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Il ruolo delle Direzioni: il “risk manager” e i protocolli aziendali. Anna Levati Risk Manager AO della provincia di Pavia Coordinatore GdS SIAARTI “Gestione rischio clinico”. Temi della relazione. Riflessioni sulla I diapositiva Elenco relatori del Convegno
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Il ruolo delle Direzioni: il “risk manager” e i protocolli aziendali Anna Levati Risk Manager AO della provincia di Pavia Coordinatore GdS SIAARTI “Gestione rischio clinico”
Temi della relazione • Riflessioni sulla I diapositiva • Elenco relatori del Convegno • Risk Management nel sistema sanitario • Controllo del rischio clinico • Sicurezza in Sanità ? Da chi imparare ? • Conclusioni A. Levati
Impostazione I diapositiva • Bellezza dell’immagine • Stretta correlazione fra titolo convegno e titolo della relazione • Grande responsabilità • Doppia indicazione : funzione ed ente di appartenenza incarico relativo a professione svolta A. Levati
Temi della relazione • Riflessioni sulla I diapositiva • Elenco relatori del Convegno • Risk Management nel sistema sanitario • Controllo del rischio clinico • Sicurezza in Sanità ? Da chi imparare ? • Conclusioni A. Levati
Elenco relatori • Unico relatore di sesso femminile: effetto “quote rosa” ???? • Unico relatore proveniente da una regione non appartenente al triveneto L’obbligo di fare “bella figura” è nei fatti “ineludibile” quindi le responsabilità ……. aumentano A. Levati
Temi della relazione • Riflessioni sulla I diapositiva • Elenco relatori del Convegno • Risk Management nel sistema sanitario • Controllo del rischio clinico • Sicurezza in Sanità ? Da chi imparare ? • Conclusioni A. Levati
Corriere Salute, 2 febbraio 2003 A. Levati
Rischio in sanità “non sostenibilità sociale” Dolore- sofferenza disabilità danni morali perdita di giornate lavorative perdita di fiducia insicurezza-paure A. Levati
Rischio e situazioni di pericolo Probabilità (P) Alta probabilitàbasso danno R = D x P Curva isorischio R = costante Situazione pericolosa Bassa probabilitàalto danno Danno (D) A. Levati
Risk management in ambito sanitario • Nato da spinte economico-finanziarie e medico- legali • Sviluppato importando metodi e procedure da ambiti industriali “ad alto rischio” Valorizzato come strumento per migliorare la qualità e la sicurezza delle prestazioni sanitarie A. Levati
Quale strategia seguire ? Approccio alla persona: si focalizza su azioni non sicure, errori e violazioni procedurali degli operatori Approccio al sistema: gli errori sono visti come conseguenze, più che cause, aventi origine nei fattori sistemici Reason J.; “Human error: models and management” BMJ 2001; 320:768-70
Gestione dei RischiSanitari Le persone ed i processi perfetti danno come risultato un servizio sanitario di alta qualità. Un servizio sanitario di scarso livello deriva da un processo mal progettato e mal gestito, non da personale sanitario pigro o incompetente. (John Ovretviet, 1992 - Health Service Quality) A. Levati
Approccio di tipo Individuale Cerca il responsabile Non risolve il problema Scoraggia reporting Approccio di tipo Organizzativo Considera gli individui come un componente dell’organizzazione Analizza tutti i fattori e le loro interazioni Considera gli individui fallibili e gli errori inevitabili Si chiede perché sono falliti i meccanismi di difesa Perché è meglio un approccio di tipo organizzativo? Person Person System System model model model model A. Levati
IL “RISCHIO ZERO” non esiste Necessità di attivare tutti gli interventi possibili per “controllare” il rischio: > prevenzione > protezione Clinical Risk Management A. Levati
S F I D A O R G A N I Z Z A T I V A • Gestione del Rischio Clinico • Identificazionedel rischio: rilevazione degli eventi, stima del rischio (frequenza, gravità). • Analisidelle cause: revisione dei processi e delle attività. • Controllodel rischio: progettazione e implementazione interventi,monitoraggio degli indicatori. A. Levati
Temi della relazione • Riflessioni sulla I diapositiva • Elenco relatori del Convegno • Risk Management nel sistema sanitario • Controllo del rischio clinico • Sicurezza in Sanità ? Da chi imparare ? • Conclusioni A. Levati
S F I D A O R G A N I Z Z A T I V A • Controllo (prevenzione/protezione) • Principi generali • Responsabilizzazione della leadership • Rispettare i limiti umani nella progettazione • del lavoro • Promuovere il funzionamento del team • Atteggiamento proattivo • Creare un ambiente di apprendimento A. Levati
Controllo (prevenzione/protezione) • Raccomandazioni • Rendere evidenti le cose da fare • Ridurre la complessità • Evitare di far affidamento sulla memoria • Ottimizzare la comunicazione • Standardizzare e automatizzare le procedure • Semplificare i passaggi A. Levati
Dobbiamo cercare di costruire un sistema che renda facile fare le cose giuste e difficile fare quelle sbagliate J.C.Misson - Australia A. Levati
Controllo (prevenzione/protezione) • Strumenti operativi • Formazione • Strumenti della clinical governance (audit) • Revisione e certificazione Cartella clinica • Foglio “unico” di terapia • Procedura “Consenso informato” • Percorsi diagnostico-terapeutici • Protocolli • Check list camera operatoria • Indicatori • … A. Levati
Procedure e protocolli E’ fondamentale misurare l’implementazione con semplici indicatori di processo (applicazione nella realtà clinica) e di esito (risultati dell’applicazione) A. Levati
Temi della relazione • Riflessioni sulla I diapositiva • Elenco relatori del Convegno • Risk Management nel sistema sanitario • Controllo del rischio clinico • Sicurezza in Sanità ? Da chi imparare ? • Conclusioni A. Levati
Sistema Sanitario In termini di creazione/implementazione di protocolli, la Sanità può imparare da altri ambiti tecnologici, come ad esempio l'ingegneria meccanica. A. Levati
Protocollo di ingegneria meccanica Protocollo di gestione dell’ intervento in post-produzione di una riparazione in una parte difficile e nascosta dei veicoli a motore: quella che sta nel pianale sotto la carrozzeria. A. Levati
Protocollo di ingegneria meccanica Protocollo prevede il controllo di tutte le macro-aree coinvolte nell'operazione, da quelle scientifiche, a quelle human engineering ed anche economiche. A. Levati
Protocollo di ingegneria meccanica I punti cardine del protocollo sono: • rendere il più accessibile possibile la parte sulla quale l'operatore dovrà intervenire, rendendogli agibile le operazioni previste (Cognitive Task-analysis); • usare risorse generate in loco, limitando gli esborsi e l'impiego di strumenti provenienti da altre unità operative e dunque con alti costi (financial expenditur control); • prevedere le modalità fisiche/operative di intervento dell'Operatore-Uomo (human-machine interface) ; • controllo dell'ambiente esterno nel quale è previsto svolgersi l'intervento riparatore (environment factors)
Protocollo di ingegneria meccanica • Siete d’accordo sui punti cardine del protocollo ? • Pensate che i fattori individuati possano essere utili nel determinare il buon esito del protocollo "intervento di riparazione" , magari pensando alla vostra automobile ? A. Levati
Protocollo di ingegneria meccanica Possiamo affermare che un protocollo contenente il controllo delle macroaree coinvolte sia un protocollo ben fatto. A. Levati
Analogie con la sanità Trovate analogie fra questi punti cardine e quelli dei protocolli elaborati nell’ambito sanitario ? A. Levati
Analogie con la sanità • rendere il più accessibile possibile la parte sulla quale l'operatore dovrà intervenire, rendendogli agibile le operazioni previste (Cognitive Task-analysis); • usare risorse generate in loco, limitando gli esborsi e l'impiego di strumenti provenienti da altre unità operative e dunque con alti costi (financial expenditur control); • prevedere le modalità fisiche/operative di intervento dell'Operatore-Uomo (human-machine interface) ; • controllo dell'ambiente esterno nel quale è previsto svolgersi l'intervento riparatore (environment factors) A. Levati
Protocollo di ingegneria meccanica Per misurare la qualità del proprio lavoro è sempre necessario verificare l’implementazione dei protocolli ECCOLA !!!! A. Levati
Risultati di un protocollo di ingegneria meccanica PERCHÉ UN RISULTATO SIMILE PUR IN PRESENZA DI UN PROTOCOLLO BEN FATTO ? A. Levati
Protocolli in sanità Nelle nostre realtà può esserci una “implementazione” con queste caratteristiche ? Protocolli in sanità possono avere “esiti” simili ? Esempi: garza nel sito chirurgico, errata identificazione del paziente, intervento lato sbagliato, scambio di farmaci, danno da incompatibilità AB0 … A. Levati
Protocolli in sanità SE SUCCEDE QUESTO, COSA POSSIAMO FARE ? A. Levati
Temi della relazione • Riflessioni sulla I diapositiva • Elenco relatori del Convegno • Risk Management nel sistema sanitario • Controllo del rischio clinico • Sicurezza in Sanità ? Da chi imparare ? • Conclusioni A. Levati
Procedure e protocolli • Percorso operativo standardizzato qualità e sicurezza incertezza variabilità dei comportamenti • Sono possibili violazioni richiedono compliance degli operatori non devono essere ridondanti • Creano un vincolo … se è giustificabile un errore per fatalità, non è giustificabile un errore per violazione di procedura… A. Levati
Come elaborare procedure e protocolli • Procedure/protocolli/percorsi diagnostico terapeutici devono essere contestualizzati alla realtà di ogni struttura mediante l’apporto di tutte le figure professionali • Il coinvolgimento, nella fase di elaborazione, delle varie componenti professionali si rivela molto utile nella successiva fase di implementazione. A. Levati
Come applicare procedure e protocolli • Procedure/protocolli/percorsi diagnostico terapeutici devono essere elaborate ed aggiornate continuamente. • Il lavoro di gruppo e la necessità di aggiornamento comportano di per sé un importante miglioramento di qualità. • Coinvolgimento e responsabilizzazione degli operatori A. Levati
Protocolli in sanità COSA E’ INDISPENSABILE ? A. Levati
Cambiamento culturale E’ indispensabile la crescita nel sistema della cultura della non vergogna (no blame culture) e della sicurezza come responsabilità di ognuno (patient safety) A. Levati
Cambiamento culturale E’ la "cultura" in cui si elabora e si attualizza un protocollo a fare la vera differenza tra descrivere la "cosa giusta sulla carta" e fare la cosa “giusta e sicura nella realtà“ ! A. Levati
GRAZIE PER L’ATTENZIONE lev_anna2002@yahoo.it