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Patrizia Ravaioli Presidente Associazione Pimby. Contenuti. Lo scenario La sindrome nimby... e le sue cause Cambiare è possibile... attraverso forme di dialogo istituzionalizzato I benefici di forme di dialogo istituzionalizzato Il ruolo delle istituzioni
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Patrizia Ravaioli Presidente Associazione Pimby
Contenuti • Lo scenario • La sindrome nimby... e le sue cause • Cambiare è possibile... attraverso forme di dialogo istituzionalizzato • I benefici di forme di dialogo istituzionalizzato • Il ruolo delle istituzioni • Verso scelte strategiche partecipate • Il ruolo di facilitatori e mediatori • Decalogo Pimby • Il Premio Pimby • Premio Pimby 2007 - i vincitori e le menzioni speciali • Iniziative interessanti a livello regionale • Conclusioni
Lo scenario Tra le priorità nell’agenda del nostro Paese, associazione Pimby ha deciso di occuparsi di un aspetto che ha carattere di urgenza: LA GESTIONE DEGLI INVESTIMENTI IN INFRASTRUTTURE E DEL LORO IMPATTO SU AMBIENTE E SOCIETA' LOCALI Perché il tema delle Infrastrutture? • perché è uno dei temi chiave per lo sviluppo del sistema Paese • perché è un tema che è necessario affrontare con consapevolezza da parte di tutti i cittadini e delle Istituzioni Da che punto di vista?. • Pimby vuole indagare il rapporto tra i territori e infrastrutture: il focus della nostra ricerca sono i processi decisionali • Pimby promuove soluzioni innovative alla gestione dei conflitti di carattere ambientale: approcci negoziali e deliberativi basati sul coinvolgimento diretto ed esplicito di tutti gli interessi legittimi e sul loro empowerment attraverso strumenti e tecniche di facilitazione e mediazione.
La sindrome nimby... • “Please in my backyard” letteralmente significa “per favore nel mio cortile” e vuole interpretare il sentimento opposto alla ben nota sindrome nimby (not in my backyard). • Il rapporto conflittuale tra popolazione locali e investimenti in infrastrutture può essere superato e ricomposto se si prendono in seria considerazione i fattori causali di reazioni del tipo nimby. • Il rifiuto di localizzare sul territorio impianti e infrastrutture considerate in linea di massima necessarie/utili, è determinato infatti: (a) dalla complessità scientifica e tecnica delle questioni da affrontare, (b) dall'incertezza relativa agli scenari futuri e (c) dalla percezione di un'iniqua distribuzione di costi e benefici.
..e le sue cause • Reazioni di tipo NIMBY non sono causate solo da fattori “locali”: spesso e volentieri la causa scatenante è gestione poco corretta e trasparente dei processi decisionali alla base di questo tipo di investimenti. • DAD è un acronimo in grado di esemplificare un caso di cattiva gestione: Decisione - Annuncio - Difesa • L'annuncio di una decisione calata dall'alto fa si che la realizzazione di un particolare impianto venga percepita dalle popolazioni locali come un'imposizione. • Si crea cosi un'impasse da cui è difficile uscire indenni...
Cambiare è possibile... • Questo schema d'azione porta quasi inevitabilmente la Pubblica Amministrazione ad una nuova imposizione, a compiere azioni volte a manipolare la pubblica opinione o alla ricerca esasperata di consenso tramite la distribuzione di “compensazioni” che danno l'idea di un compromesso al ribasso. • In tutti i casi si ha la percezione di una sconfitta, di una perdita di legittimità e di consenso. • Pimby si propone di promuovere strumenti innovativi per affrontare queste problematiche. • Approcci che favoriscono una negoziazione esplicita volta a creare vantaggi congiunti e consenso informato, assieme a forme di democrazia deliberativa possono essere la giusta soluzione.
..attraverso forme di dialogo istituzionalizzato • La pianificazione degli investimenti in infrastrutture deve riflettere una razionalità debole, in grado di assumere la dimensione della complessità e la pluralità degli interessi come valori da tutelare e come opportunità per la costruzione di obiettivi condivisi. • Servono strumenti per passare dalla dimensione del government, inteso come definizione unilaterale e prescrittiva degli obiettivi, alla dimensione della governance, intesa come regolazione negoziale degli interessi.
I benefici di forme di dialogo istituzionalizzato.. • coinvolgimento di molteplici interessi; • comunicazione diretta tra le parti; • possibilità di raggiungere accordi e comprendere tematiche complesse • apprendimento reciproco (punti di vista e esigenze e limiti dei vari attori in campo); • maggiore assunzione di responsabilità; • maggiore accettabilità delle soluzioni proposte; • comunicazione aperta e trasparente; • costruzione di relazioni che possono creare rispetto reciproco e fiducia.
Il ruolo delle IstituzioniPianificazione, partecipazione e consenso • La costruzione di consenso diventa quindi un elemento essenziale del processo di pianificazione. I portatori di interesse vanno coinvolti in ogni fase della pianificazione strategica: quella della diagnosi, quella della definizione delle strategie e degli obiettivi e quella dell’attuazione. • Il carattere peculiare del processo di pianificazione strategica oggi sta nella sua dimensione partecipativa, vale a dire nel suo essere impostato, costruito e, poi, tradotto operativamente attraverso una relazione strutturata fra i portatori di interessi. • Ciò significa, tra le altre cose, non negare, ma esplicitare e utilizzare la complessità come una risorsa e il carattere anche conflittuale degli interessi come valore ad elevato potenziale. • Partecipazione e consenso non sono però elementi dati. Il compito delle Istituzioni è quello di creare i presupposti per soluzioni innovative, eque, efficaci, efficienti e soprattutto sostenibili.
Verso scelte strategiche partecipate Nell’elaborare una decisione strategica è essenziale dotare gli attori coinvolti nel processo decisionale di tutti quegli strumenti e quelle informazioni necessarie per creare consenso attorno ad una soluzione condivisa. L'obiettivo è arrivare alla definizione di un percorso condiviso in grado di chiarire con precisione: • le caratteristiche della decisione da prendere, • i fattori di incertezza ad essa collegati, • le responsabilità e i limiti degli attori coinvolti, • i bisogni a cui occorre fornire una risposta • le alternative in campo.
Il ruolo di facilitatori e mediatori • definire le caratteristiche degli incontri • definire le modalità di coinvolgimento degli interessi • definire le regole del gioco, assicurare una comunicazione efficace • confrontare priorità e orientamenti strategici • assicurare che siano rispettati gli impegni presi • ricercare attivamente soluzioni alternative • identificare gli interessi in campo
Decalogo Pimby VeDrò '06 • Sviluppare le infrastrutture: un impegno per migliorare la qualità della vita delle nuove generazioni. • Programmare per deliberare. Una grande opera richiede a monte una grande strategia. Coordinamento e responsabilizzazione dei diversi livelli istituzionali. Principio di leale collaborazione. Localizzare per l’Italia in Europa. • No Finanziamento no Party. Si cominciano soltanto le opere integralmente finanziate o i lotti funzionali. Progettazione chiara con tempi e costi di realizzazione certi. Principio di responsabilità finanziaria. Compartecipazione ai costi.
Decalogo PimbyVeDrò '06 • La localizzazione si negozia, non si impone. Il ruolo delle comunità locali. Contrattare in buona fede. Tracciabilità delle trattative. Chiusa la fase della negoziazione non si possono presentare nuove richieste. Per un contratto di localizzazione tra promotore ed ente locale. Un potere sussidiario di conciliazione e di arbitraggio. • Per un processo decisionale inclusivo. La partecipazione deve essere aperta e strutturata. Inchieste pubbliche e comitati locali di negoziazione • La precauzione non è un’opinione. Terzietà, indipendenza e condivisione delle valutazioni scientifiche.
Decalogo PimbyVeDrò '06 • Comunicazione di prossimità. Costruire la fiducia per costruire l’opera. Un garante per la comunicazione delle grandi opere. L’ufficio relazioni con il pubblico. Bisogna assicurare un’informazione corretta al cittadino. • La localizzazione si compensa. Chi beneficia dell’opera indennizza chi ne subisce il costo. Le compensazioni devono essere previste in anticipo ma devono essere coerenti con il tipo e con l’impatto dell’opera. Per una metodologia delle compensazioni. • Chi rompe paga. Se l’ente pubblico cambia idea deve restituire il valore delle compensazioni e pagare un indennizzo. Ma ci devono essere penalità a carico del promotore per l’interruzione dell’opera. • Memoria positiva. Un premio per gli imprenditori che realizzano opere funzionali e per i Comuni Pimby.
Il Premio Pimby Con il Premio Pimby associazione Pimby intende premiare annualmente le Amministrazioni Pubbliche, o altri soggetti che rappresentano il territorio, che nell’anno abbiano meglio interpretato lo spirito di innovazione infrastrutturale nel rispetto della partecipazione degli stakeholders e della salvaguardia dei territori In una parola il premio Pimby vuole valorizzare e promuoverela cultura del “Sì, a certe condizioni…” anziché quella del “No” senza “se” e senza “ma”
Premio Pimby 2007 I vincitori Premio Pimby - infrastrutture e sviluppo del territorio Comune di Candela (FG). Realizzazione di una centrale termoelettrica a ciclo combinato. Motivazione: per aver contribuito a dimostrare come infrastrutture e sviluppo di un territorio si possono conciliare se c'è la volontà di coinvolgere gli attori attori locali in un progetto di investimento condiviso. Premio Pimby – infrastrutture e processi di partecipazione Comitato Locale di Controllo del termovalorizzatore di Torino-Gerbido. Realizzazione del Termovalorizzatore di Torino-Gerbido. Motivazione: per aver contribuito a dimostrare come infrastrutture e processi di partecipazione si possono conciliare quando gli attori di un territorio si impegnano a condividere tempi, regole e modalità di partecipazione. Premio Pimby - infrastrutture e tutela dell’ambiente Comune di Stella (SV). Realizzazione del Parco Eolico di Stella. Motivazione: per aver contribuito a dimostrare come infrastrutture e tutela dell'ambiente si possono conciliare quando si tengono in particolare considerazione gli equilibri ambientali e l'armonia del paesaggio.
Premio Pimby 2007Le menzioni speciali Menzione speciale - infrastrutture e sviluppo del territorio Comune di Tocco da Casauria (PU). Sostituzione di aerogeneratori obsoleti con mulini a tecnologia innovativa. Menzione speciale – infrastrutture e processi di partecipazione Comune di Malgesso (Varese). Progetto “Condividere con la comunità locale le scelte in materia di rifiuti”. Il progetto, “basato su metodologie di democrazia partecipata tra le Amministrazioni Pubbliche Locali e la Cittadinanza”, ha il fine di decidere in modo condiviso quali scelte impiantistiche debbano essere adottate per la gestione dei rifiuti solidi urbani. Menzione speciale - infrastrutture e tutela dell’ambiente Provincia di Messina. Progetto per la realizzazione dell'elettrodotto ad alta tensione per il collegamento Sorgente-Rizziconi.
Iniziative interessanti a livello regionale • Regione Toscana - Legge regionale sulla partecipazione • Regione Liguria - Legge regionale sui programmi di intervento strategico • Regione Lombardia - Utilizzo innovativo Accordo di Programma
Conclusioni A mancare non sono gli strumenti e le tecniche di partecipazione, nè tanto meno gli esempi interessanti da seguire A mancare sono regole e procedure codificate a livello nazionale per quel che riguarda i progetti strategici I casi positivi sono uno stimolo a migliorare ma da soli non possono bastare per compiere il salto di qualità di cui abbiamo bisogno I processi di partecipazione devono essere esplicitamente previsti, promossi e regolati per garantire decisioni legittime e qualificate
Associazione Pimby Associazione Pimby è fondata da: • Giancarlo D’Alessandro, • Paolo Messa, • Patrizia Ravaioli • Chicco Testa Responsabile coordinamento delle attività: Davide Agazzi Contatti: d.agazzi@pimby.it www.pimby.it L’associazione non ha fini di lucro e promuove a livello nazionale ed internazionale il dialogo tra le amministrazioni pubbliche locali e la cittadinanza, basato anche su metodologie innovative di democrazia partecipata, al fine di realizzare infrastrutture ed impianti indispensabili alla modernizzazione del Paese nel pieno rispetto dell’ambiente naturale e del territorio.