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Genere e modelli di genitorialità nella società contemporanea. Francesca Crivellaro CSGE - Centro Studi sul Genere e l’Educazione Dipartimento di Scienze dell’Educazione Università di Bologna. 18 ottobre 2012.
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Genere e modelli di genitorialità nella società contemporanea Francesca Crivellaro CSGE - Centro Studi sul Genere e l’Educazione Dipartimento di Scienze dell’Educazione Università di Bologna 18 ottobre 2012
partecipazione femminile al mercato del lavoro, approvazione della legge sul divorzio e sull’aborto trasformazioni all’interno della famiglia → quali rappresentazioni soggiacciono ai modelli di genitorialità? (NB: maternità e paternità) → come cambiano i modelli di genitorialità nel confronto fra generazioni? (NB: genitori VS nonni) 18 ottobre 2012
1- Costruzione del ruolo e dell’identità genitoriale • come madri e padri definiscono il ruolo materno e paterno? • come il ruolo materno viene definito in contrapposizione/relazione a quello paterno e viceversa?
2- Tra nonne e mamme: generazioni a confronto • è cambiato qualcosa nel modo di pensare e vivere le relazioni educative sul piano del genere tra vecchie e nuove generazioni? 18 ottobre 2012
rappresentazioni di maternità e paternità • storia personale e familiare • condizione sociale • (NB: posizioni sociali occupate in passato e nel presente) • ambiente culturale • (NB: visioni di maternità e paternità elaborate – e in parte condivise - dalla società più ampia) 18 ottobre 2012
! il significato attribuito da ciascun individuo all’essere padre o madre è pressoché unico MA! modelli culturali condivisi che sottendono le rappresentazioni di paternità e maternità • maternità = predisposizione naturale • madri naturalmente predisposte e più inclini a prendersi cura dei figli→ • madri = caregiver privilegiate • ! padri: fondamentali, ma ruolo di supporto 18 ottobre 2012
Dai focus group: A., Padre 46: [...] vanno dalla mamma perché la mamma riesce a dargli qualcosa in più, ma è normale, penso che sia fisiologica, è una cosa naturale. (N. 11, Genitori, misto, 3-6, Ravenna, Ra) L., Madre 44: Per nove mesi [le madri] hanno nel loro corpo un altro corpo, quindi forse quell’istinto materno che scatta, non è detto che scatti nell’uomo. Quindi è una diversità importante. (N. 28, Genitori, 3-6, misto, Imola, Bo) 18 ottobre 2012
Dai focus group: F., Nonna 62: Io non vedo la differenza tra la madre e genitori adottivi e quelli naturali. C’è un istinto di maternità comunque innato, che certo non ti viene dalla gravidanza nella pancia, ma che ti spinge e motiva a cercare un figlio da adottare. (N. 20, Genitori e nonni, 3-6, Parma, Pr)
maggiore predisposizione femminile alla cura: • capacità fisiologiche e riproduttive delle donne • inclinazioni caratteriali (donne più pazienti, più “accoglienti”, più “dolci”) • ! idea condivisa tanto dagli uomini, quanto dalle donne • ! generazioni più giovani • rappresentazioni di maternità e paternità ancora ancorate ad essenzialismo biologico che naturalizza le differenze di genere • → riproduzione di asimmetrie • di genere nella gestione della cura
sessimo benevolo: utilizzo di pregiudizi positivi nei confronti delle donne → legittimazione e riproduzione di modelli tradizionali che vedono la madre quale figura primaria nella cura donne “più capaci” degli uomini NB: retorica riprodotta talvolta da alcune madri ! resistenza nel “cedere” potere agli uomini in ambiti tradizionalmente considerati prerogativa femminile
! rappresentazioni non monolitiche: conversazioni e scambi favoriti nel contesto del focus group riconoscimento dell’influenza delle norme socio-culturali nella costruzione del ruolo/identità genitoriale (NB: la valutazione di esperienze di cura maschili, vissute direttamente o indirettamente)
maggiore partecipazione maschile alla cura ed educazione dei figli = conquista di un diritto per alcuni padri (≠ frutto di una necessaria riorganizzazione della gestione delle attività legate alla sfera domestica) Sensazione che in passato i padri “si perdessero qualcosa
desiderabilità di un modello di genere paritario nella distribuzione dei compiti domestici e di cura fra madri e padri NB: la ricorrenza del termine “interscambiabilità” MA! costrizioni di natura sociale e culturale → perdurare di asimmetrie nella distribuzione delle attività di cura → modelli di genitorialità fortemente incentrati sulla maternità (madre = figura di cura principale)
“vecchie” VS “nuove” generazioni ! modelli tradizionali di genere e di genitorialità più frequentemente rilevati nelle narrazioni dei genitori, piuttosto che in quelle dei genitori → la negoziazione di una più equa distribuzione dei compiti di cura e l’assunzione di ruoli genitoriali più equilibrati non segue una linea progressiva
nonne e nonni: partecipazione – anche indiretta – ai movimenti del ‘68 ! centralità della ridistribuzione dei compiti e dei ruoli di cura nell’evoluzione delle dinamiche di genere in famiglia e nella relazione con i figli NB: la descrizione di una “frattura” fra generazioni (che segna un “prima” e un “dopo”) letta come elemento di “emancipazione”