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Corso di Economia degli Intermediari Finanziari. Attività e passività finanziarie – Depositi e Titoli di Stato. Le attività finanziarie. Il primo degli elementi che compongono il sistema finanziario è rappresentato dalle attività finanziarie;
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Corsodi Economiadegli IntermediariFinanziari Attività e passività finanziarie – Depositi e Titoli di Stato
Le attività finanziarie • Il primo degli elementi che compongono il sistema finanziario è rappresentato dalle attività finanziarie; • Sono contratti che consentono di mettere in relazione datore e prenditore di fondi; • Le attività finanziarie hanno quindi sia profili di investimento (per il datore di fondi) che profili di finanziamento (per il prenditore di fondi); • Si osserva quindi che le attività reali a differenza delle attività finanziarie figurano nel bilancio di un solo soggetto;
Le attività finanziarie • A seconda della natura del rapporto i contratti finanziari si possono suddividere in: • C. di indebitamento; • C. di partecipazione; • C. di assicurazione; • C. derivati.
Gli elementi distintivi delle attività finanziarie • Si tratta di: • Valuta di denominazione; • Natura dell’emittente; • Durata contrattuale; • Modalità di esecuzione delle prestazioni: • Condizioni di erogazione/emissione; • Condizioni di rimborso; • Tipo e natura della remunerazione; • Facoltà o opzioni di prestazioni alternative; • Trattamento fiscale.
Attività finanziarie e strumenti finanziari • Attività finanziarie = strumenti finanziari ? • Gli strumenti comprendono un’ampia gamma di attività finanziarie, ma escludono le attività non di mercato (non negoziabili): • Depositi; • Prestiti bancari. • Definizione di attività + ampia.
Come valutare ? • Le attività (passività) finanziare si valutano sulla base delle loro caratteristiche di: • Rendimento (costo); • Rischio.
I CONTRATTI DI DEPOSITO
I contratti di deposito • 2 obiettivi sottostanti al contratto: • ottenimento di una remunerazione; • beneficio di alcuni servizi bancari; • 2 tipi di deposito: • a risparmio = prevalgono obiettivi di remunerazione; • monetario = prevalgono obiettivi di servizio.
I depositi a risparmio • Destinati, per loro natura, ad accogliere il risparmio famigliare sottratto durevolmente al consumo; • Sono uno strumento ormai maturo della raccolta bancaria; • Rappresentano una frazione sempre più ridotta; • Rilevanza sul piano teorico per la comprensione delle nuove forme di raccolta durevole.
I depositi a risparmio • Sono regolati da disposizioni contrattuali che limitano la libera disponibilità delle somme ed esaltano la funzione di investimento; • Sono destinati ad accogliere il risparmio delle famiglie; • Possono essere previste norme che limitano la libertà dei depositanti per garantire la stabilità.
I depositi a risparmio • Si distinguono: • depositi a risparmio ordinario libero; • depositi a risparmio vincolati; • Comprovati da un documento: il libretto di deposito; viene consegnato al depositante e sullo stesso si annotano i versamenti ed i prelevamenti: • il libretto può essere: • nominativo; • al portatore.
I depositi a risparmio • Il libretto NOMINATIVO: • risulta intestato ad un persona; • è prevista una semplice procedura di ammortamento: la semplice denuncia di furto o smarrimento blocca il conto; la procedura si svolge senza l’autorità giudiziaria; • in caso dissonanza tra scrittura del libretto e quella della banca, entrambi possono dimostrare l’errore nelle scritture effettuate sul libretto e chiederne la correzione; • il libretto non è trasmissibile; solo il credito può essere trasferito a titolo oneroso o gratuito con le formalità della cessione di credito = cambia intestazione il libretto.
I depositi a risparmio • Con il libretto AL PORTATORE: • il diritto a riscuotere spetta al possessore (art.1836 c.c.); • le banche sono obbligate a pagare il presentatore del libretto; • la procedura di ammortamento è più complessa: chi lamenta furto o smarrimento deve ricorrere all’autorità giudiziaria; • In caso dissonanza tra scrittura del libretto e quella della banca, il credito è in ogni caso quello risultante dal libretto; • il trasferimento avviene con la semplice consegna.
I depositi a risparmio • Si osservi che in ragione di quanto visto: • i libretti nominativi consentono di appoggiare sul deposito operazioni che, per essere portate a termine, non richiedono la presenza fisica allo sportello; inoltre gli accreditamenti possono essere alimentati da contante, A.B., A.C. e da versamenti periodi di stipendi, pensioni, ecc.; • i libretti al portatore sono alimentati dalle sole operazioni che comportano la presenza fisica del depositante; possono essere alimentati solo da versamenti in contanti.
I depositi a risparmio • Gli interessi sono determinati su un conto individuale di deposito; l’annotazione si effettua alla prima occasione utile; • La valuta è la data a partire dalla quale la somma frutta (o smette di fruttare) interessi; • La capitalizzazione è generalmente annuale.
I depositi a risparmio liberi • Elemento caratteristico: un certo vincolo alla libertà d’azione teso a far sì che non vi affluiscano fondi diversi dal risparmio famigliare sottratto al consumo; • In tal senso: • i versamenti sono liberi (non esistono norme restrittive né per i singoli versamenti né per l’ammontare complessivo del libretto; eccezione per i l. al portatore); • tradizionalmente i prelevamenti subivano vincoli in termini di: • giorni di preavviso; • perdita di valuta. • ora tali vincoli sono superati.
I depositi a risparmio vincolati • Il cliente si impegna a non eseguire prelevamenti prima di un certo termine; • Difficilmente però il rimborso viene rifiutato; • Nel caso di rimborso anticipato si stima: montante - interessi al tasso creditore + spread (es.2%) • 2 tipologie: • a scadenza determinata: la durata è fissata al momento del deposito; • a scadenza indeterminata con preavviso reciproco: la durata è libera; il prelievo può avvenire dando un preavviso.
I depositi a risparmio vincolati • I depositi a risparmio vincolato possono offrire una remunerazione superiore. Ciò dipende: • dalla congiuntura; • dalle alternative confrontabili; • La capitalizzazione può essere: • alla scadenza del vincolo; • in ogni caso al 31/12 di ogni anno; • Il rinnovo può essere tacito se non si preleva entro 15 giorni dalla scadenza (fissata o comunicata); • I versamenti successivi al primo (se a scadenza determinata) possono essere: • con parifica del vincolo; • senza parifica del vincolo.
I depositi a carattere monetario • Il deposito si caratterizza per la disponibilità a vista; • può svolgere sia funzioni di investimento che funzioni di strumento di pagamento; • Tipicamente è il conto corrente (c/c); esistono anche conti corrente specializzati.
I conti correnti di corrispondenza • La banca si impegna a svolgere tutti quegli incarichi e quelle operazioni che, nei limiti contrattuali e di uso, le saranno affidati dal cliente come : • pagamenti a terzi; • riscossione di crediti cambiari ed ordinari; • giroconti; • ecc. • Il conto non funziona quindi per le sole operazioni di cassa;
I conti correnti di corrispondenza • Natura giuridica: è un particolare tipo di contratto caratterizzato da due elementi: • il deposito; • il mandato. • Interessi: • in alcuni Paesi non è prevista la remunerazione; • variano in funzione della giacenza media, ma anche in ragione della forma contrattuale delle parti e dei servizi offerti; • Chi apre un c/c deve depositare la propria firma: speciment.
I conti correnti di corrispondenza Il conto corrente può essere: • c/c a firme congiunte: ogni disposizione data alla banca deve essere sottoscritta dalle 2 (o più) persone intestatarie del conto; • c/c congiunto a firme disgiunte: il c/c è intestato a 2 (o più) persone le quali hanno separatamente la facoltà di compiere operazioni.
I conti correnti di corrispondenza • Il c/c svolge una funzione essenzialmente monetaria: rende agevole ed economico il regolamento degli scambi (riveste la funzione di moneta scritturale); • La valuta delle operazioni. Solitamente: • accreditamenti: sono successivi alla data dell’operazione; • addebitamenti: sono precedenti alla data dell’operazione. MOTIVO: le somme depositate non possono trovare immediato impiego fruttifero; le somme prelevate sono idealmente distolte dall’impiego fruttifero qualche giorno prima del giorno di prelevamento.
I conti correnti di corrispondenza • La chiusura del conto può essere fatta in qualsiasi momento per iniziativa della banca o del correntista; • All’atto di ogni liquidazione, oltre agli interessi, vengono addebitate al cliente anche le spese e le commissioni; • Di particolare rilievo la commissione di massimo scoperto (CMS): • la CMS ricorre quando il conto presenta saldi negativi; • la commissione si applica sul massimo scoperto del periodo.
I conti correnti di corrispondenza • La banca deve inviare periodicamente: • un estratto conto: riepilogativo delle operazioni compiute; • un staffa: per il calcolo degli interessi; le operazioni sono ordinate per valuta; in tal modo è possibile determinare separatamente l’importo e la durata dei saldi che si formano per effetto delle valute; • Il calcolo degli interessi viene effettuato direttamente sui saldi che si formano. Il metodo di liquidazione degli interessi è denominato “metodo scalare amburghese”.
I conti correnti di corrispondenza • Dopo avere ricevuto i due documenti contabili e riscontratane la regolarità, il cliente dovrebbe inoltrare alla banca il suo benestare; • In realtà, è convenuto che la documentazione inviata si intende approvata se il cliente non oppone reclamo entro 60 giorni;
Il conto corrente ed il calcolo degli interessi • Il c/c è semplicemente l’insieme dei rapporti di debito e di credito che intervengono tra il correntista e la banca, ossia l’insieme dei movimenti in dare (prelievi) ed in avere (versamenti), ordinati per data di effettuazione; • Il periodo di capitalizzazione per gli interessi è in genere l’anno; • La legge di capitalizzazione applicata alle disponibilità ed agli scoperti di c/c è quella dell’interesse semplice; • Considerando la successione dei saldi di c/c, ciascuno di essi risulta fruttifero di interessi per i giorni in cui il saldo rimane invariato.
I TITOLI DI STATO
I titoli di Stato • Si distingue tra titoli: • A breve termine; • A medio-lungo termine. • Si distinguono inoltre: • Buoni Ordinari del Tesoro (B.O.T.); • Certificati del Tesoro zero coupon (C.T.z.); • Buoni del Tesoro Poliennali (B.T.P.); • Certificati di Credito del Tesoro (C.c.T.).
I BOT • Titoli a breve termine, tre scadenze diverse: 3, 6, 12 mesi; • Titoli zero coupon: l’interesse deriva dalla differenza tra prezzo di emissione e prezzo di rimborso; • Taglio minimo = 1000 euro; • Emissione quindicinale con asta competitiva: il prezzo pagato da ogni aggiudicatario corrisponde al prezzo dallo stesso offerto al momento della sottoscrizione; • Per l’emissione il Tesoro fissa la quantità, non il prezzo; • Si soddisfano integralmente le domande ai prezzi più elevati; • Esistono meccanismi di controllo, come il prezzo di esclusione.
I CTz • Titolo al portatore, a 18 e 24 mesi; • Strumento oltre il breve termine; • Taglio minimo: mille euro; • Il CTz è privo di cedola di interesse: l’interesse è la differenza tra prezzo di emissione e prezzo di rimborso; • Viene emesso con il sistema dell’asta marginale: il prezzo di aggiudicazione è uguale per tutti; • L’assegnazione avviene al prezzo finale di aggiudicazione più basso fra quelli proposti dagli aggiudicatari.
I BTP • Titoli a medio-lungo termine; • Titoli a tasso fisso con cedola prestabilita al momento dell’emissione; • Quattro scadenze: 3,5, 10 e 30 anni; • Taglio minimo: mille euro; • Emissione con l’asta marginale senza indicazione del prezzo base; • Interessi corrisposti semestralmente e posticipatamente a mezzo cedole.
I CcT • Titoli a medio-lungo termine: durata pari a 7 anni; • Taglio minimo: mille euro; • Emessi con asta marginale; • Sono titoli a reddito fisso a tasso variabile; • Gli interessi sono indicizzati, posticipati, con cedole semestrali; • Indicizzazione al rendimento lordo dei Bot a sei mesi, maggiorato di uno spread; • Indicizzazione delle cedole e dello scarto tra prezzo di emissione e valore di rimborso.