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Come … è …. difficile.. oggi.. fare il docente ….

Come … è …. difficile.. oggi.. fare il docente …. Un numero sempre più crescente di docenti segnala: Lo scarso impegno con cui gli studenti affrontano lo studio La crescente difficoltà con cui s’imbattono gli insegnanti per motivare gli studenti. La sistematicità sostituita

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Come … è …. difficile.. oggi.. fare il docente ….

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Presentation Transcript


  1. Come … è …. difficile..oggi.. fare il docente …. Un numero sempre più crescente di docenti segnala: • Lo scarso impegno con cui gli studenti affrontano lo studio • La crescente difficoltà con cui s’imbattono gli insegnanti per motivare gli studenti.

  2. La sistematicità sostituita La razionalità sostituita Il senso critico sostituito La tradizione sostituita dall’occasionalità dall’emotività dal consenso del gruppo dalla moda Allo scarso impegno nello studio corrisponde un capovolgimentodelle categorie cognitive a cui i giovani attingono per acquisire un bagaglio culturale di base: Sono i mezzi di comunicazione sociale, le associazioni giovanili, il mondo della musica, dello sport, dello spettacolo, ecc… i modelli culturali di riferimento.

  3. Ex punti cardinali dell'universo scuola che potevano essere identificati in questi parametri: • Rapporto con i docenti, la cui autorità era riconosciuta dai genitori, anche in casi di errori possibili • Rispetto dei programmi, fissati dal Ministero, ma noti e condivisi a livello nazionale • Necessità d’impegno da parte degli studenti per raggiungere determinati standard educativi • Criteri di valutazione limitati alla sfera cognitiva, ma definiti e conosciuti

  4. IDENTIFICARE LO STUDENTE A RISCHIO INDIVIDUALE E FISIOLOGICO include le variabili biologiche e neuro-fisiologiche (per es. B. iperattivi, dislessici, handicap) SOCIO-FAMILIARE include le situazioni familiari, scolastiche, del gruppo dei pari: i microgruppi più o meno integrati LE QUATTRO DIMENSIONI DEL RISCHIO INDIVIDUALE PSICOPATOLOGICO include disagio, assenteismo scolastico, uso di droghe, comportamenti devianti • SOCIO-PEDAGOGICO • include la capacità di raggiungere determinati standard educativi identificati come modelli referenziali

  5. Nel caso di studenti immigrati, e ancor più avviene nell'età dell’adolescenza, la condizione di rischio si accresce notevolmente, perché ognuna delle quattro dimensioni indicate rivela un appesantimento significativo, che può essere così sintetizzato:

  6. LE QUATTRO DIMENSIONI DEL RISCHIO  • INDIVIDUALE E SOCIO-FAMILIARE • FISIOLOGICOdifficoltà professionali ed • difficoltà di lingua,economiche, tendenza a • alimentazione, alloggio, creare microgruppi segregati. • condizioni di saluteQuadro di valori diversi • INDIVIDUALE PSICO SOCIO-PEDAGOGICO • PATOLOGICOdifficoltà di apprendimento • difficoltà a creare una rete legate alla lingua, alla cultura: • relazionale di coetanei.storia, geografia, diversità • Difficoltà a farsi accettare metodologiche. Testi di studio

  7. Oggettivare il Rischio E’ possibile quindi distinguere gli studenti in quattro gruppi: studenti con tendenza alla fuga dal contesto scolastico studenti con difficoltà di apprendimento studenti pseudo-insufficienti: risultati inferiori alle capacità studenti superdotati

  8. La "mortalità" scolastica, come forma di selezione occulta Attività a rischio: devianza Non ritorno (stay-out) Inserimento in un’attività lavorativa precaria Abbandono sistema scolastico Inserimento in un’attività lavorativa stabile Ritorno nel Sistema Diploma alternativo Diploma conseguito in alternanza studio-lavoro

  9. Nel caso di studenti immigrati l'analisi delle difficoltà di apprendimento è realmente difficile da effettuare, Le difficoltà d’apprendimento" (learning disabilities) anche proprio per le diversità culturali con cui noi ci rapportiamo al processo d’apprendimento e alla sua valutazione.

  10. Le difficoltà d’apprendimento" (learning disabilities • E' facile confondere le difficoltà nella redazione di un testo, nella lettura di un brano, nell'analisi di fatti storici, ecc. con disabilities, quando ci si trova davanti a problemi di tecnica, di motivazione, di tradizione... I tests a disposizione con i bambini, quando si superano le batterie elementari, che valutano le attitudini mentali primarie (AMPE), immediatamente richiedono una conoscenza della lingua, che è difficilmente circuitabile

  11. Le difficoltà d’apprendimento nei ragazzi e negli adolescenti sono spesso strozzate in una forbice diagnostica che si riconosce in due punti: 1) mancanza di capacità 2) mancanza di volontà. La superficialità di questa descrizione del problema che si arresta al sintomo: il mancato apprendimento, è evidente. Non indaga sulle difficoltà di processo, non si sofferma sulle procedure metodologiche con cui il ragazzo affronta le tappe della memorizzazione.

  12. Non s’interroga sul perché lo studente non sia capace di quelle sintesi vigorose, che per analogia o per astrazione, consentono comunque di stabilire una gerarchizzazione di concetti, legati in una rete efficace e significativa, che renda possibili successivi apprendimenti.

  13. Non si chiede come si strutturino i processi analitici dello studente, quando le coordinate da tener presente sono molteplici: non basta una tabella a doppia entrata! • E gli sforzi classificatori sono costantemente soggetti a reciproca revisione che minaccia di invalidare risultati già acquisiti.

  14. La difficile diagnosi dei quadri di pseudo-insufficienza • Si definisce come pseudo-insufficiente lo studente che opera al di sotto delle sue possibili prestazioni, in riferimento a due tipi di misure standardizzate: la capacità intellettuale (ad es., il QI)e il rendimento scolastico. • In questo secondo caso è importante valutare la differenza tra il rendimento scolastico passato e quello presente in base ai punteggi medi (grade average points = GPA). • E' evidente la difficoltà di fare confronti di questo tipo con ragazzi

  15. L'imprevedibile rischio dei superdotati • In una recente inchiesta si è visto come il rischio in questi studenti ha caratteristiche di tipo critico: compare in modo apparentemente improvviso, sempre legato ad un insuccesso, di cui il soggetto non sa assumersi la responsabilità, con una reazione di profondo disorientamento, in cui si mescolano elementi di tipo persecutorio, accanto al timore di aver compromesso definitivamente la propria immagine, di aver deluso genitori e docenti, ecc. • La reazione di avvolgimento su di sé (come una spirale che si raggomitola in modo sempre più stretto e irreversibile) costituisce la sindrome di autosoffocamento, che impedisce a questi ragazzi di venir fuori dalla situazione e poter ricominciare a lavorare serenamente.

  16. Classificare uno studente come "superdotato" può produrre conseguenze negative quanto il classificarlo come "lento.

  17. LA CONDIZIONE DI RISCHIO • Ogni studente può diventare uno studente a rischio se si creano alcune circostanze che turbano la intrinseca fragilità dei processi di crescita e di sviluppo. • Per la rilevazione e la diagnosi della condizione di rischio, Frymier (1992) ha individuato le correlazioni tra cinque aree di rischio e ha trovato che l'esposizione anche ad una sola di queste aree aumenta gravemente il rischio nelle altre.

  18. sofferenza personale 2) insuccesso scolastico 3) situazione socio economica familiare 4) instabilità familiare 5) tragedie familiari In questa classificazione si mette ancor più in evidenza l’intrinseca fragilità a cui sono esposti i ragazzi immigrati, a prescindere dalle loro risorse individuali. Le cinque aree identificate sono

  19. Considera fattori di rischio i comportamenti devianti sia da parte dello studente sia dei suoi familiari: isolamento rispetto al gruppo rifiuto della responsabilità di crescere appartenenza bande giovanili extrema anoressia/bulimia o tentatativi di suicidio uso personale di alcool e/o di droga apatia, astenia (esaurimento fisico), distimia (psicosi: avvilito,scarsa stima.) abusi vario genere (sport, sesso, violenza) 1^ Area del disagio personale:

  20. Nella seconda area riporta i fattori di rischio del contesto scolastico vero e proprio: mancata integrazione coi compagni voti scolastici bassi  insuccesso nei corsi  età superiore alla media della classe  assenze eccessive bassa stima di sé bassi punteggi nelle varie materie 2^Area dell'insuccesso scolastico:

  21. La terza area prende in considerazione fattori di rischio quali lo stato professionale, il livello d'istruzione dei genitori ed il loro atteggiamento verso l'educazione. occupazione e istruzione del padre occupazione e istruzione della madre atteggiamento dei genitori verso l'educazione stili educativi e comunicazione familiare 3^Area della situazione socio-economica familiare:

  22. La quarta area, le tragedie familiari, si riferisce a situazioni di malattia o perdita di una familiare o di un amico, perdita del lavoro da parte di un genitore oppure di malattia dello studente stesso. malattie grave o lunga di un genitore morte di un genitore o di familiari morte di un amico: malattia, incidente malattia studente: + o - invalidante perdita del lavoro di un genitore 4^ Area delle tragedie familiari:

  23. La quinta area l'instabilità familiare, comprende fattori di rischio quali la mobilità familiare o situazioni di separazione, odi e divorzio. disgregazione familiare  frequenti spostamenti  frequenti cambi di scuola separazione/divorzio dei genitori nuovo compagno/a di un genitore o di entrambi 5^ Area dell’instabilità familiare:

  24. Non è sempre facile poter prevedere l'insuccesso e l'abbandono scolastico, la caratteristica del “rischio" assume solo il valore di probabilità che potrà manifestarsi in combinazione di determinati eventi. Lo stato di rischio di un ragazzo in età evolutiva va considerato in modo dinamico, tende ad evolvere e a variare nel tempo, sia in senso negativo che positivo. Questa fluidità rende le ipotesi suggestive, ma le sgancia da ogni possibile determinismo che leghi con una relazione di causa ed effetto gli eventi e gli effetti relativi. Nell'analisi di questi criteri per la definizione dei fattori di rischio occorre soffermarsi su due elementi importanti:il concetto di probabilità e quello di dinamismo:

  25. all’intelligenza creativa alla capacità di problem solving, ad una serie di skills di tipo comunicativo alle attitudini a lavorare in rete (networking), alle capacità di collegamento e di deduzione METODI PER L’IDENTIFICAZIONE DEI FATTORI DI RISCHIO. NUOVI INDICATORI FANNO RIFERIMENTO:

  26. Negli ultimi decenni si sono sviluppati tre orientamenti teorici nei riguardi degli studenti a rischio. Questi tre approcci offrono una spiegazione diversa dello stato di rischio, facendo riferimento a fattori diversi: Approccio di tipo genetico (Mind centered) Approccio familiare (Family centered) Approccio istituzionale(School centered) ALCUNE IPOTESI INTERPRETATIVE

  27. Approccio di tipo genetico(Mind centered): La causa principale dell'insuccesso degli studenti a rischio è il deficit cognitivo considerato prevalentemente un fatto d'ereditarietà.

  28. Approccio familiare(Family centered) • Secondo questa prospettiva il basso profilo del livello scolastico è determinato dal disordine presente nella famiglia, dalla mancanza di mezzi, dalla povertà di stimoli intellettuali e culturali e dalla mancanza di attività e iniziative, riscontrabili invece nelle comunità culturalmente più elevate e sviluppate.

  29. Approccio istituzionale(School centered) Prende in considerazione la diversità culturale della scuola e degli studenti per cui problemi degli svantaggiati vengono attribuiti all’incomprensione della scuola ealla sua incapacità di far fronte a questa diversità

  30. La dimensione psicologico-motivazionale L'ansia può essere considerata come una condizione associata allo stato di rischio dello studente. Per definire a rischio uno studente ansioso, si devono tenere presenti vari criteri: frequenza, intensità e durata dell'ansia, tipologia delle manifestazioni e disagio che creano, in rapporto alla situazione e all'età del soggetto, conseguenze problematiche nel comportamento. Huberty (1990) considera segnali di rischio le seguenti situazioni: 

  31. SFERA AFFETTIVA Eccessiva timidezza Mancanza di amici Paura sproporzionata d’oggetti e situazioni. Relazioni interpersonali disturbate. SFERA COGNITIVA Distrazione, disattenzione e impulsività. Stress scolastico. Assenze e ritardi a scuola. Problemi di concentrazione e memoria. Scarso rendimento scolastico, oppure non rispondente alle proprie capacità. SFERA BIOLOGICAPresenza di condizioni di handicap.Malattie o sintomi fisici. Difficoltà di linguaggio.Tendenza a somatizzare difficoltà e problemi.

  32. La dimensione socio-ambientale I fattori socio-ambientali rivestono un ruolo significativo nello stato di rischio degli studenti. Una attenta considerazione sui fattori di tipo socio­ambientale ha fatto notare che alcuni di essi non possono essere oggetto di cambiamento (ad es. non si può cambiare il sesso, la famiglia o l'appartenenza razziale).

  33. La dimensione socio-ambientale Ciò ha contributo a superare un approccio in cui il soggetto era visto come passivo e deresponsabilizzato per puntare maggiormente sulle reali responsabilità di certe situazioni di rischio. Ne è derivata una diminuzione di attenzione alle condizioni di rischio socio-ambientali e una maggior considerazione per l e reali responsabilità dello stato di rischio, sia della scuola che della società. Possono essere considerati nella categoria dei fattori socio-ambientali gravi:  La povertà  La violenza familiare  I comportamenti devianti

  34. La dimensione socio-ambientaleLa povertà Kovach (1991), osserva che, dalla letteratura che si occupa della condizione di povertà degli studenti, emerge un profilo di studenti caratterizzati dal dropout e da scarsi risultati, sebbene questo non si possa ritenere una condizione assoluta di rischio. Altrimenti non si spiegherebbe il fatto che si possono riscontrare in tutte le classi sociali studenti che ottengono il successo e viceversa studenti ricchi a rischio di insuccesso e di abbandono scolastico. Ciò può essere spiegato solo con l'introduzione di variabili associate allo stato socio-economico, che Peterson presenta nel circolo vizioso della povertà.

  35. La dimensione socio-ambientaleLa violenza familiare. Come lo stesso Craig (1992) osserva, esiste una connessione tra violenza familiaree rendimento scolastico dei bambini. Lo stile genitoriale improntato alla violenza, sia fisica che verbale, ha infatti un influsso sullo stile cognitivo del bambino. L'insicurezza, l'incoerenza e l'imprevedibilità di uno stile genitoriale violento non permettono al bambino di sviluppare una capacità adeguata di codificare le informazioni, per cui lo stile di apprendimento del bambino viene a scontrarsi con quello richiesto dall'ambiente scolastico.

  36. La dimensione socio-ambientaleI comportamenti devianti. • Per quanto riguarda i fattori di tipo scolastico che favoriscono la devianza tra i 10 e i 17 anni, Dryfoos (1990) cita: scarse attese nei confronti dell'insegnamento, partecipazione scarsa nelle attività scolastiche, rendimento scarso nei primi anni scolastici, abilità verbali deboli, assenze scolastiche, conduzione inefficace della classe da parte degli insegnanti. Effetti correlati sono: problemi scolastici, sospensioni scolastiche, abbandono scolastico. • Tutto questo per i ragazzi immigrati aumenta la percezione di instabilità, perché è la stessa povertà che si fa veicolo di violenza e di comportamenti devianti: si pensi ad esempio ai bambini di madri costrette a fare le prostitute o ai bambini di padri violenti, perché inseriti in gruppi emarginati da altre minoranze etniche. Le violenze tra gruppi di immigrati sono una triste realtà, che non si riesce a trasformare in solidarietà.

  37. Il numero degli studenti a rischio diminuisce inoltre se si tiene conto di alcune caratteristiche tipiche di una buona interazione sociale, come: Apprendimento con testualizzato in un’ottica professionalizzante  Lavoro di gruppo: esecuzione in équipe di compiti significativi; Motivazione intrinseca degli studenti: debbono porsi scopi personali  Cooperazione: la relazione di aiuto mutuo facilita i processi di apprendimento

  38. Sintesi degli interventi con gli studenti a rischio 1. Assunzione di un atteggiamento nuovo verso gli studenti svantaggiati • Apprezzare le loro qualità intellettuali; • Enfatizzare la costruzione di capacità e non soltanto la riparazione dei deficit; Conoscere il loro tipo di cultura per evitare di scambiare le differenze per deficit; 2. Modificazione del curriculum Focalizzare l'attenzione su problemi complessi, ricchi di significato; Centrare l'insegnamento sulle abilità di base in un contesto di compiti globali (puntare sempre su di una visione d’insieme dei problemi); Fare scoprire le relazioni tra i contenuti e le abilità scolastiche e l'esperienza extra­scolastica degli studenti (ragioni di senso e di significato dello studio per affrontare la vita e viceversa);

  39. Sintesi degli interventi con gli studenti a rischio 3. Applicazione di nuove strategie d'insegnamento Fornire un modello significativo di strategie di pensiero; Incoraggiare molteplici approcci; Fornire supporto cognitivo per permettere agli studenti di svolgere compiti complessi; Rendere il dialogo il mezzo centrale per l'insegnamento e l'apprendimento.

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