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Disturbi Specifici di Apprendimento PROF.SSA MARIA LETIZIA CAPPARUCCI 24 GENNAIO 2013 ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE "Francesco Filelfo" TOLENTINO. Prof.ssa M. Letizia Capparucci, Pedagogista Clinico. Docente di Pedagogia Generale e Speciale, Università Europea di Roma.
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Disturbi Specifici di Apprendimento PROF.SSA MARIA LETIZIA CAPPARUCCI 24 GENNAIO 2013 ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE"Francesco Filelfo"TOLENTINO
Prof.ssa M. Letizia Capparucci, Pedagogista Clinico • Docente di Pedagogia Generale e Speciale, Università Europea di Roma. • Docente presso il Liceo delle Scienze Umane a Recanati • Responsabile del settore servizi educativi del Centro per l’educazione e la psicoterapia Marche: www.cepmarche.it • Vice Presidente Associazione Praxis di Macerata • Supervisore del tirocinio Univ Macerata fino al 2012.
Incidenza percentuale dei tipi fondamentali di difficoltà di apprendimento scolastico – inC.Cornoldi, Le difficoltà di apprendimento,Il Mulino. 3
IV° DIAGRAMMA DELLA PEDAGOGIA SPECIALE DISTURBO/DISABILITA’ PRIMARIO – SPECIFICO SECONDARIO – DERIVATO NON SPECIFICATO
V° DIAGRAMMA DELLA PEDAGOGIA SPECIALE DISTURBO A - QUANTITATIVO = DEFICIT B - QUALITATIVO = DISORDINE I DISTURBI QUALITATIVI NON SONO MISURABILI SONO APPREZZABILI SONO DESCRIVIBILI SONO NARRABILI
D.S.A.: disturbo funzionale • Disabilità di origine congenita e di natura neurobiologica • IMPEDISCE • a soggetti intellettivamente normodotati di • AUTOMATIZZARE LETTURA, SCRITTURA E CALCOLO • E QUINDI DI RENDERLI SCIOLTI,SCORREVOLI, EFFICACI DAL PUNTO DI VISTA PRESTAZIONALE
NOI AGIAMO ASSOLVENDO: • COMPITI COGNITIVI ASSOCIATIVI: è possibile svolgerne più d’uno contemporaneamente (es. guidare e parlare, leggere e ascoltare musica, ecc.) perché in automatismo. • RICHIEDONO: successione, automatismo, fluidità (vettori abilitativi). • Lettura, scrittura e calcolo PER I soggetti DSA sono UN COMPITO COGNITIVO.
DISLESSIA-DISGRAFIA QUADRO SINDROMICO · SINTOMI PRIMARI DISLESSIA · SINTOMI PRIMARI DISGRAFIA · SINTOMI PRIMARI DISORTOGRAFIA · SINTOMI SECONDARI DEI DSA · SINTOMI DERIVATI · SITUAZIONI CRITICHE
I sintomi primari • Lettura lenta, esitante. • Interruzioni, inciampi, discontinuità. • Progressiva perdita della fluidità. • Prolungata sillabazione (frammentazione sillabica). • Sostituzione di fonemi simmetrici. p-b, p-d, p-q, b-d, b-q, d-q • Sostituzione di fonemi opposti. p-b, t-d, f-v, m-n, s-z, l-r, b-v • Sostituzione di grafemi simili. m-n, a-o, e-c, u-v, t-d • Soppressione di lettere. cielo-cilo, Roberto-Robeto • Soppressione di sillabe. matita-mata • Errori nei gruppi (di-trigrammi). br, gn, str, gl, fra, psi
I sintomi primari • Aggiunta di fonemi. manchina, sedila • Aggiunta di sillabe. stufa-stufato, catenina • Inversione di lettere. il-li, al-la, pre-per, tra-tar • Inversione di sillabe. pala-lapa, mela-lame • Associazione di sillabe. correvave-loce • Associazione di parole. lamela • Soppressione di parole. • Sostituzione di parole simili. susseguire-suggerire • Invenzione di parole. • Smarrimento nel cambio di riga (a-capo).
I sintomi primari • Insufficiente comprensione del testo. • Dimenticanza del testo. • Stancabilità.
I sintomi primari Tratto grafico irregolare continuità, fluenza, dimensione, spessore, ritmo, chiusura, spazio 2. Elisione grafemi finali 3- Grafemi slegati (interruzioni)s c, b r, tend a, ca vall o 4- Grafemi speculari. p, b, d, q 5. Grafemi dal basso in alto l, i, s 6. Grafia discontinua riprese grafiche, ritocchi 7. Mancata chiusura di forme a, o, d
I sintomi primari 8. Sostituzione di grafemi simili a-o, a-e, e-c, m-n, t-d, s-z 9. Incompletezze m-n 10. Omissione di grafemi volpe-vope, Roberto-Robeto 11. Semplificazione di grafie stra-sta, pre-pe 12. Inversione di grafemi il-li, pra-par, psi-pis 13. Errori nei gruppi (di-trigrammi) br, gn, str, gl, fra, psi 14. Unione di parole setivedo 15. Smarrimento nel cambio di riga (lascia spazio a sinistra) 16. Dimenticanza del testo scritto
I sintomi primari 17. Smarrimento nel dettato 18. Disordine sintattico 19. Stancabilità.
SINTOMI PRIMARI DELLA DISORTOGRAFIA • SOSTITUZIONE DI GRAFEMI • -insonorizzazione consonanti sonore: b/p, d/t. g/c. v/f. s sonora/ sorda • -sostituzione di grafemi simili: m/n, u/n, a/o, e/c • -inversione coppie fonemi opposti: p/b, t/d. f/v, m/n. slz, I/r, c/k • SEMPLIFICAZIONE DI GRAFIE star/sa. sta. ta • CADUTA DI CONSONANTE Robeno/Robeto, volpe/vope • OMISSIONE DI LETTERE • INVERSIONE ORDINE GRAFEMI par/pra, con/nco, psi/pis • MANCATO RADDOPPIO CONSONANTI • MANCATA ACCENTAZIONE • MANCATO APOSTROFO • MANCATA ACCA • ALTRI ERRORI cia/ca, ci/chi, sci/ci, clq
DISCALCULIA: LE SPECIFICITÀ • GRUPPO ETEROGENEO DI DISORDINI CHE SI MANIFESTANO COME DIFFICOLTÀ NELL’ESERCIZIO DI ALCUNE FUNZIONI CONNESSE AL PENSIERO MATEMATICO, QUALI: • AZIONI PRE-NUMERICHE • SCRITTURA DI NUMERI; • INCOLONNAMENTO DI OPERAZIONI; • CALCOLO ORALE; • COMPRENSIONE DI TESTI DI PROBLEMI; • DISTURBI GEOMETRICI; • DISTURBI COMBINATI • ESCLUSIONI • DEFICIT LOGICI • MANCATA COMPRENSIONE DEL VALORE DI POSIZIONE DELLE CIFRE • MANCATA SIMBOLIZZAZIONE DEI NUMERI • ECC.
I sintomi primari • AREA PRE-NUMERICA • Incertezze nella percezione della quantità al colpo d’occhio. • Disorganizzazione spaziale (forme, posizioni, dimensioni). • Lentezza negli ordinamenti seriali. • Incertezze nelle corrispondenze quantitative. • Incertezze nelle partizioni.
I sintomi primari • AREA NUMERICA • Errori nella scrittura di numeri (specularità, verso). • Errori nella posizionatura dei numeri nella linea. • Errori nella lettura/scrittura di numeri composti (inversioni) • Errori nella lettura/scrittura di numeri composti e con uno o più zeri. • Errori nella scrittura in cifre di numeri verbali composti (numerali) • Errori nella traduzione in cifre di quantità verbali (un paio, due coppie, mezzadozzina). • Errori nella comprensione dello zero nei numeri composti. • Incertezze nella scrittura di numeri romani (inversioni). • Incertezza nella scrittura di numeri decimali.
I sintomi primari • AREA DEL CALCOLO • CALCOLO ORALE • Incertezze nell’incipit del calcolo. • Incertezze nel contare in ordine decrescente. • Incertezze nel movimento nella linea dei numeri. • Incertezze nell’individuazione dell’uno-di-più e uno-di-meno. • Smarrimento nelle numerazioni. • Incertezza nel cambio della decina (19-20, 29/30, 39/40…) • Incertezze nello scorrimento dei numeri razionali (positivo-negativo). • Privilegio del contare intuitivo. • Errori nel contare. • Errori negli “schieramenti”. • Incertezze nel maneggio del denaro.
I sintomi primari • AREA DEL CALCOLO • CALCOLO SCRITTO • Errori spaziali nell’incolonnamento di operazioni. • Errori nella direzione spaziale del calcolo (orizzontale-verticale). • Errori nel verso spaziale del calcolo (destra-sinistra, alto-basso). • Errori nella posizionatura dei riporti. • Errori nella posizionatura dei prestiti. • Difficoltà nel calcolo rapido in riga. • Smarrimento nella tavola delle moltiplicazioni. • Errori nel calcolo di addizioni e sottrazioni. • Errori nella sottrazione di numeri dallo zero. • Errori nella progressione del prestito con zero al minuendo.
I sintomi primari • AREA DEL CALCOLO • CALCOLO SCRITTO • Mancata automatizzazione della “tavola delle moltiplicazioni”. • Smarrimento spaziale nella esecuzione di espressioni aritmetiche. • Smarrimento nella esecuzione di equivalenze. • Smarrimento nella esecuzione di equazioni. • Smarrimento nella gestione delle trasformazioni semiotiche (di trattamento e di conversione)
I sintomi primari • AREA DEI PROBLEMI MATEMATICI • COMPRENSIONE DEI PROBLEMI • Smarrimento nel testo di problemi. • Errori nella traduzione rapida di dati verbali in dati numerici (paio, coppia, dozzina, terna). • Scarso isolamento dei dati inessenziali. • Smarrimento nelle domande sequenziali. • SOLUZIONE DEI PROBLEMI • Insufficiente pianificazione del processo di risoluzione. • Smarrimento esecuzione delle azioni ed operazioni. • In fase procedurale smarrimento: • nell’applicazione delle strategie apprese (risolvere, congetturare,…), • nelle capacità espositivo-comunicative (argomentare, dimostrare,…),
I sintomi primari • AREA DELLA RAPPRESENTAZIONE GEOMETRICA • Lentezza/precipitazione nel disegno di figure geometriche. • Lentezza/errori nelle composizioni di figure geometriche. • Difficoltà nella rappresentazione di simmetrie. • Difficoltà nelle trasformazioni geometriche. • Difficoltà nella rappresentazione di rotazioni di figure.
I sintomi secondari • (Indicatori e descrittori) • DISTURBI A CARICO DI • Disordini dell’organizzazione spaziale. • Orientamento nello spazio, composizione di figure, allineamento (difficoltà o ricerca eccessiva), ritrovamento, allocazioni, disordine/ordine eccessivo, smarrimento o allertamento negli spazi grandi e negli ambienti nuovi, smarrimento spaziale o eccessiva puntualità organizzativa, disordini nelle sequenze spaziali. • Disordini dell’organizzazione temporale. • Orientamento nel tempo, rispetto degli orari e delle scadenze, percezione di ritmi e velocità, alternanza di ritmi, percezione degli intervalli e della durata, discriminazione di prima-dopo, prima di-dopo di, ieri-oggi-domani, giorni della settimana, smarrimento temporale o eccessiva puntualità organizzativa, disordini nelle sequenze temporali, ecc.
I sintomi secondari • (Indicatori e descrittori) • DISTURBI A CARICO DI • Disordini del coordinamento motorio. • Scoordinamento generale, esitazioni nell’incipit motorio, lentezza motoria alternata a precipitazione, incerto “frenaggio”, disordini nella discesa delle scale e/o nell’attraversamento della strada (lentezza o precipitazione), disordini nei movimenti rapidi con particolare riferimento alle situazioni prestazionali che insistono sul rapido coordinamento di dimensione, direzione e distanza, disordini nei giochi con la palla, disordini nei giochi motori di gruppo, incertezze nelle sinestesie verbo-motorie, oculo-motorie, ideo-motorie, disordini nelle sequenze motorie, nelle rotazioni motorie rapide, ecc.
I sintomi secondari • (Indicatori e descrittori) • DISTURBI A CARICO DI • Disordini delle sintesi percettive. • Incertezze o disordini nei coordinamenti visivo-uditivi, nella sintesi di più stimoli visivi o uditivi, nella gestione sequenziale di più stimoli visivi o uditivi, ecc., difficoltà nella percezione di ambienti affollati e dinamici (traffico, mercato, ecc.). • Disordini visuo-motori (inseguimento percettivo). • Incertezze nell’inseguimento visivo di oggetti che si muovono o di oggetti fermi mentre si muove l’osservatore, disordini nella percezione in movimento da sinistra a destra, dall’alto in basso, disordini nell’orientamento rapido sul foglio, su mappe, su elenchi, dizionari, ecc. • Disordini grafo-motori. • Scoordinamento generale, esitazioni nell’incipit, lentezza motoria alternata a precipitazione, incerto “frenaggio”, mancate chiusure, discontinuità/interruzioni, irregolarità generale, disordini nelle stringhe grafiche crociate (cambio riga, incolonnamento, ecc.).
I sintomi secondari • (Indicatori e descrittori) • DISTURBI A CARICO DI • Disordini della memoria sequenziale (memoria di lavoro, memoria d’ordine). • Disordini nell’ordinare in sequenza, nel tempo e nello spazio, il materiale mestico. • Disordini del lavoro sinistra-destra e delle rotazioni. • Incertezze o errori nel verso motorio, grafico, visivo da sinistra a destra, nella chiusura di cerchi, nella rotazione di figure, nell’inversione di enunciati o frasi, nel rovesciamento dell’ordine sequenziale di numeri o delle lettere in parole (pane-enap), ecc. • Disordini verbali. • Disturbi della componente motoria del linguaggio verbale, come: esitazioni nell’incipit, lentezza alternata a precipitazione, inversioni nelle parole lunghe (dialogo-diagolo), smarrimento nella ricezione di messaggi verbali lunghi, talvolta anche nella produzione, struttura frasale breve, selezione lessicale lenta, lentezza locutoria generale alternata a forme di precipitazione, incerto “frenaggio”.
I sintomi secondari • (Indicatori e descrittori) • DISTURBI A CARICO DI • Forme di dislateralità. • Condizione di dominanza laterale non ben stabilizzata: dominanza incerta, dominanza (destra o sinistra) non primaria/pura, mancinismo contrariato (o autocontrariato), dominanza con interferenze ed orientamento rovesciato, dominanza fisiologicamente in ritardo. • Sofferenza alla confusione ed all’affollamento. • Condizione di stanchezza, insofferenza, o nervosismo negli ambienti affollati o in presenza di confusione, talvolta con reazione di eccitazione, ipercinesia, incontrolalbilit o di tendenza a sottrarsi/defilarsi mensa scolastica, feste di compleanno, locali affollati). • Sofferenza alla pressione o al rallentamento. • Condizione di difficoltà ed insofferenza alle situazioni in cui è alterata la velocità esecutiva o in presenza di interazione con molte persone o molte azioni (pressione alla velocità o induzione al rallentamento). • Molti indicatori sono presenti nella forme diadica.
SINTOMI DERIVATI DALLA DISLESSIA-DISGRAFIA-DISCALCULIA • STANCABILITA’ - INSOFFERENZA • LABILITA’ ATTENTIVA • DISCOMPRENSIONE DEL TESTO • TENDENZA ALLA PREDIZIONE/INVENZIONE • FUGA DAL COMPITO • RABBIA, IRRITABILITA’, DEPRESSIONE • DISISTIMA • SENSIBILITA’ EMOZIONALE • TACITO LOCUS OF CONTROL
SITUAZIONI CRITICHE • LETTURA AD ALTA VOCE • COPIATURA ALLA LAVAGNA • SCRITTURA DA DETTATURA • RICHIESTA DI ESATTEZZA FORMALE • TRADUZIONI • CALCOLO ORALE • TABELLINE
L’operatore osserva i processi COSA OSSERVARE?
ELEMENTI DA OSSERVARE scuola dell’infanzia • DIFFICOLTA’ MOTORIE (schemi crociati) • INADEGUATO RICONOSCIMENTO DESTRA/SINISTRA • DIFFICOLTÀ NEL LINGUAGGIO • INADEGUATEZZA NEI GIOCHI FONOLOGICI • DIFFICOLTÀ A MEMORIZZARE FILASTROCCHE • DIFFICOLTÀ NELLA MANUALITÀ FINE • GOFFAGGINE NEL VESTIRSI, ALLACCIARSI LE SCARPE,….
ELEMENTI DA OSSERVARE scuola primaria • DIFFICOLTA’ MOTORIE (schemi crociati) • INADEGUATO RICONOSCIMENTO DESTRA/SINISTRA • DIFFICOLTÀ A MEMORIZZARE SEQUENZE ( MESI, GIORNI, ORDINE ALFABETICO,…) • DIFFICOLTÀ A COPIARE DALLA LAVAGNA • UTILIZZO DIFFICOLTOSO DELLO SPAZIO-PAGINA • LENTEZZA NELL’ACQUISIZIONE DEL CODICE ALFABETICO E DELLA CORRISPONDENZA GRAFEMA/FONEMA • SCRITTURA SPECULARE DI GRAFEMI E NUMERI • ERRORI FONOLOGICI NELLA FASE ALFABETICA DELLA SCRITTURA (INVERSIONI, SOSTITUZIONI, OMISSIONI, INTRUSIONI) • DIFFICOLTÀ CON I DIGRAMMI E TRIGRAMMI • SCARSA COMPETENZA METAFONOLOGICA • DIFFICOLTÀ GRAFO-MOTORIE
ELEMENTI DA OSSERVARE scuola primaria • Lettura lenta con errori (salti di riga, ripetizione di riga, confusione tra grafemi p/b/d; a/e/o; u/n; m/n) • Difficoltà di calcolo a mente entro il 10 • Lentezza ed errori nella enumerazione all’indietro da 20 a 0 • Difficoltà nella lettura e scrittura dei numeri ad una cifra • Difficoltà a memorizzare le procedure delle operazioni aritmetiche • Difficoltà di attenzione
ELEMENTI DA OSSERVARE scuola secondaria di I e II grado • DIFFICOLTÀ A MEMORIZZARE SEQUENZE (FATTI STORICI, SEQUENZE NARRATIVE, VERBI, DATI NEI PROBLEMI…) • DIFFICOLTÀ A COPIARE DALLA LAVAGNA • UTILIZZO DIFFICOLTOSO DELLO SPAZIO-PAGINA • LENTEZZA NELLA COSTRUZIONE DELLA FRASE, DEL PERIODO, DELLA SEQUENZA…ORALE E SCRITTA • CONFUSIONE NELL’ORGANIZZAZIONE DELLA FRASE, DEL PERIODO, DELLA SEQUENZA…ORALE E SCRITTA • SCRITTURA SPECULARE DI GRAFEMI E NUMERI • ERRORI FONOLOGICI DELLA SCRITTURA (INVERSIONI, SOSTITUZIONI, OMISSIONI, INTRUSIONI) • DIFFICOLTÀ CON I DIGRAMMI E TRIGRAMMI • SCARSA COMPETENZA METAFONOLOGICA
Dall’identificazione alla diagnosi diagnosi SPECIALISTA SCUOLA formazione FAMIGLIA osservazione sistematica monitoraggio processo apprendimento screening
CHI FA CHE COSAGli Uffici Scolastici Regionali AZIONI PER LA MESSA A SISTEMA….
CHI FA CHE COSAGli Uffici Scolastici Regionali AZIONI PER LA MESSA A SISTEMA ….
CHI FA CHE COSAIl Dirigente Scolastico è … 1. Garantisce il raccordo di tutti i soggetti che operano nella scuola con le realtà territoriali. 2.Stimola e promuove ogni utile iniziativa finalizzata a rendere operative le indicazioni condivise con organi collegiali e famiglie. Per prima cosa: attiva interventi preventivi
CHI FA CHE COSAIl Referente di Istituto inoltre… … promuove lo sviluppo delle competenze dei docenti … è attento ad evitare forme di delega e deresponsabilizzazione … sostiene la presa in carico del caso da parte del consiglio di classe La nomina non è obbligo formale ma può essere formalizzata al pari delle funzioni strumentali
CHI FA CHE COSACiascun Docente … … non deve adagiarsi sul fatto che è presente il referente DSA d’Istituto ma partecipare attivamente alle scelte di mediazione didattica … è tenuto a possedere strumenti di conoscenza e competenza necessari per l’intervento sui DSA.
Cosa può fare l’operatore • accogliere realmente la “diversità”, studiarla, comunicare serenamente con il bambino e dimostrargli comprensione • parlare al gruppo e non nascondere il problema (un modo suggerito può essere quello di chiedere ad ogni bambino del gruppo di esporre ai compagni una loro difficoltà) • spiegare al gruppo il perché del diverso trattamento che viene riservato in varie occasioni ai dislessici • utilizzare le risorse dei compagni del gruppo assegnando ad esempio un Tutor al bambino dislessico
Cosa può fare l‘operatore • mettere in evidenza le altre capacità che possiede • concedergli molta attenzione e infondergli fiducia • non metterlo in imbarazzo davanti al gruppo • non confrontare i suoi risultati con quelli dei compagni • se necessari usare sussidi e supporti didattici come cassette video audio, cd rom, computer • collaborare attivamente con i colleghi • comunicare sistematicamente con i genitori
Cosa può fare l‘operatore • comunicare e interagire con i servizi asl o in generale con gli specialisti (tramite genitori) • riguardo la scuola dell’infanzia, del primo anno e del primo biennio di scuola primaria: conoscere le tappe di acquisizioni della scrittura e della lettura e sapere condurre il lavoro abilitativo • riguardo la scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado: riconoscere le tipologie degli errori ortografici, saper fare un bilancio della lettura nella propria classe, fare un lavoro metacognitivo sulla lettura, lavorare sulle abilità di studio . • valutare tenendo conto dei punti di partenza. • Conoscere IL PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO (PDP)
IL PDP • 1. È uno strumento utile alla continuità didattica e alla condivisione con la famiglia delle iniziative intraprese • 2. RACCOGLIE la documentazione dei percorsi didattici previsti per il soggetto DSA • 3.DEVE CONTENERE: • le attività di recupero individualizzato, • le modalità didattiche personalizzate, • gli strumenti compensativi • le misure dispensative • le modalità delle prove e delle verifiche in corso d’anno o a fine Ciclo • esplicitate e formalizzate, dalle istituzioni scolastiche.
IL PDP • 4. VA ARTICOLATO secondo le seguenti VOCI: • - dati anagrafici dell’alunno; • - tipologia di disturbo; • - attività didattiche individualizzate; • - attività didattiche personalizzate; • - strumenti compensativi utilizzati; • - misure dispensative adottate; • forme di verifica e valutazione personalizzate; • Tipo di impegno della famiglia per lo studio assistito • 4. VA COMPILATO ENTRO il primo trimestre scolastico.