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Dott. Alberto Ferrando Pediatra di famiglia Pres. SIP Liguria Vicepresidente Ass. Pediatri Liguri (APEL) Presidente della Federazione Regionale degli Ordini dei Medici Della Liguria. Problemi in Sanità: Risorse limitate (definite) Richieste in aumento Organizzazione delle risorse :
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Dott. Alberto Ferrando Pediatra di famiglia Pres. SIP Liguria Vicepresidente Ass. Pediatri Liguri (APEL) Presidente della Federazione Regionale degli Ordini dei Medici Della Liguria
Problemi in Sanità: • Risorse limitate (definite) • Richieste in aumento • Organizzazione delle risorse : • Priorità • Rapporto costo/beneficio • Accreditamento ecc. Clinical Governance
Esigenze irrinunciabili: • Comunicazione tra operatori sanitari • Organizzazione con gli operatori sanitari • Assunzione di responsabilità • Chiara ripartizione dei ruoli • Evitare duplicazioni di servizi • Evitare servizi che inducano bisogni
Siamo più sani ma ci sentiamo sempre più malati. è il paradosso della nostra società
Il “paradosso della salute” ( Barsky) Offerte disorganizzate di prestazioni e ECCESSO E DUPLICAZIONE DI PRESTAZIONI
Esempi di continuità assistenziale • con passaggio diretto di responsabilità da una • figura professionale ad un’altra: • -dalla gravidanza alla nascita (dall’ostetrico al neonatologo) • -dalla nascita all’arrivo a casa (dal neonatologo al pediatra curante) • -dal pediatra al medico di medicina generale
Esempi di continuità assistenziale B) Comunicazione ciclica o bidirezionale - dalla vita in comunità alla vita casalinga (dal pediatra di comunità o dal medico scolastico al pediatra curante) - dal pediatra del consultorio al pediatra curante - dallo specialista al pediatra curante - dall’ospedale al pediatra curante - dal medico della guardia medica al pediatra curante
CONTINUITA’ ASSISTENZIALE. In situazioni di emergenza/urgenza o di patologie gravi si evidenziano o si accentuano problemi di (dis)organizzazione, di comunicazione, E di integrazione
Management Soggetti principalmente coinvolti • Pediatra ospedaliero • Pediatra curante • Pediatra consultoriale • Bambino e famiglia
Operiamo in un SSN ma, per vari problemi in situazioni “gravi” andiamo avanti tramite la buona volontà del singolo o il volontariato -
Il “problema” va affrontato a 360 ° NON è solo del territorio o dell’ospedale ma richiede una comunicazione e collaborazione tra strutture Sanitarie e sociali e tra Enti ed Istituzioni (continuità dell’assistenza) NON è solo un problema di offrire servizi ma anche e soprattutto dievitare induzione di bisogni o falsi bisogni oppure creando confusione per “cattiva” comunicazione
CRITICITA’ ·RITARDO nella “presa in carico” dell’assistenza al neonato da parte del pediatra di famiglia, dovuta a difficoltà essenzialmente di tipo burocratico. Il cittadino che deve iscrivere il neonato al Comune di residenza, deve ottenere il codice fiscale e recarsi agli uffici dell’Azienda sanitaria per scegliere il PLS.
·ASSENZA di strumenti operativi ed organizzativi che permettano la trasmissione di notizie tra Ospedali e PLS e tra Ospedali e Consultorio
·DISOMOGENEITA’ in ambito regionale riguardo alle modalità di dimissione ospedaliera
·ASSENZA DI COORDINAMENTO tra le attività del PLS e del Consultorio.
La soluzione di questi problemi richiede la collaborazione di tutti. La responsabilità della non corretta applicazione è di tutti
Gli operatori sanitari DEBBONO essere messi In condizione di essere informati e di comunicare rapidamente tra loro U.R.M. (Ufficio Relazioni con il Medico)
Proposta ASL/ Regione Pediatria di comunità Università/ ospedale Pediatria di famiglia Associazioni scientifiche e culturali
Necessità di una rete “strutturale” per (le urgenze/emergenze) TUTTO partendo dai Bisogni di base
COSA E’ STATO FATTO COSA SI PUO’ FARE?
http://www.apel-pediatri.it/ www.apel-pediatri.it COSA E’ STATO FATTO COME PROTOTIPO
Dal sito web è nata, quasi come conseguenza logica, una mailing list. E, da questa , più liste di discussione e comunicazione. Il Forum principale di discussione (forum@apel-pediatri.it) , attivo da circa 4 anni, è aperto a tutti gli operatori sanitari, anche se tratta, principalmente argomenti di pediatria ed ha come obbiettivo principale la comunicazione tra pediatri iscritti operanti in realtà lavorative diverse (territorio, ospedale, università).
Caso di probabile sepsi men. in b. di 2 anni Di Varazze deceduta.Attuata profilassi a Contatti stretti come da protocolli (vedi www.apel-pediatri.it)
E L’UNIVERSITA’????? MEDITARE SU QUANTO SCRITTO
A mio parere sarebbe necessario far capire come in gran parte le strutture universitarie della clinica non siano adatte ad un corso di specializzazione in pediatria generale: non si può dire che non sia necessario conoscere la FC o le malattie metaboliche o il diabete ma queste materie devono venire dopo (e con periodi di frequenza brevi) la sala parto il pronto soccorso e gli altri reparti dove si vedono le patologie più frequenti (pneumo, mal inf, gastro, cardio che guarda caso son tutte al di fuori della clinica). La clinica pediatrica di un tempo era diversa era pediatria generale e consentiva un infarinatura di tutto (a parte che lo saprai anche tu) se davvero esiste la volontà di cambiare le cose, ritengo che l'unico modo sia riorganizzare la clinica universitaria, distribuendo gli specializzandi tra territorio e reparti ospedalieri.
Dobbiamo comunicare sinceramente tra noi • Il peggior nemico dei pediatri è, spesso, • il pediatra stesso • - Individuando degli obiettivi comuni • e le strategie per raggiungerli • Integrando le competenze La “presa in cura” del bambino e della famiglia è di tutti. Ognuno ha il suo ruolo. Nessuno è più importante dell’altro