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Genitorialità diffusa per una comunità educante e inclusiva

Genitorialità diffusa per una comunità educante e inclusiva. "Si dice che le nuove generazioni saranno difficili da governare.Lo spero bene "(Alain , propos sur l'éducation ). Dialogo sul crollo dell'autorità , l'assenza del mondo adulto e la crisi profonda degli educatori.

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Genitorialità diffusa per una comunità educante e inclusiva

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Presentation Transcript


  1. Genitorialità diffusa per una comunità educante e inclusiva

  2. "Si dice che le nuovegenerazionisarannodifficilidagovernare.Losperobene"(Alain , propos surl'éducation) Dialogosulcrollodell'autorità, l'assenza del mondoadulto e la crisiprofondadeglieducatori

  3. Genitorialità e mondoattuale • L'essere genitori non è mai stato un compito semplice e facile, l'essere genitori ha assunto forme e modalità diverse nel tempo e nei contesti culturali molteplici • In tutte le società umani esistite i genitori e gli adulti in generale hanno hanno svolto una funzione di trasmettitori , di punto di riferimento e di accompagnamento per le future generazioni • Cosa é cambiato? • Il cambiamento delle famiglie, del rapporto genitori figli , della cultura stessa della genitorialità • La responsabilità educativa nei confronti delle future generazioni

  4. Dallagiovinezzasenzaribellione al mondosenzaadulti(M.Gauchet) Anna Freud parlavadi 'madrecherespinge',abbiamooggiunasocietàcherespinge Abbandonoaffettivo e sensodisolitudine Eccitazioneemozionale e passaggioall'atto: difficoltàdicostruire un linguaggiointeriore L'inversionegenerazionale e i 'piccoliadulti': infantilizzazionedeinonni, genitorieterniadolescentiin crisi e bambini e adolescentiadultimaturi in gradodiprenderedecisioni (vediB.Stiegler) La sindrome del pifferaiomagico Cosa é cambiato? • Precarietà, insicurezza e povertà dei legami e delle relazioni: la società liquida (vedi Z.Bauman) • Narcisismo esasperato, capitalismo pulsionale, processo di desublimazione, miseria spirituale e simbolica, individualismo, cinismo diffuso (B.Stiegler) • La scomparsa dell'infanzia (N.Postmann) • La scomparsa del conflitto generazionale (B.Stiegler) • Captazione delle menti e delle emozioni (i media)(Ph.Meirieu) • Disagio diffuso: crisi d'ansia, depressione, il corpo depresso, aggressività, conformismo, greggarismo

  5. Nel suo ultimo libro "Les ados expliqués à leurs parents" Marie-Rose Moro sottolinea l'importanza di un modo nuovo di ascoltare e accompagnare gli adolescenti L'assenza di un racconto familiare crea vuoto e il rischio di una idenficazione con gruppi fusionali esterni (bande, gang, sette...) L'indebolimento della presenza educativa significa anche l'aumento del potere potere di pseudo-istituzioni (come lo spettacolo e i media) o di altre comunità che rendono dipendenti e greggari Filiazione e affiliazioneLa costruzione del raccontole nuoveformedell'ascolto • Ognuno ha un nome e appartiene ad una filiazione • Questo non basta ci deve essere anche la possibilità dell'affiliazione cioè di scegliere una propria appartenenza ad una o più comunità • Filiazione e affiliazione sono due momenti importanti del processo di costruzione dell'identità • La filiazione passa anche attraverso il racconto di una storia familiare, il racconto trasmesso e rielaborato da ogni generazione • La relazione con i nonni come filo conduttore di un racconto • L'affiliazione è possibile lì dove vi sono degli incontri significativi sul piano della ricerca e della costruzione di sè

  6. "Desideriamo a talpunto la felicitàdeinostrifiglichesmettiamodichiederciqual è la vita cherealmentevivono e qualisono le lorovereaspirazioni , finendo per schiacciarli sotto il peso dellenostrebuoneintenzioni" "La fintaattribuzionediun'autonomiaastrattarappresenta un ostacoloall'acquisizionedeimezzireali per raggiungerli" "Sotto le vestidiquestocultodell'infanzianoiabbandoniamoil bambino a se stessonellagestionedellasuadifficilesituazione , celebrandolo, lo ignoriamo" Figlio del desiderio, piccoliadulti, assenzaeducativadigenitori e possibilisostituti(Tesidi Marcel Gauchet) • Lo studioso e filosofo francese Marcel Gauchet nel libro "Il figlio del desiderio" fa notare che mentre il 20°secolo è stato il secolo della scoperta del bambino (pediatria, la psicoanalisi) il 21° secolo si presenta come quello della sacralizzazione del bambino immaginario • Assistiamo ad una mitizzazione dell'infanzia • L'ossessione di restare giovani degli adulti(il discredito della maturità come ideale) • Il genitore di un figlio del desiderio è un genitore interdetto diviso tra iperinterventismo e astensionismo

  7. Oggi Bernard Stiegler parla di psico-potere che ha il ruolo di formattare le menti e di tenere l'eccitazione emozionale a livelli alti L'abbandono affettivo dei figli e delle nuove generazioni è evidente: enso di vuoto, di smarrimento, depressione, sofferenza esistenziale Si preferisce curare che prendersi cura di cioé di accompagnare e educare Il prendersi cura implica un coinvolgimento e una implicazione sul piano affettivo Povertà relazionale, miseria simbolica e affettiva sono alla base della crisi odierna TuttigliadultisvolgonounafunzioneeducativaGenitorialitàdiffusaPrendersicuradi • Tuttigliadulti (dallafamigliaallascuola al mondodei media passando per la politica) hannounafunzioneeducativa • La responsabilitàpedagogicasocialediffusa del mondoadultochesvolgeunafunzionegenitoriale in sensosimboliconeiconfrontidituttii bambini e dituttigliadolescenti • Oggiivenditorid'eccitantisonoliberedivendere le loro merci ; quandoiconsumatorid'eccitanti (trasmissioni, modellidiarricchimento facile e dipiacereimmediato e narcisistico) sieccitanovengonoinvecerepressi • E' una forma del bio e psicopoteredi cui parlava Michel Foucault

  8. Quando si vedono i bambini che si esibiscono scimmmiotendo i divi dello spettacolo alla televisione oppure le piccole miss (Neill Postmann notava l'anno scorso che la topo model più pagata negli Stati Uniti aveva 14 anni) Poi quando questi fabbricati dagli adulti diventano ingovernabili vengono abbandonati a se stessi Disagio , sofferenza, vuoto esistenziale Ricerca di paiceri sostituitivi al deficit affettivo e all'abbandono La sindromedi Frankenstein • Nelsuolibro "Frankeinsteinpedagogo" Philippe Meirieu, cheriprendeilromanzodi Mary Shelley, sottolineachel'atteggiamentoattualedegliadultineiconfrontidei bambini e degliadolscenti è quello del dottor Frankenstein neiconfrontidellacreaturache ha fabbricato. Prima vuole un essere a suaimmaginedopo lo trovamostruoso e l'abbandona. La creaturatentad'imparare ma vienecacciatadatutti e finisce per comportarsi in modoeffettivamentemostruoso

  9. Lo spazio dell'incontro e del dialogo: con quale linguaggio e per cosa? Gli adulti che non rispondono alle domande Famiglie atomizzate, famiglie chiuse alla vita sociale, occupate di consumare La ricerca di senso rispetto all'esistenza Incontraregliadulti per trovare se stessi • Incontrarequalcunocheabbiaqualcosada dire e datrasmettere • Potersiscontrare e confrontare per formarsi • L'adolescenza? Unaprovarituale per igenitorioggi • Qualirituali per costruireilpassaggio verso l'etàadulta? Adolescenti in cercadiriti. • Adultichesicercano: l'adultoinquietocercaormainell'adolscenzaunarispostaaisuoiinterrogativisulsensodella vita • Perditàdiautorità, qualiautorità? • Un giocodispecchi: l'adolescenza e la crisidimezzaetàdeigenitori

  10. La sindrome del pifferaio magico, effetto Pigmalione e disorientamento • Giovanni Bollea spiega in diversi testi parla delle forme di trasgressività che si sviluppano in assenza di una confronto con l’adulto: “Oggi , in un’epoca di trasgressività anomala, il Pianeta Infanzia è spaventosamente disorientato.” • Vi sono venditori di eccitanti (dal mondo dello spettacolo , ai media alla società dei consumi alla politica) che svolgono il ruolo del Pifferaio magico (fratelli Grimm) portando i ‘bambini’ nella foresta dove si perdono • L’effetto Pigmalione (il mito descrito da Ovidio) e rappresentato in chiave moderna dall’opera teatrale di G.B.Shaw. • L’effetto Rosenthal (la profezia che si autorealizza) • Tutti dicono che i giovani e gli adolescenti, ma anche i bambini, sono ingestibili e indifferenti ad ogni forma di apprendimento. Ma è veramente così?

  11. "L'educazione é un processosociale in sensolato. Tutto ha unafunzioneeducativa: le persone, le cose , ifatti, ma prima ditutto le persone ; igenitori, gliinsegnanti, quellichehannocomunqueunafunzioneeducativa. In senoallarealtàambientaleestremamentecomplessa, il bambino entra in unainfinitàdirapportiognunodeiqualisisviluppacontinuamente , sirilegaaglialtri e sicomplica del fattostessodellacrescitafisica e morale del bambino"(Anton Makarenko) La dimensionesociale e valorialedell'educazione e dellagenitorialità • La dimensionesocialedell'educazionepassaattraverso la mediazionediunospaziofamiliarechetrasmette le 'tecnichedi vita ' per orientarsi e diventarecittadinodellacomunità • I genitorisonospessooggiilriflesso del narcisismoegoistico e consumisticodella nostra società. Trasmettonol'essere homo consumens e non homo sapiens • La crisidellafunzionevalorialedeigenitori e quindil'assenzadisignificatosul piano esistenizale: ilvuoto • Un vuotoche è anchesimbolico e educativo • Insegnarel’artediviere: acquisire le tecnichedi vita, essereinsiemesostegno e barriere (CélestinFreinet) • L’adultodeveprenderecoscienzadellapropriacondizionealienante (Paulo Freire)

  12. "Gran parte della nostra esperienza è indiretta; dipende da segni che intervengono fra le cose e noi stessi, segniche rappresentano le cose"(J.Dewey) "fare dell'individuo il socio consapevole o il partecipe dell'attività associata" (J.Dewey) "L'educazione in una comunità democratica: permettere aglin individui di continuare la loro educazione , ossia che l'obiettivo e la ricompensa dello studio è una continua capacità di sviluppo."(J.Dewey) L'importanza dei valori educativi nella formazioneDemocrazia e educazione L'educazione come produttrice di senso, come preparazione alla vita associativa, alla vita sociale della comunità • L'educarsi all'incontro con l'altro, al pluralismo, al confronto, al dialogo, alla solidarietà attraverso un modo cooperativo di essere • J.Dewey pensava che la comunicazione dialogante fa riflettere e permette la trasmissione del patrimonio di esperienze storiche e culturali alle future generazioni • Questo processo di apprendimento sociale richiede tuttavia degli adulti e dei genitori consapevoli, responsabili come cittadini • Mutui rapporti e scambio di esperienze vissute in comune che fanno crescere • L'apprendimento del sentimento dell'eguaglianza nell'esperienza con l'altro • L'acquisizione concreta del senso della libertà e dei suoi limiti

  13. "Lo schermo che mettiamo tra noi e l'altro è in realtà la proiezione del muro che abbiamo edificato tra sè e se stesso" "Se vogliamo essere equi dobbiamo praticare la dolcezza" "Vi sono tanti psicologi che tentano di cifrare l'uomo prima di avere pensato a decifrarlo" "In ogni debolezza dichiarata che si confessa vi è una fonte di progresso" Il sè e l'altro un apprendimento che inizia dalla famiglia Antoine de La Garanderie (scomparso a giugnodiquesto anno) ha sottolineato a piùripresel'importanzacentrale del dialogodialogico come metodopedagogico per imparare a riconoscere se stessonellarelazione con l'altro. Indicaalcuniprincipieducativichetuttigliadultidovrebberoseguire: • "Quando non si è disponibile per sè non si è disponibileneanche per l'altro" • "Accettarsivuol dire rinunciareairpivilegicheciattribuiamo in continuazione" • Invidiare la qualitàaltruiimpediscediaccederealleproprie" • "Dieci volte sudieciquandogiudichiamol'altrocisbagliamo" • "In materiadirelazioniumanisiamoancoranellapreistoria"

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