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La Caritas: organismo pastorale con prevalente funzione pedagogica per promuovere la testimonianza della carità. Itinerario di formazione alla carità per operatori pastorali. Sommario. I ª Parte Dallo strumento caritativo all’organismo pastorale II ª Parte La Caritas organismo pastorale
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La Caritas: organismo pastorale con prevalente funzione pedagogica per promuovere la testimonianza della carità Itinerario di formazione alla carità per operatori pastorali
Sommario Iª Parte Dallo strumento caritativo all’organismo pastorale IIª Parte La Caritas organismo pastorale con prevalente funzione pedagogica e Gruppi caritativi: capire le differenze IIIª Parte La Caritas: organismo pastorale in azione sul territorio per animare alla testimonianza della carità Attenzione!
Prima parte Passaggio dallo strumento caritativo all'organismo pastorale CARITAS P.O.A.
1. Un organismo pastorale frutto del Concilio Vat. II • Dal ‘43 al ’70in Italia ha operato la P.O.A.a livello nazionale, le O.D.A. a livello diocesano, come strumento caritativo per far giungere ai singoli e alle famiglie gli aiuti nel periodo della guerra e della ricostruzione. • Nel ’70 Paolo VI scioglie la P.O.A.,avendo storicamente esaurito il suo compito e sollecita la CEI ad istituire un proprio organismo pastorale per la promozione della testimonianza della carità, ispirato alle linee indicate dal Con. Vat. II. • Con decreto del 2 luglio 1971 la CEI istituisce la Caritas italiana. A livello diocesano, la decisone di istituire la Caritas veniva lasciata ai vescovi. • Nel settembre del ’72 il primo Convegno delle Caritas diocesane, nel quale viene sottolineato identità e mandatodella Caritas • si evidenzia che la Caritas si configura comeorganismo pastorale con prevalente funzione pedagogica, per promuovere la testimonianza della carità. • Paolo VI commentando lo Statuto indica linee orientative ed ambiti su cui la Caritas si è mossa in questi anni.
Le specificità della Caritas fissate dallo Statuto 1. IDENTITA’ cfr. Statuto Caritas Italiana Art. 1 ORGANISMO PASTORALE(non gruppo, associazione…) che opera: per promuovere la testimonianza della carità della comunità cristiana, in forme consone ai bisogni, in vista dello sviluppo integrale dell’uomo, della giustizia sociale e della pace con particolare attenzione agli ultimi con prevalente funzione pedagogica. 2. MANDATOcfr. Statuto Caritas Italiana Art. 3 tradurre (il senso di carità) in interventi concreti con carattere promozionale in collaborazione con i Vescovi realizzare studi e ricerche sui bisogni per scoprirne le cause curare il coordinamento delle iniziative e delle opere caritative di ispirazione cristiana promuovereil volontariato favorire la formazione degli operatori pastorali indire, organizzare e coordinare interventi di emergenza contribuire allo sviluppo umano e sociale dei Paesi nel Sud del mondo stimolarel’azione delle istituzioni civili ed una adeguata legislazione. 5
Ciò che è diventato peculiare per la Caritas 1. Tre ambiti di intervento. Per una più efficacia operatività all’interno di ogni Caritas, l’attenzione ai destinatari (poveri, Chiesa, territorio/mondo)si declina in altrettanti ambiti di intervento che agendo in modo integrato, sviluppano laprevalente funzione pedagogica. • Promozione umana Cura la promozione di servizi socio-assistenziali, di politiche sociali, di luoghi di accoglienza e di relazione, in risposta alle varie aree di bisogno. Cura anche le risorse impegnate a servizio dei poveri: giovani in servizio civile, volontariato, mondo della cooperazione, associazioni… • Promozione Caritas Segue la promozione e l’accompagnamento delle Caritas parrocchiali; cura la formazione degli operatori/animatori; responsabilizza la comunità con la comunicazione e la documentazione; sviluppa la pastorale unitaria in collaborazione con gli altri Uffici pastorali diocesani. • Promozione mondialità Promuove gli interventi nelle emergenzeinternazionali, la cooperazione, le azioni di educazione alla difesa e tutela dei diritti dei popoli più poveri, sviluppa percorsi di pace e riconciliazione.
Ciò che è diventato peculiare per la Caritas 2. Assunzione di un metodo Nel contesto sociale molto complesso ed in continuo cambiamento, il metodo pastoraledell’ascoltare,osservareediscernereperanimare,assunto dalla Caritas, risulta efficace perché, utilizzando ancheluoghi e strumentispecifici per l’ascolto(il CdA),l’osservazione(l’OPR)e ildiscernimento/animazione(il L p C),permette dipartire dalla realtàe dare organicitàe concretezzaal lavoro di sensibilizzazione e coinvolgimento delle comunità. 3. Lavoro in equipe Per operarenei tre ambiti(povertà, chiesa, mondo), per promuovereed utilizzare opportunamente i luoghi dell’ascolto,dell’osservazionee deldiscernimento per progettare erealizzarepercorsi formativi e azioni, si è colto il valore dellavoro in equipeche permette: il coinvolgimento di soggetti appartenenti ad ambiti diversi e con competenze diverse, il raggiungimentodella comunitàe delle istituzioni, la realizzazione di una pastorale progettuale e integrata, fornendo risposte, indicazioni e servizi con maggiore efficacia. 7
Ciò che è diventato peculiare per la Caritas 4. Attenzione alla formazione In questi decenni, la Caritas ha tenuto sempre al primo posto la formazione. Partendodal corsopiù orientato allatrasmissione del sapereper volontari e operatori, è seguita l’esigenza di percorsi per formare al saper fare e alsaper essere animatori pastorali,in modo che, a partire da qualsiasi ambito di intervento, si possa animare al senso della carità la comunità e il territorio. 5. La pastorale della carità L’attenzione ai tre ambiti:povertà, chiesa, mondo l’utilizzo delmetododi lavoro con gli appositi strumenti, ilpromuovereazioni che coniuganoemergenza e quotidianità, l’individuazione dipercorsi che portino ad unatestimonianza della carità assunta responsabilmente dalla comunità, formano la pastorale della carità. L’obiettivo: educareacondividere,aripensarestili di vita personali e familiari, amettere a disposizionele proprie risorse(tempo, competenze, professionaltà…) a vantaggio di chi sperimenta la difficoltà, pertestimoniare un amore solidale, in modo chetutti si sentano responsabili di tutti. 8
Ciò che è diventato peculiare per la Caritas 6. La progettazione socio-pastorale La Caritas ha maturato la convinzione di evitare che l’intervento di aiuto, lapromozione e l’animazionerisultino episodici eaffidati all’improvvisazione. La progettazione socio-pastorale, rende organici, continuativi e fruttuosi gli interventi, perché richiede di: partire da una serie di elementi ascoltati e osservati fissare gli obiettivi prevedere tempi, risorse e soggetti da coinvolgere promuovere metodi ed azioni da utilizzare compiere verifiche periodiche. 9
Seconda parte La Caritas organismo pastorale con prevalente funzione pedagogica lavora con progettualità Ascolta Osserva Discerne per animare la comunità e il territorio
LA CARITAS: fasi di progettazione socio-pastorale ed ambiti di intervento (1) • ASCOLTAciò che avviene sul territorio • OSSERVA situazioni, persone e fenomeni che lo abitano: povertà e risorse • DISCERNE, leggere i dati raccolti e cerca di capire le reali situazioni di disagio, le cause che lo generano e come rispondere • ANIMA la comunità e il territorio per sceglie quali risposte dare ai bisogni individuati e disattesi.
La Caritas: fasi di progettazione socio-pastorale ed ambiti di intervento (2) • INFORMAla comunità sulle situazioni di bisogno individuate, diffondendo i dati raccolti. • SENSIBILIZZAcon specifiche iniziative per la mobilitazione delle risorse umane, strutturali, economiche. • EDUCA(funzione pedagogica) alla corresponsabilità, alla condivisione, alla giustizia, alla gratuità e alla pace. • COINVOLGEil volontariato di gruppo e singolo esistente e ne promuove forme nuove.
LA CARITAS: fasi di progettazione socio-pastorale ed ambiti di intervento (3) • PROGETTAinterventi, azioni, servizi, in risposta ai bisogni individuati. • COORDINAle risorse disponibili sul territorio. • COINVOLGEsingoli, associazioni, comunità, confraternite, con specifiche iniziative. • RESPONSABILIZZAla pubblica amministrazione perché, secondo quanto le compete, dia risposte alle situazioni di bisogno.
LA CARITAS: fasi di progettazione socio-pastorale ed ambiti di intervento (4) • VALUTA e VERIFICAgli interventi, le azioni, i servizi, le difficoltà incontrate, i risultati conseguiti. • RENDE PARTECIPEla comunità dei risultati e delle difficoltà incontrate. • RIPROGETTA nuovi interventi in risposta a nuove situazioni di bisogno o a quelle non risolte.
DISTINGUERE TRA CARITAS e GRUPPICHE OPERANO IN SPCIFICI AMBITI e PROPONGONO ESPERIENZE CARITATIVE
Il Gruppo caritativo È spontaneo Nasce ed opera in risposta a specifici bisogni. E’ finalizzato a svolgere e gestire precise azioni di assistenza, agendo direttamente sulle situazioni e sulle persone (viste domiciliari, doposcuola, servizi vari…). E’ frutto dell’azione dello Spirito che suscita i carismi per l’utilità comune. La Caritas È un organismo pastorale Ascolta, osserva e rileva le varie realtà di bisogno. Ha il duplice scopo di rispondere al bisogno e promuovere un coinvolgimento il più ampio possibile della comunità, con stile progettuale. Progettarisposte possibili alle povertà e ai bisogni individuati. Educa alla carità, proponendo varie e sistematiche iniziative. Anima e mette in rete i vari grippi caritativi e di volontariato e ne promuove di nuovi. Capire le differenze
Terza parte La Caritas: organismo pastorale in azione sul territorio per animare alla testimonianza della carità
IN DIOCESI La Caritas diocesana, utilizza conprogettualitàilmetodoascoltare, osservare, discernere e i relativi luoghi-strumenti (CdA, OPR, LAB. Prom. Caritas); promuoveazioniper animare alla testimonianza l’interaChiesa locale; collaboracon gli altri Uffici pastorali in vista di una pastorale unitaria; cura la formazione degli operatori; è a servizio delle Parrocchie,attraversoillaboratorio,perché sorgano o sirafforzinole Caritasparrocchiali, in modo chesi crei una diffusa rete di solidarietà. Vescovo Uffici di curia • Equipe Caritas Dioc. • laboratorio Car. Pa. • Centro di Ascolto • Osservatorio Povertà e Rrisorse 18
SUL TERRITORIO La Caritas diocesana, rileva situazioni di povertàe risorse, perpromuove risposte a bisogni disattesi; dialogacon gli Uffici delle pubbliche istituzioni; è presentenei tavoli dove si progettano le politiche sociali e si redigono i piani sociali di zona; promuove azioniper animare alla testimonianza l’interoterritorio; cura un’azione di retetra le associazioni caritative e di volontariato; svolge, al momento opportuno,un’azione di denunciadi situazioni di ingiustizia e abbandono. 19
IN PARROCCHIA La Caritas parrocchiale,cuore che vede sul territorio, utilizza con progettualità il metodoascoltare, osservare, discernere, promuoveazionie percorsi peranimare e formare, attualatestimonianza della caritàdentro la comunità stessa e sul territorio, proponendo stili di vitaimprontati a sobrietà,l’accoglienza solidale, l’apertura alla diversità, la relazione gratuita, puntandoad unacomunità TUTTA capace diannunciare,celebraree testimoniare il Vangelo con parole e segni credibili. 20
La Caritas valorizza i TEMPI FORTI • L’anno liturgicooffre importanti opportunità da valorizzare in senso pedagogico, soprattutto nei tempi di: • Avventoper una fraterna e particolare attenzione ai bisogni dei fratelli. • Quaresima:per dare attenzione ai vari aspetti della pastorale della carità ed educarsi alla condivisione. Giornata della carità, da celebrare in una domenica.
La Caritas OFFRE PROPOSTE E SCELTE SIGNIFICATIVE... • SERVIZIO CIVILE • SOSTEGNO A PROGETTI DI SVILUPPO IN OCASONE DIPRIME COMUNIONI, CRESIME E FUNERALI • CESSIONE DI UNA PERCENTUALE DEL PROPRIO STIPENDIOPER SOSTENERE SISTEMATICAMENTE SERVIZI ED INTERVENTI DI RIABILITAZIONE • ADOZIONE A DISTANZADI BAMBINI, ANZIANI, FAMIGLIE IN DIFFICOLTA’ • COLLABORAZIONE CON I SERVIZI SOCIALI, ASL E COMUNE • OFFERTA DEL PROPRIO TEMPO e delle PROPRIE COMPETENZE PROFESSIONALIALL’INTERNO DI SPECIFICI SERVIZI (C.d. A., Osservatorio delle Povertà e delle Risorse, Centri di accoglienza, mensa…) • PROMOZIONE DEL VOLONTARIATOASSOCIATIVO.
La Caritas aiuta a rimuovere gli alibi....! • Oggi nessuno ha veramente bisogno... • Questa gente ci marcia... tornino a casa loro • Vadano a lavorare ( ma chi assumerebbe un ex, uno zingaro... e per quale lavoro?) • Chiedano lavoro ai vari sportelli di orientamento al lavoro (e quale lavoro di questi tempi?) • Si attivino i Servizi Sociali per una erogazione una tantum... • Non ho tempo, ho da pensare alle tante esigenze della mia famiglia… • Si rimbocchino le maniche e facciano come abbiamo fatto noi…
Sviluppa una “nuova fantasia della carità”con stile evangelico(Cf. NMI nn.50-52) • Promuove la capacità di farsi vicini, solidali con chi soffre, perché l’aiuto siafraterna condivisione, non obolo umiliante,creandouna retedi supporto. • Operaperché ipoverisi sentano in ogni comunità cristiana come«a casa loro». • Proponedi impegnarsi per ilrispetto della vitadi ciascun essere umano • Presentaunacaritàche si faservizio alla cultura, alla politica, all’economia, alla famiglia, perché vengano rispettati i principi dai quali dipende il destino della persona. • Rifuggedalla tentazione diridurre le comunità cristiane ad agenzie sociali. • Rifiuta una spiritualità intimistica e individualistica. • Favorisce laresponsabilizzazione:“io ti do, ma tu fai la tua parte” • Sollecita a diventare fermento vitalein un contesto adagiato nel proprio benessere.
Per concludere… Va e anche tu fai lo stesso E’ l’invito ad assumere questa cultura, questo stile, per animare la comunità e il territorio a dare rispostaalle più diverse situazioni della vita