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Un approccio cognitivo alla terapia logopedica. Marta Paloscia. LA TERAPIA LOGOPEDICA. Con questo intervento si intende richiamare l’attenzione sull’utilità di estendere una metodologia “cognitiva” anche in tutti quei casi in cui siano presenti anomalie organiche
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Un approccio cognitivo alla terapia logopedica Marta Paloscia
LA TERAPIA LOGOPEDICA Con questo intervento si intende richiamare l’attenzione sull’utilità di estendere una metodologia“cognitiva” anche in tutti quei casi in cui siano presenti anomalie organiche dell’apparato bucco-facciale e di gravi quadri disprattici Capacità metacognitiva Consapevolezza fonologica
LA TERAPIA LOGOPEDICA capacità metacognitiva intesa come livello di consapevolezza e capacità di autocontrollo delle proprie acquisizioni linguistiche e non. consapevolezza fonologica capacità di operare un feedback di controllo sulla propria produzione verbale.
LA TERAPIA LOGOPEDICA Queste competenze nei bambini a sviluppo tipico si acquisiscono naturalmente attraverso l’esposizione ai contesti comunicativi – linguistici e tramite il processo di alfabetizzazione Nei bambini a “sviluppo atipico” tali competenze vanno sollecitate attraverso una stimolazione specifica
LA TERAPIA LOGOPEDICA Ci riferiamo in particolare ad un approccio integrato che utilizzi metodiche riabilitative che nella clinica sono rivolte principalmente a patologie settoriali (disordine fonologico,sordità ecc) Metodologie utilizzate : LIS – Lingua dei Segni, Metodo Drezancic, Metodo Gladic, Metodo Zatelli Terapia Fonologica (U. Bortolini)
LA TERAPIA LOGOPEDICA Il metodo • Ovviamente siamo convinti che nella terapia logopedica, come in altri ambiti riabilitativi, sia fuorviante pensare che esista “Il Metodo” che possa essere utilizzato in maniera trasversale su tutti i pazienti. Unicità del progetto riabilitativo • Integrare le diverse metodiche rendendole rilevanti al fine del raggiungimento dell’obiettivo
LA TERAPIA LOGOPEDICA • Ovviamente siamo consapevoli che un progetto riabilitativo individuale deve implicare necessariamente la costruzione di un setting specificointerattivo e dinamico che integri : le competenze dal Bambino le competenze del Logopedista al fine di raggiungere obbiettivi specifici individuati all’interno del programma riabilitativo
Caso clinico • Giuseppe è un bambino di 8 a., con SVCF affetto da schisi sottomucosa del palato( intervento chirurgico terminato all’età di 5) • Ha iniziato una presa in carico logopedica all’incirca a tre anni, l’intervento è durato per tre anni, dai 3.8 m. ai 6.6 circa, con frequenza di tre volte a settimana il primo anno e di due volte successivamente, • Ogni seduta durava circa 50 minuti.
Valutazione • Dalla prima valutazione effettuata a 3 anni e 8 mesi • Il livello cognitivo, risultava adeguato. Tale dato è confermato anche da una recente valutazione con la Wisc-r (Q.I. tot. 96) • Adeguata anche la competenza linguistica in tutte le aree, (lessico, morfologia e sintassi) ad eccezione di quella fonologica • Era presente inoltre unaforte risonanza nasale • Severe le difficoltà nell’area prassica (labbra,guance,..)
Competenza fonologica All’inizio del trattamento il linguaggio del b. era costituito: • dalle nasali, dalle occlusive sonore B,D,G, usate però occasionalmente, dalla laterale L, e,sempre occasionalmente, dalle fricative labiodentali F-V. Talvolta erano presenti le occlusive sorde T e P, ma solo nella posizione mediana. I processi di semplificazione : • processi di sistema: sonorizzazione, nasalizzazione di occlusive sorde, di fricative e di affricate; • processi di struttura: cancellazione di consonante e/o vocale, armonia consonantica, riduzione dei gruppi
Parola Targhet Palla Bimba Dito Tavola Torta Piccolo Gallina Casa Fiore Produzione del B. Malla Biba Nino Navola Donna Binnolo Allina Asa Miore Campione di linguaggio
Parola targhet - Gamba - Fuoco Sole Vaso Scimmia Pesce Faccia Pioggia Produzione del bambino Bamma Buono Ole Aso Gnimmia Begne Fagna Biogna Campione di linguaggio
Parola targhet - Pozzo Pranzo - Zampa - Stella - Tasca - Schiaffo - Rana Produzione del b. Mogno Nanno Gnamba Nella Anna Gnabo Lana Campione di linguaggio
Obiettivi generali dell’intervento • Sviluppare nel bambino il ruolo di comunicatore attivo • Aumento delle capacità attentive • Sviluppo delle prassie oro-facciali • Riduzione della nasalità • Completamento dell’inventario fonetico • Sviluppo della consapevolezza fonologica • Generalizzazione nell’eloquio spontaneo • Alfabetizzazione precoce
Conclusioni • Al termine della terapia gli obiettivi preposti sono stati raggiunti,con risultati soddisfacenti anche sugli apprendimenti scolastici,come evidenziato anche dalle recenti valutazioni relative alla terza elementare. • L’intervento di chiusura della schisi ha senz’altro migliorato la pressione intraorale portando a una produzione linguistica meno nasale e più pulita soprattutto per quanto riguarda fricative e affricate. • Ciononostante è rimasta una marcata nasalizzazione sulla quale rimane il dubbio se affrontare o meno un ciclo logopedico mirato a questo aspetto, o considerarlo ormai un compenso funzionale stabilizzato.