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IL MALATO IN OSPEDALE: INTERAZIONE TRA MEDICI E INFERMIERI

IL MALATO IN OSPEDALE: INTERAZIONE TRA MEDICI E INFERMIERI. Azienda Ospedaliera Universitaria Senese Comitato per l’Ospedale Senza Dolore Corso di Formazione sul dolore acuto nelle aree chirurgiche.

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IL MALATO IN OSPEDALE: INTERAZIONE TRA MEDICI E INFERMIERI

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Presentation Transcript


  1. IL MALATO IN OSPEDALE: INTERAZIONE TRA MEDICI E INFERMIERI Azienda Ospedaliera Universitaria Senese Comitato per l’Ospedale Senza Dolore Corso di Formazione sul dolore acuto nelle aree chirurgiche Relatori: Dr. S. Lippi Dr. S. Criscuolo, Dr. P.Biandolino;Dr. A. Brogi

  2. REGISTRAZIONE DEL DOLORE

  3. TRATTAMENTO DEL DPO OBBIETTIVI • LIMITARE LE TEMPESTE NEUROVEGETATIVE • EVITARE LO SVILUPPO DI “PERSISTENT PAIN” • FACILITARE IL RISTABILIMENTO DELLA FUNZIONE • PSICOFISICA E DELLO STATO FUNZIONALE PRECEDENTE • RIDUZIONE DEI TEMPI DI DEGENZA

  4. PROGRAMMA DI PREVENZIONE DEL DPO • ORGANIZZAZIONE EFFICIENTE CHE COINVOLGE LE FIGURE PROFESSIONALI CHE INTERAGISCONO CON IL PAZIENTE (ANESTESISTA,CHIRURGO, INFERMIERE ) • CREAZIONE DI UN TEAM CON INDIVIDUAZIONE DEI LIVELLI DI RESPONSABILITA’ • SVILUPPO DI UNA “CONTINUOS MEDICAL EDUCATION” • INDIVIDUAZIONE DEGLI INDICATORI DI PERFORMANCE • ATTIVITA’ EROGATA(PAZIENTI TRATTATI, TIPOLOGIA DI TRATTAMENTO, FARMACI USATI) • LIVELLO DI EFFICIENZA (PAIN RELIEF RAGGIUNTO ) • PROFILO DI SICUREZZA (FREQUENZA DEGLI EFFETTI COLLATERALI )

  5. CHIRURGO REFERENTE CHIRURGO ANESTESISTA REFERENTE PER SEZIONE INFERMIERE PROFESSIONALE REFERENTE INFERMIERI DI REPARTO ALTRI SPECIALISTI

  6. TRATTAMENTO DEL DPO 1) INFORMAZIONE DEL PAZIENTE PERIODO PREOPERATORIO 2) PREANESTESIA 3) PRE-EMPTIVE ANALGESIA ( SISTEMICA , LOCOREGIONALE )

  7. TERAPIA INTENSIVA POSTOPERATORIA Acute Pain Nurse anaesthetist supervised SALAOPERATORIA REPARTO CHIRURGICO

  8. PRINCIPI GENERALI DI TRATTAMENTO DEL DPO LE TECNICHE DI TERAPIA DEL DPO POSSONO ESSERE GRADUATE IN TRE LIVELLI IN RELAZIONE ALLA DISPONIBILITA’ DI RISORSE , INTENSITA’ DEL DOLORE , ALLE POSSIBILI COMPLICANZE , ALLA EFFICACIA DELLA TERAPIA . 1° LIVELLO • PARACETAMOLO E/O FANS A ORARI FISSI • INFUSIONE CONTINUA FANS E/o OPPIACEI • INFUSIONE CONTINUA E/O PCA FANS E/O OPPIACEI E/O ANESTETICI LOCALI ( VIA EPIDURALE ) 2° LIVELLO • PCA IV CON OPPIACEI E/O FANS • ANALGESIA EPIDURALE IN INFUSIONE CONTINUA E/O PCA CON ANESTETICI LOCALI E/O OPPIACEI E/O CLONIDINA 3° LIVELLO • INFUSIONE CONTINUA IV DI OPPIACEI A ALTE DOSI • PCA CON INFUSIONE CONTINUA BASALE • INFUSIONE SPINALE CONTINUA DI OPPIACEI A ALTE DOSI

  9. CONCLUSIONI • L’AZIENDA OSPEDALIERA CON IL TRATTAMENTO DEL DOLORE POSTOPERATORIO EROGA UNA PRESTAZIONE: • CHE E’ PREVISTA DAI LIVELLI ESSENZIALI DI ASSISTENZA • CHE CONTRIBUISCE A DARE UN’IMMAGINE POSITIVA DELL’OSPEDALE ALL’ESTERNO • MA SOPRATTUTTO • PERSEGUE L’OBBIETTIVO DI ABOLIRE, NEI LIMITI DEL POSSIBILE, IL “DOLORE INUTILE” ALL’INTERNO DELL’OSPEDALE.

  10. TECNICHE ANESTESIOLOGICHE CHE OFFRONO MAGGIORE PROTEZIONE DAL DPO • BLENDED ANESTESIA • BLOCCHI CENTRALI • BLOCCHI LOCOREGIONALI • INFILTRAZIONE FERITA CHIRUGICA

  11. SERVIZIO DI ANESTESIA TIPO DI PAZIENTE COMPONENTE ALGICA DELL’INTERVENTO ( LIEVE MEDIA MAGGIORE ) DEVE ELABORARE IN BASE E’ RESPONSABILE PROTOCOLLI ( FLOW-CHART ) • MISURAZIONE DEL DOLORE • MONITORAGGIO DEGLI EFFETTI COLLATERALI • CHE LA TERAPIA SIA PRESCRITTA REGOLARMENTE E PROPORZIONALMENTE AL TIPO DI CHIRURGIA • VENGA INDIVIDUATO UN VALORE SOGLIA (ES. VAS>5 ) OLTRE IL QUALE IL PAZIENTE VIENE TRATTATO AUTOMATICAMENTE

  12. L’ANESTESISTA , PER IL BAGAGLIO TECNICO CULTURALE CHE GLI E’ PROPRIO SVOLGE UN RUOLO CHIAVE COME COORDINATORE DI UN TEAM RESPONSABILE DEL DPO PER CUI DEVE • ELABORARE UN PIANO DI ADDESTRAMENTO E FORMAZIONE PER IL PERSONALE OSPEDALIERO • PROGRAMMARE UN AGGIORNAMENTO CONTINUO PER MEDICI E INFERMIERI • DOTARSI DI STRUMENTI DI VERIFICA DEI PERCORSI PROPOSTI (RIUNIONI PERIODICHE CON MEDICI E INFERMIERI , VALUTAZIONE DELLE DIARE ALGOMETRICHE DEI PAZIENTI) • RICERCARE E INCENTIVARE L’AUTONOMIA INFERMIERISTICA NEL MONITORAGGIO DEL DOLORE E NELLA SOMMINISTRAZIONE DI ROUTINE E SECONDO NECESSITA’

  13. COINVOLGERE L’ EQUIPE CHIRURGICA NELL’INTRODUZIONE DI NUOVI MODELLI TERAPEUTICI PERCHE’ • IL CHIRURGO HA “PAURA DEL NUOVO” • VEDE IL DOLORE COME SPIA DELL’INSORGENZA DI POSSIBILI COMPLICANZE • TEME EFFETTI COLLATERALI COME DEPRESSIONE RESPIRATORIA , NAUSEA , VOMiTO

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