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Riforma dell’assetto delle fonti della disciplina dell’Organizzazione e del Personale della Regione. Università degli studi di Cagliari Facoltà di Economia Corso di “Programmazione e Controllo delle Aziende Pubbliche”. Prof . Armando Buccellato. Sara Pala Matr. 45021.
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Riforma dell’assetto delle fonti della disciplina dell’Organizzazione e del Personale della Regione Università degli studi di Cagliari Facoltà di Economia Corso di “Programmazione e Controllo delle Aziende Pubbliche” Prof. Armando Buccellato Sara Pala Matr. 45021
L’obiettivo di questo lavoro è quello di approfondire le riforme delle fonti di disciplina dell’organizzazione e del personale della Regione Sardegna a seguito delle recenti leggi di riforma, in linea col DLG n. 150 (2009) meglio conosciuto come “RIFORMA BRUNETTA”. Le linee di intervento ripropongono in un Testo Unico le norme e gli istituti della L.R. n. 31/1998 e recepiscono gli attuali principi e criteri introdotti dalle leggi di riforma.
Responsabilità dirigenziale Sanzioni Riforma Brunetta Trasparenza e integritàdella P.A. Merito - Premialità ValutazionePerformance • Trattamento accessorio • Bonus Annuale delle eccellenze • Premio annuale per l’innovazione • Progressioni Economiche e di Carriera • Incarichi di Responsabilità • Percorsi di Alta formazione e Crescita professionale • Programma triennale per la trasparenza della performance e sulla integrità • Pagina web • Definizione obbiettivi • Misurazione e Valutazione • Rendicontazione • Soggetti: • -Commissione • -Organismo indipendente • -Dirigenti
Il 19 Gennaio 2011 è stato approvato il Bilancio annuale di previsione della regione Sardegna per l’anno 2011 e il bilancio pluriennale per il 2011-2013, che prevede un totale complessivo di entrate e di spese pari a 24.048.884 Euro.
Titolo I : individua l’ambito di applicazione ricomprendente l’Amministrazione centrale, gli Enti e le Agenzie regionali. Titolo II : si occupa dell’organizzazione degli uffici della dotazione organica, dell’organizzazione e dei profili professionali. Titolo III : è dedicato alla Dirigenza distinguendo tra principi generali di gestione dirigenziale , attribuzione e responsabilità della dirigenza. Titolo IV : ha ad oggetto la misurazione, valutazione e la trasparenza dei processi gestionali dell’area direttiva e delle prestazioni del personale non dirigente. Titolo V : affronta il tema della contrattazione ribadendo i due livelli preesistenti, cioè quello regionale e quello integrativo. Titolo VI : riguarda l’organizzazione e gestione del personale. Titolo VII : disciplina i principi inerenti l’accesso al lavoro.
Titolo I : individua l’ambito di applicazione ricomprendente l’Amministrazione centrale, gli Enti e le Agenzie regionali. • Delinea • Principi • Criteri • Ambiti e Competenze Concretizza i principi contenuti nella legge con l’adozione di direttive, linee di indirizzo, atti specifici Attua le linee di indirizzo in ogni specifico ambito di competenza amministrativa
Il Titolo I contempla l’assetto organizzativo dell’Amministrazione, degli Enti ed Agenzie, assumendo a canone fondamentale il principio del “coordinamento funzionale orizzontale”in sostituzione di quello gerarchico attualmente operante. Il Titolo I chiude con la disciplina della gestione delle risorse, operando il necessario raccordo tra strumenti della programmazione economico-finanziaria regionale e le competenze degli organi istituzionali della Regione circa la definizione degli obiettivi e dei programmi da attuare, secondo scale di priorità e determinazione delle risorse finanziarie da destinare alle diverse finalità.
Titolo II : si occupa dell’organizzazione degli uffici, della dotazione organica e dell’organizzazione e dei profili professionali. La Legge di riordino si ispira alla massima flessibilità nell’organizzazione e gestione della macrostruttura Direzione Generale. Il principio portante è quello di un’organizzazione destrutturata o “a geometria variabile”. Il “polo funzionale” viene identificato nella macrostruttura della Direzione Generale. Uniche figure espressamente previste, seppur non obbligatorie sono il Capo di Gabinetto e il Dirigente in staff. Unità di progetto: strutture a carattere temporaneo per il conseguimento di obbiettivo Specifici, anche intersettoriali. Segretario Generale della Presidenza.
Principio di Complessività della dotazione Organica Inteso quale espressione dell’unicità del contingente di personale distinto esclusivamente per singola categoria professionale, in rapporto alla struttura organizzativa complessiva dell’Amministrazione. Disciplina dei profili professionali Rappresentano le caratterizzazioni professionali di massima afferenti alle principali aree di attività interessanti la funzionalità dell’Amministrazione.
Titolo III : è dedicato alla Dirigenza distinguendo tra principi generali di gestione dirigenziale e attribuzione e responsabilità della dirigenza La legge di riordino afferma che il sistema relazionale intercorrente tra gli Organi dell’Amministrazione è fondato sul “principio di doverosa collaborazione” tra gli stessi, in ragione del comune perseguimento dei fini pubblici cui è intesa la complessiva azione dell’Amministrazione regionale. Dirigente come “datore di lavoro privato”. Competenza della Dirigenza regionale è la “micro-organizzazione”. Nuove modalità per il conferimento e la gestione degli incarichi dirigenziali. Contratto di periodo: documento di programmazione gestionale che assorbe in sé lo strumento della delega e assume quindi valore giuridico negoziale integrativo, a tutti gli effetti di legge e di contratto collettivo, del rapporto funzionale intercorrente tra il dirigente e l'Amministrazione.
Vice-Dirigente come figura che si inserisce nel disegno di rafforzamento del ruolo di “manager” dei Dirigenti. La nuova figura consentirà di eliminare l’istituto dei c.d. “facenti funzioni” che non si adatta al disegno della nuova organizzazione e che, d’altronde, sin’ora non ha dato risultati ottimali. Compiti del Vice-Dirigentepossono essere così sintetizzati: Perseguimento di obbiettivi specifici Coordinamento di gruppi di lavoro particolarmente complessi Sostituzione del dirigente in caso di assenza o di impedimento Reggenza temporanea in caso di vacanza dell'incarico Esercizio di funzioni dirigenziali
La scelta della legge di riordino è di configurare l’istituto come un incarico temporaneo attribuito dal dirigente, piuttosto che come categoria autonoma caratterizzata da stabilità, in quanto ciò si coniuga con la nuova visione dell'organizzazione a “geometria variabile” e adattabile alle strategie predefinite. • Tra i requisiti minimi richiesti per la nomina a Vice-Dirigente: • una dimensione organizzativa minima nel cui ambito potrà essere individuato un vice dirigente (n. minimo di dipendenti, complessità e strategicità dei progetti gestiti, ecc.) • il possesso di titoli che garantiscano una particolare professionalità (inquadramento in categoria apicale, possesso della laurea, anzianità di servizio minima) I vice dirigenti avranno uno “status” differente dal restante personale seppure non assimilabile a quello dei dirigenti cui saranno subordinati. Orario minimo contrattuale flessibile Trattamento economico onnicomprensivo
Titolo IV : ha ad oggetto la misurazione, valutazione e la trasparenza dei processi gestionali dell’area direttiva e delle prestazioni del personale non dirigente. • Ciclo di gestione della misurazione, valutazione ed incentivazione delle prestazioni • Fasi: • la definizione ed assegnazione degli obiettivi, dei valori attesi di risultato e dei rispettivi indicatori • il monitoraggio e gli interventi correttivi qualora necessari • la rendicontazione dei risultati raggiunti Entro il 31 gennaio di ogni anno “Piano degli obiettivi e degli standard del ciclo prestazionale” Entro il 30 giugno di ogni anno, “Relazione sul livello prestazionale”
Strumenti di valorizzazione del merito e metodi di incentivazione della produttività e della qualità della prestazione lavorativa informati a principi di selettività e concorsualità nelle progressioni di carriera e nel riconoscimento dei trattamenti incentivanti. Sistemi premianti selettivi ispirati a logiche meritocratiche, tendenti a valorizzare i dipendenti che conseguono le migliori prestazioni, attribuendo premiali, incentivi economici e di carriera. Spetterà alla Giunta poi, nell’ambito delle proprie competenze, integrare ed attuare la previsione legislativa degli istituti premianti. La legge di riordino quindi prevede e promuove la capacità distintiva della valutazione rimessa in capo ai dirigenti. Autorità Indipendente di Valutazione sulla falsariga dell’Organismo Indipendente di Valutazione già previsto a livello nazionale.
Organismo indipendente “Per il corretto svolgimento dei compiti di controllo e valutazione, l’Autorità indipendente deve godere di piena ed ampia indipendenza”. Controlli interni di gestione e strategico Trasparenza e Rendicontazione del ciclo prestazionale Programma triennale
Titolo V : affronta il tema della contrattazione, ribadendo i due livelli preesistenti cioè quello regionale e quello integrativo • Poteri di responsabile della gestione delle risorse umane, della qualità e quantità del prodotto delle pubbliche amministrazioni • Principio dell’inderogabilità della legge da parte della contrattazione • Titolo VI : riguarda l’organizzazione e gestione del personale • Disciplina delle mansioni del prestatore di lavoro • Assegnazione temporanea a mansioni superiori • Incompatibilità dei dipendenti e l’esercizio delle attività professionali da parte dei dipendenti stessi con rapporto a tempo pieno e parziale • Titolo VII : disciplina i principi inerenti l’accesso al lavoro • Modalità di accesso per le varie categorie non subiscono variazioni di sorta, fatta salva la competenza attribuita alla Giunta regionale di disciplinare le modalità con le quali l'Amministrazione regionale, gli Enti e le Agenzie potranno avvalersi delle forme contrattuali flessibili di assunzione e di impiego del personale, previste dal Codice civile e dalle leggi sui rapporti di lavoro subordinato nell’impresa • Concorso Unico
Il progetto di riforma ha come fine il superamento dei numerosi dubbi interpretativi, delle lacune del sistema e delle anomalie di disciplina verificatesi sin’ora tra Amministrazione centrale, Enti ed Agenzie. La Legge definisce in maniera GENERALE principi e criteri di organizzazione degli Uffici e del Personale dipendente, attribuendo un potere REGOLATIVO, DIRETTIVO e di INDIRIZZO alla Giunta e riconoscendo alla Dirigenza l’esercizio del potere DATORIALE di organizzazione degli uffici e di gestione delle risorse umane. Più discrezionalità ai diversi livelli delle P.A. Più precisione nella determinazione di compiti e obbiettivi Riconoscimento del merito