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METTERSI IN PROPRIO Come si costruisce un Business Plan sostenibile

METTERSI IN PROPRIO Come si costruisce un Business Plan sostenibile. (a cura del Dott.Maurizio Berruti). Prima di procedere nell’argomento del      . BUSINESS PLAN.

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METTERSI IN PROPRIO Come si costruisce un Business Plan sostenibile

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Presentation Transcript


  1. METTERSI IN PROPRIO Come si costruisce un Business Plan sostenibile (a cura del Dott.Maurizio Berruti)

  2. Prima di procedere nell’argomento del       BUSINESS PLAN si rende necessario richiamare l’attenzione sulla tipologia dello strumento e per quale tipo di analisi esso viene utilizzato Un azienda e’ caratterizzata da un duplice aspetto e cioe’quello della: • Redditività • Liquidità in aperto contrasto fra di loro a causa di un fattore che si chiama “tempo” e che usualmente non viene mai preso in debita considerazione.

  3. REDDITIVITA’ LIQUIDITA’ Riclassificazione S.PATRIMONIALE Riclassificazione C. ECONOMICO a V.A. BUDGET di CASSA GESTIONE OPERATIVA VALORE AGGIUNTO per individuare gli algoritmi dei cash flows. Per ottenere gli INDICI di BILANCIO e da questi il FABBISOGNO FINANZIARIO di natura consuntiva; per una visione dinamica si deve utilizzare il Strumento che fornisce una duplice analisi : reddituale e della liquidità BUSINESS PLAN

  4. Il Business Plan Quindi, lo strumento in grado di analizzare l’azienda, contemporanemante, sotto il duplice aspetto della redditività e della liquidità, e’rappresentato dal:        BUSINESS PLAN Altrimenti noto come piano aziendale, si attua per mezzo dei singoli piani di funzione ed il passaggio da questi alla loro realizzazione avviene per mezzo dei programmi operativi (Budgets)

  5. ARTICOLAZIONE BUDGETS di FUNZIONE COMMERCIALE PRODUZIONE ALTRE AREE Spese generali produzione Costi diretti industriali Costi comm.li Costi generali Costi di Produzione RICAVI VENDITE COSTI ESERCIZIO RISULTATO ECONOMICO Entrate Uscite Ricavi Costi di esercizio BUDGET di CASSA Rimborso cap.proprio Apporto cap. proprio Accens. Finanziamenti Rimborso Finanziam. Disinvestimenti Investimenti. Budget Investimenti

  6. Il Business Plan Ovviamente, lo schema rappresentato nella precedente slide fa riferimento ad una azienda di grandi dimensioni. La sua costruzione ed il suo impiego richiedono molto tempo ed una notevole capacità tecnica per la gestione.    Il sistema può essere adattato per le PMI e quindi reso molto più elastico e facile da utilizzare, con le modalità che seguono.

  7. Sezioni del B.P. DESCRITTIVA NUMERICA composta dai seguenti piani IDEAZIONE e DEFINIZIONE OBIETTIVI GENERALI conoscenza del mercato INVESTIMENTI individuazione risorse utilizzate capacita’ professionali ECONOMICO ANALISI MERCATO dimensioni PATRIMONIALE Segmentazione/grado concentrazione FINANZIARIO tendenza domanda canali vendita • Dove • Su che scala • Quando progetto DIMENSIONE • Impianti/Macchinari • Materie prime • Dipendenti investimento

  8. In sintesi, il Business Plan si compone di 4 piani principali, tra di loro correlati e che sono: Serve a stabilire gli investimenti da effettuare per realizzare l’idea imprenditoriale Piano INVESTIMENTI fornisce i dati relativi ai ricavi vendite ed ai costi connessi alla realizzazione del progetto Piano ECONOMICO Per individuare la struttura degli impieghi (Capitale fisso e Circolante, nonché la composizione delle fonti (passività a breve e a m/lungo termine) Piano PATRIMONIALE Piano FINANZIARIO Per determinare il fabbisogno finanziario necessario a supportare il business

  9. Ancora un attimo prima di arrivare alla riclassificazione del bilancio perché è necessario prima introdurre ancora un nuovo concetto; la nota formula impiegata nei principi contabili è: ATTIVO = PASSIVO + CAPITALE NETTO viene ad essere sostituita con IMPIEGHI FONTI doveIMPIEGHI sta per mentre FONTI sta per Per cui si ha che: IMPIEGHI sono FONTI sono (+) Aumento PASSIVITA’ (+) Aumento ATTIVITA’ (-) Dimimuzione ATTIVITA’ (-) Diminuzione PASSIVITA’

  10. Per la predetta formula IMPIEGHI = FONTI è necessario procedere alla riclassificazione del bilancio PASSIVO ATTIVO Terreni e Fabbricati 300 Impianti e attrezzat. 1.800 Immobilizz.Immateriali 50 Capitale sociale 600 Riserve 580 Utili (perdite) 200 Cassa e banche 60 Fondo amm.to 400 Fondo TFR 100 Crediti 2.900 Magazzino 650 Banche 2.200 Fornitori 1.460 Totale Attivo 5.760 Mutui 220 Totale Passivo 5.760 IMPIEGHI FONTI 5.760 5.760 1.380 CAPITALE NETTO CAPITALE FISSO 2.150 500 ACCANTON.INTERNI Liquidità immediate 60 (1) 3.660 DEBITI BREVE term Liquidità differite 3.550 220 DEBITI M/L termine (1) (1) Capitale Circolante

  11. Riprendendo il precedente esempio di riclassificazione si ha IMPIEGHI Capitale Fisso 2.150 Capitale Circolante: 3.610 - Liquidità immediate 60 - Liquidità differite 3.550 Totale Impieghi 5.760 FONTI Capitale netto 1.380 Debiti a M/L termine 720 Debiti a Breve termine (1) 3.660 Totale Fonti 5.760 (1) compresa quota annuale mutui Capitale fisso Capitale netto 2.150 1.380 Debiti M/L term. 720 Liquidità Differite 3.550 Debiti a Breve termine 3.660 Liquidità immediate 60

  12. CICLO DI VITA DEL PRODOTTO Linea vendite FATTURATO Linea profitti rivitalizzazione maturità sviluppo diffusione declino idea ANNI investimenti

  13. Sez.1 IDEA IMPRENDITORIALE cosa a chi chi IDEA Perchè e a chi è venuta Cosa intende realizzare e a chi e’ indirizzato il prodotto/servizio Imprenditore PRODOTTI SERVIZI BISOGNI da SODDISFARE In cosa consiste l’idea per tipologia clienti Dimostrare la Capacità o meno di realizzarla Quali novità contiene INNOVAZIONI VANTAGGI COMPETITIVI Quali innovazioni costituiscono i punti di forza e che influenzano Sez.2 AMBITO COMPETITIVO

  14. Sez.2 da Sez.1 AMBITO COMPETITIVO come SETTORE dove BISOGNI da SODDISFARE per tipologia clienti, devono tener conto del settore-mercato-segmento si interviene MERCATO si interviene SEGMENTO influenza VANTAGGI COMPETITIVI Attraverso una determinano STRATEGIA Influisce sugli Piano di MK OBIETTIVI Piano Tecnico-Produttivo Redazione obiettivi in termini di risultati economico-finanziari Piano Organizzativo mezzi Piano Investimenti di cui si necessita Sez.3 VERIFICA RISULTATI

  15. da Sez.2 Sez. 3 VERIFICA RISULTATI mezzi Necessari alla redazione obiettivi economico - finanziari strategia Possibilità di realizzare o meno i nuovi obiettivi previsti Piano di MK OBIETTIVI Piano Tecnico-Produttivo Piano Organizzativo Piano Economico-Finanziario Piano Investimenti Determinano il nuovo risultati Delineano la nuova

  16. Si inizia con la costruzione del C/Economico + RICAVI VENDITE Quantita’ prodotte X Prezzo + Contributi in c/gestione Q. Materie da acquistare X costo - Acquisti di magazzino Spese generali - Acquisti di servizi + Delta magazzino Rimanenze finali - iniziali = VALORE AGGIUNTO In base agli addetti - Costo Personale - Ammortamenti Prima di calcolare le seguenti voci = REDDITO OPERATIVO I STOP è necessario un primo stop - Saldo Oneri/proventi finanziari - Saldo Oneri/proventi straordin. per passare al = REDDITO LORDO - Oneritributari Piano INVESTIMENTI = REDDITO NETTO

  17. Piano INVESTIMENTI Serve ad individuare i macchinari, attrezzature, impianti per poter sviluppare l’idea I dati ottenuti da questo piano sono Fabbisogno degli investimenti Piano FINANZIARIO si utilizza per la costruzione del Piano ECONOMICO Ammortamenti si utilizza nel - Ammortamenti = REDDITO OPERATIVO Ma per il calcolo degli oneri finanziari - Saldo Oneri/proventi finanziari è necessario interrompere II STOP e passare alla costruzione del Piano PATRIMONIALE

  18. Piano PATRIMONIALE Nel quale vanno a confluire i dati provenienti da: Immobilizzaz. Immateriali Piano INVESTIMENTI PATRIMONIO NETTO Immobilizzaz. Materiali Banche CAPITALE FISSO Fornitori Clienti PASSIVITA’ a BREVE Magazzino Fondo TFR Piano ECONOMICO Mutui CAPITALE CIRCOLANTE Piano FINANZIARIO PASSIVITA’ a M/L oneri finanziari

  19. Piano FINANZIARIO con la quale si calcola il che impiega la analisi per flussi cash flow generato dalla gestione corrente al quale si - sottrae + somma la differenza fra FONTI IMPIEGHI se Fonti < Impieghi se Fonti > Impieghi per ottenere l’eccedenza di liquidità finale Banche attive Il fabbisogno di liquidità finale Banche passive

  20. Determinato così l’ammontare delle Banche (positive/negative) si ritorna al Piano ECONOMICO per calcolare gli Oneri finanziari Sul debito consolidato Desunti dal piano di ammortamento (quote interessi annuali) Correnti determinati sulla base delle esposizioni a breve termine, in base al TAEG

  21. Ora i vari tasselli del piano sono stati completati e si può conoscere l’impatto delle strategie scelte, sia in termini di risorse umane che finanziarie. Non rimane, quindi, che verificare la compatibilità con gli obiettivi prefissati e procedere, ove necessario, ai dovuti aggiustamenti. • In conclusione alcune importanti raccomandazioni: • evitare la tentazione di gonfiare le cifre, dettata dall’imprenditore che opera sempre con una logica ottimistica; • tenere ben presente l’estrema volatilità del mercato finanziario che rende del tutto arbitrarie le previsioni in tema di tassi; • valutare la capacità delle risorse umane di realizzare il piano così come formulato; • considerare che l’ambiente esterno (mercato) può influire sulla riuscita dello stesso.

  22. BUSINESS PLAN I piani che compongono il B.P. 50 Piano ECONOMICO Piano INVESTIMENTI Suddiviso in: - Ricavi Vendite - Costi produzione - Reddito Operativo - Reddito Netto Riguarda investimenti\ disinvestimenti in CAPITALE FISSO fornisce Influenza ammortamenti Piano FINANZIARIO Piano PATRIMONIALE Che si articola in: Attivo FissoCapitale proprio Att. Circolante Passività consolid. Passività a breve Espone i movimenti derivanti dalle operazioni correnti patrimoniali-finanziarie Fabbisogno per nuovi investimenti Capitale fisso Crediti – Magazzino - Fornitori flusso di cassa corrente Fondo ammortamento Liquidità/fabbisogno

  23. Formulazione del B.P. IDEAZIONE e DEFINIZIONE OBIETTIVI GENERALI PROGETTO CAPACITA’ PROFESSIONALI CONOSCENZA del MERCATO INDIVIDUAZIONE RISORSE UTILIZZATE

  24. Formulazione del B.P. ANALISI del MERCATO CANALI VENDITA TENDENZA DOMANDA SEGMENTAZIONE GRADO CONCENTRAZIONE DIMENSIONI

  25. Formulazione del B.P. DIMENSIONE PROGETTO INVESTIMENTO Macchinari Dove Impianti Su che scala Materie prime Quanto Semilavorati Dipendenti CALCOLO COSTI Vendita Produzione variabili fissi

  26. Formulazione del B.P. IPOTESI OPERATIVA di GESTIONE RISULTATO FINALE N.C.F. STATO PATRIMONIALE CONTO ECONOMICO Passivo Attivo

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