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I Sistemi forestali L’economista e la questione forestale

Struttura della prolusione. I Sistemi forestali L’economista e la questione forestale Funzioni produttive dei sistemi forestali Funzioni di servizio dei sistemi forestali I fattori del mercato Tendenze di mercato dei prodotti legnosi Un’attenzione alla dimensione europea

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I Sistemi forestali L’economista e la questione forestale

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Presentation Transcript


  1. Struttura della prolusione • I Sistemi forestali • L’economista e la questione forestale • Funzioni produttive dei sistemi forestali • Funzioni di servizio dei sistemi forestali • I fattori del mercato • Tendenze di mercato dei prodotti legnosi • Un’attenzione alla dimensione europea • Tendenze dei mercati di prodotti non legnosi e dei servizi • Le driving forces dei mercati • Alcune conclusioni

  2. I Sistemi Forestali Sistemi Forestali Clima e Risorse ambientali Risorse fondiarie Lavoro Capitali Produzioni legnose Servizi Produzioni non legnose da industria Energetiche Alimentari Non alimentari Culturali Edilizia MobilioArredo Imballaggi Carta Cartotecnica Altre Ambientali Ricreativi Agriturismo R e s i d u i Paesaggi CO2 Controllo acque Controllo erosioni Biodiversità Trasformazione

  3. L’Economista e la questione forestale: • La dimensione della foresta • La definizione delle funzioni della foresta • Le caratteristiche tipologiche delle foreste • L’accrescimento degli stock • Gli stock di biomasse • Gli stock di carbonio • I problemi della salute e della vitalità delle foreste • La diversità delle specie, funzionale e strutturale • I regimi di proprietà • La valorizzazione delle produzioni legnose • La valorizzazione delle produzioni non legnose e dei servizi • L’occupazione • Le strategie di ricerca • Le politiche economiche

  4. Problemi di stima del valore delle produzioni non legnose • Problemi tecnici nell’inserimento nella nomenclatura economica • Variabilità del catalogo delle produzioni nel tempo • Difficoltà di valutazione in quanto si tratta di prodotti il cui valore sta nei prodotti trasformati

  5. Funzioni produttive dei sistemi forestali • Produzione legnosa • Produzione non legnosa • di materie prime • di beni alimentari • Produzione di servizi

  6. Attività industriali connesse al ciclo forestale • Utilizzazione sostanze tanniche e coloranti • Piante con foglie o frutti • Scorze, cortecce e cortecciole • Estratti tannici • Saccarificazione del legno • Distillazione secca del legno • Industria del sughero • Industria della resina, manna, olii essenziali • Industria delle castagne, dei pinoli e di altri frutti

  7. Oleandro Mirto Pistacchio Corbezzolo Lillatro Ginestra Liquerizia Ginepro Coccumiglio Maggiociondolo Corniolo Agrifoglio Ramnus Bosso Sambuco Biancospino …. Alloro Noce Olmo Frassino Pino mugo Tiglio Tasso Betulla Cedro rosso Eucalipti Ippocastano ….. Alcune specie arbustive ed arboreecontenenti principi medicamentosi

  8. Industria dei prodotti vegetali del suolo boschivo Funghi Tartufi Fragole Lamponi Altri piccoli frutti Produzioni alimentari dei sistemi forestali

  9. Funzioni di servizio dei sistemi forestali • Conservazione dei suoli e controllo erosione • Controllo e protezione delle risorse idriche (qualità, quantità) • Influenza del clima locale e riduzione dell’impatto di emissione dei gas • Sequestro del carbonio • Conservazione dei paesaggi • Conservazione degli habitat naturali e della biodiversità • Funzioni ricreative e sociali • Funzione “culturale” del bosco

  10. “Realizing the economic benefits from forests”(Tema dello State of the World’s Forests 2005) The fact remains, however, that a significant portion of forest goods and services falls outside the marketplace, causing forest owners and managers to underinvest in forest protection or sustainable forest management. Until markets for these products develop, governments will be called upon to respond through public intervention or programmes” (SWF,2005)

  11. Principali fattori per la creazione del mercato • Potenziale di domanda e offerta • Valore e significatività del servizio considerato • Locazione geografica del mercato • Potenziale commerciale • Agilità di definizione e rafforzamento dei diritti di proprietà • Condizione di esclusività e rivalità dei servizi forniti • Costi di transazione • Incertezza scientifica • Rischio

  12. Meccanismi di mercato per la commercializzazione dei servizi ambientali delle foreste • Meccanismi di intermediazione • Negoziazioni dirette • Aste • Fondi di investimento • Venture capital • Joint ventures

  13. Come costruire un mercato del carbonio • 1977 idea del controllo del carbonio nella atmosfera • 2008 prima verifica reale degli impegni degli stati • Attuare Kyoto significa • Politiche forestali di adeguata gestione dei sistemi forestali, conservazione attiva, sviluppo di bacini • Attivazione sistemi di misura e gestione dei dati (adeguati inventari forestali) • Creazione di adeguati sistemi istituzionali

  14. I padroni del carbonio • Nuove foreste per diminuire il debito • Creazione di posizioni di credito e debito • Opportunità di compensazioni ai proprietari per l’incremento degli stock • Costruzione di veri mercati regionali, nazionali, internazionali • … siamo pronti ??? • … c’è cultura diffusa?

  15. Tendenze evolutive nel mercato internazionale dei prodotti legnosi • Notevole sviluppo della domanda di legname,soprattutto in alcuni PVS in fase di crescita economica (Cina, India, Brasile)

  16. Integrazione dei mercatiProporzione dei prodotti esportati rispetto alla produzione

  17. Crescente liberalizzazione e apertura dei mercati dopo l’Uruguay Round Agreement del 1994: riduzione tariffe (già basse nei PS) entro il 2004. L’ipotesi di un Free Logging Agreement discussa a Seattle (nov. 99) è però saltata • Molti PVS stanno passando da una posizione di esportatori a quella di importatori per esaurimento delle risorse(da ovest verso est: dalla Costa d'A. al Camerun, allo Zaire; dalle Filippine, all'Indonesia, alla Malesia, alla Papuasia-Nuova Guinea) • Globalizzazione delle imprese (e delle pressioni dell’opinione pubblica, stimolata dalle ONG)

  18. Principali multinazionali integrate foresta-legno-carta (dati 2004)

  19. 1995-96 1995 Enso -Timber Top 10 Metsä Timber 16% UPM Kymmene Schweighofer AssiDomän 3 64 Mm Klenk SCA Timber Stora Timber Fagerlid Altri Moelven 84% 0 500 1000 1500 2000 2500 - Primavera 2000 2000 StoraEnso Timber Finnforest Top 10 UPM- Kymmene 24% Moelven Euro Timber Klenk Holzwerke AssiDomän 70 Mm 3 Klausner Gruppe Södra Timber Vapo Timber Altri Scaninge Timber 76% 0 500 1000 1500 2000 2500 3000 3500 4000 4500 5000 5500 Quantità lavorate 1.000 mc La concentrazione dell’industria dei segati di conifere in Europa

  20. Greenpeace, al Ministero delle Infrastrutture, manifesta per il legno di Azobe' della Liberia acquistato per le FS dalla Tecnoalp srl, rifornita dalla Oriental Timber Company (responsabile, secondo il Consiglio di Sicurezza dell'ONU, di traffico illegale d'armi). Novembre 2001

  21. La crescita significativa della quota di legname da piantagionisul consumo totale  crescita del ruolo di alcuni paesi con vantaggi competitivi • Ricerca di maggior autonomia: mercati regionali (vd. accordi commerciali regionali: U.E., NAFTA, ASEAN, CARICOM, CIS, MERCOSUR, Patto Andino, "gruppo dei 77“, G22)

  22. Le barriere al commercio internazionale • Questione economica • “ politica • “ tecnica • Barriere tariffarie • Restrizioni alle esportazioni • Standard tecnici di prodotto (metodi di produzione e trattamento) • Misure sanitarie e fitosanitarie • Standard ambientali (incluso ecocertificazione ed etichettatura)

  23. Il ruolo crescente delle barriere non tariffarie (standard qualitativi, certificazione, ecc.)  prevalenza di un CI orizzontale che privilegia l'asse nord-nord (N.A.-J-E.U.) e sud-sud (CI interno in Asia e America Latina, West Africa, Cina), anche se nuove direzioni stanno crescendo (Oceania Asia, Asia  PVS nel settore mobili)

  24. Previsioni sull’andamento dei consumi mondiali di legname ad uso industriale e della relativa offerta dalle piantagioni Consumi c. 65% Legname da piantagioni c. 35% c. 30% c. 20%

  25. Distribuzione dei prelievi per tipo di formazione forestale, a livello globale Fonte: Sedjo, 2001 Brasile, Cile, Argentina, Sudafrica, Nuova Zelanda, Irlanda, Scozia, Portogallo, Spagna, Francia

  26. In particolare, per il mercato europeo • É prevedibile una crescita graduale della domanda dei prodotti legnosi finiti, non immediatamente tradotta in una domanda di legname grezzo • Forti effetti di sostituzione latifoglie temperate/tropicali e soprattutto dei prodotti di qualità con prodotti ricostruiti

  27. Utilizzo di macero nella produzione di carta

  28. Impiego di pannelli sul totale del consumo di prodotti legnosi (paste, carta e legna ad uso energetico esclusi)

  29. Residui forestali  residui segherie  prodotti finali riciclati

  30. Forte competizione da parte dei paesi dell’est Europa e dei paesi di nuova industrializzazione nei mercati tradizionali dei prodotti ad alto VA (segati, compensati, mobili) • L’industria del legno in Europa occidentale si concentrerà nelle produzioni con alta tecnologiaebassi costi della materia prima • Gli aspetti legati a innovazione, design e resposabilità sociale delle imprese saranno i nuovi vantaggi competitivi dell’Europa occidentale

  31. Vd. Environmental Report della StoraEnso

  32. Driving forces:a. Invecchiamento della popolazionePercentuale della popolazione in età lavorativa Il mercato dei prodotti non legnosi e dei servizi forestali

  33. Livelli di consumo tempolibero cultura sicurezza riparo-abitazione salute alimentazione PIL/pro capite b. Crescita del redditoc. Cambiamenti nei bisogni e nei valori di riferimento

  34. I servizi pubblici offerti dalle foreste aumenteranno di importanza • Parziale possibilità di internalizzare i benefici • Crescente importanza economica dei PFNL (prodotti “naturali”) • Gli alberi di grandi dimensioni verranno apprezzati più per i loro servizi estetici che per il valore commerciale del legname

  35. Integrazione turismo-foreste

  36. Le driving forces esterne Politica Agricola Comunitaria (PAC) • Politiche di sviluppo rurale (conversione di terreni agricoli a produzioni eccedentarie) con la minor protezione dei prezzi dei prodotti agricoli, l’attenzione alle misure agro-ambientali e alla diversificazione dei redditi Politiche di riciclaggio • Imballaggi usati, prodotti finiti e scarti delle produzioni industriali saranno sempre più valorizzati

  37. Politiche energetiche e di riduzione dei cambiamenti climatici • Anche se il Protocollo di Kyoto non venisse implementato, c’è una tendenza a valorizzare le energie rinnovabili, decentrate, a creare mercati per lo scambio di quote di emissione, a realizzare piantagioni di SRF e SRC. Politiche ambientali • La presenza di formazioni forestali invecchiate, di alto valore ambientale sarà sempre più sottoposta a pressioni dirette per una tutela integraleo indirette (limiti agli investimenti in infrastrutture e aumento dei costi di taglio ed esbosco)

  38. Supporto Scientifico e Tecnologico • Ricerca e sviluppo • Statistica forestale • Formazione Gestione dello sviluppo sostenibile delle foreste Politiche esterne U.E. • Controllo internazionale delle politiche forestali • Politiche del commercio internazionale • Cooperazione internazionale Politiche interne U.E. • Politiche forestali specifiche • Politiche di sviluppo rurale • Politiche per la biodiversità • Politiche del cambiamento climatico • Politiche industriali • Politiche per la sicurezza delle foreste e del materiale riproduttivo

  39. Nuove funzioni, nuovi mercati, nuove istituzioni Esempio gestione della biodiversità Nuove funzioni, nuovi mercati, ruolo della conoscenza (scienza, tecnologia, economia, istituzioni) Necessità di culture nuove di produzione di conoscenza di governo del sistema Necessità di nuova percezione da parte dei cittadini contribuenti Un’apertura ai “sud” del mondo

  40. “Si suole paragonare il bosco e il pascolo alle miniere, perché queste ultime ci forniscono i loro prodotti gratuitamente, senz’altra fatica che quella di prelevarli. Ma mentre le miniere si esauriscono, boschi e pascoli non si esauriscono mai, giacché a mano a mano che un prodotto si preleva, altri se ne formano in loro sostituzione; sono miniere viventi, o meglio organismi che tutti gli anni ci danno un frutto. Quali organismi vanno però rispettati.” • “Per utilizzare razionalmente tali organismi occorre però conoscerli, e conoscerli come organismi, nella loro costituzione e nel loro modo di vita.”

  41. …alcune conclusioni … e un’agenda di lavoro • … i servizi forestali dovranno crescere di importanza • … i servizi forestali saranno sempre più commercializzati • … il valore dei mercati delle produzioni non legnose aumenterà • … l’albero, i grandi alberi saranno valutati più per la loro estetica e funzione bioambientale che per il volume di legno estratto • … il mantenimento degli alberi e delle foreste componenti integrate dei paesaggi

  42. … una crescente necessità di approcci multidisciplinari alla pianificazione, gestione, monitoraggio • … un necessario supporto delle istituzioni e più funzionali rapporti centro/periferia • … una migliore valutazione dei risultati a lungo termine • … una crescente necessità di diffusione delle conoscenze

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