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EVOLUZIONE COSTITUZIONALE ITALIANA

EVOLUZIONE COSTITUZIONALE ITALIANA. STATUTO ALBERTINO. Lo Stato italiano nasce nel 1861 dopo la seconda guerra d’Indipendenza (1859) e la spedizione dei Mille di Garibaldi (1860). Il primo re è Vittorio Emanuele II.

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EVOLUZIONE COSTITUZIONALE ITALIANA

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  1. EVOLUZIONE COSTITUZIONALE ITALIANA

  2. STATUTO ALBERTINO • Lo Stato italiano nasce nel 1861 dopo la seconda guerra d’Indipendenza (1859) e la spedizione dei Mille di Garibaldi (1860). Il primo re è Vittorio Emanuele II. • La Costituzione del regno di Piemonte e Sardegna diventa la Costituzione del nuovo Stato italiano: lo Statuto Albertino era entrato in vigore nel 1848 e deve il suo nome a Carlo Alberto, che era il re in quell’anno.

  3. Caratteri Statuto Albertino • Lo Statuto Albertino è classificato sulla base di 4 caratteri: • liberale; • concesso o ottriato (dal francese octroyee = concesso dal sovrano); • breve; • flessibile;

  4. liberale • Prevedeva la separazione dei poteri: un parlamento bicamerale (Camera dei deputati elettiva e Senato del Regno di nomina regia); un governo nominato dal Re; la magistratura composta da magistrati nominati dal re. Era una forma di monarchia costituzionale (governo nominato dal re) che nel tempo si trasformò in una monarchia parlamentare (governo eletto dai cittadini).

  5. Concesso • Carlo Alberto era contrario a concedere una costituzione, pur avendo avviato delle riforme di carattere liberale (codice civile e penale, abolizione della censura); ma nel 1848 tutta l’Europa fu attraversata da insurrezioni e moti popolari (ancora oggi per indicare una situazione di confusione si usa dire “è successo un quarantotto”). Anche il Piemonte si ribella e il re per evitare ulteriori scontri e sommosse nel marzo del 1848 concede lo Statuto.

  6. Breve • Era composto da un preambolo e 84 articoli. • Solo 9 articoli riguardavano i diritti e i doveri dei cittadini, gli altri riguardavano i poteri del Re e la composizione degli organi dello Stato.

  7. Flessibile • Poteva essere modificato con una legge ordinaria, ovvero una legge approvata dalla maggioranza assoluta del Parlamento (50%+1 degli aventi diritto al voto). • La facilità nell’introdurre modifiche consentì al fascismo di stravolgere alcuni dei principi basilari dello Statuto Albertino.

  8. Fascismo • Lo Statuto Albertino rimase sostanzialmente invariato fino al periodo fascista. Il 28 ottobre 1922 il partito fascista organizza la “Marcia su Roma”: da diverse città italiane partirono migliaia di fascisti verso Roma per chiedere che il re, Vittorio Emanuele III, nominasse Mussolini capo del Governo. Molti storici sostengono che il re era già favorevole alla nomina di Mussolini e che per questo ne l’esercito ne la polizia si opposero alla manifestazione fascista.

  9. Principali modifiche fasciste al carattere liberale dello Statuto Albertino • Accentramento dei poteri: Mussolini e il partito fascista controllano il potere esecutivo, legislativo e giudiziario. • Con le leggi “fascistissime” del 1925-’26 vengono represse tutte le opposizioni: vengono chiuse le sedi e i giornali di partiti e sindacati, i loro dirigenti incarcerati (Gramsci) o costretti all’esilio (Sturzo), molti vengono uccisi (Matteotti, fratelli Roselli). • Con le leggi in difesa della razza del 1938-’39 i cittadini italiani di religione ebraica sono discriminati: non possono lavorare nella pubblica amministrazione, non possono avere proprietà o attività industriali, non possono frequentare le scuole insieme ai ragazzi italiani.

  10. Resistenza e fine del fascismo 1 • Mussolini è costretto a dimettersi il 25 luglio 1943 perché l’Italia sta perdendo la guerra (sconfitta nel nord Africa, ritirata di Russia e sbarco degli alleati in Sicilia) e perché cresce l’opposizione al fascismo (scioperi nel marzo del 1943). Badoglio viene nominato Capo del Governo con il compito di firmare l’armistizio (fine delle operazioni belliche) con gli alleati. L’armistizio viene firmato l’8 settembre 1943. Ma non è la fine della guerra, anzi per l’Italia è il periodo più tragico.

  11. Resistenza e fine del fascismo 2 • Il paese è diviso in due: il sud è stato liberato dagli alleati, il centro-nord è occupato dai tedeschi alleati con i fascisti della Repubblica Sociale Italiana (RSI); questo stato creato da Mussolini dopo la sua fuga dal Gran Sasso esisteva solo grazie al sostegno della Germania nazista. Contro l’occupazione nazista i partiti antifascisti (comunisti, socialisti, popolari, azionisti, liberali) organizzano dei gruppi armati per combattere contro gli occupanti: sono le brigate partigiane guidate da un organismo chiamato Comitato di Liberazione Nazionale (CLN). La guerra si conclude il 25 aprile 1945 con l’ingresso a Milano dei partigiani e la ritirata dei tedeschi.

  12. 2 giugno 1946 • Il 2 giugno 1946 è una data fondamentale per la storia dello Stato italiano: • ci fu il referendum istituzionale: i cittadini votarono per scegliere la forma di governo tra monarchia e repubblica (vinse la repubblica con il 54% dei voti, ma si verificò la spaccatura territoriale con le regioni del sud a favore della monarchia e quelle del centro-nord a favore della repubblica); • ci furono le elezioni dell’assemblea costituente, l’organo che scrisse e approvò la Costituzione repubblicana; • per la prima volta votarono le donne (suffragio universale).

  13. Costituzione della Repubblica Italiana • L’assemblea Costituente una volta eletta formò una commissione di 75 membri per la scrittura della Costituzione. Il testo definitivo fu approvato nel dicembre 1947 ed entrò in vigore il 1 gennaio 1948. • Il testo è la sintesi delle principali posizioni politiche presenti nell’assemblea: partito della Democrazia Cristiana, partito social-comunista e partito liberale. Infatti sotto la Costituzione pubblicata nella Gazzetta Ufficiale si trovano le firme dei liberali De Nicola (primo presidente della Repubblica) e Grassi (ministro di Grazia e Giustizia), del democristiano De Gasperi (capo del Governo) e del comunista Terracini presidente dell’Assemblea Costituente.

  14. Caratteri della attuale Costituzione Repubblicana • La Costituzione Repubblicana è classificata sulla base di 4 caratteri: • democratica; • votata; • rigida; • lunga.

  15. Democratica • Perché? • Esiste la sovranità popolare, ovvero gli organi che esercitano i poteri dello Stato dipendono dalla volontà popolare: il Parlamento, che ha il potere legislativo è eletto periodicamente dai cittadini (democrazia diretta); il Governo, che ha il potere esecutivo può operare solo se la maggioranza del Parlamento lo sostiene (democrazia indiretta); nella Magistratura, che ha il potere giudiziario, sono previsti nei processi più importanti i giudici popolari ovvero cittadini che direttamente sono chiamati a far rispettare la legge. • Esiste il pluralismo ovvero i cittadini possono scegliere tra più schieramenti politici (almeno due): non c’è democrazia dove c’è un partito unico. • C’è la tutela delle minoranze: in democrazia la maggioranza decide ma le minoranze possono far conoscere a tutti i cittadini le loro opinioni, possono manifestare, possono partecipare alle elezioni.

  16. Votata e rigida • Votata perché è stata scritta e approvata dall’Assemblea Costituente, organo eletto dai cittadini italiani il 2 giugno 1946. • Rigida perché è modificabile solo con una legge costituzionale ovvero una legge con una procedura “aggravata” rispetto ad una legge ordinaria: è richiesta una doppia votazione in Parlamento ed è necessaria la maggioranza qualificata (almeno 2/3 degli aventi diritto al voto). I cittadini possono essere chiamati a votare in un referendum costituzionale per appoggiare la modifica o per abrogarla (cancellazione della legge).

  17. Lunga • Sono 139 articoli più diciotto disposizioni transitorie e finali. • Gli artt. dal 1 al 12 sono un’introduzione riguardano i principi fondamentali dello Stato italiano, per molti studiosi del diritto sono immodificabili. • Gli artt. dal 13 al 54 sono la prima parte della Costituzione e riguardano i diritti e i doveri dei cittadini, sono divisi in quattro titoli (argomenti): rapporti civili (dal 13 al 28), rapporti etico-sociali (dal 29 al 34); rapporti economici (dal 35 al 47) e infine rapporti politici (dal 48 al 54). • Gli artt. Dal 55 al 139 sono la seconda parte della Costituzione e riguardano l’Ordinamento della Repubblica ovvero gli organi dello Stato Italiano.

  18. Disposizioni transitorie e finali • Le 18 disposizioni transitorie e finali dovevano garantire la transizione (passaggio) dallo stato fascista e monarchico al nuovo stato democratico e repubblicano. Alcune sono state modificate es. la XIII che vietava il rientro nel territorio dello stato degli eredi maschi della famiglia Savoia: questa disposizione fu introdotta perché i sostenitori della monarchia accusarono il Governo De Gasperi di brogli durante il referendum del 2 giugno 1946, ci furono anche violenti scontri a Napoli con diversi morti e feriti. Esisteva quindi il timore di una nuova guerra civile tra italiani monarchici e italiani repubblicani. • Per gli stessi motivi la XII vieta la riorganizzazione del partito fascista.

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