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… e poi credi AMO insieme!. OBIETTIVO GENERALE. Attraverso la figura di Maria e della prima comunità cristiana approfondire l’aspetto comunitario della fede.
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… e poi crediAMO insieme! OBIETTIVO GENERALE Attraverso la figura di Maria e della prima comunità cristiana approfondire l’aspetto comunitario della fede
Il titolo della giornata pone questa giornata in continuità con la precedente, e graficamente i puntini di sospensione lo indicano, così come la parola “poi”Il fatto che il verbo del titolo venga graficamente “sdoppiato” è da intendersi che la fede personale “deve diventare” o “è da intendersi di fatto anche” comunitaria (e poi credi insieme), il tutto sia quando lo si dice insieme consapevolmente (crediamo), o se uno da solo lo dice nella speranza fondata sull’amore che ci unisce (credi AMO insieme)La continuità con la giornata precedente è determinata anche dalla figura di Maria:- esempio di persona di fede che vive in comunità, - ma anche che Madre e figura della Chiesa infatti quando si parla della Chiesa, si parla di Lei e viceversa.
OBIETTIVI INTERMEDI 1. Poterci riconoscere nell’adesione personale di Maria a Dio anche in un momento difficile Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell'ora il discepolo l'accolse con sé.
Si riprende l’esempio personale di Maria seguendo il suo percorso di vita (e di fede) che la porta sotto la croce di Gesù – suo Figlio -, e qui si pone in evidenza il fatto che lei, anche in questa situazione dolorosa e tragica rimane fedele al progetto ed alla promessa ascoltata nell’Annunciazione(… il bambino regnerà per sempre ed il Suo Regno non avrà mai fine).In questo modo si avrebbe un collegamento forte al tema della I° giornata, FEDE=adesione personale)Tenendo però conto che questa “esperienza forte e sofferta di fede” di Maria, è importante perché diventa generativainfatti proprio in quest’episodio essa viene costituita Madre di tutti i discepoli, (vedi obiettivo intermedio 5)
OBIETTIVI INTERMEDI 2. Poter vedere la presenza di fede personale e fede comunitaria. effetto “contagioso” (della gioia) della fede:In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell'adempimento di ciò che il Signore le ha detto» ... effetto “traino” della fede: Il giorno dopo Gesù volle partire per la Galilea; trovò Filippo e gli disse: «Seguimi!». Filippo era di Betsàida, la città di Andrea e di Pietro. Filippo trovò Natanaele e gli disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè, nella Legge, e i Profeti: Gesù, il figlio di Giuseppe, di Nàzaret». Natanaele gli disse: «Da Nàzaret può venire qualcosa di buono?». Filippo gli rispose: «Vieni e vedi». Gesù intanto, visto Natanaele che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c'è falsità».
Nel 1°brano suggerito si riporta l’esempio di Maria che “ricolma della Parola accolta” e piena di gioia, corre per comunicare ad altri la sua esperienza Nel 2° brano si vede l’esempio degli apostoli e si nota come la fede personale diventa “contagiosa” proprio perché è esperienza carica di gioia e di verità - ci porta a comunicare ad altri la nostra esperienza. In questo modo si hanno “tante fedi personali” che si uniscono insieme.Ma è da far notar che – con questi amici chiamati singolarmente -Gesù “ne costituì 12” (Mc 3,14)cioè costituisce un gruppo stabile, che è più di tante fedi personali messe una accanto ad un’altra, ma è la costituzione di unacomunità, e questo ci dice che il GRUPPO è fondamentale per seguire e per vivere e per testimoniare gli insegnamenti di Gesù.
In questo punto è da far notar anche l’importanza della COMUNITA’ nel cammino MEGDa sempre si è creduto nel valore e nell’importanza di camminare insieme per crescere (come persone e come credenti)
OBIETTIVI INTERMEDI 3. Poter riscoprire il “valore aggiunto” della fede ecclesiale (dopo l’Ascensione di Gesù) ritornarono a Gerusalemme dal monte detto degli Ulivi, che è vicino a Gerusalemme quanto il cammino permesso in giorno di sabato. Entrati in città, salirono nella stanza al piano superiore, dove erano soliti riunirsi: vi erano Pietro e Giovanni, Giacomo e Andrea, Filippo e Tommaso, Bartolomeo e Matteo, Giacomo figlio di Alfeo, Simone lo Zelota e Giuda figlio di Giacomo. Tutti questi erano perseveranti e concordi nella preghiera, insieme ad alcune donne e a Maria, la madre di Gesù, e ai fratelli di lui.
Qui si può anche far vedere che Maria, nella sua adesione personale, resta fedele anche dopo la resurrezione, e resta unita agli altri discepoli, infatti “ tutti erano assidui e concordi nella preghiera” (At. 1, 14). Ed è sulla comunità – riunita con Maria – che scende lo Spirito Santo, non sui singoli apostoli(che magari potevano stare ognuno a casa loro…) e questo ci dice che:- è nella (grazie alla) fede della comunità che si battezzano i bambini- è nella (grazie alla) fede ecclesiale che si riceve lo Spirito, si celebrano tutti i sacramenti e si diventa testimoni.
Inoltre il secondo sommario (At. 2, 42-48) indica che lo stile di vita della comunità (unione – preghiera- insegnamento degli apostoli – condivisione dei beni ecc.) porta a “godere la simpatia di tutto il popolo”, cioè a rendere una testimonianza riconosciuta valida da tutti. E se qualcuno tradisce, gli altri restano fedeli, per cui la comunità non finisce e non è ancora finita, nonostante noi.
OBIETTIVI INTERMEDI 4. Evidenziare che c’è anche una fatica a credere insieme …
Poter evidenziare in questo punto che la vita comunitaria non è solo agevolazione al mio credere personale, ma che ci possono essere tante difficoltà, causate proprio dalla convivenza e dal fatto che ognuno rimane libero e differente da un altro nelle sue scelte e nei suoi gusties. Anania e Saffira (e loro scelta negativa),o Barnaba e Paolo che si separano ecc., o Paolo che si oppone apertamente a Pietro (atti 15) tutti episodi che possono “scandalizzare” = creare ostacolo a credere
OBIETTIVI INTERMEDI 5. Poter vedere la dimensione generativa della Chiesa Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell'ora il discepolo l'accolse con sé.
Dimensione generativa che inizia con “Ecco tua madre” (Gv. 19) In quell’ “esperienza forte e sofferta di fede” di Maria, noi siamo fatti suoi figli e Lei nostra Madre, così che Maria diventa figura di Chiesa-Madreche “genera” figli nella fede (aiuta a credere anche noi)Se si vuole guardare all’esperienza della Comunità, si può notare che nel sommario di atti (2,47b) si specifica che: “il Signore aggiungeva ogni giorno alla comunità quelli che erano salvati”, o il riferimento alla conversione di migliaia di persone dopo il discorso di Pietro (atti 2,41)La vita, l’esempio, la testimonianza della comunità porta altre persone a credere (=sono generati alla fede)
Segni (immagini) simbolo- tante orme differenti,- un telaio che fa una stoffa di tanti colori- una stoffa con trama e ordito in evidenza- una carovana- persone che camminano insieme su un sentiero- essere “corpo di Cristo”- tanta gente differente unita insieme (come stoffa multicolore)
Mi rendo conto che il contenuto dello schema è piuttosto articolato e forse non tutto facilmente esprimibile nel contesto di una giornata; quindi consiglio di estrarre qualche punto essenziale da questo schema.Necessario sarebbe far cogliere l’importanza del CREDRE-INSIEMEin continuità e per completare il discorso sulla FEDEIn alternativa si potrebbe puntare tutto sulla Pentecoste e sulla composizione della prima comunità (At 1,14), sottolineando soprattutto il fatto che “È l’Eucaristia che fa la Chiesa, è la Chiesa che fa l’Eucaristia”