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Perché l'esperienza del cammino di Discepolato

Perché l'esperienza del cammino di Discepolato. Da sempre nella comunità si sono cercate strade per sostenere le nuove persone che il Signore ci dona attraverso le varie attività di evangelizzazione;

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Perché l'esperienza del cammino di Discepolato

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Presentation Transcript


  1. Perchél'esperienza del camminodiDiscepolato • Da sempre nella comunità si sono cercate strade per sostenere le nuove personeche il Signore ci dona attraverso le varie attività di evangelizzazione; • le persone che arrivano dai seminari di vita nuova sono sempre più scristianizzate e prive delle conoscenze più elementari della vita cristiana; • spesso sono persone che vivono situazioni irregolari e hanno bisogno di ricevere l'ABC della vita cristiana; • l'esperienza di diversi decenni ci ha insegnato che se le persone non vengono aiutate, anche se fanno belle esperienze durante il seminario di vita nuova, si perdono in quanto si trovano sole ad affrontare le inevitabili problematiche del cammino di conversione; • anche se infatti permane sempre la nostra libertà di aderire o meno a Gesù,l'opportunità di strumenti concreti di aiuto e sostegno nel cammino agevolano eincoraggiano la scelta e preservano dall'effetto di “risucchio” che il mondo tende sempre ad esercitare su di noi specie all'inizio del camino;

  2. Perchél'esperienza del camminodiDiscepolato • in realtà questa è proprio la vocazione e la forza della comunità cristiana e perciò della Comunità Magnificat, quella cioè di diventare un luogo nel quale le persone possono essere accolte all'inizio del loro cammino, accompagnate a fare una vera e profonda esperienza dell'amore di Dio nella loro vita ma poi sostenute in quei passi fondamentali che permettono di rimanere in Gesùradicandosi in Lui in modo efficace e profondo; • la comunità ha questo grazia ma deve coniugare queste sue potenzialità in modi pratici attraverso i quali permettere al Signore di agire al suo interno come uno strumento nelle sue mani; • non bastano le migliori intenzioni, dobbiamo dare noi stessi da mangiare come ci ha insegnato Gesù e per dare da mangiare dobbiamo mettere seduti a gruppi i nostri fratelli e servirliportandogli il cibo che Gesù moltiplica

  3. Come si è giuntialladefinizione del camminodiDiscepolato • in tanti anni di cammino si sono sperimentate varie metodologie per raggiungere lo scopo di far crescere le persone nel radicamento in Gesù, alcune di queste esperienze hanno prodotto anche buoni frutti dando buoni risultati; • ma la vera svolta che ha prodotto frutti con continuità si è avuta quando si è stabilito un percorso ben strutturato e con obiettivi precisi che poi si è andato sempre più concretizzando nell'esperienza che chiamiamo discepolato che da ormai da molti anni viene ripetuto con piccole modifiche nella struttura; • se non erro almeno 3 cicli di fragranti discepoli sono già stati sfornati dal forno Magnificat; • in un primo momento questo cammino si sviluppava in 2 anni comprendendo anche il seminario di vita nuova;

  4. Come si è giuntialladefinizione del camminodiDiscepolato • oggi nella versione che ormai molti di voi già conoscono, la sua durata è stata estesa a circa 3 anni comprendendo sia il seminario di vita nuova che il percorso di “scuola di comunità” ma mantiene al suo interno una unicità nel cammino e l'assenza di interruzioni; • un punto di forza di questo cammino è proprio questa scelta di prendere del materiale grezzo che siamo noi quando veniamo pescati nel mare del mondo e immetterlo in un cammino che per chi lo desidera fornisce una serie di occasioni per fare concreti passi dietro Gesù; • in questo giorno e mezzo vi illustreremo nel dettaglio il cammino con la sua struttura gli obiettivi le metodologie

  5. Cosa è e cosa non è ilDiscepolato • è importante dare alcune definizioni e capire la vera natura di questa esperienza per poterla vivere e guidare in modo efficace; • un buon modo per spiegare cosa è questo percorso è quello di esprimere in modo chiaro cosa non è; • il Discepolato non è un corso di vita cristiana né un cammino di formazione cioè non si configura come un percorso nel quale vengono forniti degli elementi di conoscenza o delle nozioni ma è piuttosto un cammino di crescita esperienziale dove si invita a fare dei passi; • nel cammino di discepolato si forniscono in realtà dei contenuti anche sodi e concreti che riguardano la Parola di Dio la dottrina cristiana, l'insegnamento della Chiesa ma questi non vengono dati per acquisire conoscenze bensì vengono forniti come elementi dei quali fare esperienza e da mettere in pratica; • il vero obiettivo infatti è fare discepoli di Gesù conquistare persone a Lui prendere dal mondo e trasferire nel Regno di Dio;

  6. Cosa è e cosa non è ilDiscepolato • ciò che vogliamo realizzare è questo trasferimento che consenta alle persone di radicarsi in Gesù di non essere più sballottati da ogni vento di dottrina ma di acquisire nella loro vita una dimensione di confidenza con Gesù che permetta ai nostri fratelli ed alle nostre sorelle di camminare in modo maturo dietro a Lui; • questo obbiettivo alto che ci poniamo risiede nella pedagogia stessa di Gesù che ci ha insegnato non a convertire le persone ma a fare discepoli: • “19Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, 20insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato”. (Mt 28,19-20); • dove essere discepoli significa fattivamente instaurare nella propria vita un rapporto privilegiato con il maestro un rapporto sempre più profondo, di conoscenza, di intimità di fiducia che guida le persone a una stabilità di vita accanto a Gesù;

  7. Cosa è e cosa non è ilDiscepolato • un altra definizione al negativo è che il discepolato non è uno strumento da prendere e riprodurre tal quale non è un manuale da applicare ma deve essere inteso e vissuto come un cammino cioè come qualcosa che si sviluppa in movimento mentre noi stessiper primi ci mettiamo in cammino come tale richiede il nostro metterci in discussione, questo concetto vi verrà ripetuto ma è molto importante; • nel vivere questo cammino ci vuole fantasia, dedizione preparazione non improvvisazione

  8. Chi sonoidestinatari • i destinatari di questo cammino sono tutti coloro che abbiano fatto l'esperienza dello Spirito e ricevuto la preghiera di effusione; • spesso nelle realtà che ogni anno o più volte all'anno fanno i seminari di vita nuova, i destinatari sono proprio coloro che hanno appena terminato il seminario; • ma questo cammino può essere offerto, con buoni frutti, anche a tante persone, che dopo il seminario e l'effusione hanno bivaccato nei pressi della comunità senza avere mai una porta alla loro altezza attraverso la quale entrare con facilità; • in alcune missioni ad esempio come strumento per aiutare le persone a crescere ma contemporaneamente a fornire elementi di identità comunitaria

  9. Cosa serve per poteriniziare • un numero giusto di persone, non è efficace offrire questo percorso a gruppi troppo piccoli perché inevitabilmente il cammino si impoverisce, si perde la dimensione del corpo; • a volte può capitare di avere un consistente numero di giovani o di persone aventi determinate tipologie ad es. prevalentemente coppie o persone più anziane … ovviamente il cammino andrà calibrato su chi abbiamo davanti; • è importante che le fraternità costituiscano un ministero una equipe di persone che lavorano in modo specifico in questo ambito perché come vi verrà detto andando avanti è importante lavorare insieme e far lavorare la fantasia senza pensare di avere in mano un timbro semplicemente da inchiostrare e sbattere su un foglio di carta; • come tutte le cose di Dio, questo cammino esprime le sue potenzialità se chi èchiamato a guidarlo ci crede ed è disposto a mettersi in gioco, molto della efficacia del cammino dipende proprio da questo elemento non trascurabile;

  10. Cosa serve per poteriniziare • certamente saranno necessari bravi catechisti o bravi animatori ma se chi annuncia o guida non è uno che si mette in cammino lui stesso insieme agli altri non si produrranno i frutti che il Signore ci promette; • la maggiore efficacia si ha quando a guidare il cammino di discepolato ci sono persone che lo hanno sperimentato in prima persona e perciò lo conoscono avendolo percorso; • è importante che ci sia una fattiva collaborazione da parte di tutta la fraternità sia dei Responsabili che hanno un ruolo nella formazione dei gruppi e nello stabilire gli animatori ma poi anche nel creare una reale accoglienza dei discepoli nella vita della fraternità; • I responsabili di fraternità sono i responsabili finali cui far riferimento ma naturalmente delegheranno a coloro che fattivamente guidano i discepolati ed al ministero di riferimento la ordinaria guida del cammino in un clima di fraterna collaborazione ma senza disinteressarsi

  11. Chefrutti produce • oggi possiamo dire di aver già ampiamente verificato che se si lavora bene ci sono degli indubbi frutti di grazia; • cominciare a vivere con continuità ed impegno il discepolato e naturalmente anche ciò che lo precede, dona grande arricchimento a tutta la fraternità, questo non solo o meglio non tanto nel fatto che aumenteranno anche i numeri come dicono gli Atti degli Apostoli “Intanto il Signore ogni giorno aggiungeva alla comunità quelli che erano salvati” quanto piuttosto nel fatto che consente alla Comunità di fare ciò per cui il Signore l'ha costituita e cioè essere questa dimora per Lui nel mondo, questo luogo di rifugio per tanti che possono così avvicinarsi a Gesù e rimanere in Lui; • questa è la vera nota positiva che aggiunge questo cammino alla vita della fraternità, una nuova stabilità, un impegno continuo dei sui membri nella costruzione del Regno di Dio attraverso l'opera di evangelizzazione che concretamente si realizza nell'operare questo trasferimento dal mondo al Regno di Dio;

  12. Chefrutti produce • la vivacità della vita di una fraternità che non si appiattisce su se stessa, non si trova a vivere una situazione asfittica fatta di conflitti interni perché non si ha altro a cui pensare; • ma una fraternità che genera nuova vita impegnandosi costantemente nell'opera di evangelizzazione nell'accogliere i nuovi nel pensare da molti mesi prima al seminario che si organizzerà senza aspettare la settimana precedente, nel lavorare con chi il Signore ci dona aiutandolo a crescere nella sua dimensione di uomo di Dio; • oltre ciò naturalmente il frutto più bello è nella vita delle persone che non venendo abbandonate possono crescere trovando un sostegno nell'accoglienza e nella cura che gli viene riservata e nell'esempio che gli viene dato; • i nuovi diventano membri della fraternità trovano il loro spazio nell'ambito della fraternità che è formata anche da loro oltre che dagli alleati, i novizi e gli amici;

  13. Dove conduce • questo cammino è concepito per condurre le persone a radicarsi in Gesù cioè a crescere in un rapporto stabile con il Signore aprendo progressivamente il loro cuore all'azione dello Spirito e acquisendo in loro quei punti fermi relativamente alla vita spirituale (preghiera, vita sacramentale..) e alla vita ordinaria (rapporti con gli atri, rapporti familiari, rapporto con il lavoro e il denaro, …); • oltre a ciò le persone vengono introdotte alla vita della comunità inserendole progressivamente nella vita della fraternità facendole conoscere e creandogli ambiti di vita nei quali possano essere accolti; • al termine del cammino le persone dovranno poter scegliere cosa fare, cioè che rapporto instaurare con la comunità se indirizzarsi verso il noviziato o verso l'esperienza degli amici, ma affinché questo possa avvenire il cammino dovrà essere condotto in modo serio e con grande partecipazione da parte di coloro a cui viene affidato il compito di guidare i fratelli; • il prolungamento di un anno ha anche lo scopo di renderlo propedeutico al Noviziato • Ma questo non è una cosa automatica

  14. Dove sta la fregatura • Dopo aver detto tutte queste cose così belle e positive sorge spontanea la domanda: Ma dove stà la fregatura? • Bè la fregatura o meglio l'inghippo stà nel fatto che affinché questo possa accadere abbiamo bisogno di credere in ciò che facciamo, di lavorare in modo serio e di affidarci con fiducia alla grazia di Dio consapevoli della nostra povertà • deve prendere in considerazione che ci viene consegnato un tesoro prezioso che sono i nostri fratelli e le nostre sorelle; • chi riceverà nella comunità questo ministero riceverà un incarico difficile ma esaltante perché avrà la possibilità di costruire con Gesù la cosa più preziosa che è la santità dei fratelli e delle sorelle a lui affidati

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