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Le competenze “critiche” della dirigenza pubblica Quinta Giornata degli Innovatori 11 maggio 2005 Forum P.A. Fiera di Roma. Sono state fatte interviste qualitative a 40 dirigenti
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Le competenze “critiche” della dirigenza pubblica Quinta Giornata degli Innovatori 11 maggio 2005 Forum P.A. Fiera di Roma
Sono state fatte interviste qualitative a 40 dirigenti I temi che sono costantemente emersi sono facilmente identificabili all’interno di due macrocategorie che riprendono le competenze di Boyatzis e di Spencer e Spencer:
Nonostante quello che si può pensare il dirigente pubblico è fortemente orientato al risultato, ha voglia di fare ed ottenere risultati visibili, questo perché rientra nel suo ruolo e perché gli dà soddisfazioni personali prima ancora di riconoscimenti sostanziali (che sono una conseguenza comunque possibile). Dall’idea al risultato
“Il mio sogno” – racconta un dirigente - “ è di lavorare senza collaboratori. I collaboratori rappresentano le rogne!” e questo in realtà, ad ascoltare i racconti dei dirigenti, ci è sembrato il sogno di ben più di un dirigente. Parafrasando un noto studioso di management che sostiene che il “manager è colui che raggiunge i risultati nonostante l’organizzazione”, potremmo dire che il manager pubblico è “ colui che raggiunge il risultato, nonostante le persone”. La “rogna” della gestione delle persone
Dalle interviste fatte emerge che le esperienze di successo si basano su comportamenti pre/manageriali cioè perseguiti con modelli di leadership di tipo paternalistico, tanto lavoro e poche strumentazioni organizzative e di programmazione e controllo Anzi, le esperienze “fallimentari” sono associate a programmi abortiti in relazione allo sviluppo di modelli di lavoro più manageriali. Il problema
Allora i modelli manageriali sono incompatibili con le logiche operative della p.a. oppure non funzionano perché male applicati? E se sono male applicati perché ciò avviene? L’idea di fondo è che ancora manchino in molte situazioni i presupposti per una reale capacità di innovazione degli strumenti di gestione strategica e operativa in quanto: Ipotesi 1 - Vi sono bassi livelli di elaborazione strategica Ipotesi 2 - La dirigenza non detiene ancora tutti gli spazi gestionali Ipotesi 3 - Il sistema dei controlli è ancora troppo formale