350 likes | 1.05k Views
Obiettivi strategici della prevenzione. Proteggere il singolo individuoControllarare le malattie nella popolazioneEliminare le malattieEradicare le malattie. Prevenzione primaria. Obiettivo: impedire l'insorgenza di nuovi casi di malattia nei soggetti saniMetodologia:EugeneticaPotenziamento delle capacit
E N D
1. LE MISURE DI PREVENZIONE
2. Obiettivi strategici della prevenzione Proteggere il singolo individuo
Controllarare le malattie nella popolazione
Eliminare le malattie
Eradicare le malattie
3. Prevenzione primaria Obiettivo: impedire l’insorgenza di nuovi casi di malattia nei soggetti sani
Metodologia:
Eugenetica
Potenziamento delle capacità di difesa dell’organismo
Rimozione di comportamenti nocivi
Induzione di comportamenti positivi
Interventi sull’ambiente di vita e di lavoro
4. Prevenzione secondaria Obiettivo: scoperta e guarigione dei casi di malattia prima che essi si manifestino clinicamente
Metodologia: screening
Selettivo
Di massa
5. Prevenzione terziaria Obiettivo: impedire l’invalidità in persone già ammalate di malattie croniche e favorire il recupero degli handicap
Metodologia: tecniche di riabilitazione
7. M. infettive M. non infettive agenti eziologici fattori di rischio
virus fattore causale
batteri cause biologiche
protozoi cause fisiche
miceti cause chimiche
prioni
8. le malattie non infettiveocronico-degenerative
13. World Health Report 2002 just a few NCD risk factors account for the majority of noncommunicable disease burden
tobacco use
alcohol consumption
raised blood pressure
raised lipid levels
overweight
low fruit/vegetable intake
physical inactivity
diabetes
14. le malattie infettive
17. Fattori determinanti per la diffusione delle malattie infettive La conoscenza del meccanismo che provoca una malattia infettiva fornisce importanti elementi per elaborare strategie preventive.
Il meccanismo di trasmissione di una malattia infettiva può essere spiegato attraverso il bilancio tra una serie di fattori che sono schematizzati nella figura. Le condizioni che esistono nei tre compartimenti (agente patogeno, ambiente, ospite) possono variare, quindi si potranno osservare diversi scenari secondo il valore che assume ciascuno dei fattori sopra indicati. La diffusione delle malattie infettive nei paesi in via di sviluppo, ad esempio, è fortemente influenzata dall’elevata carica infettante dell’agente patogeno, da condizioni ambientali che spesso favoriscono l’esposizione all’agente patogeno, e spesso dall’elevata frequenza di immunodepressi nella popolazione.La conoscenza del meccanismo che provoca una malattia infettiva fornisce importanti elementi per elaborare strategie preventive.
Il meccanismo di trasmissione di una malattia infettiva può essere spiegato attraverso il bilancio tra una serie di fattori che sono schematizzati nella figura. Le condizioni che esistono nei tre compartimenti (agente patogeno, ambiente, ospite) possono variare, quindi si potranno osservare diversi scenari secondo il valore che assume ciascuno dei fattori sopra indicati. La diffusione delle malattie infettive nei paesi in via di sviluppo, ad esempio, è fortemente influenzata dall’elevata carica infettante dell’agente patogeno, da condizioni ambientali che spesso favoriscono l’esposizione all’agente patogeno, e spesso dall’elevata frequenza di immunodepressi nella popolazione.
18. Malattie infettive a trasmissione fecale-orale ambiente:
fecalizzazione dell’ambiente
igiene degli alimenti
clima Se ad esempio consideriamo il colera, ci rendiamo conto che la sua maggiore diffusione in alcune aree geografiche è determinata da un’elevata contaminazione dell’ambiente e degli alimenti insieme a un clima caldo o tropicale. Non è un caso che nelle zone ad alta endemia vi sia anche una discreta frequenza di pazienti immunodepressi a causa, ad esempio, della malnutrizione.
Nel caso delle malattie a trasmissione oro-fecale giocano un ruolo anche le difese locali. Sappiamo ad esempio che gli individui che hanno subito una resezione gastrica o che ricevono una terapia a base di antiacidi o anti H2 sono maggiormente suscettibili a questo tipo di malattie. Se ad esempio consideriamo il colera, ci rendiamo conto che la sua maggiore diffusione in alcune aree geografiche è determinata da un’elevata contaminazione dell’ambiente e degli alimenti insieme a un clima caldo o tropicale. Non è un caso che nelle zone ad alta endemia vi sia anche una discreta frequenza di pazienti immunodepressi a causa, ad esempio, della malnutrizione.
Nel caso delle malattie a trasmissione oro-fecale giocano un ruolo anche le difese locali. Sappiamo ad esempio che gli individui che hanno subito una resezione gastrica o che ricevono una terapia a base di antiacidi o anti H2 sono maggiormente suscettibili a questo tipo di malattie.
19. Malattie infettive a trasmissione aerea Le grandi epidemie influenzali vengono spesso associate a climi freddi. Il clima freddo, in sé, può essere una condizione favorente, ma nelle aree geografiche con clima rigido, si moltiplicano le occasioni di contagio in ambienti chiusi e in comunità. Anche per le malattie a trasmissione aerea lo stato immunitario dell’ospite gioca un ruolo determinante.Le grandi epidemie influenzali vengono spesso associate a climi freddi. Il clima freddo, in sé, può essere una condizione favorente, ma nelle aree geografiche con clima rigido, si moltiplicano le occasioni di contagio in ambienti chiusi e in comunità. Anche per le malattie a trasmissione aerea lo stato immunitario dell’ospite gioca un ruolo determinante.
20. Malattie infettive a trasmissione parenterale e sessuale Le grandi epidemie influenzali vengono spesso associate a climi freddi. Il clima freddo, in sé, può essere una condizione favorente, ma nelle aree geografiche con clima rigido, si moltiplicano le occasioni di contagio in ambienti chiusi e in comunità. Anche per le malattie a trasmissione aerea lo stato immunitario dell’ospite gioca un ruolo determinante.Le grandi epidemie influenzali vengono spesso associate a climi freddi. Il clima freddo, in sé, può essere una condizione favorente, ma nelle aree geografiche con clima rigido, si moltiplicano le occasioni di contagio in ambienti chiusi e in comunità. Anche per le malattie a trasmissione aerea lo stato immunitario dell’ospite gioca un ruolo determinante.
21. malattie infettive: prevenzione primaria
22. Prevenzione primaria delle infezioni Obiettivo: evitare il contagio
Metodo:
Scoprire e rendere inattive le sorgenti ed serbatoi di infezione
Interrompere le catene di trasmissione
Aumentare la resistenza alle infezioni
23. Definizioni Sorgente di infezione: uomo o animale in grado di trasmettere il microrganismo patogeno
Malato
Portatore
Serbatoio di infezione: habitat naturale del microrganismo
Uomo
Animali
Ambiente esterno
24. Definizioni Vie di penetrazione
Mucose dell’apparato respiratorio
Mucose dell’apparato digerente
Mucose dell’apparato genitale
Congiuntive
Cute (soluzioni di continuo, punture, azione di alcune larve)
Modalità di trasmissione
Trasmissione diretta
Trasmissione indiretta (veicoli – vettori)
25. Scoprire e rendere inattive le sorgenti ed serbatoi di infezione Notifica
Indagine epidemiologica
Isolamento e contumacia
Disinfezione e sterilizzazione
Disinfestazione
Scoperta ed inattivazione dei portatori
Eradicazione dei serbatoi naturali
26. Interruzione delle catene di trasmissione Bonifica dell’ambiente
Potabilizzazione dell’acqua
Igiene degli alimenti
Depurazione dei liquami
Lotta ai vettori
Modificazione dei comportamenti
Igiene personale
Rifiuto di rapporti sessuali arischio
Uso del condom
No alla droga
27. Aumentare la resistenza alle infezioni Buono stato nutrizionale
Immunoprofilassi
Chemioprofilassi
28. malattie infettive: prevenzione secondaria
29. Obiettivo: evitare che l’infezione evolva in malattia conclamata
Si può effettuare solo nel caso di malattie con un lungo periodo di incubazione
screening per tubercolosi
Ricerca markers per HIV
chemioprofilassi secondaria
Farmaci x ritardare immunodeficienza
30. malattie infettive: prevenzione terziaria
31. Interventi riabilitativi :es: la fisioterapia per il recupero funzionale degli arti colpiti da paralisi dopo poliomielite
32. Un intervento di rimozione di un fattore di rischio individuale può essere classificato come intervento di: (una sola risposta)
a) Prevenzione primaria
b) Prevenzione secondaria
c) Prevenzione terziaria
d) Riabilitazione
e) Nessuna delle precedenti risposte
33. L'emanazione di una legge anti inquinamento può essere classificato come intervento di: (una sola risposta) a) Prevenzione primaria
b) Prevenzione secondaria
c) Prevenzione terziaria
d) Riabilitazione
e) Nessuna delle precedenti risposte
34. Un microrganismo responsabile di una malattia infettiva può anche essere definito: (una sola risposta)
a) Causa sufficiente
b) Causa sufficiente e necessaria
c) Causa necessaria
d) Causa nè sufficiente nè necessaria
e) Nessuna delle precedenti risposte
35. Prevenzione parte seconda
36. Obiettivi strategici della prevenzione Proteggere il singolo individuo
Controllarare le malattie nella popolazione
Eliminare le malattie
Eradicare le malattie