONE 4 - utilizzo di sistemi di supporto: • cuscini antidecubito • Letti antidecubito ruotanti e basculanti materassi speciali in gommapiuma con nicchie o ad acqua • materassi ad aria con tubi longitudinali, trasversali e a rombi • utilizzo di archetti • Vello di pecora
prevenzione • Sconsigliati: • Ciambelle, di largo impiego in passato, si sono dimostrate non solo inefficaci ma addirittura lesive
prevenzione 5- controllo dell'alimentazione e dell'idratazione