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Povertà infantile

Povertà infantile.

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Presentation Transcript


  1. Povertà infantile “I bambini poveri sono privati delle risorse materiali, spirituali ed emozionali necessarie per sopravvivere, svilupparsi e crescere, impossibilitati a soddisfare i loro diritti, a realizzare il loro pieno potenziale e a partecipare nella società come membri paritari e a pieno titolo” UNICEF

  2. LA POVERTA’ INFANTILE Acquista sempre maggior rilevanza politica e pubblica Emerge nuova preoccupazione riguardo ai diritti dei bambini Ostacolo alla realizzazione di progressi verso l’uguaglianza di opportunità Strettamente connessa a molti dei problemi sociali più difficili da risolvere nelle società economicamente sviluppate

  3. Comportamento criminale e antisociale Gravidanza adolescenziale Insuccesso scolastico Cattiva salute Povertàinfantile Abuso di sostanze Disoccupazione Salario ridotto Dipendenza dall’assistenza statale Sembra essere un elemento costante dell’insieme di circostanze che perpetuano questi problemi

  4. Misurazione della povertà • La maggior parte dei membri dell’OCSE hanno adottato soglie relative della povertà. • Definizione diffusamente accettata di povertà infantile: un bambino deve essere considerato povero se il reddito disponibile per lui, presupponendo un’equa distribuzione delle risorse all’interno della famiglia e tenendo conto della sua dimensione e composizione, è inferiore alla metà del reddito mediano disponibile per i bambini di quella società.

  5. Limitazioni • Misura solamente la povertà del reddito. • Può fornire un’indicazione solo approssimativa della capacità economica dei genitori di provvedere ai bisogni dei loro figli. • La povertà relativa del reddito non fornisce molte informazioni sulle reali e materiali condizioni di vita. Esigenza di dotarsi di altre misure per registrare le altre dimensioni della povertà

  6. Principi individuati per definire e registrare la povertà infantile • Evitare inutili complessità • Misurare la privazione materiale • Soglie della povertà riferite alla norma della società • Creare un regolare sistema di registrazione • Stabilire un “limite di non ritorno” della povertà e fissare obiettivi credibili • Mobilitare la società per la riduzione della povertà

  7. Convenzione sui diritti dell’infanzia e buon governo: un impegno in favore dei bambini La Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia contiene 54 articoli che trattano quasi tutti gli aspetti dei diritti umani e del benessere dei bambini. Si tratta di un impegno assunto nei confronti dei bambini di tutto il mondo.

  8. Articolo 27 L’articolo 27 afferma che i governi “riconoscono il diritto di ogni bambino ad un livello di vita adeguato a favorire il suo sviluppo fisico, mentale, spirituale, morale e sociale”. L’articolo stabilisce inoltre con molta chiarezza che i genitori o le altre persone responsabili per il bambino “hanno la precisa responsabilità di assicurare le condizioni di vita necessarie per lo sviluppo del bambino”, ma che i governi devono aiutare i genitori a realizzare questo diritto.

  9. Articolo 4 • L’articolo 4 afferma che questi diritti saranno rispettati da tutti i paesi aderenti “nel massimo grado consentito dalle risorse a loro disposizione”. L’articolo tratta dei tre principali problemi che tutti i governi devono affrontare se vogliono mantenere la promessa della Convenzione sui diritti dell’infanzia: • diminuire la mortalità tra i bambini lattanti e fanciulli • Assicurare a tutti i minori l’assistenza medica e le cure sanitarie necessarie, con particolare attenzione per lo sviluppo delle cure sanitarie primarie;lottare contro la malattia e la malnutrizione mediante fornitura di alimenti adeguati e di acqua potabile, tenendo conto dei pericoli e dei rischi di inquinamento dell’ambiente naturale • Capire le capacità e i limiti delle famiglie e dei mercati nell’assicurare quel livello minimo di vita

  10. Articolo 18 Gli Stati accordano gli aiuti appropriati ai genitori e ai tutori legali nell’esercizio della responsabilità che incombe loro di allevare il fanciullo e provvedono alla creazione di istituzioni, istituti e servizi incaricati di vigilare sul benessere del fanciullo. Adottano ogni appropriato provvedimento per garantire ai fanciulli i cui genitori lavorano, il diritto di beneficiare dei servizi e degli istituti di assistenza all’infanzia, per i quali essi abbiano i requisiti necessari. Articolo 24 Gli Stati riconoscono il diritto del minore di godere del migliore stato di salute possibile e di beneficiare di servizi medici e di riabilitazione. Realizzano programmi efficaci a vantaggio di bambini poveri ed esclusi.

  11. Articolo 28 Gli Stati riconoscono il diritto del fanciullo all’educazione e in particolare : -rendono l’insegnamento primario obbligatorio e gratuito per tutti -adottano misure per promuovere la regolarità della frequenza scolastica e la diminuzione del tasso di abbandono della scuola

  12. Articolo 32 Gli Stati riconoscono il diritto del fanciullo di essere protetto contro lo sfruttamento economico e di non essere costretto ad alcun lavoro che comporti rischi. L’articolo 25 della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo,del 1948, afferma che “tutti hanno diritto ad un livello di vita adeguato per la salute ed il benessere loro e della loro famiglia, inclusa l’alimentazione, il vestiario, l’alloggio, l’assistenza medica e i necessari servizi sociali”.

  13. I fattori determinanti della povertà In tutti i paesi i livelli della povertà sono determinati da tre fattori: I mutamenti sociali e familiari influenzano i tassi della povertà in tutti i paesi. Aumenta l’età media dei genitori e il livello di istruzione. Il numero medio dei bambini tende a diminuire. Tutte queste incidenze fanno aumentare le risorse economiche disponibili per i bambini mentre l’incidenza delle famiglie monoparentali è aumentata facendo aumentare la povertà infantile. Il mercato del lavoro: il mercato ha assunto un ruolo più importante nella vita dei cittadini. Vi sono stati cambiamenti significativi nelle politiche e nelle priorità di spese di molti governi.

  14. Un appello per l’infanzia E’ opportuno ribadire l’importanza della causa dei bambini I governi hanno la fondamentale responsabilità di proteggere i bambini dagli effetti più crudi della povertà nei loro anni di crescita e formazione Questo è il segno di una società civilizzata

  15. Le risorse pubbliche per l’infanzia Gli sforzi e le entrate delle famiglie mantengono la maggior parte dei bambini al di sopra della soglia di povertà in tutti i paesi OCSE. I governi OCSE intervengono in misura significativa per ridurre i livelli di povertà prodotti dalle forse di mercato. In media, ne risulta una diminuzione del tasso di povertà del mercato pari a oltre il 40 %.

  16. Emergenza povertà minorile in Italia 649000 minori non possono avere accesso ai beni essenziali. La morte di Devid.il neonato di 20 giorni che ha perso la vita il 5 Gennaio 2011 a Bologna in condizioni di precarietà,è un esempio di come la povertà minorile in Italia registri uno dei più alti valori in Europa. Secondo Eurostat, sul tasso di rischio per la povertà minorile, peggio dell’Italia farebbero solo Bulgaria e Romania. La povertà in Italia colpisce soprattutto famiglie con minori. Per questo motivo Save the Children rinnova la richiesta di varare un piano Nazionale di lotta alla povertà minorile.

  17. Obiettivi di Target 2015 Vertice del Millennio Dichiarazione del Millennio Obiettivo 1: eliminare la povertà estrema e la fame Obiettivo 2: raggiungere l’istruzione elementare universale Obiettivo 3: promuovere l’uguaglianza fra i sessi e conferire potere e responsabilità alle donne Obiettivo 4: diminuire la mortalità infantile Obiettivo 5: migliorare la salute materna Obiettivo 6: combattere l’ HIV/AIDS, la malaria e altre malattie Obiettivo 7: assicurare la sostenibilità ambientale Obiettivo 8: sviluppare una collaborazione globale per lo sviluppo

  18. Obiettivo 2- raggiungere istruzione elementare universale Unesco- l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura «Quando i sistemi finanziari falliscono le conseguenze sono palesi e i governi agiscono prontamente. Quando invece falliscono i sistemi di educazione, le conseguenze sono meno visibili, ma non meno reali. La disparità di opportunità nell’accesso all’istruzione alimenta infatti la povertà, la fame, la mortalità infantile e riduce le prospettive di crescita economica. Per questo motivo i governi devono agire con un maggiore senso dell’urgenza». Sono le parole con cui il direttore generale dell’Unesco, ha recentemente presentato un rapporto che documenta il “fallimento” in corso, da parte dei Paesi ricchi, nel diffondere l’educazione primaria a tutte le persone del mondo.

  19. Il Rapporto presentato dall’Unesco documenta quello che viene definito come un vero e proprio «abisso» nell’opportunità di istruzione che separa i Paesi ricchi da quelli poveri. Nei Paesi in via di sviluppo un bambino su tre (193 milioni in totale) arriva all’età della scuola primaria con uno sviluppo cerebrale e prospettive di istruzione compromesse dalla malnutrizione; cifra, questa, che supera il 40% nelle zone dell’Asia meridionale. In alcuni Paesi, poi, la prorompente crescita economica non ha corrisposto alla riduzione della malnutrizione. 75 milioni di bambini nell’età della scuola primaria non la frequentano affatto. Laddove nei Paesi ricchi più di un terzo dei ragazzi arrivano a completare il ciclo di istruzione universitaria, nell’Africa Subsahariana una parte ancora minore di essi riesce a terminare la scuola primaria e solo il 5% arriva a frequentare l’università.

  20. Obiettivo 4 - Ridurre la mortalità infantile è finalizzato alla riduzione di due terzi entro il 2015 - rispetto ai valori del 1990 - del tasso di mortalità infantile, definito come il numero di decessi di bambini tra 0 e 5 anni ogni mille nati vivi. Nel 2006, per la prima volta nella storia, il numero di decessi infantili annui a livello globale è sceso sotto la soglia dei 10 milioni. Nel 2008 il numero dei decessi dei bambini sotto i cinque anni di vita è continuato a diminuire: 8,8 milioni, rispetto ai 12,5 milioni del 1990 Globalmente, la mortalità infantile è in declino, ma non ovunque allo stesso passo. Il progresso deve necessariamente accelerare in Africa, in Asia meridionale, nei paesi asiatici dell'ex Unione Sovietica e in Oceania.

  21. Il morbillo è una delle principali cause di mortalità infantile, e può essere prevenuto con un vaccino. Tra il 1999 e il 2005 la mortalità da morbillo è diminuita di oltre il 60% (da 873.000 a 345.000 decessi annui.  Il progresso maggiore è stato registrato in Africa, con un crollo della mortalità da morbillo di circa il 75% nell'ultimo quinquennio (da 506.000 a 126.000 casi letali). Questo successo è dovuto a Measles Initiative (una partnership internazionale che vede tra i protagonisti l'UNICEF, l'Organizzazione Mondiale della Sanità, la Croce Rossa statunitense e altri), attiva in 47 Stati, nonché dall'impegno di molti Governi africani.

  22. L’ANGELO CUSTODE associazione di volontariato Il Centro di Servizi contro la Povertà Infantile è un progetto promosso dall’Associazione “L’Angelo Custode” e finanziato dalla Regione Abruzzo, rivolto ai bambini e alle famiglie che versano in una situazione di grave disagio socio- economico e rappresenta una risposta sperimentale, integrata e comunitaria al fenomeno della povertà e dell’esclusione sociale nel contesto locale.  Nello specifico, il progetto prevede: azioni di presa in carico della persona fragile del territorio orientamento ed accompagnamento nella fruizione dei servizi del territorio azioni di sensibilizzazione e di mobilitazione sociale rivolte alla comunità intera.

  23. Tra i servizi e le risorse attivate, ci sono: • il Centro Volontari, offre ascolto ed accoglienza a chi non è in grado di esprimere in modo autonomo la propria richiesta di aiuto; il Centro è anche uno spazio ludico e di prima socializzazione per mamme e bambini di strada che trovano presso il Centro, operatori sociali che svolgono anche una importante funzione di sostegno psicologico, le Tutor. • una Unità Mobile, impegnata quotidianamente in attività di monitoraggio del fenomeno della mendicità infantile a livello locale e nell’accompagnamento ai servizi fondamentali (mensa, dormitorio, ricerca lavoro) di mamme e bambini che hanno necessità di aiuto nella fruizione dei servizi sul territorio.  • I Tutor Amici, ossia i volontari che, grazie ad un percorso formativo organizzato appositamente, sono in grado di affiancare gli operatori nelle attività di accompagnamento ed orientamento delle persone prese in carico. In tal modo i volontari diventano presenze di fiducia in grado di supportare anche emotivamente il minore e la sua famiglia nel percorso di reinserimento sociale  • un Numero Verde 800.633.577, dedicato alle segnalazioni di situazioni di grave disagio e utile strumento per gestire i contatti ed i percorsi con le persone prese in carico. 

  24. Tra le azioni di sensibilizzazione e mobilitazione sociale, sono previste: la campagna “Dona 1 Euro, regala la speranza”, in collaborazione con i supermercati Tigre, Maxi Tigre e Ipermercati Oasi, che prevede l’emissione di buoni spesa a favore dei bambini e delle famiglie in stato di povertà, seguiti dall’associazione in percorsi di reinserimento sociale Il corso formativo e di sensibilizzazione per Tutor Amici, per la formazione di nuovi volontari da inserire nella rete di sostegno e di solidarietà costruita fino ad oggi. 

  25. Alcuni Risultati:  137 i bambini assistiti presso il Centro Volontari in via Ravenna e attraverso il servizio mobile;  210 gli adulti, la maggior parte donne di età compresa tra 18 e 25 anni che hanno ricevuto aiuti concreti (distribuzione di beni di prima necessità, assistenza nella fruizione dei servizi sul territorio, nella ricerca di un lavoro, di una migliore condizione abitativa, etc.).  30 le persone che si sono rivolte all’associazione per essere inseriti in attività di volontariato. 

  26. Le principali iniziative che l'Associazione in questi anni sta portando avanti sono:  • la promozione delle attività volontarie e il sostegno alle finalità e alle strutture di accoglienza di minori in difficoltà, gestite dalla Fondazione "Maria Regina" e dall'Associazione "Focolare Maria Regina";  • la prevenzione dei fenomeni di devianza minorile e di abbandono attraverso un servizio di aiuto ai bambini e alle mamme di stradao che si trovano in situazioni di povertà estrema;  • la promozione sul territorio di nuove modalità integrate di intervento per ladiagnosi e il sostegno delle capacitàgenitorialidi persone che vivono una condizione tossicomanica; • la promozione di nuovi modelli educativi e relazionali finalizzati alla prevenzione ed ascolto del disagio minorile, attraverso l'organizzazione sul territorio regionale di seminari e incontri di studio; 

  27. Associazione Carlo Marchini Onlus per le opere salesiane a favore dei bambini poveri del Brasile L'obbiettivo dell'Associazione è quello di aiutare la crescita e l'educazione di bambini poveri Questi bambini, sotto la direzione di sacerdotie suore salesiane, vengono concretamente assistiti e seguiti nei loro bisogni e nella loro crescita.Grazie alla generosità di amici, sparsi ormai in tutta Italia, poiché l'Associazione ha superato i limiti cittadini e regionali, diverse opere sono state realizzate per consentire un concreto aiuto alla moltitudine di bambini e giovani privi di tutto. Un altro nostro impegno è aiutare le suore salesiane nel loroprogetto di rieducazione delle "bambine di strada". E' allo studiouna scuola per preparare dei buoni artigiani, finanziando dei corsi per maglieria, cucito, parrucchiera, elettricisti, idraulici e muratori

  28. Associazione ABIO. L' Associazione ha per oggetto lo studio, la promozione e la realizzazione di tutte le iniziative finalizzate all’accoglienza del bambino, che necessiti di ricovero ospedaliero, e della sua famiglia. Gli interventi potranno essere effettuati anche prima e dopo il ricovero.  A titolo puramente esplicativo e non tassativo un'Associazione ABIO deve: organizzare nei reparti di degenza, negli ambulatori, nei consultori e in tutte le strutture sanitarie dell’area pediatrica la presenza e l'opera dei soci;  assicurare i mezzi per lo svolgimento di attività ludiche e ricreative in tali strutture; favorire il rapporto fra ente ospedaliero e genitori del bambino ricoverato; promuovere la collaborazione con la scuola dell'obbligo per preparare adeguatamente gli alunni ad un'eventuale ospedalizzazione, al fine di prevenire/ridurre il trauma del ricovero;

  29. Associazione “più vita onlus” Obiettivo generalePromuovere lo sviluppo delle popolazioni più svantaggiate del Sud del Mondo, in particolare dei bambini e delle donne, e garantire il pieno godimento dei principali diritti di base quali: istruzione, alimentazione e assistenza medica. Obiettivi Specifici sono finalizzati principalmente a: - garantire il diritto all’istruzione per i bambini delle comunità più povere attraverso il recupero e il sostegno attivo delle strutture scolastiche più isolate; - garantire il diritto allasalutee all’assistenza medica di base per la popolazione infantile e femminile in difficoltà; - combattere la fame, la denutrizione e la malnutrizione attraverso specifici programmi alimentari e sanitari focalizzato su controllo del peso e dei principali indicatori della crescita; - sostenere l’agricoltura e laproduzionelocale attraverso piccoli sussidi ad agricoltori e allevatori locali; - promuovere la cura dell’ambiente la pulizia ed igienizzazione dei quartieri e delle strade quale principale forma diprevenzione dalle malattie.

  30. Lavoro svolto da: Bertoni Maria Elena Sasso Giulia Pelanconi Noemi Ghirardi Paola

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