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la 3°A della Colorni. presenta. Classe 3°A Scuola Media Eugenio-Colorni Anno Scolastico 2008-2009. Descrizione del lavoro.
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la 3°A della Colorni presenta
Classe 3°A Scuola Media Eugenio-Colorni Anno Scolastico 2008-2009
Descrizione del lavoro • Il luogo che abbiamo scelto per realizzare l’ipertesto è un prato non bonificato e inquinato da idrocarburi, nei pressi del centro commerciale Bonola, che da dodici anni è in attesa di essere trasformato nell’area ricreativa del quartiere “i Giardini di Bonola”. Per realizzare questo lavoro, abbiamo finto di essere una società tedesca (visto che il lavoro è stato svolto durante le ore della compresenza matematica-tedesco) che utilizza le biotecnologie per bonificare i terreni, ispirandoci alla sperimentazione dell’AMIAT che, a Torino, ha bonificato un’area del “Parco del Meisino”, con l’impiego dei girasoli. • In un primo momento ci siamo divisi in gruppi e ognuno ha scelto un argomento su cui documentarsi e su cui realizzare una o più pagine, prima scritte a mano e poi su Power Point. Abbiamo trovato alcune informazioni su internet, altre contattando l’autore di un articolo su quest’area, pubblicato sul Corriere delle Sera, e altre ancora contattando un consigliere dei Verdi che ci ha fornito molti documenti “tecnici”. • Abbiamo deciso di unire la nostra voce a quella dei residenti e di quei giornalisti che periodicamente denunciano questa situazione nei loro articoli affinchè quest’area, bonificata, sia restituita ai cittadini. indice
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Il fatto: l'inquinamento sotto l'area dei Giardini di Bonola A fianco delle nuove abitazioni dei "Giardini di Bonola" sorge un'area dove la Grassetto, come da convenzione con il Comune di Milano, avrebbe dovuto realizzare dodici anni or sono strutture sportive e ricreative, campi da tennis e da calcio, ecc. Ma…” l' ultima volta gli scavi liberarono i «gas interstiziali» sprigionati dai solventi e dagli idrocarburi pesanti sepolti da terra e calcinacci. I rilievi dell' Arpa nella falda dissero che il diclorobenzammide sciolto nell' acqua potabile superava dalle 6 alle 20 volte il limite massimo consentito. Era il2001…” Ancora oggi, a dodici anni dalla posa in opera del'ultimo mattone dei "Giardini di Bonola", al posto degli impianti sportivi troviamo solo erba perché l’area è ancora in attesa di essere bonificata. indice
Storia del prato Tra la fine degli anni ottanta e i primi anni novanta viene realizzato un ampio complesso edilizio residenziale al quartiere Gallaratese denominato “Giardini di Bonola”. Si tratta dell’ultimo grande interventoin un area compresa nel piano casa situato in via Quarenghi che un tempo era oggetto di attività estrattive di cava: in parte vengono realizzate residenze private, in parte appartamenti di edilizia popolare convenzionata, vincolati per sedici anni all'affitto per gli sfrattati. A fianco delle nuove abitazioni dei "Giardini di Bonola" sorge un'area dove la Grassetto, come da convenzione con il Comune di Milano, avrebbe dovuto realizzare dodici anni or sono una serie di opere pubbliche a scomputo oneri: strutture sportive e ricreative, campi da tennis e da calcio, ecc. da mettere a disposizione della cittadinanza. Come spesso avvenuto, la Grassetto di Ligresti ha realizzato i palazzi , ma delle attrezzature pubbliche neanche l'ombra. Ancora oggi, a dodici anni dalla posa in opera dell'ultimo mattone dei "Giardini di Bonola", al posto degli impianti sportivi sorgono sterpaglie sopra i calcinacci abbandonati dal cantiere. Questa è la premessa per capire quanto segue. indice
COOSAA!!!! In uno spazio verde vicino al centro commerciale Bonola sono sepolti alcuni veleni?! Bisognerebbe trovare un’azienda che riesca a bonificare quel terreno con costi minimi…. Così non ci sarebbero più scuse…! LEGGETE QUESTO ARTICOLO E CAPIRETE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
GALLARATESE Veleni sepolti nel cantiere, via alla bonifica L' ultima volta gli scavi liberarono i «gas interstiziali» sprigionati dai solventi e dagli idrocarburi pesanti sepolti da terra e calcinacci. I rilievi dell' Arpa nella falda dissero che il diclorobenzammide sciolto nell' acqua potabile superava dalle 6 alle 20 volte il limite massimo consentito. Era il 2001, sette anni fa. Il 7 aprile prossimo il Comune avvierà l' indagine sulla contaminazione nell' ex cava delimitata dalle vie Quarenghi, Castellanza e Appennini, a valle delle residenze «Giardini di Bonola», nel quartiere Gallaratese. Obiettivo: «Descrivere con maggiore precisione l' area di contaminazione anche nell' ottica di poter effettuare una valutazione più precisa dei costi di un' eventuale bonifica del sito». Dopo le proteste dei cittadini e le interrogazioni nel parlamentino di zona, Palazzo Marino si muove. Sono passati 12 anni dalla posa dell' ultimo mattone dei «Giardini di Bonola». Al posto degli impianti sportivi previsti dal «Piano casa» - strutture ricreative, campi da tennis e da calcio - ci sono solo sterpaglie e resti malati del cantiere. Commenta il consigliere dei Verdi Enrico Fedrighini: «L' intervento è un segnale importante, ma ora va avviata una mappatura di tutte le aree pubbliche inquinate». Stella Armando Pagina 10 (30 marzo 2008) - Corriere della Sera indice
Gallaratese Poisons begraben auf dem Hof, durch die Rückgewinnung L 'letzte Mal den Ausgrabungen frei das Gas interstitielle Lösungsmittel und Öle begraben durch die Erde und Schutt. Die Ergebnisse der Harfe, dass das Grundwasser in der gelösten in diclorobenzammide "Trinkwasser überschritten von 6 bis 20-fache der maximal erlaubte. Es war 2001, vor sieben Jahren. Am 7. April wird die Stadt eine "Studie über die Kontamination in der ehemaligen Steinbruch begrenzt durch die Straßen Quarenghi und Appenin Castellanza, hinter der Residenzen" Bonola Gärten "in der Nachbarschaft Gallaratese. Ziel: Beschreiben Sie genauer die "Raum der Kontamination, auch in der Perspektive können Sie eine genauere Beurteilung der Kosten einer möglichen Sanierung des Standorts. Nach den Protesten der Bürger und Fragen parlamentin im Bereich, der Palazzo Marino bewegt. 12 Jahre sind vergangen, von der Installation der "letzte Stein der" Gärten der Bonola. Anstelle von Sportanlagen, die von dem Plan zu Hause "- Erholungseinrichtungen, Tennis und Fußball - es gibt nur Gestrüpp und bleibt krank der Werft. Kommentar über die Berater der Grünen Enrico Fedrighini: "L"-Aktion ist ein wichtiges Signal, aber jetzt muss eine Zuordnung der gesamten öffentlichen Bereiche verschmutzt. Armando Stella (30 marzo 2008) - Corriere della Sera indice
SI DOVREBBE USARE UN METODO PIU’ RISPARMIOSO PER BONIFICARE SUL POSTO, INVECE DI PORTARE VIA LA TERRA…… MA SI’ I GIRASOLI!!!! LEGGETE QUESTI ALTRI ARTICOLI!...PERO’ BISOGNEREBBE TROVARE UNA DITTA CHE SI OCCUPI DI QUESTI RIMEDI ALTERNATIVI…………….
I girasoli, un antidoto contro l' inquinamento Repubblica— 28 giugno 2007 pagina 7 sezione: TORINO E i girasoli sconfissero l'inquinamento. Non è una fiaba, anche se ha un lieto fine, la sperimentazione condotta dall' Amiat per bonificare i terreni inquinati da idrocarburi pesanti. Invece del costoso e impegnativo lavaggio del terreno, i tecnici dell' Amiat hanno scoperto che la soluzione può essere piantare girasoli, che in parte trasformano le sostanze tossiche e in parte le assorbono trattenendole nelle radici. L' esperimento, il primo del genere in Italia, è stato condotto nell' autunno scorso a Torino al Parco del Meisino, lungo il fiume Po, su un terreno di oltre mille metri quadri in cui erano state rilevate concentrazioni di idrocarburi pesanti tra i 350 e i 500 milligrammi per chilo, quando i limiti di legge fissano un massimo consentito di 50 per il verde pubblico. Alla fine della sperimentazione c' è stata la conferma che il sistema di bio-fitotrattamento, oltre ad essere naturale, economico e non invasivo, funziona. Le analisi chimiche hanno riscontrato che la concentrazione di idrocarburi pesanti era scesa del 90 per cento, assestandosi su livelli tra i 5 e i 40 milligrammi. Scarsi risultati, invece, sono stati ottenuti su altri agenti inquinanti, come cromo, nichel e cobalto. (f. cr.) indice
AMBIENTE: FEDERAMBIENTE, GIRASOLI PER DECONTAMINARE TERRENI (ANSA) - ROMA, 15 MAR - Ottime spugne per decontaminare i terreni dagli idrocarburi in modo sostenibile. Sono i girasoli, l'ultima novita' in fatto di ''bioremediation'', cioe' trattamenti biologici che consentono il recupero di suoli contaminati direttamente in loco. In particolare, la sperimentazione dei girasoli e' uno dei casi contenuti nel Rapporto Bonifiche 2007 presentato oggi da Federambiente. Il bio-fitotrattamento, condotto dall'Amiat di Torino, e' stato impiegato nel Parco del Meisino, lungo il fiume Po a Torino. Un cumulo di terreno da smaltire e' stato distribuito su un'area di circa 1.100 mq con uno spessore di circa 50 cm, per poi essere fresato e quindi seminato con l'Heliantus annuus, il girasole, nel mese di luglio 2006. Le piante sono state quindi estirpate, a mano, ad ottobre. Al momento della raccolta i girasoli erano in piena fioritura e la sperimentazione ha avuto un esito positivo: dalle analisi del terreno si e' riscontrata una riduzione del 90% degli idrocarburi, mentre i metalli non hanno subito riduzioni, probabilmente a causa del non completo sviluppo delle piante. Altra frontiera della bioremediation, oltre a quella sugli idrocarburi, riguarda anche la riduzione della presenza di ferro nelle fibre di amianto, tramite l'utilizzo di microrganismi. Un fungo poi, il Phanerochaete chrysosporium, e' in grado di digerire le resine fenoliche, sottoprodotti della lavorazione del petrolio. In Italia, secondo i dati riportati da Federambiente, i siti di bonifica di interesse nazionale sono 51 e le aree contaminate all'interno di questi siti rappresentano circa il 2,3% del territorio, con 692.818 ettari e una stima dei costi totali di bonifica di quasi tre miliardi di euro, cioe' lo 0,2% del Pil nazionale. (ANSA). Y62-GU indice (ANSA) - ROMA, 15 MAR - Ottime spugne per decontaminare i terreni dagli idrocarburi in modo sostenibile. Sono i girasoli, l'ultima novita' in fatto di ''bioremediation'', cioe' trattamenti biologici che consentono il recupero di suoli contaminati direttamente in loco. In particolare, la sperimentazione dei girasoli e' uno dei casi contenuti nel Rapporto Bonifiche 2007 presentato oggi da Federambiente. Il bio-fitotrattamento, condotto dall'Amiat di Torino, e' stato impiegato nel Parco del Meisino, lungo il fiume Po a Torino. Un cumulo di terreno da smaltire e' stato distribuito su un'area di circa 1.100 mq con uno spessore di circa 50 cm, per poi essere fresato e quindi seminato con l'Heliantus annuus, il girasole, nel mese di luglio 2006. Le piante sono state quindi estirpate, a mano, ad ottobre. Al momento della raccolta i girasoli erano in piena fioritura e la sperimentazione ha avuto un esito positivo: dalle analisi del terreno si e' riscontrata una riduzione del 90% degli idrocarburi, mentre i metalli non hanno subito riduzioni, probabilmente a causa del non completo sviluppo delle piante. Altra frontiera della bioremediation, oltre a quella sugli idrocarburi, riguarda anche la riduzione della presenza di ferro nelle fibre di amianto, tramite l'utilizzo di microrganismi. Un fungo poi, il Phanerochaete chrysosporium, e' in grado di digerire le resine fenoliche, sottoprodotti della lavorazione del petrolio. In Italia, secondo i dati riportati da Federambiente, i siti di bonifica di interesse nazionale sono 51 e le aree contaminate all'interno di questi siti rappresentano circa il 2,3% del territorio, con 692.818 ettari e una stima dei costi totali di bonifica di quasi tre miliardi di euro, cioe' lo 0,2% del Pil nazionale. (ANSA). Y62-GU (ANSA) - ROMA, 15 MAR - Ottime spugne per decontaminare i terreni dagli idrocarburi in modo sostenibile. Sono i girasoli, l'ultima novita' in fatto di ''bioremediation'', cioe' trattamenti biologici che consentono il recupero di suoli contaminati direttamente in loco. In particolare, la sperimentazione dei girasoli e' uno dei casi contenuti nel Rapporto Bonifiche 2007 presentato oggi da Federambiente. Il bio-fitotrattamento, condotto dall'Amiat di Torino, e' stato impiegato nel Parco del Meisino, lungo il fiume Po a Torino. Un cumulo di terreno da smaltire e' stato distribuito su un'area di circa 1.100 mq con uno spessore di circa 50 cm, per poi essere fresato e quindi seminato con l'Heliantus annuus, il girasole, nel mese di luglio 2006. Le piante sono state quindi estirpate, a mano, ad ottobre. Al momento della raccolta i girasoli erano in piena fioritura e la sperimentazione ha avuto un esito positivo: dalle analisi del terreno si e' riscontrata una riduzione del 90% degli idrocarburi, mentre i metalli non hanno subito riduzioni, probabilmente a causa del non completo sviluppo delle piante. Altra frontiera della bioremediation, oltre a quella sugli idrocarburi, riguarda anche la riduzione della presenza di ferro nelle fibre di amianto, tramite l'utilizzo di microrganismi. Un fungo poi, il Phanerochaete chrysosporium, e' in grado di digerire le resine fenoliche, sottoprodotti della lavorazione del petrolio. In Italia, secondo i dati riportati da Federambiente, i siti di bonifica di interesse nazionale sono 51 e le aree contaminate all'interno di questi siti rappresentano circa il 2,3% del territorio, con 692.818 ettari e una stima dei costi totali di bonifica di quasi tre miliardi di euro, cioe' lo 0,2% del Pil nazionale. (ANSA). Y62-GU (ANSA) - ROMA, 15 MAR - Ottime spugne per decontaminare i terreni dagli idrocarburi in modo sostenibile. Sono i girasoli, l'ultima novita' in fatto di ''bioremediation'', cioe' trattamenti biologici che consentono il recupero di suoli contaminati direttamente in loco. In particolare, la sperimentazione dei girasoli e' uno dei casi contenuti nel Rapporto Bonifiche 2007 presentato oggi da Federambiente. Il bio-fitotrattamento, condotto dall'Amiat di Torino, e' stato impiegato nel Parco del Meisino, lungo il fiume Po a Torino. Un cumulo di terreno da smaltire e' stato distribuito su un'area di circa 1.100 mq con uno spessore di circa 50 cm, per poi essere fresato e quindi seminato con l'Heliantus annuus, il girasole, nel mese di luglio 2006. Le piante sono state quindi estirpate, a mano, ad ottobre. Al momento della raccolta i girasoli erano in piena fioritura e la sperimentazione ha avuto un esito positivo: dalle analisi del terreno si e' riscontrata una riduzione del 90% degli idrocarburi, mentre i metalli non hanno subito riduzioni, probabilmente a causa del non completo sviluppo delle piante. Altra frontiera della bioremediation, oltre a quella sugli idrocarburi, riguarda anche la riduzione della presenza di ferro nelle fibre di amianto, tramite l'utilizzo di microrganismi. Un fungo poi, il Phanerochaete chrysosporium, e' in grado di digerire le resine fenoliche, sottoprodotti della lavorazione del petrolio. In Italia, secondo i dati riportati da Federambiente, i siti di bonifica di interesse nazionale sono 51 e le aree contaminate all'interno di questi siti rappresentano circa il 2,3% del territorio, con 692.818 ettari e una stima dei costi totali di bonifica di quasi tre miliardi di euro, cioe' lo 0,2% del Pil nazionale. (ANSA). Y62-GU
Salve! Sono uno scienziato e lavoro per l’azienda tedesca Sonnenblume. Sono io che mi occupo di raffinare le tecniche della Bioremediation.Ecco il depliant della nostra ditta………
L’ambiente è vita, custodirlo è nostro compito.Con questo spirito, risaniamo terreni per approntarli alla costruzione di opere di edilizia civile o di sistemi idraulici e agrari, rimuoviamo materiali contaminanti e nocivi utilizzando le tecniche di bioremediation, depuriamo e miglioriamo l’aspetto di aree dismesse. Azioni coordinate e organizzate da una precisa pianificazione per garantire un ottimo risultato, entro le tempistiche prefissate.Il nostro è un approccio positivo, rivolto al futuro, con una mentalità che contemporaneamente rispetta la natura e coopera insieme ad essa per creare luoghi più armonici e vivibili. • Le nostre specializzazioni sono: • analisi inquinanti del terreno • bonifica terreno con con rimozione materiali contaminanti (p.es. idrocarburi, utilizzando semina e raccolta di girasoli) • stoccaggio dei semi di girasole da destinare alla produzione dei biocarburanti specialisti in biotecnologie indice specialisti in bio tecnologie
Poffarbacco! Non avevo pensato che molti non sanno cosa sia la bioremediation... Anche se non sono abituato ad un linguaggio semplice, posso spiegarvelo velocemente.......
Le biotecnologie –o bioremediation- sono modalità di intervento che prevedono l’ uso di scienze naturali e ingegneristiche e utilizzano piante o microorganismi naturali (come batteri e piante), cellule, parti di essi e molecole con azione simile ad essi per uno sviluppo sostenibile dell’ambiente.
Le biotecnologie servono ad eliminare le sostanze inquinanti dal terreno e quindi a bonificare le aree contaminate. Queste sostanze che impregnano il terreno sono inquinanti,tossiche e molte provengono dal petrolio. Infatti più dell’80% delle attività dell’uomo sono strettamente legate alla produzione di energia generata dalla combustione del petrolio.Noi utilizzeremmo le biotecnologie per bonificare l’area Quarenghi - Castellanza che già da anni avrebbe dovuto essere destinata a parco giochi. indice
Il nostro amministratore delegato ha scritto una lettera al sindaco di Milano per proporre la bonifica dell’area Quarenghi - Castellanza con la semina di piante di girasole…..
’ SONNENBLUME Gent.mo sindaco di Milano, in qualità di amministratore delegato dell’ azienda Sonnenblume le propongo la bonifica del terreno che si trova nelle vicinanze del centro commerciale Bonola, nei pressi delle vie Quarenghi e Castellanza, utilizzando tecniche avanzate di bonifica dei terreni contaminati per mezzo della BIOREMEDIATION. I girasoli sono ottime spugne per decontaminare i terreni dagli idrocarburi in modo sostenibile sia economicamente che ecologicamente, in tempi relativamente brevi, recuperando il suolo contaminato direttamente in loco. La nostra attivita’ ha preso spunto dall’esperienza attuata dall’Amiat di Torino, che e’ riuscita a bonificare un terreno di 1100 metri quadrati nel Parco del Meisino, con una percentuale di successo del 90% nella rimozione degli idrocarburi dal terreno. Inoltre, siamo in grado di utilizzare uno speciale fungo, PHANEROCHAETE CHRYSOSPORIUM, in grado di eliminare le resine fenoliche. Le chiediamo gentilmente di prendere in considerazione la nostra proposta vista anche la sua sensibilità nei confronti della salute dei concittadini. Cordiali saluti, Sonnenblume s.r.l indice
’ SONNENBLUME Sehr geehrter Herr Bürgermeister von Mailand, Wie der Geschäftsführer der Firma Sonnenblume empfehlen die Rekultivierung des Grundstücks befindet sich in der Nähe Einkaufszentrum Bonola, in der Nähe von Straßen und Castellanza Quarenghi. Erweiterte Sanierung von kontaminierten Flächen, mit den Techniken der Bioremediation. Sonnenblumen sind große Schwämme zu entgiften das Land durch Öl in einer nachhaltigen Art und Weise sowohl wirtschaftlich als auch ökologisch, in relativ kurzer Zeit, erholt sich der kontaminierte Boden an Ort und Stelle. Unsere Tätigkeit "hat seinen Cue aktiviert dall'Amiat aus Turin, die" der Lage, wieder einer Fläche von 1100 Quadratmetern im Park Meisino, mit einer Erfolgsquote von 90% Entfernung von Kohlenwasserstoffen aus dem Boden. Darüber hinaus von Sonnenblumen, mit einem speziellen Pilz namens PHANEROCHAETE CHRYSOSPORIUM. Es ist in der Lage, um die Phenolharze. Sonnenblume s.r.l indice
LA NOSTRA PROPOSTA Perché non provarci??? Abbiamo pensato a tutto noi, vedrete quanto risparmio e finalmente niente più inquinamento. Ecco le informazioni principali. Il terreno in questione ha un’area di circa m2 35.000. Considerando una griglia costituita da circa 800 filari verticali e 200 orizzontali possiamo ottenere 158 mila buche disposte a 50 cm. di distanza le une dalle altre cosicchè possano essere piantati 3 semi di girasole in ciascuna buca per la miglior riuscita della fioritura delle piante di girasole.
CHE RICAVO!!!!! Oltre a bonificare l’area inquinata si potrebbe trovare anche un ricavo da tutta questa operazione!! E si signori, perché tutti i girasoli che fioriranno faranno nascere automaticamente (…… tot) semi pari a (….. Tot ) chili che potrebbero essere venduti all’industria dei BIOCARBURANTI. I soldi ottenuti con questa operazione potrebbero essere spesi come salario per la manodopera. indice
I DATI ESSENZIALI PERIMETRO: 663,l30 metri circa AREA: 35 109,36 metri quadrati circa BUCHE: 158 000 circa SEMI X BUCA: 3 TOT. SEMI: 474 000 PESO SEME: 47 milligrammi in media TOT. PESO: 2,2278 tonnellate COSTO SEMI : 220 euro/Ton. COSTO TOT. SEMI: 490,12 euro
Storia del Gallaratese Il Gallaratese è un quartiere di Milano che è stato costruito sopra un’area agricola solcata dal fiume Olona (il cui corso è ora interrato) tra gli anni sessanta e ottanta. La pianificazione del quartiere si dava come obiettivo la ricerca di soluzioni di edilizia economica alle spalle del quartiere QT8 (Quartiere Triennale 8). Il progetto urbanistico curato da Pietro Bottoni, Cerutti, Gandolfi, Morini, Pollini, Pucci e Putelli prevede un insediamento di 18/20000 abitanti. A partire dal 1957 si inizia a costruire il nuovo quartiere Gallaratese G.1.e dal 1964 al 1974 il quartiere viene completato da Gallaratese G.2. e S.Leonardo.Il risultato definitivo è la costruzione di insediamenti che assolvono ad una sola funzione, quella residenziale, costringendo gli abitanti a lunghi trasferimenti per raggiungere le attività produttive, le strutture commerciali.Il collegamento col centro avviene solo nella seconda metà degli anni ’70 grazie alla linea metropolitana. Gli anni a cavallo del 1970 videro la costruzione delle Torri, che caratterizzano ancora oggi il quartiere. Nei decenni successivi il quartiere è cresciuto fino ad occupare tutto il territorio disponibile fino al confine con il territorio comunale di Pero ed ha visto numerose attività commerciali trovare insediamento indice
PIERO BOTTONI Piero Bottoni è stato un grande architetto italiano. Nasce nel 1903 e nel 1926 si laurea in architettura ; dal 1929 al 1949 è delegato italiano ai congressi internazionali di architettura moderna. Nel 1945-46 è consultore nazionale della Camera dei deputati e dal 1956 al 1964 consigliere comunale a Milano. Già assistente al Politecnico di Milano, da cui era stato allontanato per motivi politici nel 1927 e nel 1937, solo nel 1951 può tenervi un corso di Urbanistica come libero docente. Vi tornerà nel 1964 come incaricato di Allestimento e museografia. Nel frattempo, dal 1954 al 1965, insegna Tecnica urbanistica alla facoltà di Ingegneria di Trieste. Dal 1967 è ordinario di Urbanistica al Politecnico di Milano fino al 1971, quando viene sospeso, con tutto il Consiglio della facoltà di Architettura, dal ministro Misasi, contrario alla sperimentazione didattica. Oltre a molti arredamenti e oggetti di design, realizza importanti architetture, in parecchie città Tra le due guerre partecipa a numerosi concorsi di urbanistica e disegno urbano. Nel dopoguerra, come Commissario Straordinario della Triennale, promuove e progetta il Quartiere sperimentale QT8. Seguono progetti in varie città tra i quali quello del quartiere Gallaratese a Milano Muore nel 1973 senza aver potuto riprendere l'insegnamento. indice
GIRASOLI <> <> <>
TUTTO SUI GIRASOLI -Cosa sono? -Semina -…Anche farmaci! -Mito greco
COSA SONO? Il Girasole è anche chiamato Helianthus annuus,è una pianta annuale che discende dalla famiglia delle Asteracee. Tale fiore viene chiamato così perché durante il giorno tende a girarsi nella direzione del sole.Questo suo movimento è chiamato eliotropismo. I petali,che formano il cosiddetto capolino,hanno un colore tendente alla tonalità dell’ocra. Al centro della composizione floreale è presente “un disco” di colore marrone nel quale la sistemazione dei fiori è disposta secondo la sezione aurea , ottenendo uno schema a spirale.
Semina … Prima … Il seme del girasole si prende dalla pianta quando è maturo, cioè quando il capolino diventa scuro e asciutto. A metà marzo sarà seminato direttamente nel terreno. Si fanno delle piccole buche profonde non più di 3-4 cm, distanti 30-50 cm tra loro. In ogni buca si mettono 2-3 semi che poi si ricoprono con il terreno e si annaffiano. Quando le piantine nascono sono alte circa 5 cm e si diradano lasciando solo quella più forte e vigorosa. ... Poi …
I ricercatori del Centro di biologia molecolare di Bonn hanno scoperto recentemente che dal girasole è possibile estrarre un farmaco contro l’AIDS,che impedisce la riproduzione del virus di tale malattia. Questa sostanza(DCQA)è estremamente rara,contenuta in minuscole quantità. Studiando i girasoli, i ricercatori hanno osservato come la pianta risponde agli attacchi di un fungo,scoprendo che, all'origine del “marciume basale bianco”, gli esemplari resistenti alla malattia producono autonomamente il DCQA(l’acido dicaffeoilquinico). indice
DCQA DCQA (acido dicaffeoilquinico).Questa sostanza è estremamente rara: essendo contenuta in minuscole quantità in alimenti quali il carciofo, il radicchio e il girasole, il suo prezzo di mercato è pari a 1 milione di euro al grammo. Un'équipe di ricercatori dell'Università di Bonn ha scoperto quello che potrebbe rivelarsi un nuovo metodo per produrre il DCQA a costi minimi rispetto a quelli attuali. indice
Mito greco Nella mitologia greca si racconta di come una ragazza di nome Clizia si fosse innamorata del dio del sole Apollo e non facesse altro che guardare il suo carro volare del cielo. Nove giorni dopo venne però trasformata in un girasole. Per questo motivo la parola girasole esisteva già molto tempo prima che l'"Heliantus annuus" venisse portato in Europa ed è evidente che il mito sopracitato (menzionato ne Le Metamorfosi di Ovidio) si riferisca più propriamente all'eliotropio.
Questa immagine presa dalla rivista: “NaturaSì”, ci ha messo in testa una domanda…”Se i girasoli hanno la capacità di estrarre sostanze tossiche dal sottosuolo (in questo caso idrocarburi), e di diffonderle in tutta la pianta, cosa succede all’olio di semi di girasole e a tutti i vegetali che abbiamo sulla tavola ogni giorno? L’appello che vogliamo lanciare è il seguente: chiediamo che gli adulti ci preparino un futuro migliore, cercando di rendere meno inquinati i terreni, l’acqua e l’aria! indice
Scuola Media Statale “Eugenio Colorni”(Monteverdi-Colorni) via Paolo Uccello 1/A – Milano Classe 3°A (25 alunni) Prof. Elisa Bedini, Claudio Groff Preside: Mario Uboldi Titolo ipertesto: “Sognando un verde pulito” Strumenti utilizzati: Powerpoint, Internet (ricerca di gif animate, costruzione di loghi),materiali da disegno, scanner Tempo di esecuzione del lavoro: 6 mesi Obiettivi del lavoro: individuazione di ambienti da “migliorare”, ricerca di informazioni e loro utilizzo, applicazione del metodo scientifico, stimolazione della creatività degli alunni, applicazione delle conoscenze apprese sulla costruzione di diapositive ppt e di ipertesti Modalità di esecuzione del lavoro: Anna ha proposto lo studio della situazione un prato non bonificato e inquinato da idrocarburi, nei pressi del centro commerciale Bonola, che da dodici anni è in attesa di essere trasformato nell’area ricreativa del quartiere “i Giardini di Bonola”, come promesso dal costruttore del quartiere. Per presentare questo lavoro, abbiamo finto di essere una società che utilizza i girasoli per bonificare i terreni,come è già avvenuto nel Parco del Meisino a Torino. Le informazioni raccolte in internet, contattando l‘autore di un articolo su quest’area, pubblicato sul Corriere delle Sera, e un consigliere del comune di Milano, sono state elaborate dai ragazzi suddivisi in gruppi che hanno una proposta (non “campata per aria”) per bonificare tale area e per restituirla agli abitanti del quartiere come luogo ricreativo. L’ipertesto è stato impostato in modo che si sfoglino automaticamente le diapositive, ma alcuni link permettono di passare agli argomenti che stimolino la curiosità del “navigante” Scheda tecnica del lavoro Fine E’ consigliata visualizzazione dello schermo 1024x768 e una versione aggiornata di Powerpoint