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FRATTURE PROSSIMALI DEL FEMORE. EPIDEMIA SILENZIOSA. Ogni 20 secondi una persona nel mondo subisce una frattura dell’ anca dovuta all’ osteoporosi. Ogni 60 secondi una persona nel mondo muore a causa di questa frattura. Si rende necessaria una diagnosi precoce ed una efficace prevenzione.
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EPIDEMIA SILENZIOSA Ogni 20 secondi una persona nel mondo subisce una frattura dell’ anca dovuta all’ osteoporosi. Ogni 60 secondi una persona nel mondo muore a causa di questa frattura. Si rende necessaria una diagnosi precoce ed una efficace prevenzione
INTRODUZIONE • La frattura dell’estremità prossimale del femore è la lesione più frequentemente riscontrata in traumatologia ed è in progressivo aumento. • Anziani osteoporotici • traumatismo minore • donne nei due terzi dei casi
PERCENTUALE DI POPOLAZIONE CON 80+ ANNI. CONFRONTI INTERNAZIONALI
ITALIA • AL 1° POSTO DEI PAESI PIU’ VECCHI DEL MONDO: • 18 % sopra i 65 anni • 4 % over 85 anni
NEL 2050 • Over 65 anni da 19,5 % a 33,6 % • 85 anni da 2 % a 7,8 % • Over 85 anni da1 ogni 50 ab a1 ogni 20 ab
EPIDEMIOLOGIA INCIDENZA: ITALIA Ricoveri annui 1999: n. 78.708 fratture femorali dopo i 45 anni di età 2000: n. 79.763 2001: n. 84.188
Le fratture di femore: conseguenze Circa il 20% dei pazienti muore entro un anno dall’evento fratturativo Ad 1 anno dalla frattura di femore: 40% non è in grado di camminare autonomamente 60% limitato in attività di classe 1 (mangiare, vestirsi, lavarsi) 80% limitato in attività di classe 2 (far la spesa, giardinaggio, salire/scendere le scale) Kamel HK., Drugs Aging 2002; 19(1) : 1-10 Poor G., Facts Res Gerontol 1994; 7: 91-109
12 mesi Recupero funzionale dopo frattura di femore Stato funzionale Attività di base Attività strumentali Autosufficienza 4 Ruolo sociale Supporti strumentali 3 2 Assistenza Supporti+ assistenza 1 0 Non-autosufficienza Pre-frattura Dimissione 3 mesi 6 mesi Tratto da GIBIS-Gruppo Italiano per lo studio dei Bisfosfonati
Conclusioni • Le fratture di femore hanno un considerevole impatto sugli anziani in termini di salute, produttività e qualità di vita e sul S.S.N in termini di risorse economiche. • A causa dell’osteoporosi, In Italia si verificano circa 78.000 fratture di femore all’anno, con un costo per il S.S.N di oltre 500 milioni di Euro. • Le fratture di femore sono gravate da una elevata mortalità, che raggiunge quasi il 50% nei soggetti maschi di età > 85 anni • Dopo dimissione per frattura di femore, il recupero funzionale è spesso solo parziale
CLASSIFICAZIONE • Fratture extracapsulari: trocanteriche e sotto-trocanteriche • Fratture intracapsulari: del collo femorale • Fratture della testa femorale
DIAGNOSI • CLINICA • RADIOLOGICA
DIAGNOSIRADIOLOGICA • Radiografie standard in antero-posteriore ed assiale dell’anca • Radiografia del bacino in a.p. • TAC o RMN in casi di sospetto clinico (dolore inguinale alla mobilizzazione dell’anca senza causa apparente)
FRATT. TROCANTERICHE 55 % • FRATT. COLLO FEMORE 45 %
femore prossimale testa collo regione trocanterica
fratture regione trocanterica A1 A2 A3 pertrocanterica semplice pertrocanterica pluriframmentaria intertrocanterica (M.E. Müller et alii: Classification AO des fractures, 1987)
A1.1 A1.2 A1.3 A2.1 A2.2 A2.3 A3.1 A3.2 A3.3 Classificazione AO
meccanismo di produzione meccanismo indiretto • caduta sul fianco trasmissione dell’ urto attraverso il gran trocantere associazione di una sollecitazione in flessione, che aumenta l’ angolo di inclinazione del collo, provocando una sollecitazione rotatoria • rotazione del tronco ad arto flesso
quadro clinico • accentuata extrarotazione dell’ arto • accentuato risalimento diafisario • ematoma in regione trocanterica • dolore alla pressione in reg. trocanterica • impotenza funzionale dell’ arto ( eccetto le fratture ingranate )
fratture mediali • 12 % delle fratture • prevalenza da 6° decade di vita in avanti ( rare nell’ adolescenza, non frequenti nell’ età adulta ) • prevalenza sesso femminile 3:1
fratture collo B1 B2 B3 sottocapitata lievemente scomposta transcervicale sottocapitata non ingranata scomposta (M.E. Müller et alii: Classification AO des fractures, 1987)
fratture collo 25° 45° 75° tende ad ingranare tendono a scomporsi Pawels
fratture mediali adduzione abduzione l’ atteggiamento dell’ anca al momento dell’ impatto ha notevole importanza nel determinare il tipo di frattura
fratture mediali lo scheletro cede costantemente in determinate zone, dove per ragioni anatomiche la struttura è meno resistente
struttura corticale si assottiglia maggiormente sviluppata
struttura trabecolare spongiosa fascio cefalico fascio trocanterico fascio arciforme zona “ naturalmente debole ” di Basset (triangolo di Ward)
quadro clinico individuo di età > 50a • limitazione funzionale arto (anche senza dolore) • oppure soltanto atteggiamento di rotazione esterna • possibilità di movimento dell’ arto o di deambulazione, non escludono la frattura
strutture capsulo-legamentose leg. ileo-femorale leg. pubo-femorale leg. ischio-femorale
quadro clinico le strutture capsulo-legamentose limitano la scomposizione • extrarotazionepiù evidente nelle basicervicali • accorciamento dell’ arto limitato a 1-2 cm ( risalimento del trocantere evidente solo nei soggetti magri ) • impossibilità di sollevare l’ arto dal piano
quadro clinico • fratt. segmento prossimalecoscia ant / med ginocchio • fratt. segmento esterno regione trocanterica dolore ai movimenti dell’ anca, irradiato : talora manca od è presente solo ai tentativi di correzione dell’ extrarotazione
fratture testa C1 C2 C3 fissurazione con affondamento con frattura del collo (M.E. Müller et alii: Classification AO des fractures, 1987)