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Indagine sulle vendite in Piemonte

Indagine sulle vendite in Piemonte. COME SONO ANDATE LE VENDITE DELL’ULTIMA COLLEZIONE? RISPONDONO GLI AGENTI DI MODA: I CLIENTI CHE HANNO AVUTO I MIGLIORI RISULTATI HANNO SAPUTO FAR RICERCA, SI SONO GUARDATI INTORNO, HANNO PUNTATO SULLE MARCHE MA SI SONO ANCHE FATTI CONSIGLIARE.

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Indagine sulle vendite in Piemonte

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  1. Indagine sulle vendite in Piemonte COME SONO ANDATE LE VENDITE DELL’ULTIMA COLLEZIONE? RISPONDONO GLI AGENTI DI MODA: I CLIENTI CHE HANNO AVUTO I MIGLIORI RISULTATI HANNO SAPUTO FAR RICERCA, SI SONO GUARDATI INTORNO, HANNO PUNTATO SULLE MARCHE MA SI SONO ANCHE FATTI CONSIGLIARE.

  2. Alle domande: qual è stato l’andamento delle vendite dell’ultima collezione autunno-inverno rispetto alla medesima dell’anno precedente? E alla richiesta di pronunciare un parere sui propri clienti, sono state espresse opinioni differenti in funzione del settore di ciascun agente ed a problematiche relative alla sezione di competenza che si discostano rispetto ai risultati ottenuti nello stesso periodo in ambiti moda diversi.

  3. RENATO AGU’ PIERGIORGIO ALFURNO DOMENICO ARDIZZONE ALBERTO ARDUINO BARBARA BAGGIANI GILBERTO BAGGIANI GIANNI BARBERO ANNA BARBI CINTI • Abbigliamento bambino: la stagione non è andata male per chi lavora con marchi di livello medio-alto o con prodotti dalla forte caratterizzazione. Tale tipo di scelta (riferita alla propensione verso marche conosciute e pubblicizzate), si è rivelata indispensabile e vincente da parte dei commercianti per proseguire con risultato la propria attività nel panorama di calo delle vendite che ha caratterizzato la stagione. BAMBINO

  4. Da parte dell’agente sono indispensabili entusiasmo, disponibilità ed ore di lavoro considerevoli. • Gli operatori stanno realizzando che, nella realtà attuale, i clienti hanno bisogno di prodotti diversi, forti a livello di comunicazione. • E’ necessaria una maggiore attenzione alla “ricerca”. Girare le fiere, studiare la concorrenza, guardare le riviste, cercare di comprendere perché certe zone si possono considerare ‘isole felici’ per capire che è importante avere un’attività commerciale che strizza l’occhio al marchio ma sa anche inserire altre nuove etichette se ben presentate e studiate. ATTILIO BASSINO MASSIMO BILLI PIERGIORGIO BOLTRI CLAUDIA BOSCO STEFANO BUCCINO PAOLO BURATTI BAMBINO

  5. ADRIANA CARETTO GUIDO CEVA • L’inverno è stato mite, ciònonostante pare che le motivazioni principali di un calo delle vendite siano attribuite ad altri elementi: •    chi lavora con griffe prestigiose e di livello, con molte linee a disposizione e scelta tra marchi e pronto moda, ha potuto compensare gli articoli che sono andati meno bene; • benché si possa fornire come dato il fatto che ciò che funziona meglio è la griffe, si accusano la mancanza di informazione e la volontà di rinnovarsi e cambiare del sistema in generale. FASHION

  6. FABIO COMOGLIO GIOVANNI CRAVERO ALBERTO CRESPO ELENA CRISTI FABIO FERRACANE PAOLO FRISONI • La figura dell’agente è divenuta quella del soggetto che compie la ‘ricerca’ per i buyers, comprende cosa funziona sul mercato e suggerisce tendenze destinate a riscuotere consensi. • La distribuzione di livello alto, medio-alto, che ha avuto il coraggio di valutare articoli diversi, alternativi alle grandi griffe, comunque frutto di ricerca, ha visto migliorare i fatturati. • La boutique di livello deve realizzare che il cliente non vi si reca solo perché lì ci sono i”Brand” ma perché si identifica nelle scelte di quel professionista. Probabilmente deve aumentare la consapevolezza dei commercianti del fatto che hanno una grande forza che potrebbe rivelarsi in futuro maggiore di quella delle aziende. FASHION

  7. La distribuzione tramite intermediari d’ingrosso ha perso la base di clientela che aveva. Nella sovrabbondanza di offerta che arriva al punto vendita, i clienti tendono a concentrare le scelte, selezionando i fornitori. Nel mercato ci sono ancora possibilità, ma occorre fornire un servizio diverso, più completo, più vero. ENRICO GALLO ENRICO GENNARI PIERO GRILLO GUIDO ILARDI TIZIANA LABRUTO PIERO LANO FASHION

  8. SIMONE LO GUZZO BRUNO NARETTO Settore sportivo: si deve fare la distinzione tra prodotto sport tecnico e fashion. Nel momento in cui l’articolo sportivo fashion è stato distribuito in ambiti commerciali differenti, il negozio di articoli sportivi tecnici ha iniziato a fare i conti con un minore afflusso di clienti. Contestualmente si rileva un incremento della vendita compulsiva presso la grande distribuzione. Strutture come Decathlon, Cisalfa ed altre, comunicano con forza un grande assortimento ed aria di convenienza. I pochi negozi di articoli sportivi che hanno compiuto scelte drastiche e si sono specializzati tecnicamente hanno registrato i primi risultati contro-tendenza SPORT ANDREA ODASSO ANDREA PASTORELLI ANTONIO PELAIA

  9. GIUSEPPE PERENCHIO GIORGIO PERESSON MASSIMO PERESSON STEFANO PETTINAROLI LUCIANO PILICHI FRANCESCO PIZZI MAURO PORCELLI . C’è confusione di prodotto nel settore sportivo, così come nello sportswear. In quest’utimo contesto oltretutto le linee si possono sovrapporre e la recessione che si è verificata pare sia da attribuire oltre al fattore climatico, in buona parte, ad una mancanza di adeguamento alle esigenze della clientela. Non si è fatto ‘sistema’, non è stata offerta un’immagine dell’abbigliamento adeguata, l’offerta a livello di marketing non è stata così stimolante da sollecitare i clienti. Se anche nel comparto fashion non tutte le proposte sono state accettate benissimo non è stato solo per colpa del tempo: la propensione alla spesa in alto è aumentata ma si è rivolta verso pochi brand. Nel medio-basso invece, registriamo un aumento della richiesta di accessori anziché abbigliamento. SPORT FASHION

  10. Se ne ricava che ogni operatore nella ricerca di specializzazione ha scelto delle nicchie e, data la forza dei marchi (assodata in ogni settore trattato), gli imprenditori che fanno ricerca sono destinati ad avere maggiori risorse e risultati rispetto agli altri. Così come i distributori sono sempre più chiamati ad aggiornarsi, è importante che gli agenti esprimano professionalità verso il mercato. Sarebbe utile far comprendere che concetti come il visual merchandising, modernità ed innovazione sono importanti. E che nella prospettiva di una ulteriore selezione da parte del mercato di aziende e marchi, i punti vendita dovrebbero tendere verso un ammodernamento, carpire spunti da chi ha migliore percezione di ciò che funziona e da chi, come gli agenti appunto, vive e studia i cambiamenti del mercato ed è in grado di consigliare. ALESSANDRO PORRO PIERPAOLO PORRO MARCELLO RAZZOLINI RANIERI REINERO ALDO RIETTO LUCIANO RINALDI ANDREA RIVETTI CASUAL TREND

  11. Il consiglio rivolto ai commercianti è quindi che innanzi tutto ci si sforzi nella rivalutazione del proprio marchio cioè della propria identità, per recuperare ed aumentare la propria valenza professionale e per tornare ad essere ‘punti di riferimento’ per le capacità di valutazione e selezione fatta a monte. GRAZIE DAVIDE ROMANO LEOPOLDO ROVERA PAOLA SAGLIETTI FERRUCCIO SERAFINO CARMELO SQUILLACE WALTER TOPPIA CLAUDIO TRENTINI OSCAR VARIO CORRADO VENEZIANI ROBERTO VINCI GIANLUCA VIOLINO SASHA VOLPI PRISKIC GIORGIO ZANARDELLI SANZIO ZAPPIERI CINZIA ZORZAN GIANFRANCO ROMANO GIUSTINO FOURNIER FRANCO MARCHISIO ANGELO MEZZANO BRUNO PETRONI ROSANNA STRUMIA GIANPIERO PORRO PAOLO ROVERA

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