210 likes | 432 Views
La scrittura creativa. “La creatività, come tutte le qualità umane, è un qualcosa che si può sviluppare. Tutte le persone, infatti, sono potenzialmente creative”. Guido Vassallo . Perché scriviamo?. “Affinché qualcosa possa arrivare ad essere .”
E N D
La scrittura creativa “La creatività, come tutte le qualità umane, è un qualcosa che si può sviluppare. Tutte le persone, infatti, sono potenzialmente creative”. Guido Vassallo
Perché scriviamo? “Affinché qualcosa possa arrivare ad essere .” Lalla Romano “La scrittura ferisce. E’ una ferita che non si rimargina” Antonio Debenedetti Lalla Romano Antonio Debenedetti
“Le piccole virtù” “Ho scoperto allora che ci si stanca quando si scrive una cosa sul serio. E’ un cattivo segno se non ci si stanca” Natalia Ginzburg Natalia Ginzburg
Che cosa è la scrittura? “Scrivere è come scolpire. Bisogna togliere. E’ un esercizio faticoso e qualcuno preferisce evitarlo. Ecco spiegata la massa di parole inutili a spasso per il sistema solare” Beppe Severgnini Dolore/ferita che non si rimargina/ Stanchezza/ esercizio faticoso Beppe Severgnini “La scrittura è una ipersensibilità che si esercita nei dettagli che normalmente gli altri trascurano” Paolo Di Paolo Paolo Di Paolo
Giotto Prospettiva intuitiva
Il concetto di prospettiva, applicata alla scrittura, ci suggerisce che dobbiamo sempre inserire il nostro pensiero al’interno di una precisa cornice. Quello che conta veramente è la profondità dello sguardo. Filippo Brunelleschi
L’intervista “Ogni volta che rivedo la mia vita fissata e oggettivata sono preso dall’angoscia, soprattutto quando si tratta di notizie che ho fornito io… ridicendo le stesse cose con altre parole, spero sempre di aggirare il mio rapporto nevrotico con l’autobiografia”. Italo Calvino Italo Calvino
Quali sono le caratteristiche di una buona intervista? • Conoscere bene il personaggio con cui si va a parlare, avere idea di ciò che ha fatto;conoscerlo in due modi – attraverso l’opera, ma anche attraverso la storia personale. Non per fare del gossip, ma per creare se necessario connessioni tra vita pubblica e storia privata • Sapere come porsi di fronte a un personaggio. Né servili o accondiscendenti, né aggressivi o maleducati. Mettere l’interlocutore a proprio agio senza prestarsi a lui, ma facendo in modo che sia lui a prestarsi al pubblico del giornale. È ovvio? Non tanto. Si tratta di ripeterselo mentalmente durante l’intervista. • Una buona intervista è un prodotto di fusione tra le idee dell’intervistato, le notizie su di lui e le idee dell’intervistatore. • E’ bene avere una traccia e far nascere l’intervista via via, facendosi guidare anche da umori, sorrisi, sdegni dell’intervistato, ma riportandolo sempre al punto, per evitare che la conversazione, da professionale quale deve essere, diventi salottiera. Antonio Debenedetti
Esempi di interviste Intervista classica: Cappello + domande+risposte • Intervista raccontata (Repubblica, Corriere della Sera).Fornire un ritratto/ fare una foto della persona intervistata (Amos Oz).
Intervista raccontata levi montalcini.pdf
La Terza Pagina • La terza pagina nasce nel dicembre del 1901 quando Alberto Bergamini direttore del Giornale d’Italia decise di dedicare una pagina intera, appunto la terza, alla prima rappresentazione della tragedia dannunziana Francesca da Rimini con Eleonora Duse. • Questa idea fu poi sviluppata da Luigi Albertini, direttore del Corriere della sera, che ne fa un punto di forza assicurandosi la collaborazione dei più grandi letterati del tempo: D’Annunzio, Pirandello, Verga, De Roberto.
Come è cambiata la terza pagina? La novità è la nascita di una redazione che si occupa esclusivamente di cultura e di giornalisti specializzati nell’informazione culturale. • Questa innovazione si è sviluppata sulla base di due modelli: quella di Repubblica e quella del Corriere della Sera
Struttura di una recensione • La nostra recensione dovrebbe occupare mediamente una pagina e mezza del nostro programma world. Nei quotidiani può andare dalle 20 alle 90 righe o battute. • Scheda film/Trama/incipit/recensione • Cercate di condensare la trama in quattro righe senza mai esporla minuziosamente. Prima di tutto perché nel modo di esporre una trama si può anticipare e insinuare un giudizio di valore. Una trama troppo lunga può inoltre annoiare il lettore.
L’Incipit • E’ necessario concentrasi sull’incipit allo scopo di catturare subito l’attenzione del lettore che già dalle prime righe deciderà se continuare o meno la lettura.
Come si costruisce un buon incipit? • Possiamo cominciare la nostra recensione ponendo una domanda al lettore • Riportando le parole dette da un personaggio di un film • Con una frase che può suscitare la curiosità del lettore. • Riportando il dove, come e quando. • E altrettanto importante il finale, saper chiudere la recensione con un aforisma, un riepilogo secco del giudizio. Avete poco spazio a disposizione e bisogna sfruttarlo al meglio.
Informare, analizzare, giudicare • Per poter svolgere questi punti è bene approfondire i temi del film, i significati, collegandoli – se ne vale la pena - con i film precedenti del regista. E’ bene poi leggere le recensioni e guardare le interviste fatte al regista e agli attori principali. • Le recensioni scritte da Repubblica o dal Corriere della Sera sono consigliate insieme a quelle scritte sul sito Family Cinema e Sentieri del cinema. Spesso Fabio Fazio nella trasmissione Che Tempo che Fa, propone interessanti interviste ai personaggi che fanno parte del mondo della cultura e dello spettacolo.
Formulare il giudizio di valore, graduando consenso e dissenso, elogi e riserve. Cercate di essere concisi, di evitare frasi lunghe – o spezzate da incisi che inevitabilmente confondono il lettore poco attento. Contenete gli eccessi di slancio, gli aggettivi, le tentazioni aforistiche. • Evitate di esprimere giudizi personali utilizzando la formula “io” “secondo me” o il sottoscritto (la recensione non è un modulo da firmare). E’ sempre meglio utilizzare la formula “chi scrive ritiene che..” • Controllate sempre le fonti
Come si diventa un buon giornalista? “Nessuno diventerà mai un buon giornalista, se gli manca curiosità di conoscere e capacità di analisi critica; ma il resto, la parte più importante della professionalità giornalistica è nel patrimonio di cultura, di tecniche e di sensibilità che nasce dall’apprendimento, dallo studio, dalle letture e che si arricchisce con l’esercizio, con la pratica quotidiana, con l’accumulo accorto delle esperienze di lavoro”. Beppe Severgnini
Il libro essenziale Il libro essenziale, il solo libro vero, un grande scrittore non deve nel senso corrente inventarlo poiché esiste già in ciascuno di noi, ma tradurlo. Il dovere e il compito di uno scrittore sono quelli di un traduttore. Marcel Proust