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Disturbi d’ansia

Disturbi d’ansia. Freud. Ansia come risultato di un conflitto psichico (modello strutturale) tra desideri aggressivi o sessuali provenienti dall’Es e minacce del Super-io.

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Disturbi d’ansia

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Presentation Transcript


  1. Disturbi d’ansia

  2. Freud Ansia come risultato di un conflitto psichico (modello strutturale) tra desideri aggressivi o sessuali provenienti dall’Es e minacce del Super-io. In questo modello l’ansia si caratterizza come un segnale di pericolo (nell’inconscio). In questo caso, l’Io mobilita le difese in risposta al segnale. L’ansia è un affetto dell’Io che lo induce a mobilitare difese. In funzione delle difese mobilitate, la nevrosi può assumere la forma di ossessione, compulsione, paralisi isterica o evitamento fobico.

  3. Freud: ogni periodo evolutivo è caratterizzato da un specifica paura associata ad una fase dello sviluppo libidico. Basandosi su ciò, Gabbard elabora una gerarchia evolutiva dell’ansia: • ansia superegoica – livello più maturo – si manifesta come senso di colpa o tormento della coscienza • angoscia di castrazione – è associata alla fase edipica e si riferisce alla paura per l’integrità fisica • paura di perdere l’amore – fase anale – si riferisce alla paura di perdere un altro significativo o la sua approvazione • ansia di separazione – fase orale – paura di perdere l’oggetto • angoscia persecutoria – deriva dalla fase schizoparanoide e si riferisce alla possibilità che oggetti persecutori invadano il paziente annichilendolo • angoscia di disintegrazione – può derivare dalla paura di perdere il proprio sé per una fusione con l’oggetto, ma anche dalla paura di frammentazione per mancanza di risposte rispecchianti o idealizzanti

  4. I livelli più primitivi non vengono persi nel corso dello sviluppo, ma persistono inattivi. Ciascun individuo avrà una miscela unica di livelli di ansia e potrà avere ansie particolari, non riconducibili alla gerarchia tracciata. • L’ansia ha anche determinanti biologiche. • Valore adattivo dell’ansia.

  5. Disturbo da Attacchi di Panico • Ad un primo esame possono sembrare privi di contenuti psicologici e sostenuti solo da una patogenesi neurofisiologica. L’eziologia del disturbo, però, è spesso legata a intensi episodi stressanti e frequentemente implica cambiamenti nelle aspettative lavorative o perdite di figure significative nella vita dei pazienti. • Inibizione comportamentale a ciò che non è noto. • In base ad un’altra teoria è possibile ricercare la spiegazione nel legame di attaccamento. • Fragilità egoiche e labili confini sé-altro. • Costanza d’oggetto incerta.

  6. Fobie La fobia si sviluppa in forza del meccanismo nevrotico di formazione del sintomo: i desideri sessuali o aggressivi minacciano di emergere dall’inconscio, si attiva il segnale d’ansia, vengono mobilitati tre meccanismi di difesa: spostamento –proiezione – evitamento.

  7. Disturbo Ossessivo-Compulsivo • Ossessioni = pensieri egodistonici ricorrenti • Compulsioni = azioni fisiche o mentali, comportamenti complessi attuati sotto forma di rituali per neutralizzare l’intrusività del pensiero ossessivo • La funzione di ossessioni e compulsioni potrebbe essere quella di regolare l’angoscia

  8. Disturbo Post Traumatico da Stress • La gravità del trauma non è direttamente proporzionale con la severità della sintomatologia. • Vengono tenuti lontani dalla coscienza i contenuti affettivi dolorosi grazie a difese dissociative, ma il ricordo rimane ad un livello cognitivamente attivo. Il lavoro opposto dei fattori cognitivi ed affettivi fa sì che si determini l’oscillazione tra l’intrusione dei ricordi e le lacune nella memoria tipica del disturbo. • La separazione tra la componente conscia (cognitiva) e quella inconscia (affettiva) fa sì che il ricordo non possa essere elaborato: i ricordi traumatici irrisolti sono cognitivamente attivati proprio in quanto inibiti affettivamente. • ACUTO DA STRESS: si differenzia per tempi di insorgenza e durata.

  9. Disturbo d’Ansia Generalizzato • La valutazione psicodinamica presuppone che l’ansia venga considerata come la punta di un iceberg; • L’ansia è un segnale di pericolo sia rispetto a conflitti tra desideri e difese sia rispetto ad una minaccia per una parte della rappresentazione di sé del paziente; • È importante definire sia la forza dell’Io, sia il pattern difensivo attivato dall’ansia.

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