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Corso di Economia degli Intermediari Finanziari

Corso di Economia degli Intermediari Finanziari. Il sistema finanziario. Cosa si intende per sistema finanziario. E’ la struttura attraverso cui si svolge l’attività finanziaria; L’attività finanziaria è la produzione e l’offerta di servizi finanziari;

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Corso di Economia degli Intermediari Finanziari

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Presentation Transcript


  1. Corsodi Economiadegli IntermediariFinanziari Il sistema finanziario

  2. Cosa si intende per sistema finanziario • E’ la struttura attraverso cui si svolge l’attività finanziaria; • L’attività finanziaria è la produzione e l’offerta di servizi finanziari; • Il sistema finanziario è l’insieme organizzato di mercati, intermediari e strumenti finanziari; • Il suo funzionamento avviene in un contesto di regole e di controlli.

  3. Cosa compone il sistema finanziario • Gli strumenti finanziari: • Sono contratti aventi ad oggetto diritti e prestazioni di natura finanziaria. • I mercati finanziari: • Sono mercati specializzati nella negoziazione di strumenti finanziari. • Gli intermediari finanziari: • Sono imprese che svolgono attività finanziaria (produzione, negoziazione e servizi connessi a strumenti finanziari).

  4. Quali funzioni svolge il sist. finanziario • Il sistema finanziario svolge 3 importanti funzioni: • 1. il regolamento degli scambi; • 2. l’accumulazione del risparmio ed il finanziamento degli investimenti; • 3. la gestione dei rischi.

  5. L’economia monetaria • Economia monetaria è il termine con il quale si indica un sistema economico in cui gli scambi di beni e servizi sono regolati attraverso la moneta; • Ogni bene/servizio ha un valore definito in un’unità monetaria che, normalmente, è la valuta del Paese; • Oggi siamo abituati a diversi generi di “moneta”, ma non è sempre stato così….

  6. Il baratto • In una economia primitiva gli scambi si basano sul baratto: merce vs merce; • Questo comporta: • - una doppia coincidenza nella preferenze; • - che i beni siano divisibili; • - alti costi di “ricerca” della controparte. • La soluzione dei problemi è nell’individuare un bene di interesse ed accettabilità diffusa in base al quale definire i valori degli altri beni (bene-moneta)

  7. Dal baratto allo scambio con un mezzo di pagamento • Questo passaggio è importante perché: • Si accrescono le possibilità dello scambio; • Aumentano i fabbisogni soddisfatti; • Si riducono i tempi ed i costi dello scambio; • Si incentiva la produzione. • In definitiva si può passare da un’economia di autoconsumo ad una economia di scambio.

  8. L’evoluzione della moneta (1) • Il passaggio fondamentale è quello da moneta-merce a moneta-segno; • La moneta-merce è un bene: nel tempo anche un metallo prezioso. Il valore facciale è = al valore intrinseco; • La moneta-merce viene sostituita da titoli che la rappresentano. I vantaggi: • Riduzione dei costi (trasporto); • Riduzione dei rischi (furto, smarrimento); • Possibilità di avviare un’attività di prestito.

  9. L’evoluzione della moneta (2) • Con la sostituzione della moneta-merce con appositi certificati nasce la moneta-segno; • Nel tempo la funzione di emettere questi titoli diventa esclusiva degli Stati: nasce la moneta cartacea con corso legale; • Quando viene tolta la possibilità ai possessori di convertire i titoli nella merce sottostante si parla di corso forzoso; • Il processo di sviluppo non si ferma: si cercano modi di pagamento alternativi alla moneta legale.

  10. L’evoluzione della moneta (3) • I depositi in c/c sono un esempio di evoluzione della moneta: si pensi agli assegni; • I vantaggi sono: • Sicurezza; • Costi; • Minimizzazione dell’investimento in attività infruttifere. • Nasce quindi la moneta bancaria; • Il presupposto per la sua diffusione è l’affidabilità dei depositi come mezzo di pagamento; • L’ulteriore evoluzione è rappresentato dalla sostituzione di strumenti cartacei con transazioni elettroniche (moneta elettronica).

  11. Che cosa spiega l’evoluzione della moneta • L’evoluzione della moneta è influenzata da: • Costo per la produzione, utilizzo e mantenimento della moneta; • Rischio inerente l’uso e la detenzione di un certo mezzo di pagamento; • Capacità di rendere un “servizio” in termini di tempo di esecuzione, affidabilità, informazione (funzionalità).

  12. Le funzioni della moneta • La moneta svolge 3 differenti funzioni: • Mezzo di scambio; • Unità di conto • Riserva di valore

  13. Cos’è “oggi” la moneta L’innovazione finanziaria influenza la composizione. Es: sportelli automatici. moneta legale + depositi monetari = M1 + depositi con scad. < 2 anni (compresi i C.D.) = M2 + titoli di mercato monetario + quote di fondi comuni monetari + obbligazioni con scad. < 2 anni = M3 Si aggiungono strumenti facilmente convertibili in moneta

  14. Conseguenze della moneta • L’utilizzo della moneta nel regolamento degli scambi comporta uno sdoppiamento dei circuiti economici; • Il primo circuito è di natura reale: i beni/servizi passano dal venditore al compratore; • Il secondo circuito è di natura monetaria: la moneta passa dal compratore al venditore.

  15. Le relazioni del reddito • I due circuiti sono sostanzialmente equivalenti: • Il valore dei beni/servizi corrisponde alla remunerazione che sono state pagate per la loro produzione. Dove: • Y = prodotto finale / reddito nazionale; • C = consumi; • S = risparmio; • I = investimenti Y = C + I Y = C + S

  16. Le relazioni del reddito • Se ne ricava che il risparmio è alla base delle spese per investimento; ----------------------------- • In una economia CHIUSA deve quindi essere: S = I • Il che significa che la formazione del capitale REALE (I) è vincolata alla accumulazione del risparmio (S); ------------------------------ • In una economia APERTA si può avere: I > S • La differenza sarà finanziata con risorse risparmiate da altri; • Queste corrispondono al saldo negativo delle PC della BP.

  17. Le relazioni del reddito • Queste relazioni valgono per tutti i soggetti; • Ogni soggetto ha un proprio bilancio composto da: • Uno Stato patrimoniale; • Un conto Economico. • Questi due prospetti colgono due “aspetti” diversi ed importanti della situazione “economica” di un soggetto.

  18. Flussi e stock Flusso Stock Dimensione di un fenomeno nel corso di un determinato intervallo Misura di un fenomeno in un determinato istante Conto Economico Stato Patrimoniale

  19. Il risparmio ed il patrimonio • Nel conto economico, la differenza tra ricavi (reddito, Y) e costi (consumi, C) misura il risparmio (S): Y – C = S • L’accumulazione del risparmio è destinabile ad incremento del proprio patrimonio; • Tale incremento viene registrato nello Stato Patrimoniale.

  20. Come si compone lo S.p. ? • Le unità economiche non si limitano all’accumulazione del risparmio, ma operano investimenti in: • attività reali; • attività finanziarie. • Il finanziamento di questi, oltre che al PN (risparmio accumlato) può essere fatto con il ricorso ai debiti (passività finanziarie).

  21. Come si compone lo S.P.: le attività reali e finanziarie Attività reali Beni aventi un valore intrinseco in quanto possono produrre servizi di utilità reale ed immediata per il possessore L’investitore vanta un diritto nei confronti del reddito e della ricchezza presenti e futuri dell’emittente dello strumento finanziario il quale a sua volta, ha un impegno a soddisfare questo diritto Attività finanziarie

  22. Come si compone lo S.P. • In termini generali si ha: Attivo Passivo Attività reali (Ar) Attività finanziarie (Af) Patrimonio netto (Pn) Passività finanziarie (Pf)

  23. Alcune definizioni Ricchezza finanziaria: stock di attività finanziarie detenute (Af) Ricchezza finanziaria netta: ricchezza finanziaria – passività finanziaria (Af-Pf) Ricchezza reale: stock di attività reali in essere (Ar) Ricchezza reale netta: stock di attività reali al netto dei fondi di ammortamento (Ar-Fondi) Ricchezza totale lorda: Af+Ar Ricchezza netta : (Af-Pf)+(Ar-Fondi)

  24. ….. e in termini dinamici…. • Finora si è trattato dell’equilibrio patrimoniale con grandezze stock; • La visione dinamica comporta che: I +  Af =  Pf + S • Dove: • I = rappresenta la variazione delle Ar; • S = rappresenta la variazione del PN. • Da qui si ricava il saldo finanziario….

  25. Saldo finanziario Impiego di fondi = Fonti dei fondi I+ Af = Pf+S Saldo finanziario SF = S - I

  26. Il saldo (1) Misura l’eccedenza/deficit di risorse (S) rispetto ai fabbisogni per investimenti (I) SF > 0 SF < 0 Surplus Deficit

  27. Il saldo (2) • Perché saldo FINANZIARIO ? • Perché date le grandezze in gioco: • SF > 0 comporta un riequilibrio con nuovi investimenti in attività finanziarie; • SF < 0 = richiede il ricorso a nuove passività finanziarie. • Si ha infatti…….

  28. Il saldo (3) I+ Af = Pf+S SF = S - I SF = S – I = Af - Pf SF = AF - PF

  29. A cosa serve ? • Descrivere l’articolazione del processo di risparmio e di investimento (con relativi equilibri/squilibri) Però: • Indagini sulla singola unità economica sono poco rilevanti; • Indagini riferite all’economia nel suo complesso anch’esse poco utili; • Può essere utile una ripartizione in pochi “soggetti” ed effettuare l’analisi fra grandi comparti dell’economia.

  30. I settori istituzionali (1) • Le classi a cui si può fare riferimento sono: • Raggruppamenti; • Omogenei; • Autonomi • Con capacità di decisione in campo economico- finanziario (Banca d’Italia)

  31. I settori istituzionali (2) La classificazione vede: • Soggetti e quasi società non finanziarie • Istituzioni di credito • Imprese di assicurazione • Amministrazioni pubbliche • Famiglie • Estero

  32. I settori istituzionali (2) • Soggetti e quasi-società non finanziarie: • Aziende autonome • Ferrovie dello stato • Enel • Aziende municipalizzate • Soc. di persone • Soc. di fatto con più di 20 unità

  33. I settori istituzionali (2) • Istituzioni di credito • Autorità bancarie centrali (BCE) • Altre istituzioni monetarie • Banche con raccolta a breve • Banche con raccolta a medio lungo termine • Istituzioni finanziarie • Istituti di rifinanziamento • Fondi comuni • Società di finanziamento

  34. I settori istituzionali (2) • Imprese di assicurazione • Amministrazioni pubbliche • Amministrazioni centrali • Amministrazioni locali • Enti di previdenza

  35. I settori istituzionali (2) • Famiglie • Famiglie consumatrici • Imprese individuali • Società di fatto con meno di 20 unità • Società di persone con meno di 20 unità • Estero

  36. Utilizzo • In definitiva il Sf indica l’eccedenza/deficit di risorse finanze di un settore • La rappresentazione della struttura dei saldi aiuta quindi a capire da dove provengono le risorse (Sf >0) e dove vengono destinate (Sf <0) • Si veda quindi qualche Tabella…….

  37. La struttura finanziaria dell’economia • I Sf presentano differenze: • Geografiche; • Temporali • Per ogni settore gli estremi possibili sono i seguenti:

  38. Saldi temporali e dissociazione del risparmio (1) (1) Equilibrio finanziario SF=0 Saldi settoriali bassi S = I (2 a) Divergenza finanziaria SF=I Saldi settoriali alti S = 0 (2 b) Divergenza finanziaria SF=S Saldi settoriali alti I = 0 Continua…

  39. Saldi temporali e dissociazione del risparmio (2) Continua… 2 a) e b) Divergenza finanziaria S = 0 I = 0 Specializzazione settoriale Dissociazione risparmio – investimento (per spiegare il fabbisogno di trasferimento)

  40. Saldi e fabbisogni di trasferimento Quando ? Quando le Af oltre che f. d’investimento hanno anche f. monetaria; Quando le Af hanno anche f. di copertura dei rischi; Quando comunque esistono esigenze di trasferimento infra-settore; Quando gli investimenti non solo solo reali, ma anche finanziari; Quando si vuole ricostruire/riequilibrare il portafoglio. “Anche con saldi finanziari settoriali (SF=0) ci può essere fabbisogno di trasferimento”

  41. Il fabbisogno di trasformazione delle risorse finanziarie Cosa succede se Af e Pf dei vari settori hanno composizioni fra loro incompatibili ? Ipotesi Come si chiudono i circuiti di trasferimento delle risorse? • Trasformazione delle risorse finanziarie: • Trasformazione delle scadenze • Trasformazione dei rischi Tipicamente Se ne occupano gli intermediari

  42. Limiti dei saldi (1) • I Sf sono calcolati ex post; • I Sf registrano le preferenze o l’adattamento di queste ? • Gli utenti possono cercare strumenti che il mercato non offre; • Gli utenti possono richiedere condizioni che il mercato non offre

  43. Limiti dei saldi (2) • Se questo accade: • C’è un effetto quantità su quanto commerciato; • C’è un effetto composizione sulle scelte effettuate. • Conseguenza importante: il sistema finanziario, garantendo il soddisfacimento della domanda delle unità finali, svolge un ruolo chiave per la performance dell’economia reale.

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