1 / 29

Corso di Economia degli Intermediari Finanziari

Corso di Economia degli Intermediari Finanziari. I mercati finanziari. I mercati. I mercati si identificano con l’insieme degli scambi di strumenti finanziari;

manny
Download Presentation

Corso di Economia degli Intermediari Finanziari

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. Corsodi Economiadegli IntermediariFinanziari I mercati finanziari

  2. I mercati • I mercati si identificano con l’insieme degli scambi di strumenti finanziari; • Si tenga presente che attraverso la determinazione dei prezzi degli strumenti finanziari negoziati esprimono una valutazione delle attività che con quegli strumenti sono state finanziate (es. azioni); • Nello scambio di strumenti finanziari si parla di m. efficiente con riguardo a: • Efficienza informativa; • Efficienza tecnico-operativa.

  3. A - Efficienza informativa • Non si ha efficienza valutativa se esiste informazione riservata sull’impresa non resa disponibile agli investitori; • L’efficienza informativa è quindi un requisito indispensabile e un m. si definisce efficiente sotto il profilo informativo se i prezzi dei titoli osservati in ogni momento sono basati su un a corretta valutazione di tutte le informazioni disponibili in quel momento; • I m. possono essere efficienti, ma in forma differente: • debole: i prezzi incorporano tutte le informazioni di tipo storico= non c’è informazione riguardante al passato dell’emittente che consenta di di trarre benefici economici; • semi-forte: i prezzi incorporano tutta l’informativa di dominio pubblico; • forte: i prezzi incorporano tutte l’informativa proponibile, sia pubblica che privata, storica e prospettica.

  4. B - Efficienza tecnico-operativa e forme organizzative • Il prezzo è l’incontro delle curve di domanda e offerta:

  5. B - Efficienza tecnico-operativa e forme organizzative • Il funzionamento del mercato risulta condizionato da un insieme di fattori che riguardano: • Le caratteristiche in termini di volume e frequenza gli ordini di acquisto e vendita di strumenti; • Le forme organizzative dei mercati; • Il ruolo degli intermediari che intervengono nei mercati.

  6. 1 - ampiezza, spessore ed elasticità dei mercati • L’efficienza dei mercati, in termini di volumi e frequenza, è sintetizzata in 3 concetti: • Ampiezza: sul m. pervengono ordini consistenti (in termini di volumi) in acquisto e vendita ; • Spessore: la domanda e l’offerta sono bene articolate; esprimono con continuità diverse articolazioni di prezzo e quantità; eventuali squilibri fra d. e o. trovano espressione in un p. immediatamente superiore o inferiore; • Elasticità: eventuali squilibri fra d. e o. attraggono nuovi ordini in grado di riportare tempestivamente in equilibrio il mercato.

  7. 1 - Ampiezza e spessore dei mercati (esempio)(Fonte: Ferrari, Gualandri, Landi, Vezzani, Strumenti, mercati, Intermediari finanziari, Giappichelli, Torino) • L’offerta di titoli è pari a 300 e punta al miglior prezzo realizzabile sul mercato.

  8. 1 - Ampiezza e spessore dei mercati (esempio)(Fonte: Ferrari, Gualandri, Landi, Vezzani, Strumenti, mercati, Intermediari finanziari, Giappichelli, Torino) • Il mercato A è POCO ampio e POCO spesso • La d. è insufficiente a soddisfare le vendite (poco ampio) • La domanda si concentra su pochi prezzi (poco spesso);

  9. 1 - Ampiezza e spessore dei mercati (esempio)(Fonte: Ferrari, Gualandri, Landi, Vezzani, Strumenti, mercati, Intermediari finanziari, Giappichelli, Torino) • Il mercato B è POCO ampio, ma spesso • La d. è insufficiente a soddisfare le vendite (poco ampio) • La domanda si distribuisce su una certa gamma di prezzi (spesso);

  10. 1 - Ampiezza e spessore dei mercati (esempio)(Fonte: Ferrari, Gualandri, Landi, Vezzani, Strumenti, mercati, Intermediari finanziari, Giappichelli, Torino) • Il mercato C è ampio, ma POCO spesso • La d. è rilevante è sufficiente a soddisfare le vendite (ampio) • La domanda si distribuisce su una limitata gamma di prezzi (poco spesso);

  11. 1 - Ampiezza e spessore dei mercati (esempio)(Fonte: Ferrari, Gualandri, Landi, Vezzani, Strumenti, mercati, Intermediari finanziari, Giappichelli, Torino) • Il mercato D è ampio e spesso • La d. è rilevante è sufficiente a soddisfare le vendite (ampio) • La domanda si distribuisce su una ampia gamma di prezzi (spesso);

  12. 2 - Mercati ad asta e con market making • Fattore distintivo: la procedura di negoziazione adottata; • Nel m. ad asta: • Il pricing deriva da un processo order driven; • La priorità nell’incrocio dei flussi in acquisto ed in vendita è assegnata al prezzo ed al tempo: i prezzi si muovono al rialzo in funzione del prevalere di ordini di acquisto che attirano vendite per prezzi via via più convenienti.

  13. 2 - Mercati ad asta e con market making • Nel m. con market making: • Il processo di pricing è “quote driven”; • Nel mercato vi sono intermediari che agiscono da dealer (assumendo proprie posizioni) e svolgendo una f. di market making. Il dealer espone prezzi e quantità a cui è disposto a “scambiare”. Gli operatori possono quindi chiudere lo scambio direttamente in contropartita con il dealer.

  14. …… altre classificazioni ……

  15. Mercati creditizi e mobiliari • Fattore distintivo: natura degli strumenti negoziati (trasferibilità/negoziabilità); • Conseguenze in termini di: • Rapporto tra scambisti: personalizzato nei mercati creditizi (rapporti bilaterali e di lunga durata); • Significato dei prezzi: prezzi negoziati bilateralmente nei mercati creditizi; • Grado di liquidità delle negoziazioni: indica la faciltà di provvista di nuovi fondi e di smobilizzo degli investimenti (con ridotto impatto sui prezzi). Dipende da: • Spessore degli scambi; • Negoziabilità degli strumenti.

  16. Mercati monetari e dei capitali • 2 possibili fattori distintivi: 1) la durata degli strumenti e 2) la funzione dei circuiti finanziari; • Sotto il primo profilo: • Il m. monetario si caratterizza per strumenti a breve termine (12 mesi); • Il m. dei capitali tratta strumenti a medio-lungo termine.

  17. Mercati monetari e dei capitali • Sotto il secondo profilo: • Il m. monetario si occupa di assicurare la f. di gestione della liquidità degli intermediari; • Il m. dei capitali tratta strumenti che, tenuto conto della durata del contratto, sono a fronte di fabbisogni durevoli legati ad investimenti.

  18. Mercati cash e derivati • Fattore distintivo: la natura degli strumenti finanziari; • Nei m. Cash oggetto di negoziazione sono strumenti “base”; • Lo scambio è tra titoli e denaro. • Nei m. derivati si negoziano contratti che “derivano” dagli strumenti “base”; • Presuppongono la circolazione e la negoziazione degli strumenti stessi.

  19. I m. derivati - Il ruolo della clearing house • Nel mercato dei derivati la clearing house (stanza di compensazione) svolge diversi importanti compiti: • e’ controparte di tutti i contratti; • tiene la contabilità di tutti gli operatori ammessi a trattare, dal momento che il regolamento delle posizioni avviene giornalmente; • Per molti contratti impone limiti massimi giornalieri di oscillazione; • Comunica quotidianamente a tutti gli operatori lo stato dei conti; • Verifica l’effettiva consegna delle attività.

  20. I m. derivati - Il regolamento delle posizioni • Il procedimento adottato per il regolamento delle posizioni è il seguente: • Gli operatori depositano presso la clearing house un ammontare iniziale, detto initial margin, ed un ulteriore importo, detto maintenance margin; questi versamenti possono essere effettuati in contanti, titoli di Stato o lettere di credito; • i due importi sono variabili in funzione del tipo di contratto trattato e della posizione (di speculazione o di copertura) dell’operatore; • Al termine di ogni giornata, la clearing house accredita (o addebita) sul conto dove è depositato il maintenance margin le somme derivanti dall’oscillazione dei future; • gli eventuali versamenti per reintegrare il maintenance margin (variation margin) devono essere effettuati in contanti.

  21. Mercati primari e secondari • Attiene al mercato mobiliare; • Il m. primario è rappresentato dagli scambi in sede di emissione dei titoli; • Il m. secondario è costituito dalle negoziazioni che hanno per oggetto i titoli mobiliari già in circolazione

  22. Mercati al dettaglio e all’ingrosso • La distinzione fa riferimento al taglio delle transazioni che avvengono sul mercato; • Cambiano: • Le procedure di negoziazione; • Gli operatori; • Gli intermediari. • Possono esistere mercati distinti (es. titoli di stato) o possono esistere sezioni diverse all’interno del medesimo mercato (es. azioni).

  23. Mercati fisici e telematici • Fattore distintivo: il “luogo” di incontro degli operatori; • Le nuove tecnologie consentono di “scambiare” anche con operatori distanti fra loro; • Esiste quindi un circuito telematico in cui immettere gli ordini.

  24. Mercati regolamentati e over the counter • Fattore distintivo: la presenza di una specifica regolamentazione per l’organizzazione ed il funzionamento del mercato; • Un m. regolamentato si orienta verso criteri di uniformità e di standardizzazione, rendendo il m. più semplice e trasparente; • Il m. o.t.c. si giustifica con la presenza di strumenti molto personalizzati o ad ampia diffusione, ma non quotati.

  25. Mercati pubblici e privati • Fattore distintivo: l’assetto istituzionale e proprietario del mercato; • I m. privati si rifanno al concetto di “mercato-impresa” che opera secondo una logica economica in concorrenza con altri mercati; • I m. pubblici nasce per volere dell’Autorità pubblica, è di proprietà pubblica e nel suo governo è forte la componente pubblica.

  26. Mercati domestici e internazionali • Fattore distintivo: la dimensione geografica del mercato.

  27. 3 – Il ruolo degli intermediari sul mercato: il rating • Il rating è una valutazione del rischio delle attività finanziarie che consiste in un giudizio di tipo qualitativo sul grado di affidabilità delle stesse; • Il compito delle agenzie di rating consiste nell’effettuare analisi sulla performance futura dell’emittente, sulla base delle quali attribuiscono una categoria di rischio ai titoli di debito da questa emessi; • Le società sono di due tipi: • di informazione commerciale che forniscono analisi e giudizi sulla futura solvibilità di una società, per vendere questa informazione a chiunque la desideri; • quelle che svolgono analisi direttamente su richiesta degli emittenti.

  28. L’attribuzione del rating • Gli aspetti e i dati presi in considerazione sono: • i documenti previsionali dell’emittente; • i piani di spesa e le strategie di marketing dell’emittente; • i modelli statistici di previsione delle insolvenze; • i rischi principali che l’emittente può correre. • Dopo una prima analisi, gli analisti della società di rating e il management della società emittente perfezionano la valutazione, il cui processo ha termine con l’attribuzione di un livello di rischio al titolo di debito analizzato.

  29. Il rating - Considerazioni finali • Il rating è un veicolo di informazioni a costo nullo per gli utilizzatori; • Il rating è solitamente affidabile data l’indipendenza dei valutatori da condizionamenti da parte di qualunque soggetto esterno; • Per l’emittente il rating è un modo semplice di ottenere credibilità senza rendere pubbliche informazioni riservate.

More Related