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2. Il gruppo di lavoro. L'indagine
E N D
1. Strumenti di programmazione e controllonei Comuni dell’Emilia-Romagnasopra i 30000 abitanti Executive Summary
Bologna, Marzo 2009
2. 2 Il gruppo di lavoro L'indagine č stata svolta unitamente dal Gabinetto del Presidente della Giunta regionale e dal Servizio Politiche di Concertazione Istituzionale della Regione Emilia-Romagna e da ANCI Emilia-Romagna
Struttura e contenuto del questionario
Lorenza Benedetti Comune di Reggio Emilia
Pietro Bevilacqua Consulente ANCI Emilia-Romagna
Giordano Corradini Comune di Carpi
Antonio Gioiellieri Direttore ANCI Emilia-Romagna
Paolo Leonardi Consulente ANCI Emilia-Romagna
Francesco Palladino Regione Emilia-Romagna
Nerio Rosa Regione Emilia-Romagna
Alberto Scheda Comune di Lugo
Mario Scianti Comune di Modena
Raccolta, elaborazione e restituzione dei dati
Pietro Bevilacqua Consulente ANCI Emilia-Romagna
Francesco Palladino Regione Emilia-Romagna
Coordinamento del progetto
Pietro Bevilacqua Consulente ANCI Emilia-Romagna
3. 3 I 20 Comuni dell’Emilia-Romagna sopra i 30000 abitanti BOLOGNA 372.255
MODENA 179.937
PARMA 178.718
REGGIO NELL'EMILIA 162.290
RAVENNA 153.388
RIMINI 138.472
FERRARA 133.591
FORLI' 114.683
PIACENZA 100.286
CESENA 94.904 IMOLA 67.301
CARPI 65.837
FAENZA 56.131
SASSUOLO 41.521
RICCIONE 34.881
CASALECCHIO DI RENO 34.829
CENTO 33.780
FORMIGINE 32.441
LUGO 32.370
SAN LAZZARO DI SAVENA 30.448
4. 4 Gli ambiti oggetto dell’indagine Linee Programmatiche di Mandato
Piano Generale di Sviluppo
Relazione Previsionale e Programmatica
Ricognizione sullo stato di attuazione dei programmi
Programmazione annuale
Controllo di gestione
Referto del controllo di gestione
Rendicontazione sociale/qualitŕ
Valutazione della Dirigenza
Valutazione del Personale
Č disponibile in file excel quanto raccolto in tema di controllo delle societŕ partecipate
5. 5 1 - Linee programmatiche di mandato(ART. 46 c. 3 del TUEL) Forma del documento:
in 10 comuni č in prevalente forma narrativa,
in 7 č in forma mista (narrativa e tabellare),
in 3 comuni č in forma prevalentemente tabellare/articolata per punti.
Dimensione del documento:
In 11 comuni su 20 il documento č tra le 10 e le 30 pagine,
in 9 comuni ha piů di 30 pagine,
in nessun il documento č inferiore alle 10 pagine.
Chiarezza del documento nell’illustrare politiche e prioritŕ:
In 14 comuni il documento č ritenuto sufficientemente chiaro,
in 4 casi č ritenuto chiaro solo in parte,
in 2 casi si č ritenuta necessaria una formulazione ulteriore.
Indirizzi alle societŕ partecipate all’interno del documento
SI in 10 comuni
NO in 10 comuni
6. 6 1 - Linee programmatiche di mandato (ART. 46 c. 3 del Tuel) Utilizzo delle LPM nel ciclo di programmazione:
19 comuni utilizzano il documento contenente le LPM come input alla programmazione di mandato (PGS) o pluriennale (RPP)
1 comune non utilizza le LPM nel ciclo di programmazione.
Valutazione delle politiche
In 16 comuni vengono valutate le politiche espresse nelle LPM
Tra questi, in 10 la valutazione di output/outcome avviene mediante report strutturati e periodici,
in 5 si considera anche il rapporto tra prelievo e beneficio alla comunitŕ.
In 6 comuni la valutazione prende corpo in relazioni in forma narrativa
4 comuni non prevedono forme di valutazione delle politiche. ). In taluni casi le linee programmatiche di mandato sono diretto riferimento anche per la programmazione d’esercizio, talvolta mediante azioni di puntuale codifica e segmentazione del documento di indirizzo
). In taluni casi le linee programmatiche di mandato sono diretto riferimento anche per la programmazione d’esercizio, talvolta mediante azioni di puntuale codifica e segmentazione del documento di indirizzo
7. 7 PGSPiano Generale di Sviluppo
17 comuni non producono il PGS, pur segnalando alcuni di essi interesse allo strumento o previsione di una sua imminente adozione
3 comuni producono il Piano Generale di Sviluppo, in coerenza con le linee programmatiche, annualmente rivisitato e adeguato, in conformitŕ a quanto previsto all’interno dei Principi Contabili.
8. 8 RPPRelazione Previsionale e Programmatica Struttura della RPP
In 9 casi la RPP segue l’assetto della struttura organizzativa dell’Ente (Centri di Responsabilitŕ/Direzioni). Tra questi:
2 comuni in forma mista con le funzioni/servizi del DPR 194
2 comuni in forma mista con le deleghe assessorili
in 8 casi la RPP č vicina o segue puntualmente la struttura delle linee programmatiche
in 2 casi segue le funzioni/servizi del DPR 194
in 1 caso segue l’assetto delle deleghe assessorili
9. 9 RPPRelazione Previsionale e Programmatica Formulazione programmi e allocazione risorse
in 15 casi con modalitŕ di coordinamento di proposte settoriali in capo alla Direzione Generale
in 4 casi con approccio marcatamente negoziale
in 1 caso con modalitŕ di raccolta di proposte settoriali
Collegamento tra RPP e altri strumenti di programmazione
In 18 casi la RPP deriva e si collega espressamente alle linee programmatiche di mandato; in 2 casi no.
In 19 casi dalla RPP discende e ad essa espressamente si collega il PEG/PDO; in 1 caso no.
10. 10 Ricognizione sullo stato di attuazionedei programmi al 30/9 La ricognizione verte anche sull’avanzamento degli obiettivi
SI In 19 comuni
NO in 1 comune.
La forma del rendiconto č
in 14 casi un report tabellare standardizzato, accompagnato in 3 casi anche da relazione in forma narrativa
in 5 casi č solo relazione in forma narrativa.
Il documento fornisce una reale occasione di informazione e rendicontazione utilizzata dai Consiglieri e dalla Giunta
SI in 15 casi
in 4 casi č valutato un elaborato ripetitivo e formale.
11. 11 5. Programmazione annuale Come nasce la proposta di bilancio?
in 10 casi con un processo prevalentemente bottom-up
in 10 casi con un processo prevalentemente top-down
Cosa contiene il PEG?
in 12 comuni contiene dati contabili, obiettivi correlati alle linee strategiche, indicatori e relativi target previsionali;
in 5 comuni non č presente la correlazione tra obiettivi e linee strategiche;
in 3 comuni mancano gli indicatori e i target previsionali;
in 2 comuni non sono presenti i dati contabili;
in 1 caso non sono presenti gli obiettivi.
12. 12 5. Programmazione annuale Esistono altri strumenti oltre al PEG?
SI in 17 casi (PDO o Piano di Attivitŕ, a corredo o conseguente al PEG: questo ulteriore strumento č in 11 casi adottato dal DG e in 3 casi adottato dalla GC)
NO in 3 casi
I Centri di Responsabilitŕ del PEG coincidono con l’assetto strutturale dell’Ente?
SI in 18 casi
In 2 casi se ne discostano.
Quanti sono i capitoli di spesa/entrata previsti nel PEG?
in 3 comuni tra i 250 e 531,
in 11 comuni tra 1000 e 1637,
in 2 comuni tra 2136 e 2569.
4 comuni non rispondono alla domanda
13. 13 5. Programmazione annuale Indicatori
9 enti rispondono alla domanda sul numero degli indicatori presenti nel PEG (numero variabile da 176 a 1791) e 11 non rispondono.
15 comuni affermano di utilizzare indicatori di avanzamento/di processo, 9 di efficienza/efficacia e 5 di sola efficienza.
PEG – Piano delle Opere
18 enti evidenziano un collegamento tra Piano Annuale delle Opere e il PEG/PDO; 2 non prevedono tale collegamento.
15 comuni ritengono adeguata la relazione tra la pianificazione delle OO. PP. e i correlati aspetti finanziari ed organizzativi intersettoriali, anche al fine della programmazione dei flussi di cassa; 4 ritengono questo aspetto migliorabile; 1 comune non risponde.
14. 14 5. Programmazione annuale Avanzamento e monitoraggio PEG
I 20 comuni generano report sull’andamento/livello di realizzazione del PEG/PDO, con cadenza da trimestrale a semestrale, in prevalenza quadrimestrale.
I report sono a cura di soggetti diversi (dirigenti, servizio programmazione e controllo, Direzione Generale, Nucleo di Valutazione).
Detti report contengono in 18 casi l’avanzamento dei progetti e degli obiettivi, in 16 casi lo stato degli indicatori e in 9 casi anche l’avanzamento finanziario.
L’azione di monitoraggio PEG ha ricadute sulle variazioni di bilancio in 15 casi su 20
15. 15 6. Controllo di gestione Si dispone di contabilitŕ integrata finanziaria/economica?
SI in14 Comuni
NO in 6 Comuni
Si dispone di contabilitŕ analitica?
SI in 16 Comuni, in 14 dei quali č integrata agli altri strumenti contabili
NO in 4 Comuni
Si dispone di conti economici per centri di costo e per centri di responsabilitŕ?
SI in 16 Comuni: tra questi, 15 dispongono di indicatori di efficienza e 16 di efficacia per ogni centro di responsabilitŕ
NO in 4 Comuni
16. 16 6. Controllo di gestione Le risultanze del c.d.g. rilevano nella valutazione della dirigenza?
SI in 12 casi e NO in 8 casi.
Le risultanze del c.d.g. incidono nelle decisioni strategiche?
SI in 8 casi, NO in 7 casi, parzialmente in 3 casi, in 2 casi non rispondono
Le risultanze del c.d.g. incidono nelle decisioni gestionali?
SI in 14 casi, NO in 4 casi, parzialmente in 1 caso, in 1 caso non risponde.
Sono stati adottati piani di razionalizzazione delle spese in coerenza a quanto stabilito dalla Finanziaria per il 2008?
SI in 16 comuni; NO in 2; 1 ha in corso l’adozione; 1 afferma di non averne necessitŕ in quanto azioni di razionalizzazione sono giŕ in corso.
17. 17 7. Referto del controllo di gestione La refertazione annuale del controllo di gestione avviene con modalitŕ diverse, sinteticamente raggruppabili nelle seguenti casistiche:
in 12 casi il referto contiene almeno:
lo stato di realizzazione degli obiettivi programmati,
L’analisi della produzione e dei processi produttivi;
la rilevazione di costi/proventi e le misurazioni di efficacia, efficienza ed economicitŕ;
l'applicazione delle disposizioni introdotte dalle leggi finanziarie;
in 3 casi la risposta non permette di capire il formato del referto;
in 3 casi non rispondono;
in 2 casi contiene l’illustrazione del processo di controllo di gestione senza far riferimento a valori contabili.
18. 18 Rendicontazione sociale/qualitŕ Rendicontazione sociale generale
Gli strumenti di rendicontazione sociale in uso risultano essere
in 11 casi Bilancio sociale di mandato in formato “libero”
in 6 casi Bilancio Sociale coerente a linee guida dell’Osservatorio Finanza Locale 2007/Direttiva Baccini 2006
in 6 casi Bilancio partecipato
In 4 casi non risultano in essere strumenti generali di rendicontazione sociale.
Rendicontazione sociale settoriale o tematica
In 5 casi Bilancio di genere, 1 dei quali in assenza di Bilancio Sociale;
In 9 casi Bilancio ambientale, 2 dei quali in assenza di Bilancio Sociale;
In 5 casi altre forme diverse di rendicontazione sociale, 2 delle quali in assenza di Bilancio Sociale.
In 7 casi non risultano in essere strumenti settoriali o tematici di rendicontazione sociale.
19. 19 8. Rendicontazione sociale/qualitŕ Correlazione della rendicontazione sociale agli strumenti di programmazione
In 17 casi la rendicontazione sociale č correlata, pur con varie modalitŕ, agli strumenti di programmazione e pianificazione;
in 1 caso non č correlata
In 2 casi non rispondono alla domanda.
Certificazione di qualitŕ
12 comuni non hanno conseguito certificazioni di qualitŕ,
8 comuni hanno conseguito certificazioni di qualitŕ relativamente a uno o piů servizi.
20. 20 8. Rendicontazione Sociale e qualitŕ Carte dei Servizi
17 comuni offrono all’Utenza carte dei servizi, che in 9 casi definiscono sempre standard di qualitŕ del servizio, in 1 caso li definiscono in parte e nei restanti casi non definiscono.
11 comuni hanno carte dei servizi che prevedono periodiche analisi di customer satisfaction, 10 che prevedono analisi dei reclami, e 3 hanno anche ulteriori modalitŕ di verifica degli standard del servizio erogato.
In 3 comuni vi sono carte dei servizi che prevedono forme di ristoro in caso di disservizio.
3 comuni non offrono carte dei servizi.
Indagini di Customer Satisfaction
17 comuni conducono indagini di customer satisfaction su piů servizi, e dette indagini sono periodiche in 16 casi e in 1 caso saltuarie. La finalitŕ prevalente delle indagini di customer satisfaction condotte dai 17 comuni di cui sopra č in 15 casi il miglioramento del ciclo produttivo, cui si aggiunge in 11 casi la verifica di realizzazione delle politiche e in 2 la valutazione della dirigenza
3 comuni non conducono indagini di customer satisfaction.
21. 21 9. Valutazione della Dirigenza Valutazione di posizione
Attuata in 19 comuni, in 3 dei quali siamo in presenza di ulteriori strumenti di valutazione di posizione (p. e. grado di copertura della posizione).
non attuata in 1 comune
Valutazione di risultato
Attuata in tutti e 20 gli Enti e sempre agita in modo correlato al PEG/PDO, anche se con metodiche diverse.
Nell’ambito della valutazione di risultato della dirigenza, 19 Enti valutano anche i comportamenti organizzativi, ancorché con pesi e modalitŕ diverse, ed 1 Ente non li considera
22. 22 9. Valutazione della Dirigenza Importo medio pro capite anno 2007 di retr. di posizione dirigenziale:
Fascia sotto € 8000: 1 comune
Fascia € 16938 - € 20853: 7 comuni di cui 4 capoluoghi
Fascia € 22650 - € 23450: 4 comuni di cui 2 capoluoghi
Fascia € 24625 - € 28000: 6 comuni di cui 3 capoluoghi
Fascia € 32003 - € 33647: 2 comuni di cui 1 capoluogo
Importo medio pro capite anno 2007 di retr. di risultato dirigenziale:
Fascia sotto € 2999: 1 comune di cui 1 capoluogo
Fascia € 3000 - € 4999: 2 comuni di cui 1 capoluogo
Fascia € 5000 - € 6999: 7 comuni di cui 3 capoluoghi
Fascia € 7000 - € 7999: 6 comuni di cui 4 capoluoghi
Fascia oltre 8000: 2 comuni
Non rispondono 1 comuni di cui 1 capoluogo
In 10 casi il conseguibile e il conseguito relativo alla retr. di risultato dirigenziale differiscono, in 9 casi coincidono e un Ente non risponde.
La retr. di risultato conseguita risulta identica alla retr. massima conseguibile in 3 casi, risulta inferiore in 8 casi, e i restanti 9 comuni non rispondono.
23. 23 10. Valutazione del Personale Posizioni Organizzative
I sistemi di valutazione attualmente in essere per gli incaricati di posizione organizzativa in relazione alla pesatura della posizione e alla valutazione del risultato d’esercizio si presentano con modalitŕ fortemente differenziate tra i comuni oggetto d’analisi.
Per quanto attiene la posizione, dette modalitŕ fanno in taluni casi riferimento alla metodologia di pesatura delle posizioni dirigenziali, mentre in altra casistica utilizzano modalitŕ di pesatura diverse.
Altrettanto dicasi per la valutazione di risultato, che talora fa riferimento ad analoga metodologia valutativa adottata per la dirigenza e in altri casi definisce modalitŕ valutative differenti.
24. 24 10. Valutazione del Personale La retribuzione di posizione delle PO:
€ 3000: 1 comune
€ 7000/7999: 4 comuni di cui 4 capoluoghi
€ 8000/8999: 9 comuni di cui 3 capoluoghi
€ 9000/9999: 2 comuni di cui 2 capoluoghi
Oltre € 10000: 4 comuni di cui 1 capoluogo
La retribuzione di risultato delle PO:
Sotto € 1000 2 comuni
€ 1000/1999 8 comuni di cui 5 capoluoghi
€ 2000/2999 7 comuni di cui 4 capoluoghi
Oltre € 3000 1 comune
Non dichiarato 2 comuni di cui 1 capoluogo
Retrib. di risultato conseguita/retrib. massima conseguibile
Inferiore 9 comuni di cui 4 capoluoghi
Uguale 6 comuni di cui 3 capoluoghi
Non rispondono 5 comuni di cui 3 capoluoghi
25. 25 10. Valutazione del Personale Il sistema permanente di valutazione del personale si presenta nei 20 comuni con modalitŕ fortemente diversificate.
In un caso, oltre alla valutazione di risultato, esiste per il personale NON incaricato di posizione organizzativa, anche una valutazione di posizione applicata a personale di fascia D e C.
Fasce di distribuzione della retribuzione di risultato del personale
0 € 1 comune di cui 1 capoluogo
< € 500 2 comuni di cui 1 capoluogo
€ 500/999 8 comuni di cui 3 capoluoghi
€ 1000/1999 4 comuni di cui 2 capoluoghi
> € 2000 1 comune
Non dichiarata 4 comuni di cui 3 capoluoghi