1 / 8

Alcuni richiami psicobiologici sull’alimentazione

Alcuni richiami psicobiologici sull’alimentazione. Da Pinel J. Psicobiologia, Il Mulino, (2000). Perché si è spinti a mangiare?. Teoria della soglia (fame= abbassamento di una soglia di riferimento energetica; l’alimentazione riporta l’equilibro omeostatico) S. Glucostatica S. Lipostatica.

parry
Download Presentation

Alcuni richiami psicobiologici sull’alimentazione

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. Alcuni richiami psicobiologici sull’alimentazione Da Pinel J. Psicobiologia, Il Mulino, (2000)

  2. Perché si è spinti a mangiare? • Teoria della soglia (fame= abbassamento di una soglia di riferimento energetica; l’alimentazione riporta l’equilibro omeostatico) • S. Glucostatica • S. Lipostatica

  3. Critiche • 1) Non sarebbe valido per gli animali a sangue caldo un sistema che risponde solo a esigenze del momento (come dare continuità rispetto alle situazioni differenti di abbondanza disponibilità • 2) In realtà, i livelli ematici e lipidici si mantengono a lungo anche se si va a tavola a certe ore (del resto, una bevanda ipercalorica riduce la quantità di cibo che si ingerisce: sembra di no) • 3) Non si considerano effetti diretti di variabili come: gusti, apprendimento, stili, influenze sociali..

  4. Teoria dell’incentivo • Si è spinti a mangiare non tanto da deficit energetico, ma dall’anticipazione di effetti piacevoli del cibo (valore incentivante degli alimenti) • Quindi si mangia per una combinazione di fattori: • anticipazione del sapore, distanza ora dei pasti, tipo di cibo presente nell’intestino in precedenza, altre persone che stanno mangiando, valori ematici

  5. Fattori che influenzano COSA mangiare • 1) preferenze e avversioni individuali (associazioni legate a benessere/malessere, energia, ecc.; initazione (modeling), influenze culturali (e.: insetti non tossici) • 2) carenze dietetiche (ricerca del sale, attenzione cibi gustosi, ma poveri di nutrienti; difficoltà di riconoscimento)

  6. Fattori che influenzano QUANDO mangiare • Sperimentalmente si è osservato che i mammiferi in presenza di scorte abbondanti tendono a mangiare poco e spesso • 1) Regole sociali (tempi di lavoro, status, abitudini familiari) • 2) Regole individuali (abitudini, preferenze) • 3) Effetti preprandiali (fase cefalica preparataoria dell’alimentazione: odori, vista, aspettative) • 4) Effetti di condizionamento

  7. Fattori che influenzano QUANTO mangiare • Sazietà: stato motivazionale che determina l’interruzione del pasto (non è solo un fatto energetico) • 1) Falsa alimentazione e sazietà • 2) Densità nutritiva • 3) L’effetto aperitivo (attivaz. fase cefalica) • 4) Influenza sociale • 5) la “Dieta ristorante”

  8. N.B: La sazietà è specifica per un certo gusto (senso-specifica), cioè cala il valore incentivante del singolo cibo che si sta mangiando • Ciò spiega: la scelta delle variazioni della dieta (è anche un correttivo per le malnutrizioni); la scelta dei dosaggi diversi • REGOLAZIONI FISIOLOGICHE • Centri superiori: a) della sazietà (ipotalamo ventrale; se leso= iperfagia); b) della fame (ipotalamo laterale; se leso= afagia) • Centri periferici: distensione pareti stomaco; peptidi per via ematica (glucagone, somatostatina, colecistochinina…); variazioni ematiche dell’insulina.

More Related