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Leucemia acuta. Leucemia acuta. E’ l’espansione clonale incontrollata della normale ematopoiesi linfoide o mieloide con arresto della differenziazione cellulare ad uno specifico stadio 80-85% linfoide: L. linfoblastica acuta (LLA) 15% mieloide: L. non linfoblastica (o mieloide) acuta
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Leucemia acuta • E’ l’espansione clonale incontrollata della normale ematopoiesi linfoide o mieloide con arresto della differenziazione cellulare ad uno specifico stadio • 80-85% linfoide: L. linfoblastica acuta (LLA) • 15% mieloide: L. non linfoblastica (o mieloide) acuta • 2-5% Leucemia indifferenziata e L. mieloide cronica
Generalità • Età: presente in tutte le età con acme a 4-6 anni • Sesso: lieve prevalenza maschile • Incidenza: 3-4 casi/100.000 bambini/anno • Costituisce il 30% di tutti i tumori pediatrici • E’ la malattia neoplastica più frequente in età pediatrica
Eziologia • Diversi agenti sono stati riconosciuti come possibile causa di leucemia • Radiazioni ionizzanti • Benzene • Insetticidi • Farmaci alchilanti • Farmaci inibitori delle topoisomerasi (etoposide)
Genetica • Frequenza elevata nei gemelli monocoriali • Incidenza maggiore nei familiari di leucemici • Associazione a sindromi • Agammaglobulinemia • Atassia teleangectasia • Neurofibromatosi • Sindrome di Down
Ancora eziologia • In realtà però la maggior parte dei casi è apparentemente sporadica • E’ probabile che ad un’alterazione genetica somatica non conosciuta, forse già presente in utero, ne segue un’altra, secondaria ad un evento particolare, quale un’infezione, radiazioni…
Quadro clinico ed ematologico • L’invasione del midollo osseo da parte delle cellule leucemiche e la conseguente diminuzione/scomparsa dei progenitori delle normali serie cellulari sono alla base del quadro clinico ed ematologico
Dati ematologici all’esordio • Diminuzione dell’emoglobina • Variabile numero di leucociti (spesso leucocitosi) • Diminuzione neutrofili • Presenza di blasti in circolo (striscio e citofluorimetria) • Piastrinopenia • LDH elevata • Uricemia elevata • Alterazioni fattori coagulazione, fibrinogeno basso (Leucemia mieloide)
Dati clinici all’esordio • Pallore • Astenia • Manifestazioni emorragiche (ecchimosi, petecchie, gengivorragia) • Febbre • Linfonodi aumentati di volume • Epatomegalia • Splenomegalia (massima nella Leucemia mieloide cronica) • Dolori osteoarticolari (osteolisi/fratture) • Ipertrofia gengivale (Leucemia mieloide acuta) • Segni neurologici (cefalea, deficit n.cranici, bulimia, anoressia, segni focali, convulsioni…) • Tumefazione testicolare
Diagnosi • Clinica • Quadro ematologico • Aspirato midollare (morfologia, citochimica, citofluorimetria, citogenetica, biologia molecolare) • Esame del liquor
Diagnosi differenziale • Anemia aplastica • Porpora trombocitopenica idiopatica • Agranulocitosi • Mononucleosi infettiva • Leishmaniosi viscerale • Brucellosi • Artrite reumatoide • Neuroblastoma • Linfoma • Tumore testicolare • Tumore del sistema nervoso centrale
Classificazione LLA • Classificazione FAB poco seguita • Citofluorimetria: permette di individuare l’origine T o B dei blasti, il loro livello di maturazione (B matura, common, pre-B, pre-pre-B…), la presenza di markers inusuali (mieloidi) • Citogenetica: • t(4;11) • t(9;22) o cromosoma Philadelphia
Clasificazione Leucemie mieloidi • Classificazione FAB • M1 Mieloblastica • M2 Mielocitica • M3 Promielocitica • M4 Mielomonocitica • M5 Monocitica • M6 Eritrocitica • M7 Megacarioblastica
Importanza della biologia molecolare • Nei soggetti normali i geni delle immunoglobuline e del recettore dei linfociti T si riarrangiano frequentemente durante i processi infettivi ed ontogenetici e normalmente sono diversi nelle varie cellule • Durante il processo neoplastico le cellule leucemiche presentano tutte lo stesso riarrangiamento, che è quindi monoclonale
Importanza della biologia molecolare • Individuato il riarrangiamento, il clone leucemico di ogni singolo bambino viene caratterizzato con la costruzione di una sonda paziente-specifica, utilizzabile per seguire il comportamento della malattia, ed in particolare la risposta al trattamento. • Grazie a questa sonda il clone leucemico può essere individuato anche quando è presente in quantità minima, non visibile al microscopio. • L’individuazione della “malattia residua minima” ha un ruolo prognostico molto importante
Fattori di rischio per la prognosi • In passato venivano considerati diversi fattori clinici ed ematologici che oggi sono divenuti poco significativi: • Numero leucociti • Dimensioni fegato e milza • Immunofenotipo • Sesso • Slargamento mediastinico • Interessamento sistema nervoso centrale
Fattori di rischio considerati oggi • Presenza di traslocazioni t(4;11) e t(9;22) • Risposta alla prefase steroidea • Presenza della malattia residua minima
Trattamento • Antileucemico per la malattia sistemica • Profilassi e trattamento dell’infiltrazione del sistema nervoso centrale • Terapia di supporto
Fasi della terapia della LLA • Induzione: l’obiettivo è il raggiungimento della remissione completa • Durata: 80 giorni • Steroide • Vincristina • Daunoblastina • L-asparaginasi • Citosina arabinoside • Ciclofosfamide • 6-mercaptopurina • Metotrexate intratecale
Fasi della terapia della LLA • Consolidamento: l’obiettivo è la stabilizzazione della remissione ottenuta insieme alla profilassi/terapia dell’infiltrazione del sistema nervoso centrale • Durata: 56 giorni • Metotrexate endovena ad alte dosi • Metotrexate intratecale • 6-mercaptopurina
Fasi della terapia della LLA • Reinduzione: potenziamento della remissione completa agendo sulla malattia residua minima • Durata: 2-3 mesi • Steroide • Vincristina • Adriblastina • L-asparaginasi • Citosina arabinoside • Ciclofosfamide • 6-tioguanina • Metotrexate intratecale • Radioterapia craniale
Fasi della terapia della LLA • Mantenimento: mantenimento della remissione agendo soprattutto sulla malattia residua minima • Durata: fino a 2 anni dalla diagnosi • Metotrexate per os • 6-mercaptopurina • Metotrexate intratecale
Recidiva della LLA • Nei rari casi di recidiva, circa il 15%, occorre attuare un nuovo trattamento chemioterapico, più aggressivo, seguito dal trapianto di cellule staminali allogeniche • La recidiva è più grave quanto più è precoce • Se la recidiva non coinvolge il midollo osseo (solo neurologica o testicolare) la prognosi è migliore
Terapia della LMA (esclusa la M3) • Induzione: • Citosina arabinoside • Idarubicina • Etoposide • Consolidamento: diversi blocchi di terapia • Citosina arabinoside • Idarubicina • Etoposide • Mitoxantrone • Trapianto di cellule staminali: • Allogenico • Autologo
Terapia della LMA M3 • Con la sola chemioterapia la maggior parte dei pazienti morivano di CID non appena veniva iniziato il trattamento • La t(15;17) coinvolge un punto critico di rottura a livello del recettore per l’acido retinoico • L’acido trans-retinoico associato alla chemioterapia ha rivoluzionato la prognosi
Terapia della LMC • Prima si utilizzava la chemioterapia o l’interferone per mantenere la malattia nella sua fase cronica. Per ottenere la guarigione era poi necessario il trapianto. • Un nuovo farmaco, STI 571 o imatinib o glivec inibisce l’iperattività tirosin-chinasica delle cellule con la t(9;22) inducendo un’apoptosi selettiva e ottenendo la remissione spesso anche citogenetica. Può essere associato alla chemioterapia.
Terapia di supporto • Catetere venoso centrale • Sindrome da lisi tumorale (iperuricemia, iperpotassiemia, iperfosforemia, ipocalcemia) • Iperidratazione • Alcalinizzazione urina • Allopurinolo e Urato-ossidasi • Rischio infettivo • Profilassi/terapia infezioni batteriche, fungine e virali • Profilassi infezione da Pneumocystis • Terapia trasfusionale (eritrociti e piastrine) • Supporto psicologico (psicologa, scuola, volontari)
Prognosi • Con gli attuali trattamenti nella LLA la possibilità di guarigione è intorno a 80% • Nella LMA la guarigione si ottiene nel 50% dei casi • Nella LMA M3 la guarigione si ottiene nel 90% dei casi • Nella LMC la possibilità di guarigione è superiore a 80% • Considerata l’elevata possibilità di guarigione, a fronte però di un trattamento pesante, si comprende la necessità del supporto psicologico il cui obiettivo è ottenere non solo dei “sopravviventi” ma dei veri guariti anche sotto l’aspetto psicologico