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Fattori generali nei salti. Lucca 27 novembre 2011 Gianni Cecconi Responsabile Salti in Estensione FIDAL Toscana giannicecconi@tin.it. Descrizioni delle specialità. Salti in estensione; salto in lungo e salto triplo Salti in elevazione; salto in alto e ‘salto con l’asta’
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Fattori generali nei salti Lucca 27 novembre 2011 Gianni Cecconi Responsabile Salti in Estensione FIDAL Toscana giannicecconi@tin.it
Descrizioni delle specialità • Salti in estensione; salto in lungo e salto triplo • Salti in elevazione; salto in alto e ‘salto con l’asta’ • Tutte le specialità presenti fin dalla prima olimpiade in campo maschile
In campo femminile: • Salto in alto (1895), presenti da Los Angeles 1932 • Salto con l’asta (1911), presente Mondiali Goteborg 1995 • Salto in lungo (1895), presente da Londra 1948 • Salto triplo (1899), presente dai Mondiali di Stoccarda 1993
Record del mondo • Salto in alto • 2.45 Sotomayor CUB 1993 • 2.09 Kostadinova BUL 1987 • Salto con l’asta • 6.15i Bubka UKR1993 • 5.06 Isinbaeva RUS 2009 • Salto in lungo • 8.95 Powell USA 1991 • 7.52 Chistjakova URS 1988 • Salto triplo • 18.29 Edwards GBR 1995 • 15.50 Kravets UKR 1995
Qualità di un saltatore • Fattori genetici (% di fibre bianche velocità, potenza, altezza, conformazione fisica, arti inferiori lunghi..) • Fattori psicologici/motivazionali (agonismo, capacità di concentrazione elevate, fattori ambientali, famiglia, società, allenatore) • Fattori di resistenza (capacità di sopportare carichi, in parte determinate dalla conformazione fisica, in parte dalla preparazione fisica, compattezza, rigidità, stiffness..)
Fattori tecnici comuni • Rincorsa (lineare per L, T e Asta, curvilinea per l’alto Fosbury) • Stacco (diversi angoli di presentazione del busto per differenti componenti verticali) • Fase di volo • Chiusura (L,T) Atterraggio (Alto e Asta), di rilievo nei salti in estensione, di minor importanza ai fini del risultato nei salti in elevazione
La rincorsa • La rincorsa è elemento chiave in tutti i salti, ma con peculiarità distinte fra i vari salti: nel salto in lungo, normalmente, nelle categorie giovanili, si tende a far effettuare un numero di passi pari all’età del soggetto, nel triplo e nell’asta un numero di passi tali da poter raggiungere una velocità ottimale per l’esecuzione corretta del gesto, nel salto in alto normalmente si inizia con 6 passi circa di cui 2 in rettilineo e 4 in curva. • In tutti i casi è da preferire la partenza da fermo per maggior controllo e maggior precisione allo stacco.
Lo stacco • Diversa impostazioni per ogni disciplina derivante dal diverso angolo di uscita (> alto 48/49°, < triplo 20°) • Il grado di uscita allo stacco determina la posizione arretrata o meno delle spalle • In tutti i salti l’atleta al momento dello stacco dovrebbe assumere una posizione allineata dell’asse corporeo (ginocchia, bacino, spalle) e ‘rigida’
Fase di volo • Al momento che l’atleta lascia il terreno la sua misura è già ‘scritta’. La fase di volo è conseguenza di ciò che è stato costruito prima.. • Nel salto in lungo l’effettuazione dei passi in aria non pregiudica il risultato • Nel salto in alto la fase di volo ha importanza in quanto la flessibilità dell’atleta è fondamentale nel momento del valicamento dell’asticella • Nel salto con l’asta la fase di volo è dipendente dall’uso dell’attrezzo e dalla risposta che il sistema atleta-asta riceve • Nel salto triplo si assiste a tre fasi di volo, tendenti a mantenere equilibrio e posture corrette
Chiusura / Atterraggio • Di grande importanza nei salti in estensione, in quanto la distanza tra il CM e il terreno al momento del contatto con la sabbia, può far variare il risultato di diversi centimetri • Nei salti in elevazione l’atterraggio non ha rilevanza prestativa
Esercitazioni tecniche per saltatori • Esercitazioni tecniche della corsa e degli ostacoli • (skip, calciata, monoskip, esercizi con la funicella, andature a gambe tese….) • Esercitazioni tecniche del salto Passi stacco alternati Passi stacco ogni passo, ogni 3, misti, anche con ostacoli • Corsa in curva (alto) • Stacchi in buca e chiusura in divaricata sagittale • Andature con asta • Salti in sabbia con asta anche da piano rialzato • Propedeutica al balzo • ….. (le vedremo poi nella parte pratica)
Obiettivi comuni • Nell’ottica di una preparazione multilaterale, si individuano quelli che sono gli obiettivi comuni da raggiungere nelle varie categorie • Cat. Ragazzi/e (fino a 13 anni) (almeno 3 all/settimana) sono presenti due sole discipline (alto e lungo) Sviluppo tecnico basso, gare di tutti i livelli dalla campestre alle prove multiple Sviluppo coordinativo alto e in evoluzione (per l’asta è maggiormente necessaria la formazione acrobatica), lavoro di flessibilità alto Capacità organiche basso Sviluppo della forza a carico naturale, con piccoli sovraccarichi (manubri, cavigliere), esercizi di preatletismo
Categoria cadetti/e (14-15 anni) (almeno 4 all/settimana) sono presenti tutte le discipline • Sviluppo tecnico medio nelle tecniche di gara (almeno 3 gare di salto, ostacoli e velocità, prove multiple) alto nelle esercitazioni tecniche • Sviluppo coordinativo dipende dalle condizioni di partenza, ma sempre necessario (specialmente nei maschi) • Capacità organiche sviluppo in aumento • Sviluppo della forza se a posto con le tappe di sviluppo (sia organiche che di esperienza) familiarizzazione con esercizi con sovraccarichi
Categoria Allievi/e (16-17) (almeno 5 all/settimana) • Iniziale specializzazione (comprendere sempre più gare del gruppo ‘comune’ velocità, ostacoli, prove multiple..) • Sviluppo tecnico in aumento • Sviluppo delle capacità condizionali (forza, resistenza) in aumento, anche esercizi con sovraccarichi ancora in funzione formativa (dipende dall’età biologica e dalla storia individuale)
Robert Zotko: Strategia di sviluppo nei salti (Atletica Studi 5/93)
Robert Zotko: Strategia di sviluppo nei salti (Atletica Studi 5/93)
Percorso formativo di un saltatore • Come iniziare e dove arrivare? • 1) Gradualità della difficoltà delle esercitazioni proposte (ci vuole tempo per apprendere alcuni gesti..) (inutile far fare balzi a chi non sa balzare…) • 2) Attenzione alla prevenzione delle articolazioni maggiormente interessate (tibio tarsica, ginocchio, anca, schiena, spalle..) • 3) Iniziare un lavoro con sovraccarico solo quando la fase di crescita è completata e abbia le capacità tecniche per farlo • 4) Focalizzare l’attenzione su un errore tecnico (quello più grossolano) e tralasciare i ‘particolari’ • 5) Gratificare l’atleta per rafforzarne l’autostima
La prevenzione • Saltare è un gesto ‘semplice’ che l’uomo fa da sempre.. ma i sovraccarichi a livello strutturale sono abbastanza elevati (un triplista all’atterraggio dell’hop sopporta carichi da 600 kg circa..) • Il cattivo appoggio del piede (di avampiede allo stacco ad esempio) può portare a problemi anche in età giovanile. Cura del tecnico è quella di togliere prima possibile questi difetti e insegnare il giusto atteggiamento • I salti ripetuti (in special modo nella fase eccentrica) possono essere causa di problemi al ginocchio (sindrome di Osgood-Schlatter) • Un iperlordosi lombare o un bacino anteroverso possono portare problemi a carico della colonna • La catena è forte quanto lo è il suo anello più debole. • Riveste quindi una grande importanza un lavoro di rinforzo di quelli che sono i settori maggiormente interessati ad essere sottoposti a stress durante l’esecuzione del gesto gara o delle esercitazioni
Come si allena un saltatore evoluto Divide la programmazione annuale in una o due fasi: Quindi doppia periodizzazione (inverno e estate)o unica (estate) Divide la singola periodizzazione in quattro fasi principali: introduttivo, fondamentale (I e II), speciale, agonistico (ogni ciclo si svolge in 2 o 3 settimane di carico e 1 di scarico dove viene svolto il lavoro al 50 % ca) Ogni ciclo prevede da 5 a 9 allenamenti settimanali Introduttivo: ripristino delle capacità di lavoro dopo periodo di riposo Fondamentale; buon volume di lavoro, intensità modesta Speciale; buon volume di lavoro, carichi più ‘dinamici’ intensità media elevata Agonistico; basso carico di lavoro, intensità elevata, coincide con il periodo gare
Un saltatore in lungo o triplo evoluto nel periodo fondamentale p.e. è capace di svolgere 2-3 sedute di forza settimanali con carichi di varie tonnellate a seduta, di correre tratti di corsa da 100 a 300 m a media alta intensità (fino a 1000-1500 m totali) e di correre ad alta intensità tra i 30 e i 100 m, di balzare per 100-200 unità, di correre con ostacoli a diversa distanza e misura, di lanciare pesi o palloni medicinali per 100 unità, di effettuare salti con rincorsa media o completa per decine di unità.. • Per arrivare a questo la ricetta per il giovane NON è quella di diminuire il carico di lavoro in maniera percentuale (tipo il 50 % del carico di cui sopra) ma, nella programmazione pluriennale, di portare la struttura fisica e nervosa a sopportare, quando sarà pronta, questo lavoro proposto.
Nelle categorie giovanili, almeno fino alla categoria cadetti compreso non ha molto senso pensare a dividere l’anno in cicli come l’atleta assoluto. I gruppi di gare si svolgono normalmente in una attività primaverile, con una grossa pausa estiva per riprendere a settembre ottobre. Il lavoro proposto sarà quindi di avanzamento per gradi, tornando indietro a volte, se necessario, per sopravvenuti cambiamenti fisici o per lunghe assenze dal campo, curando molto le capacità coordinative e dando nozioni molto semplici sulla tecnica delle varie specialità. • La eccessiva specializzazione o il caricare troppo elementi in fase evolutiva porta sì ad un aumento della prestazione ma ad una successiva stagnazione dei risultati: fra i primatisti italiani cadetti e cadette sono rari i casi in cui questi ragazzi sono riusciti ad ottenere grossi risultati nella categoria assoluta (Howe, La Mantia e pochi altri…) • Quindi ogni fascia di età ha degli obiettivi da raggiungere e stabilizzare che non necessariamente corrispondono a risultati di livello.
Quindi l’obiettivo da raggiungere è avere chiaro dove si vuole arrivare e non bruciare le tappe. • E’ evidente anche che, per far attaccare la voglia e l’esigenza di fare una attività sportiva, il divertimento e la soddisfazione per i risultati ottenuti siano un carburante necessario, ma la difficoltà del tecnico sta principalmente di riuscire a dosare bene quelli che sono gli elementi importanti nella costruzione dell’atleta. • Il tecnico dovrebbe essere uno scienziato e un artista