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EDUCAZIONE E SESSUALITA': Firenze e Napoli allo specchio

EDUCAZIONE E SESSUALITA': Firenze e Napoli allo specchio. Società Italiana di Sessuologia Clinica e American Association of Sex Educators, Consuelors and Therapists TEMA DEL CONVEGNO: "Il sesso e il cuore " Sessualità e sessuologia verso il duemila

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EDUCAZIONE E SESSUALITA': Firenze e Napoli allo specchio

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Presentation Transcript


  1. EDUCAZIONE E SESSUALITA':Firenze e Napoli allo specchio Società Italiana di Sessuologia Clinica e American Association of Sex Educators, Consuelors and Therapists TEMA DEL CONVEGNO: "Il sesso e il cuore" Sessualità e sessuologia verso il duemila XII Congresso Nazionale S.I.S.C. - XI Congresso Nazionale A.A.S.E.C.T. Firenze 5,6,7, aprile 1991

  2. Questa ricerca è stata effettuata allo scopo di indagare un terreno ancora pressoché inesplorato ed a verificare l'attendibilità o meno di tante riflessioni e convinzioni professionali. Ciò anche allo scopo di contribuire a creare un movimento di opinione che sia determinante ai fini di introdurre l'insegnamento dell'educazione sessuale nelle scuole. E' stato infatti da più parti suggerito allo Stato come non sia più procrastinabile la necessità di dare delle informazioni quanto più possibile omogenee e scientificamente provate ai giovani: sono gli stessi studenti che ormai richiedono, a buon diritto, l'inserimento della sessuologia nelle scuole. Sembra, infatti, dai dati emersi dalla ricerca da me effettuata, che neppure la famiglia sia qualificata a fornire queste informazioni, mentre i "medici di famiglia" non pare abbiano tempo da dedicare ad una corretta informazione e a rispondere ai molteplici quesiti che vengono loro, forse più che da altri, richiesti. D'altronde è ormai acquisito che l'Italia, alle soglie del 1992, sia uno dei pochi Paesi a non avere nei propri programmi scolastici una materia che offra informazioni di natura sessuale.

  3. La ricerca di cui riferisco brevemente consiste nella elaborazione di un questionario di 22 domande, distribuito ad una popolazione che rappresenta tutte le categorie sociali di due città campione: Firenze e Napoli. Il questionario è stato ideato con domande chiuse per facilitare sia la compilazione che l'elaborazione dei dati. Le prime tredici domande sono finalizzate ad individuare i bisogni reali e concreti di una popolazione adulta rispetto ad una adeguata educazione sessuale e la loro formulazione è stata ideata anche per ottenere una verifica della attendibilità delle risposte. Le ultime nove domande sono state invece formulate allo scopo di indagare sulle più comuni credenze intorno alle varie manifestazioni della sessualità: dalla verginità della donna, alla pornografia, all'infedeltà, e così via.

  4. A tale scopo sono stati distribuiti tremila questionari : metà a Firenze e l'altra metà a Napoli; la percentuale di restituzione in bianco è stata pari al 33% ed inoltre, ad alcune domande non è stata fornita risposta

  5. La selezione dei 1.000 questionari per città ha tenuto conto della significatività di alcune risposte; anche fra questi mille ad alcune domande non è stata fornita risposta ma, in tal caso, la mancanza acquista già il carattere di una risposta. Notiamo, infatti, dalle tabelle che la composizione percentuale per sesso varia a seconda dei tipi di domande e a seconda delle città. Sarebbe interessante approfondire un parallelo sociologico delle due città, ma questa non è la sede. Il confronto dei dati delle due aree geografiche evidenzia subito come ad un più elevato livello culturale corrisponda una maggiore sensibilità e cultura delle tematiche sessuali e relazionali.

  6. L'analisi complessiva delle risposte è stata fatta a due diversi livelli: in primo luogo sono stati esaminati i due campioni isolatamente per trarne delle conclusioni individuali, peculiari di ciascuna città. Successivamente è stato esaminato l'intero campione, mettendo le due aree a confronto, per formulare le risultanze comparativamente. Nel definire le domande, inoltre, si è tenuto conto di una serie di situazioni che interagiscono a vari livelli con la sfera sessuale come, ad esempio, i problemi relazionali all'interno della coppia o tra genitori e figli, verificando l'esistenza o meno di un dialogo. La valutazione complessiva delle risposte ci ha positivamente influenzato sulla loro serietà in quanto esse corrispondono ad una precisa corrente di pensiero e, nell'insieme, ci è parso credibile il profilo che ne è emerso relativamente alla sfera sessuale degli intervistati.

  7. Già alla prima domanda, tesa ad individuare quanto si ritiene importante l'educazione sessuale nella vita di un individuo, sono emerse delle differenze sostanziali: mentre a Firenze il 100% degli intervistati, a qualunque categoria appartenessero, ha risposto affermativamente, a Napoli affiorano delle incertezze sulla necessità di ricevere un messaggio educativo in materia sessuale: Firenze Napoli

  8. solo il 38% dei laureati e il 19% di coloro che hanno la sola licenza elementare si esprime favorevolmente, mentre tra i diplomati la percentuale sale al 47%

  9. Sorprendente il minor interesse dei giovani ad acquisire una educazione sessuale: sono favorevoli soltanto il 20%. Anche i coniugati sono meno favorevoli (36%) rispetto ai separati e divorziati insieme che in totale rappresentano il 90%.

  10. Ad evitare una pedissequa illustrazione delle risposte fornite al questionario, con l'inevitabile e arido riferimento di dati numerici, metterò in evidenza soltanto quelle risposte che ritengo più indicative tra le situazioni di spicco che sono affiorate nelle due città. Fra gli argomenti su cui gli intervistati vorrebbero essere maggiormente informati - domanda numero cinque del questionario - a fronte delle numerose risposte possibili, è stato interessante rilevare come a Firenze la metà del campione intervistato abbia risposto di "voler imparare come educare i giovani alla sessualità". Questo dato urta contro il fatto che alla precedente domanda di (quali sono le sue fontiinformazioni sulla sessualità?) bel il 100% degli intervistati abbia riferito di informarsi attraverso pubblicazioni specializzate. La contraddizione insita in queste due affermazioni, piuttosto palese in quanto non si comprende come mai queste stesse persone che pure hanno ricevuto le migliori informazioni possibili, documentate ed aggiornate, come quelle che offrono di solito le riviste specializzate, sentano nella metà dei casi la necessità di "voler imparare ad educare i giovani alla sessualità" Firenze

  11. E' evidente, al di là dell'asserito bisogno di ricevere insegnamenti in materia sessuale, che gran parte della popolazione culturale più preparata ammetta di essere poco e anche male informata. L'interpretazione che abbiamo potuto dare è che, evidentemente, le riferite pubblicazioni specializzate, in realtà non siano altro che pubblicazioni di contenuto pornografico e, nella migliore ipotesi, articoli divulgativi di stampa periodica che, ovviamente, non possono avere la pretesa di fare compiutamente ed esaustivamente educazione sessuale. Ciò viene avvalorato dal fatto che, fra le risposte ricevute, la maggioranza complessiva abbia scelto come argomento di interesse lo "sviluppo psicosessuale dell'individuo". Vale a dire che è stato maggiormente richiesto l'approfondimento di una conoscenza personale sul piano fisico e psicologico. Da ciò deriva che anche nella civilissima Firenze la maggior parte delle persone intervistate si sente insicura delle proprie conoscenze in materia sessuale, e che vorrebbe i propri figli maggiormente informati. Questo dato acquista maggior valore se lo si raffronta con l'alto numero di fallimenti di unioni o, per converso, con l'alto numero di separazioni che avvengono fra le coppie in generale. Inoltre, sorprendentemente, nessuno degli intervistati ha dato importanza alla conoscenza dei metodi contraccettivi.

  12. Questo dato va raffrontato all'alto numero di interruzioni di gravidanza rilevato da statistiche ufficiali. Solo in Toscana nel primo semestre'89 sono sette registrate 5770 interruzioni di gravidanza ed in Campania se ne contano ben 8117. Mentre in tutta Italia sono state 88.399. questo alto numero di aborti dimostra, senza alcun dubbio, la portata del fenomeno "disinformazione sessuale" che si registra nel nostro Paese.

  13. Qualcuno potrebbe rilevare che dal 1982 a tutto il 1989, secondo i soliti rilievi dell'ISTAT (Istituto Centrale di Statistica), gli aborti sono diminuiti del 26% e quindi che si stia andando verso una migliore informazione della sessualità. Ma in realtà le cose sono ben diverse poiché non si è tenuto conto dell'elevato numero di aborti clandestini, che purtroppo non figurano in nessuna statistica ufficiale. "Se è vero che cala il numero di casi di aborto legale - afferma il sottosegretario alla Sanità, Elena Marinucci - è altrettanto vero che secondo le proiezioni dell'Istituto Superiore di Sanità, gli aborti clandestini sono stati almeno 80.000 nell'ultimo anno".

  14. La conclusione è che, posto che la pillola anticoncezionale è poco utilizzata (solo il 10,4% delle donne in età feconda vi ricorre) troppe donne usano ancora l'aborto come mezzo di controllo delle nascite. Per tentare di porre argine a questo stato di cose, il Governo ha lanciato una campagna di informazione su scala nazionale il cui slogan è "Benessere donna". Questa campagna di informazione, non a caso, affronta temi quali la contraccezione, la gravidanza, la menopausa e la prevenzione dei tumori, mediante annunci sui giornali e spot televisivi. Ma si comprende bene che, ancora una volta, siamo nel campo della pura e semplice informazione, ben lontana da una educazione sessuale quale si potrebbe attuare nell'ambito della scuola.

  15. D'altra parte è facilmente intuibile che proprio le persone meno abbienti e meno secolarizzate usufruiranno in misura minore dei benefici di questa iniziativa. Ciò è comprovato dal fatto che la domanda specifica contenuta nel questionario, l'85% dei maschi e il 75% delle femmine a Firenze hanno risposto che le loro informazioni sulla sessualità le ricevono dai rispettivi partners o addirittura dagli amici. Ma partners e amici ammettono altrove di prendere le loro informazioni da riviste specializzate. Ne consegue allora che la cultura dominante che circola nel rapporto di coppia e che anche lo condiziona verrebbe attinta per la gran parte su riviste specializzate che però in effetti non vengono consultate più di tanto. Firenze

  16. E' altresì interessante rilevare che ben l'80% dei genitori in occasione di domande sulla sessualità poste dai figli, hanno eluso la domanda medesima e che il 20% ha addirittura mentito. Abbiamo inserito nel questionario un buon numero di domande sulle principali credenze in materia psico-sessuale, che spesso affondano le radici in consuetudini o tradizioni o che, attraverso gli insegnamenti religiosi, sono profondamente stratificate nella popolazione. Queste credenze sono altresì frutto di condizionamenti educativi che si sono rivolti in materia differente al maschio e ala femmina. E' infatti certezza che tuttora viene riservato un atteggiamento "educativo" diverso se ci si rivolge rispettivamente all'uno o all'altro dei due sessi. Ciò ha anche innestato nella società, così come la conosciamo, concetti di superiorità o subalternità sempre riferiti ai soggetti dell'uno o dell'altro dei due sessi.

  17. In un questionario elaborato per individui di una società evoluta, alle soglie del'2000, non avrebbero dovuto comparire la gran parte delle domande che abbiamo posto, ma ci è sembrato utile e necessario proporle e i fatti ci hanno dato ragione. E così emerge che la verginità della donna è ancora un valore grande e prezioso per i napoletani, mentre Firenze tende (pur senza riuscirvi del tutto) a negare questo valore. Ciò si riflette soprattutto nelle diverse fasce sociali degli intervistati: a mano a mano che si procede verso i livelli più modesti, aumenta il numero di persone che attribuiscono valore alla verginità femminile. Così pure i giovani sembrano attribuirvi minor valore degli anziani. I motivi che sono alla base delle differenze riscontrate nelle due società, non sembra possano essere messi in relazione semplicemente alle note diversità socio-economiche tra il Centro Nord e il Sud. Certamente nella società meridionale i valori tradizionali, ivi anche quelli legati a fattori religiosi, mostrano una maggiore persistenza e determinano scale di valori diverse. Così vale la pena di ricordare che al Sud presso gli stati sociali più indigenti a volte la "verginità" è l'unico "capitale" che una donna possa portare in dote al marito.

  18. Bisogna anche considerare che le famiglie meridionali sono più complesse e articolate, con gli anziani che tendono a mantenere una certa leadership sull'ambiente familiare. Di conseguenza sono molto ascoltati ed i loro giudizi, anche se non oggettivi, hanno una autorevolezza riconosciuta e vanno ad incidere su decisioni, usi, costumi e giudizi anche dei giovani. E questo sul piano psicologico ma anche su quello pratico e dei comportamenti. Tutto quanto abbiamo esposto può essere riferito anche ad altre risposte del questionario come sulle dimensioni degli attributi sessuali dell'uomo, oppure sull'infedeltà o sulla masturbazione. In tutte le false credenze e le "superstizioni" emergono e dimostrano di essere dure a morire, nonostante che questi "falsi" siano stati già sfatati in altre società più antiche delle nostre e le cui testimonianze sono state diffuse già da tempo nella società occidentale con documentate e autorevoli pubblicazioni. Se esse continuano a sopravvivere ciò è evidentemente dovuto alla scarsa informazione individuale e anche alla scarsa diffusione della cultura da parte dei più informati. Ancora una volta, come si vede, si ritorna al problema dicendo della mancanza di una vera e propria educazione sessuale che, dovendosi rivolgersi ad una massa notevole di persone, deve attuarsi attraverso i canali maggiormente diffusi ed anche in maniera organica, al fine di evitare lacune, dimenticanze e disinformazioni in vasti strati della popolazione.

  19. Ci sembra pertanto che allo stato attuale l'educazione sessuale debba cominciare dalla scuola per quanto attiene ai minori e che per gli adulti debbano essere attivati strumenti di informazione mediante i più efficaci sistemi di informazione. Francesca Ceccherini

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