480 likes | 661 Views
LE TRE FASI DEI PARTITI ITALIANI di Leonardo Morlino. Giorgia Venturini Gaia Mattoscio Mirko Zito Angelo Marchioni Vincenzo Raffa. LE TRE FASI DEI PARTITI ITALIANI. Periodo del secondo dopo guerra I primi anni ‘90 Gli sviluppi negli anni 2000
E N D
LE TRE FASI DEI PARTITI ITALIANIdiLeonardo Morlino Giorgia VenturiniGaia MattoscioMirko ZitoAngelo MarchioniVincenzo Raffa
LE TRE FASI DEI PARTITI ITALIANI • Periodo del secondo dopo guerra • I primi anni ‘90 • Gli sviluppi negli anni 2000 Nella conclusione l’autore delinea una spiegazione delle trasformazioni avvenute ed effettua un confronto con gli altri partiti occidentali.
COMPLESSITA’ ORGANIZZATIVA Dal 1948 il sistema partitico è stato caratterizzato da una forte complessità organizzativa causata da: • Grandi tensioni sociali e politiche • Legge elettorale di tipo proporzionale con una soglia di rappresentanza molto bassa.
TRE GRUPPI DI PARTITI • Nel’immediato secondo dopo guerra si crearono i “Partiti tradizionali” come DC e PCI • Dai movimenti degli anni ’60-’70 nacquero partiti come i VERDI, i RADICALI e la DEMOCRAZIA PROLETARIA • Negli anni ‘80 si formarono partiti con una politica localistica ( es. LEGA NORD) Con tre gruppi di partiti, diverse modalità di organizzazione partitica presenti contemporaneamente.
I TRE PARTITI DI MASSA • Anni ‘70: sistema partitico istituzionalizzato • Organizzazione politica solida: - DC: partito denominazionale ( Neumann) - PCI: partito d’integrazione di massa - MSI: vicino al partito di massa - PRI, PLI: partiti d’opinione -PSDI: tra il partito di massa e un partito di notabili • NB: divario tra modello organizzativo dei partiti e loro effettiva organizzazione ( es. DC)
PCI PCI -> statuto del 1957: -organizzazione leninista-gramsciana - centralismo democratico - divieto di fazioni autonome - attivisti comunisti - ruolo delle organizzazioni collaterali -> declino della membership dagli anni ‘60
PSI • PSI -> anni ‘50 azione del leader Morandi -> organizzazione: - unità locali - federazioni provinciali - rapporto militanti/ membri - no sostegno delle organizzazioni collaterali -> 1955-57 declino
Personale di partito • Finanziamento dei partiti: -no sussidio statale ( 1974) e no leggi per il finanziamento delle campagne elettorali ( 1985) Fonti della DC: - “Fondi neri” - contributi privati Fonti del PCI: -Unione Sovietica -sostegno al PSI • Partito parlamentare: membership e leadrship ( PCI, PSI, DC)
I PARTITI Più PICCOLI • Netta distinzione tra MSI e gli altri partiti più piccoli. • MSI: - partito di massa - organizzazione simile ai socialisti: *sezioni locali *federazioni provinciali *comitato centrale *segretariato e leadership nazionali forti *organizzazioni collaterali ( studenti e reduci) * dipendenza dei gruppi parlamentari
LIBERALI, REPUBBLICANIE SOCIALDEMOCRATICI • forza elettorale totale 10% • sono tre partiti d’opinione • gruppi parlamentari ininfluenti • organizzazioni collaterali autonome
FATTORI PER COMPRENDERE L'IDENTIFICAZIONE PARTITICA IN ITALIA ALLA FINE DEGLI ANNI 50 • Ideologia • Polarizzazione dei partiti • Propaganda • Clientelismo In un indagine della Doxa del 1956 il 76% degli italiani dichiarava la propria identificazione con un partito
ANNI 50: Decennio della società politica ELEMENTI PRINCIPALI DI DOMINIO DELLA SOCIETA' CIVILE DA PARTE DEI PARTITI • Rapporto tra partiti e organizzazioni religiose • Rapporto particolaristico tra partiti e individui • Rapporto tra partiti e gruppi di interesse
ESPANSIONE SETTORE PUBBLICO • Per ragioni ideologiche la sinistra incoraggia l'espansione • Colonizzazione del settore pubblico da parte dei partiti • Gli enti pubblici condizionano i rapporti tra i partiti al governo e le associazioni d'interesse nel settore agricolo, industriale e sindacale
La Dc promosse una nuova coalizione di governo di centrosinistra con il Psi in un ruolo chiave Primi anni 60 La competizione all'interno del sistema partitico di governo crebbe, rendendo ancor più necessarie risorse di tipo materiale e politico Per mantenere e rafforzare le loro organizzazioni, i Leader dei partiti e i partiti stessi attingono risorse dal settore pubblico
Primi anni 70 Attuazione dell'ordinamento regionale Emergono gruppi intrapartitici più autonomi e con base regionale
LA MEMBERSHIP PARTITICA • Anni 60 – 70 – 80 : flessione del 3% circa • Anni 90 : diminuì in modo repentino • L'evoluzione della membership della Dc, mostra la natura repentina della crisi dei partiti italiani
DEMOCRAZIA CRISTIANA • Incentivo a gonfiare i dati dei tesserati • Membership debole • Molti attivisti erano funzionari pubblici stipendiati • Riduzioni delle dimensioni organizzative
PARTITO COMUNISTA • Scomparsa delle cellule come organizzazione di base a favore delle sezioni territoriali • Evoluzione della mebership • Declino organizzativo e elettorale
PARTITO SOCIALISTA • Passaggio dall'opposizione al governo • Il potere era nelle mani dei leader delle correnti di partito • Cambiamenti introdotti durante il segretariato di Bettino Craxi
Finanziamento dei partiti Nuova legge del 1974. • Vietato finanziamento da parte di enti pubblici. • Tetti di finanziamento. Rivoluzione media, rivoluzione uffici. Troppo rigida: finanziamenti illeciti non scomparvero. Periodo delle tangenti (anni 70 in poi)
Alcuni dati • Dal 1979 al 1987=====> 60 miliardi di lire in media in fondi illeciti, pari al 75% del totale di fondi pubblici destinati ai partiti. • Mani Pulite=====> 3.400 miliardi di lire l’anno di importo illecito ai partiti, 10 volte l’entità delle entrate di tutti i partiti italiani messi insieme.
Il partito parlamentare e oltre Anni 70 grande novità: • Composizione partiti parlamentari rispecchia sempre meno i legami dei partiti con determinate classi sociali • Nascono i politici di professione
I tre partiti a confrontoIl Partito Comunista Italiano (Pci) • Il partito parlamentare rimase sempre subalterno al partito perché: 1) monopolizzazione leadership 2) Selezione candidati 3) Anzianità 4) Politici di professione 5) Bicameralismo
La strategia di CraxiIl Partito Socialista Italiano (Psi) Trasformazione del Psi da partito di massa in partito “monocratico”. Leadership Craxi dipende da mutamenti istituzionali volti ad evitare scontri interni. 1) elezione diretta segretario congresso nazionale 2) governo del partito
Il partito “pigliatutto”La Democrazia Cristiana a) Orientamento incentrato sull’elettorato: 1) crescente importanza componente parlamentare 2) rilevanza correnti interne b) Adozione metodo proporzionale 1964 e nuovi cambiamenti che rafforzarono le federazioni provinciali. c) Gruppi giovanili (1975-6) d) DC dominata da reti di relazioni parsonali e “macchine” elettorali notabili locali.
I partiti e la società prima degli anni 90 Declino ideologie vs opinione indipendente Ricerca Mannheimer/Sani: no elettori d’opinione anni 50. Ricerca Cartocci: elettori identificati > nel Centro-Nord; elettori di scambio > Centro-Sud.
I sindacati a) Nel 1968 aziende come luogo principale azione sindacale=====> maggiore potenza sindacati con importanti conseguenze: 1) > indipendenza dai partiti politici 2) quasi unificazione tre forze sindacali 3) autonomia rapporti con governo e stato b) Gianni Agnelli e la scala mobile del 1975
Conclusioni • 1) Secolarizzazione e declino delle ideologie negli anni 60 condizionarono rapporti partiti e loro organizzazioni collaterali (DC e Azione Cattolica) • 2) I giovani soli resistevano all’irregimentazione nelle strutture organizzative dei partiti tradizionali (Comunione e Liberazione) • 3) Partitocrazia fino anni 70
PCI • INTEGRAZIONE NELLA DEMOCRAZIA CRISTIANA: 1- COMPROMESSO STORICO 1973 2- APPOGGIO AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO GIULIO ANDREOTTI 1978 • DOPO LA DISINTEGRAZIONE DELL’URSS SUDDIVISIONE DEL PARTITO COMUNISTA PARTITO DEMOCRATICO DELLA SINISTRA PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA
LEGA NORD • UNIONE DI DIVERSE LEGHE DEL VENETO, LOMBARDIA E PIEMONTE • POSIZIONI: - ANTICENTRALISTE - ANTIPARTITICHE - ANTIMERIDIONALISTE
DC • IN CRISI PER DUE FATTORI: 1- NUOVA LEGGE ELETTORALE SCISSIONE DELLA DC 2- FORTE DELEGITTIMAZIONE DEL PARTITO A CAUSA DELLE INDAGINI DI MANI PULITE RIORGANIZZAZIONE DEL PARTITO 1992 MARIO SEGNI 1994 NUOVO PARTITO POPOLARE PARTITO DEI POPOLARI ITALIANO
PARTITO SOCIALISTA • MANI PULITE HA AVUTO NEL PARTITO 3 EFFETTI: 1- IL PARTITO E’ STATO DECAPITATO DALLA SUA LEADERSHIP 2- RISORSE DI FINANZIAMENTO DEL PARTITO SI SONO PROSCIUGATE 3- FUGA DI VOTI 1994 SI SCIOGLIE IL PARTITO NUOVO PSI
ALLEANZA NAZIONALE • 1993 MSI AVEVA PRESO L’INIZIATIVA POLITICA CON L’ APPOGGIO DI EX DEMOCRATICI ALLEANZA NAZIONALE DI GIANFRANCO FINI 1994 ENTRA NEL PARTITO SILVIO BERLUSCONI ELEZIONI 1994
Quadro concettuale ANNI ’90: COME CAMBIA L’ORGANIZZAZIONE DEI PARTITI IDENTIFICAZIONE di partito SELEZIONE elite politica MOBILITAZIONE delle masse Membership-attivismo Associazioni collaterali
MUTAMENTI PRINCIPALI • Fine partiti di massa declino passate ideologie • Membership limitata • Apparati organizzativi scarni
PARTITI E SOCIETA’ CIVILE • SINDACATI INDIPENDENTI • CONFINDUSTRIA AUTONOMA • SISTEMA CLIENTELARE CROLLATO CON CRISI DC E PRIVATIZZAZIONI • Netto declino identificazione di partito
PCI-PDS-DS “moderno partito di quadri”
AN “moderno partito di quadri”
LEGA NORD “moderno partito di quadri”
FORZA ITALIA Partito elettorale o personale
PPI-LA MARGHERITA Partiti d’elite
CONCLUSIONI -Coesistenza modelli organizzatividifferenti -Tendenze europee generali -Peculiarità del caso italiano -Sistema elettorale italiano sfavorisce lo sviluppo organizzativo dei partiti
Modelli di organizzazione partitica partito d’elite moderno partito di quadri partito elettorale partito-movimento
VINCERE LE ELEZIONI IN 3 MESI Struttura organizzativa: • 13.000 clubs • Ridotta organizzazione di partito Componenti peculiari: • Elettorale priorità ottenimento voti • Carismatica Leadership indiscussa Berlusconi • Professionale Struttura elettorale costruita da una società pubblicitaria
E MANTENERE UN PARTITO PER 14 ANNI • Centralizzazione decisioni(cooptazione) • Affiliazione club al partito STABILIZZAZIONE struttura partito: • Leader • Gruppo di professionisti • Elite intermedie