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CHE FORZA LA DIVERSITA’. Scuola Primaria R. Gatti – San Michele 3° Circolo Carmagnola Classe 1^. La classe prima del Plesso Rinaldo Gatti – San Michele, piccolo borgo appartenente al 3° Circolo Didattico di Carmagnola , è formata da dodici alunni di cui uno è “diversamente abile”.
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CHE FORZA LA DIVERSITA’ Scuola Primaria R. Gatti – San Michele 3° Circolo Carmagnola Classe 1^
La classe prima del Plesso Rinaldo Gatti – San Michele, piccolo borgo appartenente al 3° Circolo Didattico di Carmagnola , è formata da dodici alunni di cui uno è “diversamente abile”. Un bel giorno a scuola è stato affisso il cartellone “Un pinguino fra noi” che ha destato molta curiosità nei bambini. Una prima lettura è stata: “Ma quanti animali!!!” subito dopo seguita da una elencazione e da una collocazione di ognuno di essi nei vari ambienti secondo le conoscenze dei bambini. A questo punto le insegnanti hanno avuto il ruolo di cogliere le errate collocazioni di alcuni animali e stabilire quelle esatte.
Dopo alcune fantastiche ipotesi i bambini hanno cominciato ad osservare che uno degli animali sembrava quasi isolato. Perché mai?
Alcune delle risposte date dai ragazzi sono state: Omar: ha paura degli altri animali! Sofia: tutti gli altri animali hanno colori diversi, più vivaci mentre lui è bianco e nero! Chiara: si sente più piccolo! Davide : non si sente bene! Michele: c’è il leone che lo guarda male e lui non si sente a proprio agio! Francesca: i pinguini stanno nel ghiaccio mentre i leoni , le giraffe, i cammelli stanno nel caldo e così lui si sente spaesato!
Nel mese di Dicembre ai bambini è stato fatto vedere il cortometraggio “Il fratellino di Lilli”, che li ha molto coinvolti. Dopo una prima visione è stato chiesto a più voci di rivederlo nuovamente.
A questo ha fatto seguito una discussione collettiva partendo dalla domanda:”Perché il fratellino di Lilli veniva preso in giro?”.
I ragazzi hanno evidenziato che il fratellino non sapeva parlare bene, non era cresciuto abbastanza, non capiva molto, ma che non era colpa sua e che Lilli si arrabbiava perché voleva in fondo molto bene al suo fratellino. Quest’ultimo con l’aiuto di tutti riusciva però a fare piccoli miglioramenti.
I bambini hanno poi evidenziato le analogie di fondo che ci uniscono: “In tutti batte il cuore, tutti abbiamo due occhi, due mani, i capelli … e seppur in forma o colore diverso, non ci rende meno belli o più belli di altri”. Alcune frasi raccolte durante la discussione: Francesca: dentro abbiamo un cuore, lo scheletro ed il sangue rosso; Irene: tutti siamo diversi e tutti abbiamo qualcosa di diverso, se fossimo tutti uguali sarebbe brutto da vedersi; Riccardo: è brutto essere tutti uguali non ci si riconoscerebbe; Sofia: se fossimo tutti uguali sarebbe monotono e poi si nasce così; Simone: non tutti hanno gli occhiali e questo non ci rende meno belli o più belli degli altri.
Dopo queste riflessioni l’insegnante contitolare della classe ha portato il bambino S in un altro ambiente in modo che nel gruppo fosse affrontato in maniera più esplicita l’argomento “ diversità”. Dopo un primo momento in cui è stato ripreso ed approfondito il discorso relativamente alla diversità di S, è stata fatta spontaneamente da parte di alcuni questa domanda: “Ma perché S è andato via?”. La risposta è stata : “ Dovevamo parlare della diversità di S e potevamo offendere la sua sensibilità! ” La risposta non li ha soddisfatti!
La cosa da evidenziare è che loro tutti sono consapevoli che S ha qualcosa che “forse non va”, ma è il “loro compagno” di classe da cui ricevono e a cui danno una mano, da cui ricevono spintoni e a cui danno spintoni, insomma “è uno di loro”, è uno che fa parte del gruppo classe per cui “UNITI NELLA DIVERSITA’ SIAMO UNA GRANDE FORZA”
Come esprimere quello che era emerso dalla discussione? L’idea di costruire un cartellone con immagini di bambini in girotondo e con un cuore al centro, è nata proprio dal fatto che i bambini si sono messi in cerchio ed hanno esultato all’unisono “UNITI SIAMO FORTI!!!”