1 / 41

Come individuare le priorità di sanità pubblica: proposta di un modello

Come individuare le priorità di sanità pubblica: proposta di un modello. Pirous Fateh-Moghadam, Laura Ferrari Azienda provinciale per i servizi sanitari. Formazione amministratori locali ed operatori sanitari per la costruzione dei piani per la salute Trento, 17 ottobre 2008.

wilson
Download Presentation

Come individuare le priorità di sanità pubblica: proposta di un modello

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. Come individuare le priorità di sanità pubblica: proposta di un modello Pirous Fateh-Moghadam, Laura Ferrari Azienda provinciale per i servizi sanitari Formazione amministratori locali ed operatori sanitari per la costruzione dei piani per la salute Trento, 17 ottobre 2008

  2. Le tre fasi della costruzione del piano per la salute 1.Valutazione • definizione e descrizione della comunità • raccolta/analisi dati sanitari quantitativi e qualitativi • profilo di salute ed elenco problemi di sanità pubblica 2. Prioritarizzazione  elenco in ordine di importanza 3. Azioni Individuazione degli interventi da realizzare

  3. Il processo di prioritarizzazione • Le valutazioni di comunità esitano in una lunga lista di problemi • Impossibile lavorare su tutti i problemi contemporaneamente • Scopo della prioritizzazione è decidere dove dovrebbero essere focalizzati gli sforzi di pianificazione del programma, per lo meno all’inizio • Il processo ha valore di per sè, specialmente se si fa lo sforzo di coinvolgere la comunità

  4. Fasi della prioritarizzazione • Selezionare i criteri • Implementare il processo • Considerare le strategie di sanità pubblica che possono essere utilizzate dai diversi portatori d’interesse

  5. Esempi di criteri • criteri oggettivi e soggettivi: • Persone esposte al problema • Numero di persone colpite dal problema • Anni di vita potenziale persi (YPLL) • Gravità del problema (in che misura il problema interferisce con la qualità della vita) • Costi economici reali o potenziali del problema • Sensibilità al problema nell’opinione pubblica • Esistenza di misure efficaci di prevenzione del problema • Differenziale tra interventi già in essere e bisogni reali • Disegualianza sociale nella diffusione del problema • Criteri locali particolari Fonte: Health assessment and prioritization del Dipartimento di Sanità Pubblica del Minnesota (USA)

  6. Implementare il processo di prioritizzazione Per ogni ambito di problemi individuati viene assegnato un punteggio da 1 a 3 (basso-medio-alto) ad ognumo dei criteri L’assegnazione si basa sui dati rilevati e sull’esperienza Il risultato : solida base di discussione, non certezze scientifiche inconfutabili

  7. Numero di persone potenzialmente colpite • Chi è a rischio per il problema? • Rappresenta una stima • Dovrebbe essere basato sulla vostra conoscenza della comunità, sui dati di salute e l’epidemiologia del problema • Pensare quali sono i gruppi a rischio e quanto sono grandi questi gruppi

  8. Numero di persone colpite di fatto • Delle persone a rischio, quante sono di fatto colpite • Può anche implicare stime basate sui dati sullo stato di salute e sulla vostra conoscenza del problema e della comunità • Sarà più piccolo del numero delle persone a rischio

  9. Morte prematura (YPLL) • Misura chiave del peso sociale ed economico per la società • Considerare solo i dati di mortalità presenta una visione distorta dei problemi più gravi poiché i tassi di mortalità sono molto più alti per le persone più anziane • YPLL bilancia questo prendendo in considerazione l’impatto della morte prematura

  10. Impatto sulla qualità della vita • Il grado in cui il problema limita la capacità di una persona di vivere la vita nel modo in cui lo desidera • Include non solo la disabilità ma anche disagi (per es., impossibilità di bere l’acqua locale, difficoltà nella alimentazione per cattivo stato della dentatura, problemi di mobilità per mancanza trasporti pubblici, ecc.)

  11. Impatto economico • Spesso è un argomento potente per affrontare un problema • Dove possibile, si dovrebbe prendere in considerazione i costi monetari per la comunità, come la perdita della produttività e delle tasse pagate, i costi per l’assistenza sanitaria, e i costi per fornire altri servizi

  12. Grado di preoccupazione pubblica • Dal momento che il pubblico alla fine dei conti sostiene e finanzia la sanità pubblica, le sue preoccupazioni dovrebbero essere considerate • Nello stesso tempo, tuttavia, le opinioni del pubblico non dovrebbero necessariamente ribaltare i risultati di un processo di pianificazione sistematico e razionale

  13. Capacità della sanità pubblica di prevenire il problema (Prevenzione primaria) • La prevenzione primaria è quello che separa la sanità pubblica dall’assistenza sanitaria • I problemi che possono essere prevenuti dovrebbero ricevere una priorità maggiore • Un problema è prevenibile se ha: • Un agente o una causa identificabili (biologici, di stile di vita, fisici, o dovuti all’ambiente sociale) • Un ospite identificabile (persona o gruppo di persone che soffrono per l’agente o la causa) • Un modo efficace di rompere il legame tra la causa e l’ospite • A questo punto, è da prendere in considerazione non il costo, ma la fattibilità politica

  14. Dimensione dello scarto tra interventi in atto e bisogni • Valutazione del grado in cui le risorse disponibili nella comunità coprono il problema

  15. Potenziale di riduzione delle diseguaglianze sociali • Valutazione della possibilità di ridurre le diseguaglianze sociali affrontando un particolare problema di salute

  16. Risultato • Un elenco di problemi in ordine di priorità Non certezze scientifiche ma una solida base di discussione con tutti gli interessati

  17. Dall’analisi all’azione • Per i problemi risultati prioritari: • Individuazione dei determinanti • Ricerca delle possibili soluzioni • Stesura di un progetto

  18. Obiettivo finalePatto per la salute

  19. Un esempio concreto:Gli incidenti stradali nei bambini

  20. Primo passo: raccolta di dati(il profilo quantitativo)

  21. Il database MITRIS (http://mitris.itc.it) 174 incidenti con 194 feriti < 15 anni (tot incidenti = 4000) raccolti negli anni 2000-2003. Gli incidenti con feriti in età pediatrica rappresentano il 4,4%. Il 50% dei feriti è “trasportato”. Feriti per incidente stradale in età pediatrica. Tipologia di utente.

  22. Il database MITRIS (http://mitris.itc.it) Incidenti con feriti in età pediatrica. Veicoli coinvolti. • 322 veicoli coinvolti: • 74,5% autovetture private • 9,3% biciclette • 6,2% autocarri e ciclomotori

  23. Il database MITRIS (http://mitris.itc.it) Incidenti con feriti in età pediatrica. Tipologia della strada  strada urbana nel 63%, a dispetto della percezione corrente della relativa sicurezza delle strade urbane rispetto a quelle extraurbane

  24. Monitoraggio dispositivi di sicurezza bambini da zero a dieci anni nel comune di TrentoAnno 2004 Controllo cinture e seggiolini: 20 aprile – 31 maggio 2004 di cui sul sedile anteriore: (*) 4; (**) 20; (***) 26 Solo il 52% viaggia in condizioni di “sicurezza”.

  25. Riassumendo • Dal punto di vista quantitativo la fascia di età 0-14 non è particolarmente colpita • La maggioranza dei bambini incidentati è trasportata su strade urbane • I casi più gravi sono conducenti di motorini • Il seggiolino/cinture sono usate poco e male specialmente dai 3 anni in su

  26. Modello Minnesota applicato ai traumi da traffico in età pediatrica Popolazione potenzialmente esposta: di 73.070: punteggio 2 Popolazione colpita: circa 400: punteggio 1 YPLL: 300 (4 casi mortali nel 2002): punteggio 2 Severità: punteggio 2 Costi economici: punteggio 2 Sensibilità nella popolazione: punteggio 3 Interventi di prevenzione: punteggio 3 Differenziale interventi/bisogno: punteggio 3 Criteri locali: bassa prevalenza d’uso seggiolini: punteggio 3 Totale punteggio: 21/ 27

  27. Su quale ambito intervenire? • sicurezza in bicicletta • sicurezza in macchina • sicurezza motorini • sicurezza pedoni

  28. Individuazione delle priorità mediante applicazione del metodo Minnesota

  29. Conclusioni • I traumi da traffico in età pediatrica rappresentano un importante problema di sanità pubblica • Possibili sottocategorie di intervento: • seggiolini/cinture • pedoni • bicicletta (casco) • motorino • intervento su seggiolino: buon punto di partenza… • maggioranza dei feriti è trasportata • prevalenza d’uso basso • disponibili interventi di provata efficacia

  30. Informazione Azione

  31. Promozione dell’uso del seggiolino nel comune di Trento – Anno 2005 Obiettivi • avviare un intervento pilota di incremento dell’uso del seggiolino tramite sensibilizzazione dei genitori e successivi controlli e sanzioni • Coinvolgimento intersettoriale: • Scuola • Comune (Polizia Municipale) • Azienda sanitaria • misurare l’efficacia dell’intervento

  32. Metodo e partecipanti • prima fase: sensibilizzazione con distribuzione di materiale informativo (mar.05) • seconda fase: controlli e sanzioni (apr./mag.05) • monitoraggio delle modalità di trasporto dei bambini, utilizzando un modulo standard, in tre momenti: • prima dell’intervento di educazione (feb.2005) • successivamente a questo (apr.05) • dopo i controlli e le sanzioni (mag.05)

  33. RisultatiValutazione efficacia Confronto monitoraggio uso del seggiolini pre/post-intervento. Totale delle scuole osservate. Valori percentuali. Confronti pre-int/post-sanzioni: p<0,001 Confronti pre-int/post-edu: p=0,02

  34. …dopo 6 mesi

  35. La raccolta di dati qualitativi:focus group con genitori per capire meglio:“perché non si usano i seggiolini?” e “cosa si può fare per promuovere l’uso?” • motivi del non utilizzo dei seggiolini: • scarsa informazione sui rischi degli spostamenti brevi in ambiente urbano • riluttanza a spostare i seggiolini da un’auto all’altra • false convinzioni (p.es.: seggiolino provoca mal di macchina) • scarsi controlli e sanzioni • possibili azioni di promozione: • più informazioni sui rischi e sulle modalità d’utilizzo • educazione stradale ai bambini • maggiori controlli

  36. Nel 2006: estensione ad altri comuni del Trentino (Mezzolombardo, Pergine e Lavis)

  37. Nel 2007 • Ulteriore estensione dell’intervento da parte della polizia municipale • Preparazione campagna informativa (tenendo conto dei risultati del focus) • Conferenza stampa • Disco orario tematico • Opuscolo multilingue • Filmato promozionale (10min) per TV locali

  38. Nel 2008 • Diffusione del materiale informativo: • Scuole materne • Polizia municipale

  39. Riassumendo: i messaggi chiave • Profilo di salute affrontare razionalmente i problemi di sanità pubblica • Necessaria la raccolta di dati quanti- e qualitativi • Formulare problemi • Individuare le priorità • Individuare le risorse • Indicare le strategie • Valutare l’efficacia Partecipazione comunità

  40. Punto di partenza Analisi problemi Valutazione Scelta problemi prioritari Monitoraggio Identificazione obiettivi Supervisione Scelta strategie Identificazione risultati attesi/attività Realizzazione Previsione risorse Cronogramma A. Perra (modificato da OMS)

More Related