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L’azzurro. La politica senza il territorio. Il rapporto politico-territorio nella transizione politica italiana. La Lega un “partito antipartito” che prepara la transizione Forza Italia, un attore politico che per auto-definizione non ha marchio territoriale definito e regionalizzato
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Il rapporto politico-territorio nella transizione politica italiana • La Lega un “partito antipartito” che prepara la transizione • Forza Italia, un attore politico che per auto-definizione non ha marchio territoriale definito e regionalizzato • La politica nazionale agisce da vincolo su quella locale; mentre quella locale riverbera i suoi effetti su quella nazionale
Il bianco, il verde, il rosso e il grigio. Come evolvono le tradizioni politiche territoriali • La Dc si dissolve dopo il 1992 • La zona verde, consuma la sua parabola in modo rapido, fino a ridimensionarsi, a partire dal 1999 • La zona rossa si allarga nel Mezzogiorno, fino al 1996, per rinchiudersi dentro i confini storici tradizionali, nel 2001 • Alleanza Nazionale allarga progressivamente il suo elettorato nel Nord, mentre lo restringe nelle tradizionali enclaves centromeridionali
Le nuove forze politiche • La Margherita presenta alcune zone di particolare insediamento nel Mezzogiorno e nel Nord-Est • Forza Italia si distribuisce, in proporzione omogenea, in tutte le principali zone del paese. Partito “nazionale”
Caratteristiche elettorali di FI • FI propone un rendimento elettorale fluido (varia nel tempo); subisce la concorrenza di Lega e AN • Minore integrazione nel contesto locale (insuccesso nelle elezioni amministrative) • FI realizza migliori risultati in quanto “nazionalizza” il proprio impianto territoriale (perdono voti i partiti che presentano un radicamento elettorale territoriale definito e chiaro • FI assomiglia alla Dc in quanto alla penetrazione elettorale
Il successo dei partiti “nazionalizzati” Grazie a: • Ruolo assunto dai media, sede privilegiata della comunicazione dei politici con la società, nella ricerca e costruzione del consenso • Impatto del sistema elettorale sull’offerta e sulla domanda politica • I partiti si coalizzano preventivamente • Personalizzazione a ogni livello • Con le alleanze necessarie per vincere le elezioni, viene attribuito un notevole potere di interdizione e di ricatto a tutte le forze politiche, anche alle più piccole
“Politica senza territorio” Difficoltà di delineare i confini e i caratteri della zona azzurra: • Livello elevato e diffuso su tutto il territorio • Insediamento elettorale fluido e instabile • La sua storia ed identità vertono sulla figura del suo leader, Berlusconi
Azzurri del Nord e del Sud. Le distanze economiche e sociali • Nel Nord gli elettori di FI sono più anziani; il nucleo familiare, più ristretto, risiede nelle città più piccole, lavoratori indipendenti (commercianti, artigiani, piccoli e grandi imprenditori, lavoratori dipendenti privati, pensionati) • Nel Sud prevalenza del ceto medio dipendente, casalinghe e studenti • In entrambe le zone FI riesce ad intercettare maggiormente il consenso dei gruppi sociali esclusi dal mercato del lavoro. Nel Nord, però, attrae anche i ceti “indipendenti. Nel Sud il pubblico impiego • Connotazione degli elettori di FI: la “perifericità”
Il ruolo dell’offerta politica: il ceto politico locale e il leader nazionale • FI è sorta come partito senza organizzazione, gestito direttamente dal leader, attraverso i dirigenti e i consulenti delle sue aziende. E’ il “partito del presidente” in quanto ha nel suo leader una fonte di identità unificante. • E’ un partito leggero nella società e nel territorio, ma assolutamente denso e pesante al centro, attorno al leader • Il peso degli iscritti non riproduce quello degli elettori, anzi tende a divenire asimmetrico • L’organizzazione periferica del partito costituisce una sede nella quale si regolano i rapporti e le tensioni all’interno di FI, anziché uno strumento mediante il quale il partito comunica con l’esterno • L’organizzazione territoriale imperniata soprattutto sulle figure istituzionali, sul personale politico eletto: sindaci, amministratori locali, parlamentari
La mediazione fra partito, territorio e società è avvenuta attraverso il personale politico locale, in buona parte legato alle esperienze della prima Repubblica • Il recupero della classe dirigente della prima Repubblica, subisce una decisa accelerazione dopo il 1995, in seguito ai deludenti risultati di FI nelle regionali e amministrative • I partiti di governo, Dc e Psi, hanno contribuito a fornire a FI la classe dirigente locale e, in minore misura, nazionale • FI è una Dc “materiale” anche se la Dc diversa da FI perché fondava la sua identità, il suo riconoscimento su un sistema di valori • Nel Sud ogni vittoria elettorale è in dipendenza dalle relazioni e dalla rete di contatti “personali” che si è in grado di sviluppare • “Se un cittadino deve scegliere se votare tra il politico che conosce e quello che lo può rappresentare meglio, non ha dubbi: vota per il politico che conosce, per l’amico” (S. Cuffaro) • Organizzazione di FI segmentata: base associativa di FI, classe amministrativa e parlamentare, gruppi dirigenti ex Dc ed ex Psi, gruppi di interessi collegati alle organizzazioni economiche locali
Disincanto politico, media e Berlusconi: i puntelli dell’Italia azzurra • FI ha una base elettorale stabile anche se poco politicizzata e partecipe, cementata sul territorio da un ceto politico che proviene direttamente dal passato recente • Esiste una relazione fra i vari elementi del retroterra politico-sociale ed elettorale di FI: povertà basi associative, minor grado di partecipazione associativa, maggiore sensibilità verso la comunicazione mediatica, disposizione alla protesta senza mobilitazione, identificazione nella figura del leader • L’esposizione mediatica e l’identificazione nel leader, probabilmente, funge da risorsa alternativa e complementare alla debolezza dei fattori di coesione ideologica e delle reti di appartenenza territoriale
I caratteri dell’Italia azzurra • Frattura nei confronti delle tradizioni subculturali incardinate sul territorio • Frattura anticomunista • Frattura sociale (FI assorbe i ceti periferici delle zone del Nord, ma anche del Mezzogiorno) • Frattura fra partecipazione e comunicazione • Ruolo svolto da Berlusconi
FI non ha una presenza sul territorio, non esprime una diffusione associativa, una capacità organizzativa in grado di orientare la vita e i valori delle persone • FI, partito dalle radici fragili, anche se in alcune zone appare ancorato saldamente. Le radici non le appartengono • Con FI siamo passati dai “partiti di massa” alle “masse senza partito”
Le trappole del territorio al partito senza territorio • Vi sono tre potenziali fratture che separano la zona azzurra del Sud da quella del Nord: • La struttura economica e sociale • Gli atteggiamenti sociali e i valori • Il reclutamento e la promozione della classe politica
I nuovi vincoli locali alla politica nazionale • FI ottiene il risultato migliore nelle politiche ed europee, quindi alle regionali, mentre il suo peso elettorale declina progressivamente nelle elezioni provinciali e comunali. FI partito “forte” come partito nazionale e “debole”, discontinuo nelle elezioni locali • La diversa logica della competizione. Nelle amministrative locali all’elettore è possibile incidere anche votando per formazioni politiche delimitate, ma concentrate territorialmente, quando l’orizzonte si allarga prevalgono concezioni del voto diverse: “utili”, strategiche • Cambia il valore della “personalizzazione”
Il mito del leader vincitore • FI dipende, a livello nazionale, dalla figura del leader che le dà significato e risorse (mediatiche e strategiche) • La capacità di Berlusconi di proporsi come il “leader vincitore” diventa determinante: per motivi culturali e organizzativi. Perché interpreta una “storia di successo”, proposta alla società dei ceti medi privati e ai gruppi sociali periferici, che credono alle sue promesse e contano sulla sua fortuna