760 likes | 932 Views
Aspetti normativi ed incentivi nel settore delle agroenergie. Andrea Bordoni – Eleonora Maldini Assessorato Agricoltura Regione Marche. gennaio 2013. Aspetti normativi ed incentivi nel settore delle agroenergie. Normativa europea Normativa italiana Strategia nazionale
E N D
Aspetti normativi ed incentivi nel settore delle agroenergie Andrea Bordoni – Eleonora Maldini Assessorato Agricoltura Regione Marche gennaio 2013
Aspetti normativi ed incentivi nel settore delle agroenergie • Normativa europea • Normativa italiana • Strategia nazionale • Piano nazionale • Ricadute regionali • Programmi nazionali e regionali • Elettrico incentivi e meccanismi di incentivo • Elettrico autorizzazioni • Termico – Conto termico incentivi • Termico – certificati Bianchi TEE e teleriscaldamento • Fotovoltaico • Contributi regionali
Normativa europea • Dir 1996/92/CE recante norme comuni per il mercato interno dell’energia elettrica • Dir 2001/77/CE: promozione energia elettrica da fonti rinnovabili • Dir 2003/30/CE: promozione dei biocombustibili nel settore dei trasporti • Dir 2004/08/CE: promozione della cogenerazione • Dir 2006/32/CE: efficienza degli usi finali dell’energia e i servizi energetici • Dir 2009/28/CE: promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili (abrogazione 2001/77/CE e 2003/30/CE) Obiettivo 20-20-20 20 % energie rinnovabili 20 % efficienza energetica 20 % risparmio energetico al 2020 • Dir 2009/29/CE: scambio di quote di emissione di gas ad effetto serra
Normativa europea • Piano di Azione per la Biomassa - UE • Piano europeo di efficienza energetica • Programma biocarburanti – UE • PAC Reg. 73/09 45 €/ha sostegno per colture energetiche (pm) 4 Sfide (una di queste: cambiamento climatico) • Sviluppo Rurale Reg. 74/09
Normativa nazionale DLgs n. 79 del 16 marzo 1999: attuazione della Direttiva 1996/92/CE recante norme comuni per il mercato interno dell’energia elettrica Dlgs n.387 del 29 dicembre 2003: Recepimento della Dir 2001/77/CE Dlgs 152 del 03 aprile 2006: Testo Unico Ambientale Dlgs n.128 del 30 maggio 2005 “Attuazione della Dir 2003/30/CE relativa alla promozione biocarburanti nel settore dei trasporti” Legge n.81 del 11 marzo 2006 “Interventi urgenti per i settori dell’agricoltura, dell’agroindustria, della pesca, nonché in materia di fiscalità d’impresa” Dlgs n.20 del 08 febbraio 2007 “Attuazione della Dir 2004/08/CE” DL n. 159/2007 “Collegato fiscale alla Finanziaria 2008” DM del 18/12/2008 - Incentivazione della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili ai sensi della legge 24 dicembre 2007, n. 244
Normativa nazionale Legge 99/2009 – Art.27 e art. 42 – Tariffa onnicomprensiva 0,28 €cent/kWh per impianti ≤ 1MW 1,8 fattore di moltiplicazione per impianti > 1MW (se biomasse da filiera) DLgs n. 28 del 3 marzo 2011: attuazione della Direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili DM del 05 maggio 2011 – Incentivazione della produzione di energia elettrica da impianti fotovoltaici (IV conto energia) Legge n. 27 del 24 marzo 2012: disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitivita‘ (art. 65: eliminazione incentivi impianti FV a terra) • Decreti attuativi del DLgs 28/2011 sulle modalità di incentivazione della produzione di energia da fonti rinnovabili: • Produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili diverse dal fotovoltaico – DM 6 luglio 2012 GURI n. 159 del 10/07/2012 • Energia elettrica prodotta da fonte solare fotovoltaica - DM 5 luglio 2012 GURI n. 159 del 10/07/2012
Normativa nazionale • DM del 10/09/2010 – Linee guida per l’autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili • DM del 07 aprile 2006 – Criteri e norme tecniche per la disciplina regionale dell’iutilizzazione agronomica degli effluenti da allevamento di cui all’articolo 38 del Dlgs 11/05/1999 n. 152 (inquinamento acque) • Norme di attuazione della direttiva 2002/91/CE e della direttiva 2010/31/UE sul rendimento energetico in edilizia e sulla prestazione energetica nell’edilizia • Decreto Sviluppo Economico del 28/12/12 - Conto termico – Incentivazione della produzione di energia termica da fonti rinnovabili ed interventi di efficienza energetica di piccole dimensioni. Pubblicato in G.U. n. 1 il 02.01.2013 supplemento ordinario. • Decreto Sviluppo Economico del 28/12/12 – Certificati Bianchi. Pubblicato in G.U. n. 1 supplemento ordinario.
SEN- Strategia Energetica Nazionale: per una energia più competitiva e sostenibile Prezzi dell’energia per imprese e famiglie superiori rispetto a quelli degli altri Paesi europei. Sicurezza di approvvigionamento. Alcuni operatori del settore in difficoltà economico-finanziarie. 3 sfide ridurre significativamente il gap di costo dell’energia per i consumatori e le imprese, raggiungere e superare gli obiettivi ambientali definiti dal Pacchetto Clima-Energia 2020; migliorare la nostra sicurezza di approvvigionamento; favorire la crescita economica sostenibile attraverso lo sviluppo del settore energetico. 4 obiettivi principali
SEN- Strategia Energetica Nazionale: per una energia più competitiva e sostenibile Efficienza energetica; promozione di un mercato del gas competitivo (HUB gas europeo); sviluppo sostenibile delle energie rinnovabili oltre ob. europei; sviluppo di un mercato elettrico pienamente integrato con quello europeo; ristrutturazione della raffinazione e della rete di distribuzione dei carburanti; sviluppo sostenibile della produzione nazionale di idrocarburi; modernizzazione del sistema di governance. 7 priorità nel breve-medio periodo (2020) L’Italia condivide lo spirito della Roadmap europea 2050 di sostanziale decarbonizzazione dell’economia, che punta ad un abbattimento fino all’80% delle emissioni. Ci si attende che le rinnovabili diventino la prima fonte nel settore elettrico, al pari o superando leggermente il gas. Al 2050
Piano di Azione Nazionale (PAN) per la biomassa • Il Piano europeo per l’Energia e il Clima, approvato con Decisione n. 406/2009/CE e Direttiva 2009/28/CE, denominato “Strategia 20.20.20” e recepito con D.lgs. 28/2011 ha assegnato all’Italia obiettivi vincolanti: • ridurre del 13% le emissioni di gas effetto serra entro il 2020 rispetto al 2005; • portare al 17% la quota dei consumi da fonti rinnovabili/consumi finali; • ridurre del 20% i consumi di energia entro il 2020 rispetto al 2005. Obiettivi al 2020 per tutte le fonti rinnovabili (FER)
Piano di Azione Nazionale (PAN) per la biomassa Il contributo della biomassa al 2020 Nel PAN si è dato fiducia alle biomasse sia nel comparto elettrico che in quello termico anche se sono state sottostimate le potenzialità Biomasse 20% di tutte le FER Elettrico Biomasse 50% di tutte le FER Termico Consumi termici sfuggiti alle statistiche ufficiali (consumo domestico di legna da ardere) Si ritiene che il peso delle biomasse sia molto più consistente e che il settore primario è il primo che può ambire all’autosufficienza energetica mediante rinnovabili
Piano di Azione Nazionale (PAN) per la biomassa Tutte le FER, esclusa la geotermia, hanno superato l’obiettivo del PAN, per l’anno di riferimento Nel primo semestre 2012, le FER in Italia hanno prodotto circa il 27% di energia elettrica, raggiungendo e superando il target del 26% al 2020 prefissato dal PAN Valori normalizzati 2009 2010 al 2020 20% 24,4% 8,2% 9,5% 3,8% 4,8% 47,8 TWh/anno contro i 35,6 TWh/anno (target) Efficienza energetica 2010
Ricadute regionali Lo scenario Burden Sharing e gli obiettivi 2020 L’obiettivo italiano del 17% è stato ripartito a livello regionale con il DM 15 marzo 2012 (c.d. DM burdensharing). Il Decreto “BurdenSharing” stabilisce la ripartizione tra le Regioni e le Province Autonome della quota minima di consumo di energia da fonti rinnovabili al 2020. In particolare, il DM assegna alla Regione Marche la quota del 15,4%. Tale percentuale esprime il rapporto tra i consumi di energia da fonti rinnovabili (elettrica FER E + termica FER C) e i consumi finali lordi di energia (CFL), come di seguito illustrato: Ob. Marche 2020 FER E 134,1 Ktep + FER C 406,3 Ktep = 15,4% CFL 3.513 Ktep Il valore di partenza assegnato (valore medio calcolato su diversi anni di riferimento – stima MISE): FER E 60 Ktep + FER C 34 ktep = 2.6% CFL 3622 Ktep
Ricadute regionali Il perseguimento dell’obiettivo al 2020, richiede alla Regione Marche indicativamente: • di incrementare del 124% il consumo di energia elettrica da fonti rinnovabili passando da 60 Ktep a 134 Ktep (FER E); • di incrementare del 1095% il consumo di energia termica da fonti rinnovabili passando da 34 a 406 Ktep (FER C); • di ridurre i consumi finali lordi del 3% passando da 3.622 Ktep a 3.513 Ktep (CFL); Gli obiettivi di settore sopra indicati e le relative percentuali d’incremento costituiscono una mera linea d’indirizzo, in quanto il DM burdensharing vincola la Regione esclusivamente al perseguimento dell’obiettivo del 15,4% e attribuisce alla pianificazione regionale in materia di energia, in quanto materia concorrente Stato-Regioni, la competenza all’individuazione e all’articolazione delle singole componenti.
Ricadute regionali Spetta quindi al Piano Energetico Ambientale Regionale articolare l’obiettivo del 15,4% in: • consumo di energia elettrica da fonte rinnovabile al 2020 per fonte (eolica, idroelettrica, fotovoltaica e biomasse); • consumo di energia termica da fonte rinnovabile al 2020 per fonte (biomasse, geotermia, e solare termico) per uso (uso diretto, teleriscaldamento e biogas immesso in rete) per settore (residenziale, terziario, agricoltura e industria); • consumo finale lordo. L’obiettivo del 15,4% d’incremento del consumo di energia da fonte rinnovabile è inoltre ripartito su scala temporale, come indicato dalla tabella seguente. • Il perseguimento dei sopra indicati obiettivi è vincolantea partire dal 2016, e in caso di mancato rispetto a partire dal 2017, è previsto l’avvio della procedura di commissariamento.
Piani e programmi nazionali • Programma Nazionale PROBIO • Piani di riconversione settore Saccarifero Reg. CE 320/06 SADAM Fermo (centrale a biomasse) • Tavoli di filiera • PAN - Piano di azione nazionale per le energie rinnovabili (direttiva 2009/28/CE) • PAE - Piano di azione nazionale per l’efficienza energetica
Piani e programmi regionali • Piani Energetici Ambientali Regionali (PEAR) Strategie PEAR Marche Bioedilizia e obbligo pannelli solari termici Incentivazione con i certificati bianchi (titoli di efficienza energetica) • Risparmio energetico Promozione impiego biodiesel Incentivazione biomasse da filiera • Energie rinnovabili Predisposizione della regione per l’eolico (diversi siti senza vincoli paesaggistici e naturalistici) Solare fotovoltaico integrato sui tetti Promozione energia diffusa (tanti piccoli impianti) • Efficienza energetica Co- e trigenerazione Teleriscaldamento ad esempio aree non idonee fotovoltaico, aree non idonee impianti a biomassa • Linee guida regionali
Potenza installata impianti produzione energia elettrica da fonti rinnovabili (FER) Fonte: GSE • Dal 2008 la produzione da FER è aumentata del 45% • Le energie rinnovabili nel 2011 hanno soddisfatto il 24% del consumo interno lordo elettrico, due punti percentuali in più del 2010
Obiettivi e motivazioni - premessa al DM 6 luglio 2012 • Era prossimo il raggiungimento del fatidico 26% consumi elettrici totali = 100TWe (obiettivo PAN al 2020); • Contenere i costidelle FER…fuori controllo, troppo rilevante il peso delle FER in componente A3; • Controllare i meccanismi di spesa futura (max 5,8 miliardi€/anno oltre l’onere del FV pari a 6,7miliardi €/anno); • Garantire comunque lo sviluppo e la crescita anche per il prossimo futuro delle fonti rinnovabili.
Quali Scelte? • Scelta di transizione morbida: il DM si riferisce agli impianti che entreranno in esercizio commerciale a partire dal 1 gennaio 2013, quindi non avrà effetti sia sugli impianti già operativi sia su quelli che entreranno in esercizio entro il 31 dicembre 2012, salvo alcune speciali deroghe che di fatto spostano l’inizio del periodo a maggio 2013. • Costruzione di meccanismi di accesso complessi e controllabili attraverso l’iscrizione in appositi registri, accede all’incentivo solo chi rientra in una posizione tale da essere compreso nei limiti specifici di contingente di potenza previsti dal decreto; • Contingenti di potenza disponibili annualmente; • Riduzione generale delle tariffe (minore per le biomasse anzi…contrariamente alla Dir. 28.); • L’esito dei decreti (anche il FV) è stato quello di una brusca frenata del settore. Incentivi ridotti ed appesantimento burocratico. • Sono stati oscurati i benefici delle FER (occupazione, indotto, ritorno fiscale, ambiente, rispetto accordi internazionali)
DM 6 luglio 2012 - promozione di energia da fonti rinnovabili diverse dal fotovoltaico I meccanismi di accesso agli incentivi
DM 6 luglio 2012 - promozione di energia da fonti rinnovabili diverse dal fotovoltaico I meccanismi di accesso agli incentivi • Per accedere al registro occorre: • titolo autorizzativo • preventivo di connessione accettato Ad ogni registro viene messo a disposizione l’intero contingente annuale (nel 2012 entro il 6 dicembre, nel 2013 entro il 31 marzo)
DM 6 luglio 2012 - promozione di energia da fonti rinnovabili diverse dal fotovoltaico Criteri di priorità nel registro Il Gse pubblica la graduatoria secondi i seguenti criteri di priorità, da applicare in ordine gerarchico: • a) impianti di proprietà di aziende agricole singole o associate, alimentati a biomassa e biogas, con potenza non superiore a 600 kW; • b) impianti a biomassa o biogas alimentati da sottoprodotti; • c) impianti alimentati da biomasse rifiuto in determinati casi; • Omissis – d) geotermia ed e) idroelettrico • f) Impianti già iscritti in precedenza al registro nel seguente ordine: • minorepotenza degli impianti; • anteriorità del titolo autorizzativo; • precedenza della data di iscrizione al registro.
DM 6 luglio 2012 - promozione di energia da fonti rinnovabili diverse dal fotovoltaico Tariffe incentivanti Tariffa omnicomprensiva: 0,28 euro/kWhper 15 annifino al 31/12/2012 (< 1 MWe) dal 2013 Tariffe incentivanti distinte per potenza installata e dieta di alimentazione Durata 20 anni
Articolo 8: biomasse Per determinare la tariffa incentivante di riferimento, il GSE identifica, sulla base dell’autorizzazione alla costruzione e all’esercizio dell’impianto, da quali delle tipologie sottoelencateè alimentato l’impianto: • a) prodotti di origine biologica; • b) sottoprodotti di origine biologica di cui alla Tabella 1 –A; • c) rifiuti per i quali la frazione biodegradabile è determinata forfettariamente; • d) rifiuti non provenienti dalla raccolta differenziata.
Prodotti di origine biologica • SRF (arboree: pioppo, salice, robinia, erbacee: miscanto, panico, cardo) • legno forestale Legno-energia Biogas-energia • mais, sorgo, triticale • girasole, colza, soia • palma, cocco Olio-energia
Sottoprodotti di origine biologica 4 categorie di sottoprodotti 1- sottoprodotti di origine animale non destinati al consumo umano 2- sottoprodotti provenienti da attività agricola, di allevamento, dalla gestione del verde e da attività forestale 3- sottoprodotti provenienti da attività alimentari e agroindustriali 4- sottoprodotti provenienti da attività industriali IMPORTANZA DEL MIX DI MATRICI PER IL BIOGAS E LE BIOMASSE! introduce un elemento di flessibilità per impianti che utilizzano una percentuale di prodotti di origine biologica non superiore al 30% in peso del totale: a questi impianti è comunque attribuita la tariffa degli impianti totalmente alimentati da sottoprodotti.
Indicazioni per la definizione dei sottoprodotti Dlgs 152/2006 (art. 185) Dlgs 4/2008 (art. 2, comma 22) Legge 129/2010 (art. 1, comma 3) DM 3 dicembre 2010 n. 205 Dlgs 3 marzo 2011 n. 28 MODIFICHE Tipologia di sottoprodotti • materiali fecali (effluenti zootecnici) • materiali vegetali Sottoprodotti utilizzati in impianti aziendali o interaziendali oppure ceduti a terzi e dagli stessi utilizzati • sia certo che la sostanza sia utilizzata • non deve essere ulteriormente trattata • soddisfa requisiti riguardanti la protezione della salute e dell’ambiente Purchè All’interno dell’azienda agricola oppure fuori dal luogo di produzione dei sottoprodotti
Indicazioni per la definizione dei sottoprodotti Tipologie di sottoprodotti • effluenti zootecnici (liquami e letame); • paglia e stocchi; • sottoprodotti dell’industria agroalimentare (pula di riso, buccette pomodoro, residui lavorazione barbabietola…); • potature, ramaglie e residui dalla gestione del verde pubblico e privato; • potature colture agrarie arboree (vite, olivo, fruttiferi); • residui lavorazione industrie del legno (segatura, scarti di lavorazione, etc.) purchè non trattati chimicamente.
Premialità aggiuntive per gli impianti a biogas Cogenerazione ad alto rendimento (CAR) a) 40 €/MWh, per impianti alimentati dalle tipologie “colture dedicate”, e da bioliquidi sostenibili; b) 10 €/MWh per gli altri impianti. Premio Azoto a) 30 €/MWh, per impiantioperanti in regime di CAR che prevedano il recupero di almeno il 60% dell’azoto totale in ingresso all’impianto, con la finalità di produrre fertilizzanti. Per impianti alimentati da biogas di potenza fino a 600 kWè possibile accedere: a) ad un premio di 20 €/MWhnel caso in cui l’impianto operi in assetto cogenerativo e sia realizzato un recupero del 30% dell’azoto totale in ingresso all’impianto e siano rispettate alcune condizioni come la copertura delle vasche del digestato e l’utilizzo dello stesso come fertilizzante; b) ad un premio di 15 €/MWhnel caso in cui sia realizzata una rimozione pari al 40% dell’azoto totale in ingresso all’impianto e siano rispettate alcune condizioni come la copertura delle vasche del digestato e l’assenza di emissioni in atmosfera di ammoniaca nel processo di strippaggio.
Premialità aggiuntive per gli impianti a biogas e a biomasse Cogenerazione ad alto rendimento (CAR) (Per tutti gli impianti) a) 40 €/MWh, per impianti alimentati dalle tipologie “colture dedicate”, e da bioliquidi sostenibili; b) 40 €/MWh quando impianti alimentati dalla tipologia b) (sottoprodotti) che utilizzano il teleriscaldamento; c) 10 €/MWh per gli altri impianti. Premio Bassa Emissione (solo per impianti a biomasse) • 30 €/MWh, se l’impianto rientra nei limiti di emissione riportati in allegato al decreto. Per gli impianti di potenza compresa tra 1 e 5 MW - matrici a) e b – “colture origine biologica” e “sottoprodotti” (solo per impianti a biomasse) a) 10 €/MWh,se l’impianto dà luogo a riduzione emissioni gas serra rispetto ai valori obiettivo indicati nel decreto (Enea e CTI procedura di calcolo) b) 20 €/MWh, se l’impianto è alimentato da biomasse da filiera ricomprese tabella 1- B allegata al decreto
Incentivi specifici per fonte e per potenza BIOLIQUIDI
Modalità di accesso: riassunto GSE: procedure applicative DM 6 luglio 2012
Iter autorizzativo Il quadro autorizzativo prevede tre categorie: A) impianti considerati a edilizia libera e a semplice comunicazione; B) impianti realizzabili mediante procedura abilitativa semplificata; C) impianti soggetti ad autorizzazione unica. D.LGS 28 (3 marzo 2011) SEMPLICE COMUNICAZIONE PROCEDURA ABILITATIVA SEMPLIFICATA PAS AUTORIZZAZIONE UNICA (Conferenza dei servizi)
Procedura Abilitativa Semplificata Competenza comunale • dichiarazione • relazione tecnica • elaborati tecnici per la connessione Presentazione della domanda Entro 30 gg il Comune emana l’ordina motivato di non effettuare gli l’interventi per assenza di elementi • l’interessato ha la facoltà di ripresentare domanda • obbligo di comunicazione fine lavori • esecuzione lavori massimo entro 3 anni Dopo 30 gg silenzio-assenso
Autorizzazione Unica Competenza regionale o delega provinciale • progetto definitivo • relazione tecnica • eventuale documentazione per procedura di Screening per VIA • preventivo connessione rete di distribuzione Presentazione della domanda Entro 30 gg l’amministrazione convoca la Conferenza di Servizi • vi partecipano tutte le amministrazioni interessate • L’avvio del procedimento • l’improcedibilità per carenza di documentazione Entro 15 gg l’amministrazione comunica
DM 28 dicembre 2012- decreto incentivi “conto termico” contributi per la produzione di energia termica con generatori di calore alimentati a biomasse SEN Strategia Energetica Nazionale
DM 28 dicembre 2012- decreto incentivi “conto termico” contributi per la produzione di energia termica con generatori di calore alimentati a biomasse • Nella Gazzetta Ufficiale n°1 del 2 gennaio 2013, supplemento ordinario n°1, è stato pubblicato il Decreto 28 dicembre 2012 del Ministero dello Sviluppo Economico che porta il titolo: “Incentivazione della produzione di energia termica da fonti rinnovabili ed interventi di efficienza energetica di piccole dimensioni” più comunemente conosciuto come il “Conto Termico”. Il Decreto attuativo è atato emanato dal Ministro dello sviluppo economico di concerto con il Ministro dell’ambiente e del Ministro dell’Agricoltura, con l’intesa della Conferenza unificata Stato‐Regioni. Per la prima volta in Italia si assegna un incentivo specifico alla produzione di energia termica da fonti rinnovabili e nello specifico da biomasse, da solare termico, da pompe di calore. Il provvedimento inoltre prevede incentivi per interventi di efficienza energetica ma in questo caso solo per edifici pubblici. Prenderemo in esame soltanto gli incentivi per la produzione di energia termica da apparecchi domestici e caldaie a biomasse.
DM 28 dicembre 2012- decreto incentivi “conto termico” contributi per la produzione di energia termica con generatori di calore alimentati a biomasse Incentivazione dell’efficienza energetica Incentivazione produzione energia termica da fonti rinnovabili Obiettivi Tipologia di interventi Interventi di efficientamento: isolamento termico, sistemi di schermatura e/o ombreggiamento, sostituzione infissi, sostituzione con impianti a condensazione Sostituzione vecchi impianti di riscaldamento alimentati a combustibili fossili con impianti alimentati a fonti rinnovabili (pompe di calore, solare termico, biomassa, etc.) fino alla potenza massima di 1000 kWt Per impianti di potenza tra 500 kWt e 1000 kWt è obbligatoria l’iscrizione al registro – Max 30 M€
DM 28 dicembre 2012- decreto incentivi “conto termico” contributi per la produzione di energia termica con generatori di calore alimentati a biomasse Beneficiari e strutture • Beneficiari • Amministrazioni pubbliche • Persone fisiche • Condomini • Soggetti titolari di reddito di impresa o di reddito agrario. • Strutture • Edifici pubblici esistenti, ad esempio: municipi, scuole, case di riposo, palestre e piscine pubbliche, edifici residenziali destinati all’edilizia popolare, ospedali, caserme, teatri e luoghi di spettacolo, ecc • Edifici privati esistenti quali ad esempio appartamenti, case, villette, condomini, laboratori, fabbriche, ristoranti, piscine, alberghi, fabbricati rurali comprese le pertinenze. Tutti gli edifici devono essere iscritti al catasto oppure ne sia stata presentata la richiesta di iscrizione. • Le serre esistenti
DM 28 dicembre 2012- decreto incentivi “conto termico” contributi per la produzione di energia termica con generatori di calore alimentati a biomasse Interventi incentivabili di particolare interesse Per le sole aziende agricole può essere incentivata, oltre alla sostituzione, l’installazione di impianti di climatizzazione invernale dotati di generatori di calore alimentati da biomassa, che rispettano i requisiti e le condizioni previsti dal Decreto. Per gli interventi effettuati nelle aree non metanizzate esclusivamente dalle aziende agricole che effettuino attività agroforestale, è ammessa agli incentivi di cui al decreto conto termico la sostituzione di generatori di calore alimentati a GPL con generatori di calore alimentati a biomassa che abbiano requisiti tali da ottenere, ai sensi del presente decreto, un coefficiente premiante riferito alle emissioni di polveri pari a 1,5. (≤ 20 mg/Nm3 polveri totali). La sostituzione riguarda anche serre e fabbricati rurali.
DM 28 dicembre 2012- decreto incentivi “conto termico” contributi per la produzione di energia termica con generatori di calore alimentati a biomasse Quali generatori di calore • CALDAIE FINO A 1000 kWt • APPARECCHI DOMESTICI A BIOMASSE FINO A 35 kWt (stufe e termocamini a pellet, termocamini a legna, stufe a legna)
DM 28 dicembre 2012- decreto incentivi “conto termico” contributi per la produzione di energia termica con generatori di calore alimentati a biomasse Caratteristiche dei generatori di calore Per le stufe ed i termocamini a pellet: • conformità alla norma UNI EN 14785; • rendimento termico utile maggiore dell’85%; • emissioni in atmosfera non superiori a 40 mg/Nm3 (comprensivi della frazione condensabile) Per i termocamini a legna: • siano installati esclusivamente in sostituzione di camini aperti; • conformità alla norma UNI EN 13229; • rendimento termico utile maggiore dell’85%; • emissioni in atmosfera non superiori a 80 mg/Nm3 (comprensivi fraz. condensabile) Per le stufe a legna: • conformità alla norma UNI EN 13240; • rendimento termico utile maggiore dell’85%; • emissioni in atmosfera non superiori a 80 mg/Nm3 (comprensivi frazione condensabile)
DM 28 dicembre 2012- decreto incentivi “conto termico” contributi per la produzione di energia termica con generatori di calore alimentati a biomasse Caratteristiche dei generatori di calore • Ed inoltre: • Caldaia manuale (legna) accumulo inerziale obbligatorio e dimensionato secondo la UNI EN 303:05 • Caldaie automatiche accumulo inerziale obbligatorio con V > 20 dm3/kWt • Valvole termostatiche a bassa inerzia termica su tutti i corpi scaldanti, tranne nel caso di distribuzione radiante