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E N D
5. ATTENZIONE!!! Distinguere:
EMOSTASI: processo fisiologico che arresta l’emorragia dopo un trauma tissutale o un danno vascolare.
TROMBOSI: attivazione patologica del processo emocoagulativo all’interno di un vaso, con formazione di un trombo che occlude il vaso, con danno ischemico dei tessuti nel territorio di irrorazione.
9. MALATTIA VENOSA TROMBOEMBOLICA Condizione in cui un coagulo di sangue (TROMBO) si forma in una vena. Esso ostacola il flusso di sangue causando rigonfiamento (edema) e dolore. Piů frequentemente avviene a livello delle vene “profonde” degli arti inferiori o del bacino (TROMBOSI VENOSA PROFONDA).
Se una parte o tutto il coagulo si stacca (in questo caso si definisce EMBOLO) dal sito ove si č formato, esso puň “viaggiare” lungo il sistema venoso (EMBOLISMO). Se il coagulo raggiunge il polmone, si parla di EMBOLIA POLMONARE (EP). L’EP č malattia importante, secondaria nella > parte dei casi da una TVP, che causa migliaia di morti ogni anno.
12. FATTORI EMODINAMICI = STASI-ALTERAZIONE DEL FLUSSO, AUMENTO DELLA PRESSIONE VENOSA
FATTORI PARIETALI = LESIONE ENDOTELIALE TRAUMATICA, METABOLICA
FATTORI EMATICI = ALTERATA COAGULABILITA’, AUMENTO DELLA VISCOSITA’ EMATICA
14. TROMBI ARTERIOSI Sono generalmente occlusivi. Sedi piů colpite: a. coronarie, a. cerebrali, a. femorali
Sono aderenti alla parete arteriosa danneggiata (placca ateromasica, vasculite, trauma)
Macro: grigiastri, friabili
Micro: piastrine, fibrina, eritrociti e leucociti in via di degenerazione
15. TROMBI VENOSI Sono sempre occlusivi e legati alla stasi
Sedi: vene delle estremitŕ inferiori (90%)
Macro: rossi (definizione trombo rosso)
Micro: piů elevato contenuto in globuli rossi
18. Il problema in letteratura Incidenza annuale stimata intorno al 1,6-1,8 per 1000 abitanti
In assenza di un adeguato trattamento puň verificarsi embolia polmonare (EP) fino al 50% dei casi nei primi 3 mesi
Superata la fase acuta compare con estrema frequenza la cosiddetta “sindrome post-trombotica”
J. Diebold et al. Path Resp Pract 1991; 187:260-6
19. Il problema in letteratura Quasi nel 90% dei casi di TVP sono interessati gli arti inferiori
I trombi confinati al polpaccio si assocerebbero a scarsa incidenza di EP fatale secondaria
I trombi prossimali sintomatici si associano ad embolia oligo-asintomatica nel 50%-80% dei casi
Rembrandt Study, Circulation 2000
20. La diagnosi in letteratura La diagnosi di TVP risulta spesso inaccurata se basata solo su sintomi e segni clinici
Esistono fattori di rischio identificabili che predispongono allo sviluppo di tromboembolismo venoso
Linee Guida TVP SIMEU-SIAPAV-SISET-CIF-SIMG-FCSA
21. La diagnosi in letteratura “Nonostante la maggioranza dei pazienti con TVP ricerchi la valutazione medica e riceva prontamente la diagnosi, rimane ancora elevato il numero di pazienti nei quali la stessa giunge con ritardo…Vi č necessitŕ di sviluppare e verificare strategie che riducano i ritardi nella diagnosi”
Elliott CG, Goldhaber SZ, Jensen RL Chest 2005; 128:3372-3376
25. Fattori predisponenti
26. Fattore etŕ
36. TVP AS 3 casi / 100.000 persone
4 % di tutte le TVP
ľ dei casi secondarie a trauma vascolare diretto come per : CVC, PM, CANCRO
Ľ dei casi primarie idiopatiche e dovute a pinzamento dell’ asse succlavio ascellare all’ uscita del torace, da parte di strutture muscolari o osteotendinee indotte dalla estensione ed abduzione dell’ arto superiore (Paget-Schroetter o sindrome da sforzo) COMPRESSIONE VENOSA
38. TVP arti superiori CVC correlate (50%)
Chemioterapia antitumorale
Terapia intensiva
Altre
Nutrizione parenterale
Dialisi extracorporea
Monitoraggio emodinamico
Pace maker Non CVC correlate (50%)
Primarie (30%)
Idiopatiche (60%)
Da sforzo (Sdr di Paget-Von-Schroetter)
Secondarie (20%)
Compressione/infiltrazione neoplastica
Linfoma
K Polmonare (Sdr di Pancoast-Ciuffini)
M+linfonodali
K Mammario
39. Distinzione anatomo-clinica TVP non CVC correlata
Anatomicamente ostruttiva
Clinicamente sintomatica TVP CVC correlata
Anatomicamente non ostruttiva
Clinicamente asintomatica
40. Ematoma
Strappo muscolare
Contusione
TVS
Pseudoaneurisma
Compressione
Paz in coma
Neoplasie
42. Trombosi non ostruttiva = sintomatologia specifica assente (90%)
43. Screening periodico
Screening soggetti “a rischio”
Screening su sospetto clinico di infezione
Febbre
Eritema tunnel sottocutaneo
Essudazione purulenta
Prima di una procedura di rimozione
47. TVP peri-catetere VGI 1
49. Elementi di diagnosi Fattori predisponenti
Segni e sintomi clinici
Eventuale D.D.
Score
Dimero D
CUS, Ecodoppler, Flebografia, TC mdc, RMN
50. Fattori predisponenti
51. Segni Clinici Dolore o dolorabilitŕ al polpaccio
Rigonfiamento con edema di gamba e/o di coscia
Aumento della temperatura cutanea
Dilatazione delle vene superficiali
Cianosi in caso di ostruzione severa
64. Sospetta TVPapproccio ecografico
65. Tecnica d’esame
66. Posizione del paziente (1)
67. Posizione del paziente (2)
68. Posizione del paziente (3)
69. Anatomia ecografica: vena femorale comune (1)
70. Anatomia ecografica: vena femorale comune (2)
71. Anatomia ecografica: vena poplitea (1)
72. Anatomia ecografica: vena poplitea (2)
73. Criteri diagnostici
74. CUS : criteri diagnostici (1) Per confermare o escludere la presenza di una TVP prossimale č sufficiente valutare la comprimibilitŕ in corrispondenza di siti anatomici facilmente individuabili :
La vena femorale comune
La vena poplitea + triforcazione
Le vene muscolari (gemellari, soleali)
Le vene assiali (tibiali posteriori, peroneali)
Si definisce questo approccio “CUS”, in relazione al fatto che l'unico criterio diagnostico utilizzato č la:
comprimibilitŕ venosa
75. Ecografia con compressione (CUS)
76. Incomprimibilitŕ venosa (1) Lume venoso ? ? invariato
Lume arterioso ? forma alterata/pulsatilitŕ?
77. Incomprimibilitŕ venosa (2) Lume venoso ? ? invariato
Lume arterioso ? forma alterata/pulsatilitŕ?
78. CAVEAT La pulsatilitŕ arteriosa puň essere ridotta o assente, con possibili falsi positivi in pazienti:
arteriopatici / con BP aorto-femorale
in shock per qualsiasi causa
Pazienti con pregressa (recente) TVP possono presentare una incomprimibilitŕ prossimale “residua”, con possibili falsi positivi:
nel 40% dei casi dopo 1 anno
nel 30% dei casi dopo 2 anni
in > 20% dei casi dopo 3 anni
80. IL TROMBO DISTRUGGE INESORABILMENTE LE STRUTTURE VALVOLARI DEL TRATTO DI VENA OVE ESSO SI E’ IMPIANTATO E SVILUPPATO, PRODUCENDO QUINDI UN DANNO ANATOMO-PATOLOGICO DI TIPO IRREVERSIBILE
83. FONDAMENTALE E’ LA TERAPIA EPARINICA EPARINA SODICA
- BOLO RAPIDO DI 3.500/5.000 UI E.V. (50-100 UI/KG)
SEGUITA DA INFUSIONE CONTINUA EV DI 1.250/1.500
UI/H PER 48 ORE,CONTROLLANDO APTT OGNI 6 ORE
EPARINA CALCICA
SOMMINISTRAZIONE DI 12.500 UI S.C. OGNI 8-12 ORE,
PRECEDUTA DA UN BOLO RAPIDO DI 4.000/6.000 UI
DI EPARINA SODICA
EPARINA A BASSO PESO MOLECOLARE
SOMMINISTRAZIONE OGNI 12 ORE SC, LA DOSE E’ INFUNZIONE DEL PESO CORPOREO E TITOLATA IN UI ANTI Xa.
84. Principali eparine a basso peso molecolare NADROPARINA 90 UI a Xa/kg/12 ore
ENOXAPARINA 100 UI a Xa/kg/12 ore
PARNAPARINA 100 UI a Xa/kg/12 ore
REVIPARINA 100 UI a Xa/kg/12 ore
TINZAPARINA 175 UI a Xa/kg/24 ore
DELTAPARINA 200 UI a Xa/kg/24 ore
ARDEPARINA 130 UI a Xa/kg/12 ore
85. CONTROINDICAZIONI ALLA TERAPIA EPARINICA ASSOLUTE: GRAVI EPISODI EMORAGICI PERI-OPERATORI TRAUMATICI O SPONTANEI, RECENTI INTERVENTI DI NCH O RECENTI EMORRAGIE DEL SNC, GRAVI DIATESI EMORRAGICHE CONGENITE O ACQUISITE
RELATIVE: SEVERA IPERTENSIONE ARTERIOSA, ENDOCARDITE BATTERICA, TRAUMA CRANICO RECENTE, PREGRESSI SANGUINAMENTI GASTRO-INTESTINALI, GRAVE EPATOPATIA O NEFROPATIA, RETINOPATIA PROLIFERATIVA DIABETICA, PIASTRINOPENIA
86. LA NECESSITA’ DI UN TRATTAMENTO ANTICOAGULANTE PROLUNGATO NELLA MAGGIORPARTE DELLE TVP, INTESO QUALE PREVENZIONE DELLA ESTENSIONE DELLA TROMBOSI E DELLE RECIDIVE TROMBOEMBOLICHE E’ STATA DIMOSTRATA IN MODO INEQUIVOCABILE.
87. LA TERAPIA ANTICOAGULANTE ORALE E’ PRASSI ORMAI CORRENTE LA CONTEMPORANEA SOMMINISTRAZIONE, IN MODO EMBRICATO, DI EPARINA E ANTICOAGULANTI ORALI, SIN DALL’INIZIO DEL TRATTAMENTO TERAPEUTICO, SGANCIANDO L’EPARINA DOPO 4-5 GIORNI, ALLORQUANDO L’ INR SI STABILIZZA TRA 2,5 E 3,00.
88. GLI ANTICOAGULANTI ORALI SONO INIBITORI
DELLA SINTESI DEI FATTORI DELLA COAGULA-
ZIONE VIT.K-DIPENDENTI (II,VII E X) E QUINDI
LORO EFFETI SULL’ATTIVITA’ PROTROMBINICA
ESSI AGISCONO PERO’ PRECOCEMENTE PURE
SULLA PROTEINA C ED S, DETERMINANDO
PARADOSSALMENTE UNO STATO TROMBOFILO
PERTANTO E’ NECESSARIO INIZIARE SEMPRE CON EPARINA.
90. LA TAO MIRA A:
BLOCCARE L’ESTENSIONE DEL TROMBO;
RIDURRE I RISCHI DI UNA E. P. MASSIVA;
FACILITARE LA LISI DEL TROMBO;
LIMITARE AL MASSIMO IL DANNO VALVOLARE
(PRIMUM MOVENS DELLA TARDIVA S.P.T.)
PREVENIRE LE RECIDIVE TROMBOEMBOLICHE (FATALI E NON FATALI) SPECIE IN PARTICOLARI PATOLOGIE (ONCOLOGIA, S. DA ANTICORPI ANTIFOSFOLIPIDI, ALTERAZIONI COAGULATIVE CONGENITE).
97. INDICAZIONI AL FILTRO CAVALE TEMPORANEO (TEMPOFILTRI)
98. POLITRAUMATIZZATO GRAVE
CONTROINDICAZIONE ANTICOAGULANTI
COMPLICANZE DEGLI ANTICOAGULANTI
INEFFICACIA DEGLI ANTICOAGULANTI
TROMBI FLOTTANTI PROSSIMALI
FIBRINOLISI LOCO-REGIONALE
TROMBECTOMIA CHIRURGICA
99. QUANTO DEVE DURARE LA TERAPIA ANTICOAGULANTE ORALE DOPO UN PRIMO EPISODIO DI T V P ?
100. A TAL FINE DISTINGUIAMO 3 GRUPPI DI PAZ.: I° PAZ. CON TVP ASSOCIATA AD UN FATTORE DI RISCHIO REVERSIBILE:(INTER.CHIR.,IMMOBILIZZAZIONE PROLUNGATA, SCOMPENSO CARDIACO,ESTRO-PROGESTINICI E S.DA ANTICORPI ANTI-FOSFOLIPIDI).
2° PAZ. CON TVP ASSOCIATA AD UN FATTORE DI RISCHIO PERSISTENTE GENETICAMENTE DETERMINATO (DEF.ATIII,DI PC,DI PS,RESISTENZA ALLA PCa,FATTORE V DI LEIDEN,VARIANTE DEL II E IPEROMOCISTINEMIA) OVVERO FATTORE DI RISCHIO ACQUISITO ( M. NEOPLASTICA, S.ANTICORPI ANTIFOSFOLIPIDI PRIMARIA.)
3° PAZ. CON TVP IDIOPATICA (SIC).
101. SULLE EVIDENZA IL NOSTRO ORIENTAMENTO E’.… A) PER I PAZIENTI DEL I° GRUPPO
TERAPIA ANTICOAGULANTE ORALE DI BREVE DURATA (2-6 M),VA PROTRATTA SOLO SE PERSISTONO LE CONDIZIONI DI RISCHIO.
B) PER I PAZIENTI DEL II° GRUPPO
TERAPIA ANTICOAGULANTE ORALE PER 1 ANNO OVVERO A TEMPO INDETERMINATO.
C) PER I PAZIENTI DEL 3° GRUPPO
TERAPIA PER 6 MESI,SPECIE SE RECIDIVANTE, CONTROLLI PERIODICI PER SVELARE LA MALATTIA CRIPTICA.
ESSI SONO PAZIENTI IN LIBERTA’ VIGILATA!!!
104. Domande?