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Disturbi d’ansia. Disturbo da attacchi di panico Fobia sociale Disturbo da ansia generalizzata Disturbo ossessivo-compulsivo. Disturbo da attacchi di panico. Prevalenza 1.5% Rapporto M/F 1:2.5 Età di esordio 15-35 aa. Criteri diagnostici per l’Attacco di Panico - (DSM-IV).
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Disturbi d’ansia • Disturbo da attacchi di panico • Fobia sociale • Disturbo da ansia generalizzata • Disturbo ossessivo-compulsivo
Disturbo da attacchi di panico • Prevalenza 1.5% • Rapporto M/F 1:2.5 • Età di esordio 15-35 aa
Criteri diagnostici per l’Attacco di Panico - (DSM-IV) • Un periodo preciso di intensa paura o disagio durante il quale quattro o più dei • seguenti sintomi si sono sviluppati improvvisamente ed hanno raggiunto il picco nel • giro di 10 minuti: • Palpitazioni • Sudorazione • Tremori fini o a grandi scosse • Dispnea o sensazione di soffocamento • Sensazione di asfissia • Dolore o fastidio al petto • Nausea o disturbi addominali • Sensazioni di sbandamento, di instabilità, di testa leggera o di svenimento • Derealizzazione o depersonalizzazione • Paura di perdere il controllo o di impazzire • Paura di morire • Parestesie • Brividi o vampate di calore
intensità 10 5 0 1 2 3 4 5 6 7 8 30 40 50 minuti
caratteristiche cliniche ed evolutive del DAP attacco di panico (100%) ipocondria (21.2%) ansia anticipatoria (99.1%) fobia sociale (10.6%) evitamento limitato (21.3%) D.D (31.8%) agorafobia (55.1%) demoralizzazione (30%)
luoghi affollati luoghi chiusi viaggiare da soli mezzi di trasporto spazi aperti situazioni sociali altre ( cibi, rapporti sessuali, doccia) possibilità di tornare velocemente a casa possibilità di soccorso compagno accompagnatore sedere vicino alle uscite portare con se telefoni cellulari, ansiolitici Agorafobia;condotte di evitamento e ricerca di rassicurazione
Dai numerosi dati provenienti dagli studi retrospettivi e di follow-up emerge una spiccata tendenza del DAP alla cronicizzazione, alle ricadute ed alle complicanze
DAP e comorbidità (51-90.4%) • depressione maggiore (50-65%) • disturbo bipolare (13.5%) • disturbo ossessivo-compulsivo (5.5-27.3%) • fobia sociale (6-53%) • disturbo d’ansia generalizzata (32.5%)
Terapia Farmacologica del DAP Il trattamento farmacologico è volto primariamente a bloccare gli attacchi di panico maggiori, minori, spontanei e situazionali. Successivamente alla risoluzione dell’Ansia Anticipatoria, della Polarizzazione Ipocondriaca e dell’Agorafobia.
Fase iniziale 2-3 mesi Fase di consolidamento 6-8 mesi Terapia di mantenimento 8-24 mesi
Fase iniziale della terapia • Riassetto cognitivo con chiare informazioni al paziente • spiegando che i sintomi descritti fanno parte • di uno specifico e ben conosciuto disturbo per il quale • esistono varie terapie efficaci. • Rassicurazione ed informazione sulle terapie antipanico • e sugli eventuali fastidi iniziali.
Trattamento a lungo termine del DAP Si ritiene indicato un trattamento prolungato per anni, a scopo preventivo, soprattutto in relazione alla durata del disturbo,alla gravità ed alla frequenza degli attacchi di panico,alla gravità delle condotte di evitamento agorafobiche ed alla eventuale presenza di complicazioni e di condizioni di comorbidità.
TCA SSRI • imipramina • clomipramina • desipramina • nortriptilina • paroxetina • sertralina • fluoxetina • fluvoxamina • citalopram IMAO SNRI • fenelzina • tranilcipromina • venlafaxina BDZ • alprazolam • clonazepam
DAP tipico non complicato monoterapia non responders (25-30%) DAP complicato-comorbidità polifarmacoterapia
Disturbo da ansia generalizzata • Prevalenza 2,5-6.5% • Rapporto M/F 1:1 • Età di esordio 20-30 aa
GAD: manifestazioni cliniche. Eccessiva, irrealistica ed incontrollabile preoccupazione verso molteplici circostanze di vita. Attesa apprensiva con anticipazione pessimistica di eventi negativi e mal definiti. Stato di allarme ed ipervigilanza.
GAD: manifestazioni cliniche Tensione muscolare, tremori, dolori, astenia Disturbi del sonno Difficoltà di concentrazione Irritabilità, irrequietezza Disturbi neurovegetativi
GAD: Terapia • Benzodiazepine • Buspirone • Triciclici • SSRI • Venlafaxina • Psicoterapia
GAD: Terapia In relazione alle caratteristiche di decorso cronico del disturbo, si ritiene necessaria una terapia di mantenimento a lungo termine.
FOBIA SOCIALE • Prevalenza 1-2,6% • Rapporto M/F 1:1 • Età di esordio 15-25aa
Fobia sociale: manifestazioni cliniche Persistente paura di situazioni nelle quali l’individuo è esposto ad un possibile giudizio degli altri. Paura di poter agire in modo goffo, ridicolo, imbarazzante od umiliante. Manifestazioni neurovegetative. Condotte di evitamento.
Fobia Sociale: principali situazioni temute ed evitate • Parlare in pubblico • Mangiare in pubblico • Scrivere in pubblico • Lavorare quando si è osservati • Usare bagni pubblici • Entrare in un locale dove altre persone sono riunite • Incontrare persone dell’altro sesso • Parlare a persone autorevoli • Andare o dare un ricevimento • Restituire merce ad un negozio • Resistere alle pressioni di un venditore • Guardare negli occhi le persone
La Fobia Sociale tende ad assumere un decorso cronico e progressivamente invalidante.Frequenti complicazioni sono l’abuso di alcolici, ansiolitici e sostanze.Gli episodi depressivi sono frequenti nel decorso del disturbo.
Fobia Sociale: terapia • SSRI • IMAO • Betabloccanti • Psicoterapia cognitivo-comportamentale
Disturbo Ossessivo-Compulsivo • Prevalenza 2% • Rapporto M/F 1:1 • Età di esordio < 25aa
Ossessioni Idee, pensieri, immagini o impulsi persistenti, ricorrenti, intrusivi ed inappropriati che causano ansia ed intenso disagio. Compulsioni Comportamenti ripetitivi o atti mentali eseguiti in modo stereotipato in risposta ad una ossessione o per prevenire eventi temuti. L’attività non è connessa in modo realistico con ciò che dovrebbe prevenire o è chiaramente eccessiva.
Ossessioni di contaminazione • Ossessioni dubitative • Ossessioni a contenuto aggressivo • Ossessioni a contenuto sessuale • Ossessioni di ordine e simmetria
DOC: caratteristiche di decorso • Esordio in età giovanile (adolescenza e prima età adulta). • Tendenza alla cronicizzazione. • Decorso continuo o fluttuante (in alcuni casi può essere episodico). • Nel 15% dei casi(secondo l’APA) decorso con progressivo • deterioramento delle capacità di funzionamento sociale ed • occupazionale. • Possibile presenza di periodi di remissione parziale o quasi totale dei • sintomi, alternati a periodi di peggioramento.
DOC: necessità di trattamento protratto • Il DOC, anche se può avere un decorso episodico, è un disturbo • essenzialmente cronico che necessita di trattamento protratto • per lunghi periodi di tempo. • Necessita di lunghi periodi di trattamento anche nel caso vi sia • remissione sintomatologica in seguito alla terapia.
DOC:efficacia della terapia In relazione alla gravità del disturbo ed alle sue caratteristiche spesso gravemente invalidanti ed in considerazione dell’inefficacia di qualsiasi intervento terapeutico prima della recente introduzione delle terapie specifiche, la riduzione della sintomatologia, anche parziale, va considerata come un rilevante risultato terapeutico.
DOC:efficacia della terapia • 30-60% di miglioramento significativo. • 10% di regressione completa o quasi completa della sintomatologia. • Elevata percentuale di ricadute alla sospensione della terapia.
DOC: terapia Le terapie specifiche per il DOC si basano essenzialmente sui farmaci ad azione serotoninergica e l’attività antiossessiva appare specifica e non correlata con l’effetto antidepressivo di questi farmaci.
DOC: terapia • CLOMIPRAMINA • SSRI • SNRI Monoterapia e terapie in associazione Possibili tecniche di potenziamento con: neurolettici, risperidone, sali di litio, triptofano, buspirone,trazodone.